sabato 31 dicembre 2016

Io vorrei, non vorrei ...

Sin da bambini il passaggio da un anno all'altro era un momento di buoni propositi, speranze e impegni, il più delle volte disattesi dalla realtà.
Oggi, personalmente, mi sento di non dover promettere o impegnarmi più di quanto già non faccia, consapevole di stare bene, di aver ottenuto forse più di quanto mi sia guadagnato e comunque di continuare, come sempre, con impegno nel mio quotidiano.
Ma la natura umana impone di non accontentarsi, guai se ci sedessimo sul passato, consumando senza produrre.
E se a livello personale troverei difficile chiedere più di quel che ho avuto e di quel che sono stato negli ultimi anni, continuo a sognare un mondo migliore, più affine a quell'Ideale che ho in testa e che è diametralmente opposto a quello di tanti chiacchieroni del web e non solo del web.
Il 2016 mi ha portato soddisfazioni e delusioni in questo campo.
La Brexit, l'elezione di Trump (vanamente avvelenata dagli ultimi giorni di un patetico e fallimentare Obama l'Africano che ci dice come sia un male eleggere in uno stato occidentale un presidente estraneo alla sua Storia, Identità, Cultura) e infine il referendum in Italia sono state soddisfazioni, mentre la mancata elezione in Austria e molte altre cose personali le delusioni.
Dovremo ancora combattere, quindi, senza arrenderci mai.
Nel 2017 spero nel voto in Francia, in Germania e in Italia.
Vorrei che si costituisse una federazione del Centro Destra tra la parte migliore di Forza Italia, la Lega e Fratelli d'Italia.
Una federazione che vorrei prendesse il nome di Partito Nazionalista Federale, per rimarcare la natura Nazionale e l'Identità anche delle piccole comunità locali che si uniscono tra simili, "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".
Vorrei che si smettesse di obbedire ad una entità oscura come il soviet europeo, riprendendo possesso della piena Sovranità che trova il suo compimento nel battere una moneta nazionale.
Vorrei che la Marina Militare fosse impiegata per difendere i confini della Patria, respingendo i clandestini invasori, invece di dare loro trasporto, vitto e alloggio a spese nostre e a danno degli Italiani bisognosi.
Vorrei che le nostre città siano messe in Sicurezza, ripulendole da elementi equivoci ed estranei arrivati per colpa dei predicozzi dei Bergoglio e delle Boldrine e confidando nello squallido opportunismo piacione dei Renzi e degli Alfano.
Vorrei che lo stato abbandonasse gradualmente ma con decisione, ogni interferenza nella nostra vita e ritirasse le sue dita adunche dalle nostre tasche.
Vorrei che si riuscisse a ritrovare il senso dei Valori Morali oggi esiliati da esempi inqualificabili elevati a miti per una generazione perduta, ricordando che la morte obbliga al rispetto della persona ma non ne cancella gli spregevoli comportamenti tenuti in vita, sopratutto quando questi hanno avuto una malvagia influenza sui più deboli.
Io vorrei e non vorrei ... tanto altro ancora, ma penso che l'agenda per un domani migliore sia già abbastanza consistente.
Buon Anno!

mercoledì 28 dicembre 2016

"Povero" Gentiloni !

Se non fosse correo con il suo predecessore, Gentiloni mi indurrebbe alla compassione.
Tocca a lui, infatti, raccogliere i cocci di tre anni disastrosi, centrati su un arrogante ronzino che credeva di essere un purosangue e, colpito dalla più classica delle ubris , ha promesso e sottoscritto accordi, senza poterli mantenere, che oggi vengono reclamati.
Non mi ricordo se in una trasmissione radiofonica o in Sky tg 24 hanno fatto l'elenco di tutto ciò che è rimasto in sospeso con le dimissioni di Renzi.
Praticamente tutto ciò che aveva iniziato e poi lasciato andare per dedicarsi ad un nuovo titolo da annunciare a reti unificate.
L'elenco è lunghissimo e non me lo ricordo (anche perchè "recitato" a mitraglia) ma mi sono rimaste impresse le problematiche relative alle pensioni, con l'Ape che sarà un fallimento perchè solo un disperato accetterebbe di anticipare di tre la anni la pensione, indebitandosi con banche e assicurazioni.
Il contratto del pubblico impiego, affannosamente siglato come pre intesa o intesa quadro a ridosso del voto referendario, senza alcun riguardo per le casse delle stato e per l'efficienza della pubblica amministrazione.
La riduzione dell'irpef che, promessa per il 2018, dovrebbe entrare nella legge di bilancio del 2017, quindi entro un anno.
E lasciando perdere quei provvedimenti ideologici che, unici, è un bene che restino fermi (come la cittadinanza per gli immigrati) ecco le banche da salvare.
Una eredità che già ha costretto Gentiloni ad aumentare di 20 miliardi il già cospicuo ed accresciuto debito pubbblico, ma che proprio in questi giorni assume dimensioni inquietanti se si pensa che nel giro di una settimana l'aumento di capitale richiesto al Monte dei Paschi di Siena e che lo stato si è praticamente impegnato ad assorbire, è lievitato da cinque a quasi nove miliardi.
Per parlare in termini di vecchie lire, con un tratto di penna Gentiloni ha aumentato, per salvare la banca amica di Siena, il debito pubblico (cioè di tutti noi) di 40mila miliardi delle vecchie lire, l'equivalente di una di quelle manovre lacrime e sangue che, però avvenivano ogni dieci anni.
E solo per il Monte dei Paschi lo stato (sempre noi: non crederete mica che Gentiloni, Padoan, Mattarella e soci si grattino in tasca !) pagherà 12-18 mila miliardi di vecchie lire, l'equivalente della "manovra di aggiustamento" annuale della prima repubblica.
Tutto in una sola banca.
Allora se Gentiloni non fosse già di suo compromesso con il precedente governo, sarebbe da compatire.
Poichè però è corresponsabile di quel che è stato fatto da Renzi, allora non possiamo pensare che sappia e voglia risolvere i problemi a vantaggio nostro, quindi l'unica alternativa sono le sue dimissioni e nuove elezioni, perchè solo un governo eletto ha il diritto di gestire le rovine chiedendo altri sacrifici a noi Italiani.
Non certo un governo di nominati.
#VotoSubito

sabato 24 dicembre 2016

Natale, come sempre, di speranza

È facile, per chi sta bene, esprimere pensieri elevati di bontà e fiducia.
Li ascoltiamo dai Bergoglio e dai Mattarella e, indubbiamente, sono di conforto per chi non ha.
Ma a ben guardare sono gli stessi dei loro predecessori.
E a cosa ci hanno portato ?
Ma qualche speranza resta, in questo Natale 2016, se pensiamo che, nonostante la massiccia propaganda e il tambureggiamento di penne e microfoni, nani e ballerine asserviti ai potenti, come nel Medio Evo, da cui ottengono gradite ricompense, il Popolo comincia a riprendersi il suo potere.
Lo hanno fatto gli Inglesi votando la Brexit.
Lo hanno fatto gli Statunitensi preferendo il cigno nero Trump alla moglie di Clinton prediletta delle consorterie affaristico finanziarie.
Lo abbiamo fatto noi Italiani votando massicciamente al referendum contro Renzi, l'uomo del soviet europeo.
C'è un vento di rivolta, anche in chi ancora vive bene, contro l'invasivita dello stato tiranno che si manifesta con l'uso spregiudicato delle tasse, delle leggi e della sua "giustizia".
C'è rabbia contro l'invasione degli immigrati favorita dalle solite consorterie che minaccia la nostra Sicurezza, il nostro Benessere e, ancor di più, la nostra Identità.
Non ci ingannano più coloro che vogliono trasferire altrove la nostra Sovranità svendendo la nostra Indipendenza di Popolo e di Nazione.
Il Natale 2016 contiene i semi per la rinascita.
Spetta a noi farli germogliare e crescere forti e vincenti nel 2017.
Quindi che il Natale sia tranquillo e sereno per tutti, per prepararci alle future battaglie che dovranno garantire a noi, ai nostri figli e nipoti, Natali altrettanto e più sereni e tranquilli.
Auguri.

lunedì 19 dicembre 2016

Contano più le idee degli uomini

La sinistra è in crisi.
I grillini non stanno meglio.
L'occasione per un ritorno prepotente sulla scena politica del Centro Destra è ora.
Leggo però di quelli che insistono nel disquisire sulle "primarie" e che Berlusconi insiste nell'offrirsi per un accordo con il governo (a parole limitato alla legge elettorale).
Capisco il Cav che ha l'obbligo, morale prima di tutto, di difendere le sue aziende dall'aggressione francese e, pertanto, è giustificata la sua disponibilità anche a fare accordi con il Diavolo (che non è il Milan).
Lo capisco, lo giustifico e lo perdono.
Ma tutti gli altri no, non hanno aziende sotto attacco e non hanno bisogno di perdere tempo su questioni nominalistiche.
Gli altri devono, in questo momento, semplicemente sostenere quelle Idee che ci distinguono dalla sinistra e dai grillini e che rappresentano il sentimento profondo degli elettori del Centro Destra.
La riduzione delle tasse attraverso la flat tax, l'abolizione di ogni imposizione sulla casa e la riduzione delle tasse sui risparmi.
Il respingimento dei clandestini e la bonifica del territorio da quelli arrivati in questi anni (tanto più, adesso, con la liberazione di Aleppo anche i cosiddetti profughi siriani possono tranquillamente essere rispediti a casa loro) .
Ripensare le leggi di deriva morale approvate in questa legislatura e in alcune delle precedenti, per restaurare i Valori Tradizionali che fortificano anche l'animo dei cittadini.
Sono Idee semplici, le stesse che hanno dato la vittoria a Trump e che stanno diffondendosi in tutta Europa.
E' vero che le idee camminano sulle gambe degli uomini ma, oggi, non c'è bisogno di perdersi in vuote chiacchiere sulla leadership e sulle primarie.
Quando si tratterà di andare al voto, gli iscritti ai partiti della coalizione faranno presto ad individuare un candidato alla presidenza del consiglio che sia adeguato.
Non è necessario che sia il leader di un partito, potrebbe anche essere un soggetto affidabile, ma al momento non di prima fila.
#VotoSubito
#AlessioZanon

domenica 18 dicembre 2016

Chi la fa l'aspetti

Nel giro di quarantotto ore sono scoppiati una serie di bubboni, di natura differente tra loro, ma che hanno come denominatore comune la manifesta inesistenza di una "diversità" migliore di chi ha sempre aggredito il Centro Destra e i suoi uomini.
Anzi, non viene esplicitamente detto, ma il pensiero che, tutto sommato, i tanti piccoli uomini del Centro Destra fossero meglio dei Soloni della sinistra e dei grillini attraversa le menti, almeno quelle più lucide e coscienziose.
Sala, la Raggi e la Fedeli sono tre aspetti di quanto si possa sbagliare e, soprattutto, di quanto si sia sbagliato nel gettare la croce addosso al Centro Destra negli anni del suo governo.
Dal mio punto di vista il fatto più grave è quello di Milano, dove un neosindaco, eletto sull'onda di un presunto successo nella gestione dell'Expo, ora vede scoprire vicende non chiare di tale gestione.
Ed è grave che costui voglia ritirarsi sull'Aventino, cercando da un lato di "fare bella figura" con l'autosospensione, dall'altro di tenersi la porta aperta per un ritorno.
Ha mille ragioni Salvini nel dire che Sala, se è convinto di essere a posto, deve andare in ufficio a lavorare per i milanesi, e se, invece, ha qualche dubbio su quel che ha fatto, allora deve dimettersi.
Grave quasi quanto la vicenda di Sala è quella della Fedeli.
Ministro dell'istruzione nel nuovo governo, si scopre prima senza laurea, quindi senza maturità.
Non è una colpa essere senza laurea e neppure senza maturità (magari, però, il ruolo di ministro dell'istruzione appare un po' fuori luogo) ma quello di aver cercato di coprirlo, di aver giocato sull'equivoco.
E, soprattutto, di non pensare a dimettersi, cosa che farebbe acquisire alla Fedeli un nuova dignità.
Infine la Raggi.
Contrariamente a quello che viene strombazzato da penne e microfoni di regime, interessati a demolire i grillini per fare un favore al pci/pds/ds/pd, è la situazione meno grave.
Intanto la Raggi non è indagata e non ha mentito, al massimo può esserle imputata una ingenuità ripetuta, nulla più.
Ma sulla vicenda di Roma si innestano ben altre considerazioni.
Intanto il fatto che la Raggi, come Alemanno prima di lei, si è trovata a gestire una situazione ereditata da quaranta anni (meno i cinque di Alemanno che, a sua volta, si era trovato ad essere sindaco dopo oltre trenta anni di giunte cattosocialcomuniste) di metastasi provocata dalle giunte di sinistra, cattosocialcomuniste, che si sono succedute a cominciare da quella di Argan del 1975.
In quaranta anni sono cambiati tutti i dipendenti comunali e le varie giunte hanno potuto riempire i vari uffici con personale di loro gradimento e orientamento.
Non essendoci alcuna possibilità, per il nuovo sindaco, di sostituire il personale comunale, la Raggi (ma anche Alemanno prima di lei o a Bologna Guazzaloca nel 1999) è costretta a lavorare con uffici fondamentalmente ostili perchè legati alle passate giunte ed è gioco forza che si rivolga a quelle mosche bianche, come Marra, che sembravano, rappresentavano un qualcosa di differente.
In aggiunta abbiamo una magistratura che, brandendo come clave leggi e regolamenti (troppi !) e ricoprendo quell'incarico solo in virtù del superamento di un concorso pubblico e non di un'elezione a fronte della quale rispondere periodicamente agli elettori (come accade ai procuratori negli Stati Uniti) intervengono continuamente a fare le pulci a chiunque voglia lavorare e, per farlo, acceleri le procedure.
E' una evidente stortura del nostro sistema che, in sostanza, impone ai sindaci eletti dal Popolo di non fare nulla se non gli "atti dovuti", sennò rischiano di incappare nelle indagini di un magistrato non eletto ma che ha solo superato un concorso pubblico.
Probabilmente a Roma e Milano molti cittadini si staranno pentendo di non aver votato la Meloni e Parisi, perchè risulta sempre più chiaro che, nonostante la gravi lacune e l'improvvisazione spesso figlia di ignoranza, il Centro Destra di governo era molto meglio della sinistra di potere e dell'antipotere grillino.
Poi ci si domanda perchè c'è gran voglia di ruspe per fare tabula rasa di tutto e tutti ...

martedì 13 dicembre 2016

Azzannare Gentiloni finchè non si vota

Hanno fatto male Fratelli d'Italia e Forza Italia a partecipare alle consultazioni di Gentiloni, legittimandolo.
Hanno fatto bene Lega e grillini a non legittimarlo declinando l'invito a celebrare assieme un triste e trito rito, quando tutto è già predeterminato.
Ho sentito Lupi "volare alto", parlando di programmi e di emergenze, pur di non dar corso alla stesura di una nuova legge elettorale cui farebbe seguito un voto che spazzerebbe via tutti i voltagabbana che non riuscissero a trovare rapidamente un riposizionamento (come hanno tempestivamente fatto la De Girolamo e Schifani).
Gentiloni ci accollerà anche il "salvataggio" della rossa banca senese e si inginocchierà davanti al soviet europeo che gli imporrà di imporci nuovi sacrifici economici.
Mi ricordo nel passato un altro nulla assurto alla presidenza del consiglio, Giovanni Goria, che assicurava che non avrebbe mai tassato i titoli di stato e uno dei primo provvedimenti fu quello di tassarli.
Lui si difese dicendo che non tassava i titoli esistenti, ma solo gli interessi futuri, ma la realtà è davanti ai nostri occhi.
Ormai ascolto in tutte le trasmissioni, persino rai e sky, le più ossequiose verso il vecchio padroncino di Rignano, frasi tipo: Renzi aveva detto che avrebbe considerata conclusa la sua attività politica se avesse perso il referendum, perchè allora non se ne va invece di continuare a fare danni ? Oppure: Renzi è congenitamente incapace di mantenere la parola.
Gentiloni è stato messo lì per tenere in caldo il posto di Renzi, ma uno che diventa presidente del consiglio non è detto che rinunci a prebende e onori tanto facilmente, anche se pedoni, alfieri, cavalli e anche la regina, sono tutti del re in esilio.
Ma Gentiloni può contare su una massa di parlamentari che, se terminasse ora la legislatura, non maturerebbero il diritto alla pensione e dovrebbero tornare a lavorare (se mai hanno lavorato in vita loro).
Il Centro Destra deve riprendere la rotta, con decisione a lasciando indietro chi manifestasse titubanze o cedimenti alla trattativa.
Non ci può essere trattativa.
Male che vada fra poco più di un anno saranno obbligati a farci votare e allora noi elettori decideremo chi è stato coerente e chi è inaffidabile.
I temi sono sempre quelli: tasse, immigrazione, europa, deriva morale.
Le risposte sono sempre quelle: flat tax, respingimento ed espulsioni, ritorno alla lira e alla Sovranità, ripristinare, anche manu militari, il Mos Maiorum.
I Gentiloni di turno, ossequiosi verso il soviet europeo, non risolveranno mai i nostri problemi perchè saranno sempre sudditi di Bruxelles e Berlino.
L'unica scelta è continuare ad azzannare i Gentiloni di turno, su ogni singolo provvedimento, su ogni singolo articolo, finchè non saremo chiamati a votare.
"Opposizione dura, senza se e senza ma".
E soprattutto senza legittimare la scelta del quarto governo nato nel Palazzo in spregio alla volontà popolare e che si regge solo grazie al voto dei voltagabbana. 
Ultima annotazione.
La viltà di Alfano, uomo sempre più senza quid, che è scappato anche dal ministero dell'interno dopo aver fatto danni, ha consegnato alla sinistra tutti, tranne la commisisone parlamentare, gli organi direttivi sui servizi segreti e le forze di polizia e armate: ministero della difesa (Pinotti) e degli interni (Minniti).
Potremo aspettarci una stagione dei dossier ?
Non vorrei che per accorciare la vita del governo Gentiloni dovessimo sperare in Verdini che non ha ricevuto, almeno a livello ministeriale, la ricompensa sperata.

domenica 11 dicembre 2016

No al poker di nominati

Se Renzi fosse un uomo d'onore la cui parola avesse valore, non staremmo qui a pendere dalle elucubrazioni di Mattarella.
Renzi resterebbe presidente del consiglio fino ad un voto ravvicinato a febbraio.
Potrebbe farlo perché, abbandonando la politica dopo la sconfitta come più volte dichiarato e spergiurato perché lui sarebbe diverso dagli altri politici, garantirebbe imparzialità nel guidare il parlamento verso la nuova legge elettorale e nella campagna elettorale.
Ma Renzi sembra proprio che non voglia dimostrarsi uomo d'onore e, quindi, la sua parola, se non si ritira dalla politica, non vale nulla.
Lui vuole ripresentarsi quindi non può restare a Palazzo Chigi.
Ma non può neppure pensare di imporre il suo Gul o Medvedev come sarebbero Gentiloni o Padoan o Delrio o simili.
Le soluzioni di cui si parla, con Alfano e Verdini che dichiarano di essere a favore di qualsiasi governo purché ci sia posto per loro, sono tutte di parte e inaffidabili per garantire una corretta campagna elettorale.
Soprattutto se si dovesse pensare a porre a carico dei contribuenti i debiti della banca rossa per eccellenza, il Monte dei Paschi, che ci costerebbe molto meno se lo stato pagasse il pensionamento anticipato per 26mila lavoratori del credito per far posto a quelli di Mps una volta dichiarato il fallimento della banca e chiuse le filiali.
E non è accettabile il quarto presidente del consiglio di nomina quirinalizia, senza il voto popolare, al quale affidare questioni rilevanti come l'invasione degli immigrati, le tasse, la permanenza in europa.
Meglio nessun governo, come è accaduto per oltre un anno al Belgio e quasi un anno alla Spagna.
Non occorre un governo perché il parlamento voti una legge elettorale e Mattarella convochi i comizi per febbraio.
Basta un generale che gestisca l'ordinaria amministrazione.

martedì 6 dicembre 2016

Non vanificare il risultato

Se Renzi avesse anche solo un dieci per cento della dignità di Cameron, non solo si dimetterebbe ma si ritirerebbe a vita privata per cominciare (e sarebbe ora, a quaranta anni !) a lavorare.
Poichè Renzi da una dozzina e più di anni sa solo chiacchierare dal pulpito di presidente della provincia, di sindaco, di segretario del pci/pds/ds/pd o di presidente non eletto del consiglio, forse si dimetterà (non giurerei che lui e Mattarella non si accordino per propinarci un'ammuina e così ce lo ritroviamo a galleggiare con Alfano e Verdini) ma sicuramente si ripresenterà con l'intenzione di fare altri danni.
Quindi i nostri rappresentanti, che non sono altri che la parte migliore di Forza Italiala, la Lega e Fratelli d'Italia, devono battere il ferro finchè è caldo.
Organizzare, presto, un sistema di consultazione interna (io preferirei i vecchi congressi cui siano ammessi solo gli iscritti da almeno 1 anno ed eleggibili solo gli iscritti da almeno 2 anni) per definire programma e candidature per elezioni che, al più tardi nel 2018, saranno un Armageddon.
Ci sarà infatti da una parte Renzi con tutta la sinistra più o meno unita, poi Grillo con degli arrabbiati senza prospettive e, infine, il Centro Destra possibilmente su posizione nette e chiare sulle principali questioni sul tappeto come le tasse, il soviet europeo, l'immigrazione, i Valori morali.
Il momento per prepararsi all'Armageddon, all'ordalia elettorale è ORA.
Perchè non si può escludere che cerchino di sfruttare un momento di rilassamento per convocare elezioni anticipate.
Non dobbiamo perdete tempo in chiacchiere, in consultazioni.
Soprattutto non perdete tempo in trattative e compromessi.
#SiAlCentrodestra

sabato 3 dicembre 2016

Perchè è giusto votare NO

Renzi ha ragione su una sola cosa: con il voto di domenica 4 dicembre ci giochiamo una larga fetta del nostro futuro.
Però il nostro futuro sarà compromesso dal sì, mentre avremo la possibilità di renderlo migliore con un NO.
Renzi ha voluto fare una pesante modifica costituzionale perchè i suoi referenti possano imporre una sovranità limitata al Popolo Italiano.
Ne abbiamo traccia nel richiamo all'Unione Europea (cioè al soviet affaristico finanziario che vorrebbe comandare in europa) dell'art. 55 e trova la sua sublimazione nella trasformazione del senato da camera alta, con pari dignità e diritti di quella bassa ma, soprattutto, eletta direttamente dai cittadini e dove chiunque potrebbe essere eletto, in un sinedrio di oligarchi, nominati dai partiti, all'interno dei partiti e dove l'accesso è consentito solo a sindaci, consiglieri regionali e cinque favoriti del presidente della repubblica.
Un senato che diventerebbe custode dello status quo, perchè senza la sua approvazione, nulla potrà più cambiare.
L'esproprio della nostra sovranità viene quindi perfezionato con l'abbandono del timido federalismo che aveva portato nel 2001 ad una sia pur timida riforma a favore delle autonomie locali.
E' quella la linea portante della schiforma di Renzi: l'esproprio della Sovranità Popolare per condurci ad una sovranità limitata di brezneviana memoria.
C'è forse qualcuno che possa credere, come cerca di bischerare Renzi, che i vari Financial Time e Wall Stree Journal, Ocse e Fondo Monetario Internazionale, Juncker e Moscovici, Schauble e Schultz, Napolitano e Prodi, siano interessati al bene dell'Italia e degli Italiani ?
Impossibile che simili personaggi ed organismo si preoccupino altro che degli interessi e dei privilegi loro personali e della loro casta.
Renzi è solo il terzo che hanno nominato presidente del consiglio, dopo Monti e Letta, perchè portasse l'Italia in ginocchio da loro, realizzando, come accadrebbe se vincessero i sì, lo scippo della nostra Indipendenza Nazionale.
Votare NO è quindi non solo giusto, ma doveroso sia per il contenuto della schiforma che toglie anzichè aggiungere (Sovranità) , sia per ragioni strettamente politiche per sconfiggere le forze del Male che si nascondono dietro a Renzi.
Nella consapevolezza che, comunque, la guerra non finirà il 4 dicembre.
#IoVotoNo

giovedì 1 dicembre 2016

Basta un sì e ci ruberanno il futuro

Credo non sia sfuggita a nessuno la frenetica attività di Renzi per la campagna elettorale referendaria.
Un simile attivismo non ha precedenti se non nella sfortunata battaglia di Fanfani nel 1974 contro il divorzio.
Renzi, praticamente, è in ogni televisione, giornale radio, quotidiano, in internet, dove ripete sempre le sue battute che, una volta sono penetranti, ma due, tre, quattro, dieci volte, rappresentano un lavaggio del cervelloasfissiante.
Dopo il richiamo di Juncker ("non possiamo lasciare Renzi da solo") ecco che sono scesi in campo gli altri loschi figuri delle consorterie e del soviet.
Da Schauble che "se fossi italiano voterei sì" al Fondo Monetario Internazionale e all'Ocse che esaltano le schiforme di Renzi.
Stampa, radio e televisione in Italia (e non solo viste le intemerate del Financial Times, del Wall Street Journal e dell'Economist) sono allineate e coperte dietro l'ordine di scuderia che, evidentemente, è quello di far vincere i sì a tutti i costi.
Sembra che il soviet sia più preoccupato per la vittoria del NO in Italia che per quella di Hofer in Austria, dove non si assiste ad una tale invasione di campo.
La potenza di fuoco mediatico e non che è stata messa in campo è spaventosa.
I debiti che Renzi sta contraendo con i suoi padrini dovrebbe esserlo, per lui, ancora di più.
Le promesse di elargizione ormai non si contano più.
Soldi agli statali, soldi ai pensionati, soldi agli studenti e ai professori, ai metalmeccanici e agli immigrati, ai banchieri e agli industriali ... soprattutto ai banchieri e agli industriali, NOSTRI soldi.
La paura che l'Italia segua l'esempio del Regno Unito è tale che Juncker, Schauble e gli altri Scrooge del soviet accettano persino di essere dileggiati dal fiorentino che, da parte sua, le prova tutte per cercare di convincere gli Italiani a votare per il sì.
Cerca voti nel Centro Destra, cerca voti tra i grillini, ovunque pur di far passare una modifica costituzionale che esproprierebbe il Popolo della sua Sovranità per cederla a quegli Scrooge del soviet europeo.
Costoro sono preoccupati non per l'unione europea, ma per i loro affari, perchè se l'Italia si ribella, sarebbe solo la prima di una lunga serie di "NO" che ariverebbero a compromettere la loro ricchezza e, soprattutto il loro potere dietro le quinte delle varie consorterie.
La posta in gioco è altissima, perchè, come ha scritto un giornalista renziano riprendendo e omaggiando le parole del suo idolo, se ci hanno rubato il passato ed il presente, per il futuro basta un sì.
Certo, basta un sì perchè ci rubino anche il futuro.
#IoVotoNo