La tragedia di Genova e i tentativi di insabbiare tutto con la scusa che "la giustizia deve fare il suo corso", rimandando quindi alle calende greche ogni punizione per i responsabili (e non credo che i Benetton siano verginelle illibate ...) non deve farci dimenticare il pericolo che continua a rappresentare la pressione dei clandestini alle nostre frontiere.
Soprattutto se, a differenza del Ponte Morandi, si sentono gli scricchiolii della maggioranza di governo già ora.
La debolezza di Toninelli che ha autorizzato l'attracco della Diciotti a Catania e le improvvide esternazioni di Fico che vorrebbe concedere ai clandestini l'autorizzazione allo sbarco, rimandando ad un "poi" incerto nell'an e nel quando lo smistamento fuori dall'Italia.
Ancora una volta i presidenti delle camere, invece di essere di supporto alla maggioranza che li ha eletti, diventano il megafono delle istanze dell'uomo del Quirinale, fieramente avverso a questa maggioranza come ad una maggioranza di Centro Destra.
I Napolitano, gli Scalfaro, i Mattarella, infatti, si fanno avanti solo quando il governo è di Centro Destra o, come adesso, "populista".
Già un mese fa Mattarella intervenne impropriamente per far sbarcare i clandestini della Von Thalassa, adesso, ritenendo di non potersi esporre più di tanto, manda avanti Fico che non sembra si prenda un minimo di riposo.
Il tutto appare come un malefico disegno che ha i suoi strateghi fuori dall'Italia e, come già nel 2011, può contare sulle quinte colonne interne che si prestano, come purtroppo è storia nota in Italia, a fare il gioco e gli interessi dello straniero.
Così, invece di una compatta solidarietà contro l'invasione, vediamo scrittori, giornalisti, magistrati, politici, preti (insomma tutta quella rumorosa e privilegiata minoranza che vorrebbe "educare" il "popolino ignorante" che al 70% e più - persino con il voto, che sfrontatezza ! -sostiene la posizione di Salvini sugli immigrati) che si affannano a cercare il modo per ostacolare il governo.
Escono invettive, ipotesi di reato (sic !) perchè si trattengono dei clandestini (che non dovrebbero essere ammessi in Italia, anzi dovrebbero essere respinti !), favorendo la melina di Francia e Germania e assecondando le flatulenze dei maltesi.
In televisione vengono intervistati solo coloro che fanno il gioco dello straniero e non viene data adeguata voce a chi rappresenta la grande maggioranza del Popolo Italiano, che continua a sostenere con oltre il 60% di consenso la politica antimmigrazionista di Salvini.
E' stato un errore concedere l'attracco a Catania alla Diciotti invece di disporne subito la rotta verso la Libia.
In tal modo si è data la possibilità alle quinte colonne di inscenare le loro pagliacciate, come la visita del lugubre reggente del pci/pds/ds/pd alla nave.
Dovremo pensare, dovrà pensare Salvini ad organizzare la reazione di quel Popolo che è maggioranza e non vuole gli immigrati.
#ItaliaSveglia
#AlessioZanon
giovedì 23 agosto 2018
mercoledì 22 agosto 2018
Immigrati: grosso errore del governo
La nave Diciotti della Guardia Costiera con 177 clandestini a bordo rifiutati da Malta, è attraccata a Catania, come da un messaggio del ministro Toninelli.
E' un errore.
Una volta in Italia nessuno se li prenderà.
E la prossima volta faranno altrettanto, spingendo i barconi verso le acque internazionali o italiane, certi che i Jocondor tricolori saranno pronti a farsene carico.
Bene Salvini che afferma che non farà scendere i clandestini se prima non si saprà dove mandarli (fuori dall'Italia) almeno in parte.
Sarebbe stato invece giusto ordinare alla Diciotti di portarli in Libia.
Non ci sono porti sicuri ?
I respingimenti sono vietati dalle convenzioni internazionali (ma in Australia cosa fanno ?) ?
Verremmo deferiti a qualche tribunale internazionale ?
E chissenefrega !
Quante volte quei tribunali di parte hanno condannato Stati Uniti e soprattutto Israele che hanno bellamente ignorato tali "sentenze" e continuano a vivere benissimo ?
Il governo italiano deve difendere gli interessi nazionali, non quelli degli altri stati.
Il governo italiano non deve essere come l'arbitro che, dirigendo la partita della sua squadra del cuore, volendo mostrarsi imparziale, la penalizza.
Non ne devono più arrivare.
Punto,
A qualunque costo.
Punto.
Il cedimento di Toninelli e la difficile posizione in cui ha messo l'Italia sembra un primo smottamento a quel politicamente corretto e pericolosamente corrotto, che rischia di farci invadere e ritrovare sottomessi, senza neanche aver abbozzato una difesa.
#ItaliaSveglia
#AlessioZanon
E' un errore.
Una volta in Italia nessuno se li prenderà.
E la prossima volta faranno altrettanto, spingendo i barconi verso le acque internazionali o italiane, certi che i Jocondor tricolori saranno pronti a farsene carico.
Bene Salvini che afferma che non farà scendere i clandestini se prima non si saprà dove mandarli (fuori dall'Italia) almeno in parte.
Sarebbe stato invece giusto ordinare alla Diciotti di portarli in Libia.
Non ci sono porti sicuri ?
I respingimenti sono vietati dalle convenzioni internazionali (ma in Australia cosa fanno ?) ?
Verremmo deferiti a qualche tribunale internazionale ?
E chissenefrega !
Quante volte quei tribunali di parte hanno condannato Stati Uniti e soprattutto Israele che hanno bellamente ignorato tali "sentenze" e continuano a vivere benissimo ?
Il governo italiano deve difendere gli interessi nazionali, non quelli degli altri stati.
Il governo italiano non deve essere come l'arbitro che, dirigendo la partita della sua squadra del cuore, volendo mostrarsi imparziale, la penalizza.
Non ne devono più arrivare.
Punto,
A qualunque costo.
Punto.
Il cedimento di Toninelli e la difficile posizione in cui ha messo l'Italia sembra un primo smottamento a quel politicamente corretto e pericolosamente corrotto, che rischia di farci invadere e ritrovare sottomessi, senza neanche aver abbozzato una difesa.
#ItaliaSveglia
#AlessioZanon
lunedì 20 agosto 2018
La foglia di fico dell'unità
Sabato avevo acceso la televisione per guardare la prima di Campionato tra Juventus e Chievo, ma sono rimasto "incantato" dalla conferenza stampa del presidente e dell'amministratore delegato di Austostrade.
Con un cipiglio e una faccia di bronzo che si tramutava ad ogni parola in una faccia che chiamava gli schiaffi, hanno negato responsabilità e rifiutato di chiedere scusa, sgusciando sul territorio della "comunicazione" mal riuscita.
Un ponte, la cui manutenzione e agibilità erano loro affidate, è crollato: quali responsabilità devono essere accertate ?
Sono arrivati a dire che il ponte non l'avevano costruito loro, talchè ne La Verità di domenica ha avuto buon gioco Mario Giordano ad ironizzare chiedendosi se costoro pensavano di chiedere un risarcimento agli eredi del defunto ingegner Morandi.
Ma presidente e amministratore delegato ci hanno solo messo la faccia, peraltro ben pagata proprio per queste occorrenze, mentre i veri responsabili sono coloro che, nell'ambito dei vari giochi tra politica e finanza, hanno creato il sistema delle concessioni dove a guadagnarci è solo il concessionario.
Il Popolo lo ha capito e, con un ribaltone rispetto al solito, ha subissato di fischi altri due poveracci che ci hanno messo la faccia per conto terzi (il lugubre segretario reggente Martina - del resto chi, se non lui, ha la faccia più adatta per partecipare a dei funerali ? - e l'ex ministra della difesa Pinotti che credo sia genovese) mentre il Governo è stati accolto da applausi scroscianti.
Chi non lo ha capito è la chiesa che, con Bagnasco, ha fatto presto, dimentica di tutti i suoi scandali e scandaletti, ad ergersi a censore con richieste di celerità (considerati i tempi della chiesa è una barzelletta che un vescovo chieda celerità allo stato !) e con la solita pappardella dei ponti da costruire che, tutti i commentatori hanno interpretato anche in chiave immigrazionista, a dimostrazione che la chiesa persegue comunque i suoi fini e non gli interessi degli Italiani.
E poi il richiamo a voci unificate (Mattarella, Bagnasco, Martina) di accantonare i dissidi e agire uniti per la rinascita.
A me è sembrato riecheggiare nelle loro parole il discorso che fece Craxi in parlamento a sua difesa, prima dell'autorizzazione a procedere, con il quale di chiamavano a correi anche tutti gli altri partiti.
Tutti colpevoli, nessun colpevole.
Tutti uniti e avanti come prima ?
Eh no, troppo facile.
Ora parlino i fatti: l'avvio dell'iter di revoca delle concessioni alla società dei Benetton e ulteriori importi alla Liguria ed a Genova per l'emergenza, di cui ha dato conto un sobrio Toti.
No, non sono tutti uguali e proprio per questo non deve esserci alcuna unità forzata.
Perchè come nel 1992 alcuni partiti erano al di fuori del sistema delineato da Craxi, nel 2014-2018 la responsabilità ricade esclusivamente in capo a chi ha agito, cioè ai governi del pci/pds/ds/pd e agli accordi sottoscritti con la società dei Benetton.
Tanti i colpevoli da punire in base alle loro responsabilità, chi con salatissime multe (che per alcuni forse fanno male più di qualche anno in galera), e chi con la bocciatura alle urne e con l'interdizione, per via elettorale, dai posti di governo per impedire che faccia altri danni.
Con un cipiglio e una faccia di bronzo che si tramutava ad ogni parola in una faccia che chiamava gli schiaffi, hanno negato responsabilità e rifiutato di chiedere scusa, sgusciando sul territorio della "comunicazione" mal riuscita.
Un ponte, la cui manutenzione e agibilità erano loro affidate, è crollato: quali responsabilità devono essere accertate ?
Sono arrivati a dire che il ponte non l'avevano costruito loro, talchè ne La Verità di domenica ha avuto buon gioco Mario Giordano ad ironizzare chiedendosi se costoro pensavano di chiedere un risarcimento agli eredi del defunto ingegner Morandi.
Ma presidente e amministratore delegato ci hanno solo messo la faccia, peraltro ben pagata proprio per queste occorrenze, mentre i veri responsabili sono coloro che, nell'ambito dei vari giochi tra politica e finanza, hanno creato il sistema delle concessioni dove a guadagnarci è solo il concessionario.
Il Popolo lo ha capito e, con un ribaltone rispetto al solito, ha subissato di fischi altri due poveracci che ci hanno messo la faccia per conto terzi (il lugubre segretario reggente Martina - del resto chi, se non lui, ha la faccia più adatta per partecipare a dei funerali ? - e l'ex ministra della difesa Pinotti che credo sia genovese) mentre il Governo è stati accolto da applausi scroscianti.
Chi non lo ha capito è la chiesa che, con Bagnasco, ha fatto presto, dimentica di tutti i suoi scandali e scandaletti, ad ergersi a censore con richieste di celerità (considerati i tempi della chiesa è una barzelletta che un vescovo chieda celerità allo stato !) e con la solita pappardella dei ponti da costruire che, tutti i commentatori hanno interpretato anche in chiave immigrazionista, a dimostrazione che la chiesa persegue comunque i suoi fini e non gli interessi degli Italiani.
E poi il richiamo a voci unificate (Mattarella, Bagnasco, Martina) di accantonare i dissidi e agire uniti per la rinascita.
A me è sembrato riecheggiare nelle loro parole il discorso che fece Craxi in parlamento a sua difesa, prima dell'autorizzazione a procedere, con il quale di chiamavano a correi anche tutti gli altri partiti.
Tutti colpevoli, nessun colpevole.
Tutti uniti e avanti come prima ?
Eh no, troppo facile.
Ora parlino i fatti: l'avvio dell'iter di revoca delle concessioni alla società dei Benetton e ulteriori importi alla Liguria ed a Genova per l'emergenza, di cui ha dato conto un sobrio Toti.
No, non sono tutti uguali e proprio per questo non deve esserci alcuna unità forzata.
Perchè come nel 1992 alcuni partiti erano al di fuori del sistema delineato da Craxi, nel 2014-2018 la responsabilità ricade esclusivamente in capo a chi ha agito, cioè ai governi del pci/pds/ds/pd e agli accordi sottoscritti con la società dei Benetton.
Tanti i colpevoli da punire in base alle loro responsabilità, chi con salatissime multe (che per alcuni forse fanno male più di qualche anno in galera), e chi con la bocciatura alle urne e con l'interdizione, per via elettorale, dai posti di governo per impedire che faccia altri danni.
venerdì 17 agosto 2018
No allo stato imprenditore
La tragedia di Genova ripropone, come corollario alla legittima e giusta decisione di revocare la concessione alla società dei Benetton, senza attendere i tempi biblici della cosiddetta "giustizia" e senza alcun indennizzo, l'intervento dello stato come imprenditore, in questo caso come concessionario della rete autostradale.
Segue le tentazioni di fare altrettanto con l'Ilva e soprattutto con Alitalia.
Ma lo stato non deve fare l'imprenditore, perchè sappiamo benissimo come andrebbe a finire: la creazione di immensi carrozzoni clientelari, dove verrebbero assunti i protetti di parlamentari e ministri anche quando non ce ne fosse alcun bisogno.
Lo stato non può garantire quella efficienza che è propria di un privato, perchè lo stato agisce attraverso i suoi organi che sono elettivi e, quindi, molto sensibili alla possibilità di acquisire riconoscenza che si trasformano in voti.
Al contrario, lo stato dovrebbe dismettere anche quello che ha.
A cominciare dalla rai, per arrivare all'ultimo acquisto, quel Monte dei Paschi che si è rivelato un bagno di sangue per noi contribuenti, perchè dei 6-8 miliardi che Renzi e Gentiloni vi hanno buttato dentro per salvare il carrozzone, almeno metà si sono già volatilizzati con la quotazione di borsa.
Lo stato, invece, deve essere terzo e controllore per far rispettare le regole e tutelare i beni più preziosi dei cittadini: la Vita, la Salute, la Sicurezza, il Risparmio.
Se lo stato diventa parte in gioco, non sarà mai affidabile come controllore, ma se lo stato non entra in campo, sarà un ottimo e severo giudice.
Può capitare che lo stato debba, provvisoriamente e a termine, entrare in qualche azienda o attività, ma deve avvenire sulla base di regole certe che implichino l'impossibilità di spendere più di quello che l'azienda ha.
Nella fattispecie, lo stato deve revocare la concessione alla società dei Benetton e può, nelle more di un nuovo bando per privati, assumere in proprio la gestione della rete autostradale.
Ma solo finchè, svoltosi un bando regolare senza contratti segreti, la concessione venga affidata ad uno o più gestori privati.
#AlessioZanon
Segue le tentazioni di fare altrettanto con l'Ilva e soprattutto con Alitalia.
Ma lo stato non deve fare l'imprenditore, perchè sappiamo benissimo come andrebbe a finire: la creazione di immensi carrozzoni clientelari, dove verrebbero assunti i protetti di parlamentari e ministri anche quando non ce ne fosse alcun bisogno.
Lo stato non può garantire quella efficienza che è propria di un privato, perchè lo stato agisce attraverso i suoi organi che sono elettivi e, quindi, molto sensibili alla possibilità di acquisire riconoscenza che si trasformano in voti.
Al contrario, lo stato dovrebbe dismettere anche quello che ha.
A cominciare dalla rai, per arrivare all'ultimo acquisto, quel Monte dei Paschi che si è rivelato un bagno di sangue per noi contribuenti, perchè dei 6-8 miliardi che Renzi e Gentiloni vi hanno buttato dentro per salvare il carrozzone, almeno metà si sono già volatilizzati con la quotazione di borsa.
Lo stato, invece, deve essere terzo e controllore per far rispettare le regole e tutelare i beni più preziosi dei cittadini: la Vita, la Salute, la Sicurezza, il Risparmio.
Se lo stato diventa parte in gioco, non sarà mai affidabile come controllore, ma se lo stato non entra in campo, sarà un ottimo e severo giudice.
Può capitare che lo stato debba, provvisoriamente e a termine, entrare in qualche azienda o attività, ma deve avvenire sulla base di regole certe che implichino l'impossibilità di spendere più di quello che l'azienda ha.
Nella fattispecie, lo stato deve revocare la concessione alla società dei Benetton e può, nelle more di un nuovo bando per privati, assumere in proprio la gestione della rete autostradale.
Ma solo finchè, svoltosi un bando regolare senza contratti segreti, la concessione venga affidata ad uno o più gestori privati.
#AlessioZanon
lunedì 13 agosto 2018
La rivincita di mamma e papà
Bisogna essere in piena sintonia con il suo elettorato.
Adesso è la volta di una controrivoluzione a costo zero: il ripristino della dicitura "madre" e "padre" sui documenti, al posto dell'aberrante, politicamente corretto e corrotto "genitore 1/2".
Sono ovviamente insorte le associazioni omolatre e la sinistra che prende il degrado morale per diritto civile.
Ma la Natura non può essere presa in giro e per quanto ci siano magistrati che credono di sedere allo stesso tavolo di Dio, neppure loro riusciranno mai, facendo accoppiare due persone dello stesso sesso, a far sì che concepiscano e procreino un bambino.
Qualora ciò accadesse, allora si potrà parlare di "nuove famiglie", per ora la Famiglia resta una e una sola, composta da un Uomo e una Donna, con gli eventuali figli da loro concepiti e procreati.
Il resto è Mercato (utero in affitto) cioè un semplice contratto di compravendita, peraltro vietato in Italia, che soggiace alle leggi di Mercato ma che non costituisce una Famiglia.
Adesso è la volta di una controrivoluzione a costo zero: il ripristino della dicitura "madre" e "padre" sui documenti, al posto dell'aberrante, politicamente corretto e corrotto "genitore 1/2".
Sono ovviamente insorte le associazioni omolatre e la sinistra che prende il degrado morale per diritto civile.
Ma la Natura non può essere presa in giro e per quanto ci siano magistrati che credono di sedere allo stesso tavolo di Dio, neppure loro riusciranno mai, facendo accoppiare due persone dello stesso sesso, a far sì che concepiscano e procreino un bambino.
Qualora ciò accadesse, allora si potrà parlare di "nuove famiglie", per ora la Famiglia resta una e una sola, composta da un Uomo e una Donna, con gli eventuali figli da loro concepiti e procreati.
Il resto è Mercato (utero in affitto) cioè un semplice contratto di compravendita, peraltro vietato in Italia, che soggiace alle leggi di Mercato ma che non costituisce una Famiglia.
P.S.: e sono anche curioso di vedere come si posizioneranno alcuni del mio Partito, stranamente silenti dopo la decisione di Salvini. Anche in questo caso si appiattiranno nel silenzio o troveranno un guizzo residuale e finale di orgoglio e dignità per approvare la scelta dell'alleato di Centro Destra ?
#VivaMammaePapa
#AlessioZanon
#VivaMammaePapa
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