sabato 29 ottobre 2016

NO ai debiti per gli immigrati

Renzi non perde tempo e, come un avvoltoio, si butta sul nuovo terremoto per ottenere il via libera europeo al suo bilancio fatto di spese clientelari e nuovi debiti a carico degli Italiani.
E'bene ricordare che la flessibilità richiesta non significa che il soviet europeo, benevolmente, immette denaro nelle nostre casse, ma vuol dire aumentare il debito pubblico che noi Italiani dovremo rimborsare.
Ed è bene ricordare che il primo compito dei governi e tutelare i cittadini, quindi i nostri connazionali colpiti dal terremoto vanno aiutati, anche facendo debiti, ma molto meglio spostando le voci di spesa.
E se per la raccolta e l'accoglienza degli immigrati si spendoni tre miliardi, non siamo noi Italiani a doverci indebitare.
Renzi, quindi, a nome di noi Italiani presenti il conto a Bergoglio che, come lui, fa tante chiacchiere ma non si gratta mai tasca, tipico personaggio dell' "armiamoci e partite" organizzando quindi un bel convoglio per spostare, a spese del vaticano, tutti clandestini tanto amati dal vescovo pro tempore di Roma, a casa sua che non è la Città del Vaticano (sempre Italia è) ma l'Argentina.
Il No del 4 dicembre sarà anche un NO secco a fare debiti per i solipsismi dei Bergoglio e delle Boldrine, buoni solo a chiedere sacrifici al prossimo, senza rischiare del loro.

lunedì 24 ottobre 2016

Trump e il referendum italiano del 4 dicembre

Cosa c'entra Donald Trump con il referendum costituzionale del 4 dicembre in Italia ?
Nulla, apparentemente.
C'entrano invece, con ogni chiarezza, le consorterie (o mafie, se preferite) affaristico finanziarie che sostengono in America la vecchia strega democratica e in Italia Renzi che, infatti, ha detto di sperare che vinca costei.
Ma non è tanto quello che pensa (se pensa ...) Renzi che ha importanza, quanto lo schieramento che lo sostiene.
Come contro Trump in America le consorterie finanziarie hanno dato fuoco a tutte le loro (immense) batterie mediatiche per inquinare il voto.
Non c'è giornale, non c'è televisione, non c'è nano o ballerina che non abbia esposto le sue opinioni contro Trump e, in Italia, a favore delle presunte riforme di Renzi.
Persino la pubblicità, in onda, guarda caso, proprio in questi giorni di una nota carta di credito straniera, è impostata su una ossessiva ripetizione del "sì".
Giornali e televisioni servi, danno largo spazio alle ragioni del "sì" mettendo in primo piano le facce accattivanti di Renzi e della Boschi, tacendo su Alfano, Casini, Lupi, Gentiloni, Boldrini.
Al contrario quando si tratta delle ragioni del "NO" espongono la faccia di D'alema, Monti, Fini, Berlusconi, guardandosi bene dal dare spazio a chi lotta x il NO.
Non potendo vincere nel merito (perchè , come la chiama Nessie, è una autentica "schiforma", una sòla disgustosa !) cercano di personalizzare.
E non potendo più personalizzare su Renzi (grave errore di presunzione e delirio di onnipotenza da parte del bulletto fiorentino all'inizio della campagna) personalizzano cercando di inculcare nelle teste degli elettori che il "NO" voglia dire D'alema, Berlusconi, Monti, Fini, cioè i personaggi più odiati (D'alema, Fini e Monti dal Centro Destra, Berlusconi dalla sinistra) ... fino all'avvento del putto di Rignano.
E' esattamente quello che accade negli Stati Uniti.
Non potendo tessere le lodi di un personaggio spregevole e con gli armadi pieni di scheletri, incompetente, borioso e fondamentalmente asservito ai poteri forti come la moglie di Clinton, sono tutti a bombardare l'opinione pubblico cercando di rappresentare al peggio Donald Trump, tra l'altro resuscitando episodi di dieci, venti, trenta anni fa, tutti da verificare e, quando anche veri, di gran lunga meno gravi anche del solo scandalo delle mail della vecchia strega quando era segretaria di stato.
Ma c'è di più.
In Italia gruppi che si definiscono di "Centro Destra", sostengono le ragioni di Renzi, come negli Stati Uniti le consorterie finanziarie sono riuscite a spaccare il Partito Repubblicano, inducendone la dirigenza al suicidio elettorale pur di non sostenere Trump.
Ecco cosa c'è in comunque tra le elezioni americane e il nostro referendum.
Sono due, distinti ma collegati episodi del tentativo delle consorterie affaristico finanziarie mondiali di tappare la bocca al Popolo, esautorandolo dal decidere (veggasi il senato di nominati in Italia sottratto quindi al voto popolare) per lasciare che tutto sia deciso da personaggi oscuri che agiscono attraverso le loro personali marionette (la moglie di Clinton in America, Renzi in Italia).
Esattamente come in precedenza il voto nel Regno Unito a favore della Brexit ha segnato un punto a favore del Popolo, con gli Inglesi che hanno bastonato gli Scrooge delle consorterie finanziarie e come il giorno stesso del nostro referendum accadrà in Austria, dove le consorterie finanziarie alleate del soviet europeo sostengono un candidato verde pur di sbarrare la strada ad Hofer, candidato della Destra "populista, razzista, xenofoba, omofoba, islamofoba etc." come piace loro definirci.
Ecco perchè rivendicare il diritto del Popolo a decidere sul proprio futuro, perchè si possa sperare in un futuro migliore, se non abbiamo potuto votare - se non con il cuore - a favore della Brexit, se non possiamo votare - se non con il cuore - Trump a novembre od Hofer in Austria il 4 dicembre, da Italiani veri possiamo votare NO quello stesso 4 dicembre, auspicando che il nostro NO si aggiunga ad altrettanti schiaffoni che, dopo quelli inglesi, gli elettori americani ed austriaci hanno la possibilità di infliggere a chi li e ci vorrebbe solo servi silenziosi.

lunedì 17 ottobre 2016

I debiti conducono un Popolo alla schiavitù

Cosa succede ad una famiglia quando spende e sperpera anche quello che non ha ?
E' costretta a vendere i gioielli di famiglia, poi anche i beni di consumo, poi perde la casa, infine perde la sua libertà, perchè è costretta a prostituirsi per sopravvivere.
La manovra economica di Renzi, piena delle abituali (e ormai venute a noia) torrenziali parole, ci porta alla schiavitù, con un disegno perverso che è già iniziato con l'acquisizione da parte di gruppo stranieri delle migliori aziende italiane.
Abbiamo perso gran parte della nostra Sovranità, ceduta senza alcuna contropartita al soviet europeo.
Stiamo perdendo la nostra Identità, con l'invasione degli immigrati ai quali tutto è concesso.
Abbiamo perso il nostro Senso Morale con le concessioni ai capricci omosessuali elevati a legge e con le celebrazioni ad un guitto il cui apice fu raggiunto nella velocità con cui cambiò la sua camicia nera con una rossa.
In parlamento, composto da una masnada di transfughi, giacciono proposte di legge che dovrebbero limitare la Liberà di Opinione, di Parola, di Stampa con leggi contro la cosiddetta omofobia e contro il negazionismo.
Giace anche una proposta di legge che vorrebbe legalizzare la cannabis, perchè le trasmissioni televisive e internet non sono più sufficienti ad addormentare le coscienze.
E adesso 27 miliardi distribuiti a pioggia, senza alcun effetto durevole se non quello di aumentare il debito pubblico che, sempre noi, dovremmo poi ripianare.
Sperperi autentici utili solo a trasformare l'Italia in terra di conquista per i creditori che avranno tutte le ragioni di questo mondo quando pretenderanno la restituzione di quanto co hanno consentito di sperperare.
E l'inganno della "politica sociale", con i regali a banche e assicurazioni e con la rinnovata politica di aumento del personale pubblico, come se non fosse già un esercito che grava sulle tasche dei cittadini produttivi.
Fino a quando continueremo senza reagire a farci prendere in giro dal bulletto di Rignano ?

lunedì 10 ottobre 2016

La duplice valenza del NO

Alcuni giorni fa, credo credo venerdì 7, Mario Giordano ha scritto un bell'editoriale su La Verità, nel quale descriveva la sofferenza dei sostenitori del NO nell'essere in compagnia di D'alema e De Mita.
Verissimo, quei due starebbero meglio dall'altra parte della barricata, ma dall'altra parte già ci sono le consorterie affaristico finanziarie, la stampa quasi tutta, il soviet europeo, Napolitano ... cosa volete che sia, in confronto, la compagnia di due ruderi del passato come D'alema e De Mita che ormai non possono più fare danni (mentre Renzi di danni potrebbe farne ancora a lungo) ?
Del resto il voto NO ha una duplice valenza, ma non significa un matrimonio con chi percorre assieme a noi questo breve tratto di strada.
Il NO significa rigettare una riforma scritta male nella forma e nella sostanza, persino peggiorativa di un testo costituzionale, quello del 1948, che di suo andrebbe archiviato in blocco.
Ma quale senso potrà mai avere un senato nominato all'interno di sindaci e consiglieri ragionali che già dovrebbero occupare tutto il loro tempo ad amministrare le località di loro competenza ?
Che senso ha sottrarre a tale senato "delle regioni" proprio le competenze sulla sanità, l'istruzione, la fiscalità che hanno il maggiore impatto nella vita delle comunità locali ?
Che senso ha regredire ad uno stato centralista, abbandonando quella misera autonomia derivante dal titolo V modificato nel 2000 ?
Ma il NO non è solo una bocciatura di una "riforma" scritta evidentemente da degli emeriti ignoranti (in senso etimologico latino) o da un gruppo di furbetti della costituzione vogliosi solo di sottrarre potere al Popolo, il NO è anche una battaglia politica che può liberare l'Italia dal terzo presidente del consiglio mai eletto dal Popolo.
Da un arrogante, presuntuoso e talvolta ridicolo personaggio che si regge sul voto determinante di un gruppo di transfughi dal loro partito e di traditori dei loro elettori, che non hanno consenso popolare.
Un chiacchierone incontinente e un ballista da podio olimpico, che usa il denaro pubblico per distribuire mance elettorali, aumentando il debito pubblico che si dovrà poi pagare, come tutti debiti.
In soli cinque anni, da quell'infausto 8 novembre 2011 in cui Berlusconi cedette alle pressioni di Napolitano che aveva dietro le consorterie affaristico finanziarie e il soviet europeo, siamo passati da 1900 a 2300 miliardi di debito pubblico, nonostante il miglioramento della situazione economica mondiale e il grandissimo aiuto dell'acquisto dei titoli di stato da parte della BCE, un aiuto sempre negato a Berlusconi.
Nonostante tale debito, Renzi continua a promettere.
900 milioni agli statali, 400 ai cinematografari (schierati infatti con lui, come dimostra il caso, senza dignità, di Benigni), qualche centinaio per un anticipo pensionistico che si risolverà come il TFR in busta paga, perchè solo un disperato può voler anticipare di tre anni la pensione per restare indebitato con banche e assicurazioni per i successivi venti anni !
Il NO quindi è duplice.
Un NO nel merito di un pessimo provvedimento e un NO a chi lo propone.
In sostanza dobbiamo pensare che siano due le domande nella scheda elettorale:
1) Condividi la riforma di Renzi ?
2) Vuoi che Renzi resti presidente del consiglio ?
Due domande alle quali si può rispondere benissimo con un solo, sonoro NO !

sabato 1 ottobre 2016

NO all'obbligo di buonismo

Renzi e le consorterie che lo manovrano continuano a cercare di gettare fumo negli occhi degli sprovveduti (perché tutti gli altri ci vedono benissimo).
La grancassa della propaganda governativa aveva promesso rimborsi a chi ha malamente investito i suoi risparmi nelle obbligazioni delle quattro banche dell'Ave Maria.
A parte la considerazione che chi investe deve sopportare l'alea del rischio, se gli è stata proposta una obbligazione ad alto rischio chi dovrebe pagare non sono altri che quelli che l'hano proposta.
Invece Renzi ha fato mettere insieme un po' di soldi alle banche, tutte, che, oviamente, adesso se li riprendono dai loro correntisti.
La revisione della riforma Fornero pare fatta per non agevolare nessuno ( vorrei vedere in faccia chi rinuncia al 25% della pensione per andare a riposo solo tre anni prima) e sarà un fallimento come lo è stato il tfr in busta paga.
Ma intanto ha messo mano ad una definizione classista e razzista dei "lavori usuranti" come se il lavoro intellettuale non lo fosse.
E mentre noi Italiani dobbiamo arivare a 41 anni e rotti di lavoro (in aumento triennale) o a 66 e rotti di età per andare in pensione, agli immigrati viene riconosciuta la pensione dopo cinque anni se tornano a casa loro.
Ottenendo un duplice "brillante" risultato, perdere mano d'opera dopoche le aziende hanno perso tempo e soldi per addestrarla e mandare al'estero capitali.
E gli immigrati sarebbero risorse ?
Per me sono solo costi.
Renzi è così, fa il gradaso con i nostri soldi.
Ma basterà un NO il 4 dicembre per metterlo nelle condizioni di non nuocere più.