venerdì 27 agosto 2021

I due Matteo, non saprei chi buttare-

 I due Matteo, non saprei chi buttare-

Non so se sono ripresi i sondaggi, sospesi per Ferragosto (a me, ancora, non è arrivata alcuna richiesta di rispondere dalle due società che abitualmente mi inviano mail) ma ho il sospetto che in tanti si vedranno cadere nei consensi.
Salvini si è dato molto da fare, con i referendum, girando l'Italia, ma probabilmente non ha messo nel conto che, da sempre, abbracciare i radicali porta ad un esito mortale (chiedere a liberali e repubblicani nella prima repubblica quando decisero di fare liste comuni alle europee con Pannella)-
Ma, soprattutto, Salvini sta subendo il bagno della Lamorgese e di Durigon.
Il crollo dei consensi sarebbe verticale se si dovesse verificare la rimozione di Durigon nel nome di un antifascismo che ormai dovrebbe essere archiviato al museo e, contemporaneamente, la permanenza della Lamorgese agli interni con tutti i clandestini che continua ad ammettere in Italia.
E pure l'altro Matteo, il cui crollo nei consensi fu più repentino perchè prese la cantonata del referendum sulla modifica costituzionale, trasformato in referendum sulla sua persona, ovviamente perso.
E magari il colpo di grazia a Salvini lo darà proprio il referendum sostenuto assieme ai radicali.
Perchè se si vuole cambiare qualcosa, la costituzione come la giustizia, non servono le mezze misure.
La costituzione deve essere riscritta dal primo articolo all'ultimo, almeno dimezzandone il numero.
La giustizia non potrà mai essere riformata se continuerà ad essere affidata a questo stessi magistrati, con il sistema di reclutamento basato sul concorso pubblico.

sabato 21 agosto 2021

Il rischio stanchezza-

 Il rischio stanchezza-

Salvo miracoli (ad esempio l'elezione al Quirinale di un presidente autenticamente imparziale e Nazionalista) andremo a votare solo nella primavera del 2023.
Il rischio per il Centro Destra è la stanchezza degli elettori per essere, quotidianamente, tenuti sulla corda e iniettati di adrenalina, dalla comunicazione politica.
Ogni giorno commenti, dichiarazione, indignazione, interviste e quotidiane trasmissioni radiotelevisive dove i soliti recitano la velina del giorno.
Ho nostalgia degli anni sessanta, settanta e ottanta quando da giugno a settembre tutto si assopiva, magari sotto l'ombrellone di un governo balneare presieduto da Giovanni Leone.
Dopo tante parole, tante chiamate alle armi, rischiamo di arrivare al traguardo come Dorando Petri.
Soprattutto se in piena canicola, con i clandestini che continuano a sbarcare, con i cattocomunisti che vorrebbero portare in Italia anche gli afghani che sono scappati senza combattere a testa alta davanti all'avanzata talebana, il Centro Destra, si attovaglia per una Federazione che dovrebbe supportare Draghi.
La Federazione sarebbe un'ottima idea, ma con tutti dentro, e la parte migliore di Forza Italia, non con le anatre zoppe con un piede di qua e uno di là.
Le intenzioni di voto darebbero tale Federazione/Coalizione ben oltre il 40% e nessun governo futuro potrebbe ignorare una tale forza che faccia perno su poche ma significative proposte.
Dal respingimento dei clandestini all'espulsione immediata di quelli già sul nostro territorio.
Dalla flat tax sui redditi all'abolizione di ogni tassa sulla casa che non è fonte di reddito.
Dalla riaffermazione della Sovranità Nazionale alla difesa degli interessi italiani nel mondo a cominciare dallo scacchiere libico.
Dalla libertà economica e di mercato alla declinazione di tutte le altre libertà, come quella di opinione che non ammette leggi bavaglio come il ddl zan a quella sanitaria che non ammette obblighi vaccinali, né diretti né indiretti con il green pass.
Solo così, dando prospettiva di governo a proposte caratterizzanti l'essere di Centro Destra, si supererebbe la stanchezza della lunga maratona verso le elezioni del 2023.
Che invece tornerebbe prepotente se si propone il teatrino delle cene a Villa Certosa, a maggior ragione se per sostenere il cavallo, anzi il drago scelto dall'Unione del Male.

mercoledì 18 agosto 2021

Troppe chiacchiere sull'Afghanistan-

 Troppe chiacchiere sull'Afghanistan-

Il problema dell'Occidente non è solo la dittatura sanitaria ed il governo occulto delle consorterie affaristico finanziarie, ma anche l'eccesso di media che suonano tutti la stessa musica e costringono i politici ad alzare continuamente l'asticella delle loro sparate per poter ottenere tre righe nelle pagine interne.
L'indecoroso ritiro di Biden dall'Afghanistan conferma il male che fanno giornali e televisioni per una efficiente politica estera e militare.
Sin dai tempi del Vietnam, hanno preferito puntare sul buonismo che c'è in noi, mettendo in risalto gli errori compiuti nel colpire un villaggio adiacente ad un campo terrorista vietcong, invece di informarci che, pur nella morte di molti civili, quei terroristi sono stati spazzati via.
Questa narrazione pietista non ci fu durante la seconda guerra mondiale, consentendo all'aviazione anglo americana di spazzare via ogni resistenza, facendo dell'Europa un enorme campo di macerie.
Ma vincendo la guerra, senza concedere alcun appello per gli sconfitti.
In Vietnam non fu cosi e gli Americani si ritirarono per stanchezza, cosi come non ci fu analoga determinazione in Iraq e in Afghanistan ora riconsegnato malamente ai talebani.
Cosa fatta, capo ha.
Purtroppo l'opera di demolizione dei giornalisti, continua coadiuvata da quei politici e quelle associazioni che odiano a tal punto la nostra Civiltà, da volerla distruggere, avendo trovato oggi lo strumento dei cosiddetti "profughi".
Gente come Sassoli, presidente del parlamento del'Unione del Male, che pretenderebbe di dare asilo agli afghani che scappano, parla solo perché dotato di saliva e lingua, ma non dice cose ragionevoli.
Già abbiamo migliaia di clandestini che, complice il governo Draghi con il ministro Lamorgese, vengono accolti, indipendentemente dal numero che ci viene scaricato dalle ong e poi sciamano indisturbati per l'Italia e ci costano oltre cinque miliardi all'anno solo per vitto, alloggio, cure.
Se aprissimo la porta anche a chi scappa, senza aver combattuto, senza aver sparato un solo colpo per difendere la sua terra, dovremmo sopportare un onere ulteriore fatto non solo di spese vive per vitto, alloggio, cure e istruzione, ma anche i costi non quantificabili, ma enormi, dell'immissione nella nostra società di un'orda di estranei per cultura, civiltà, mentalità, conoscenze e utilità.
Se Sassoli e quelli come lui vogliono aiutare gli afghani e tutti quelli che vorrebbero venire da noi, si tassino, organizzino aiuti, costruiscano ospedali in loco, facciano i missionari, ma con i loro soldi e senza che chi non la pensa come loro sia minimamente coinvolto ne sul piano ecomico, né su quello della vita sociale e della sicurezza personale.
La smettano i Sassoli di blaterare, investendosi dell'aureola da santi, salvo poi scaricare su tutti noi i costi della loro pelosa, presunta bontà.

lunedì 16 agosto 2021

Soldi sprecati-

 Soldi sprecati-

Con l'arrivo del primo assegno da 25 miliardi (16 da restituire!) è partito l'assalto alla diligenza.
Tutti reclamano fette sempre più consistenti di un bottino che, diversamente da quelli dei banditi del Far West, dovrà essere in gran parte restituito.
"A spese nostre".
Tutti hanno nobili obiettivi da perseguire, dalla scuola alla sanità, come se, fino ad ora, non avessimo pagato per una istruzione ed una sanità pubblica.
L'Unione del Male è felice per questa frenesia italiota di spendere, anche perché ci tiene per il collo, obbligandoci non solo a fare "riforme" che se saranno farlocche come quella della Cartabia sulla giustizia, meglio non fare nulla, ma soprattutto avendo previsto dove indirizzare la maggior parte dei (nostri) soldi che arrivano con una partita di giro, durante la quale qualcosa si perde sempre.
Digitale e verde sono infatti le parole d'ordine e l'obbligo di spesa per il 70% dei fondi.
Questioni che non impatteranno sugli Italiani, sul nostro portafoglio, sul nostro benessere.
Il 70% dei prestiti che dovremo restituire con le nostre tasse, non solo non ci farà guadagnare nulla, ma ci costringerà a spendere, come ad esempio l'eliminazione dal 2035 delle autovetture a benzina e gasolio.
Sono spese (soldi nostri) utilizzate per far crescere un settore economico dove a guadagnarci saranno un pugno di industriali del verde.
Nulla di diverso dal passato, solo degli arrampicatori sociali che hanno trovato il modo di arricchirisi sulla favoletta gretina dei mutamenti climatici asseritamente causati dall'uomo e che Battaglia, con una serie di articoli iniziata su La Verità, sta smontando, affermazione su affermazione.
L'unica riforma utile sarebbe quella del fisco, per ridurre le tasse ad una flat tax al 10%, aumentando il reddito di ciascuno di noi e mettendo a disposizione tutti servizi, anche quelli sanitari e scolastici, a pagamento ed in regime di concorrenza in un libero mercato.
Quella sarebbe la Madre e il Padre di tutte le riforme.
Ma i nuovi banditi in doppio petto che si apprestano ad assaltare la diligenza dei fondi europei (costituiti con soldi nostri) sono solo preoccupati di favorire il consolidamento del proprio elettorato.
Soldi buttati via.
#italiasvegliati #AlessioZanon

mercoledì 11 agosto 2021

Lo ius soli è peggio della corazzata Potemkin-

 Lo ius soli è peggio della corazzata Potemkin-

Il grande Paolo Villaggio, tramite la sua creatura Ugo Fantozzi, con poche parole riuscì a demolire un castello di carte costruite da intellettuali di sinistra, finti colti come tutti gli intellettuali, per i quali più un qualcosa era noioso e incomprensibile, più bello era.
La corazzata Potemkin era il simbolo dell'Italia socialcomunista, in cui la Libertà era intesa solo a senso unico (un po' come oggi con le varie leggi Mancino, Scalfarotto, Pacifici etc.).
Ma lo ius soli è peggio all'ennesima potenza, perchè le sue conseguenze le subiranno i nostri figli, così come subiranno le conseguenze della assoluta presunzione, indifferenza e violenza ideologica che quelli di sinistra producono con tutte le leggi che si appuntano al petto: da quella per le unioni omosessuali a quella contro la Polizia (finta legge contro la tortura), fino, appunto, a quello che concede, con effetto retroattivo, la cittadinanza a chi fosse nato in Italia.
E già la cronaca ci fornisce notizie di donne clandestine che arrivano a casa nostra al nono mese di gravidanza.
Ma Letta fa anche di peggio: racconta balle.
Definisce lo ius soli un principio di civiltà.
Evidentemente ignora che lo "ius soli era applicato dalle tribù germaniche, barbare per antonomasia, mentre i nostri progenitori, i Romani, la cui società è LA Civiltà per antonomasia, applicavano rigidamente lo ius sanguinis, come noi adesso e il crollo dell'Impero iniziò proprio con l'estensione del privilegio di definirsi "Civis Romanus" a "cani e porci", per motivi squisitamente, detto in termini moderni, elettorali.
Come Letta e i suoi, ai quali non credo interessi nulla degli immigrati, ma solo dei voti che possono portare in sostituzione di quelli degli Italiani che non lo voteranno più.
Allora la battaglia contro lo ius soli, a prescindere dalla eventuale, temporanea decisione di un parlamento squalificato dalla massa enorme di transfughi che hanno tradito i loro elettori prima ancora dei rispettivi leaders, è l'unica battaglia di Civiltà che esista.
Per noi, ma soprattutto per chi dovrà ereditare la nostra terra da noi, come noi l'abbiamo ereditata dai nostri Padri, senza doverla condividere con chi non ha alcun titolo per beneficiare dei sacrifici dei nostri Padri.

domenica 8 agosto 2021

Reddito di cittadinanza-

 Reddito di cittadinanza-

Per la prima volta, ieri, mi sono trovato d'accordo con Draghi su un concetto: anch'io sono, in linea di principio, favorevole al reddito di cittadinanza.
Però il reddito, infatti, così come è attuato, non svolge la funzione di sopperite alla mancanza di un lavoro e, quindi, di fornire agli Italiani in stato di necessità, disoccupati, licenziati, senza reddito, il sostentamento minimo per una vita dignitosa.
Sembra invece perfettamente adattabile per lavativi e banditi vari che hanno scontato la loro pena carceraria (sempre troppo presto) e delinquenti di ogni risma così come, quasi quotidianamente emerge dai giornali.
Per essere un vero reddito di cittadinanza utile e concettualmente idoneo ad applicare il principio condiviso, deve infatti possedere alcuni requisiti essenziali.
1 - deve essere indirizzato solo ai cittadini Italiani, con esclusione di immigrati anche regolari (sennò che razza di reddito di CITTADINANZA sarebbe ?);
2 - deve inglobare ogni altra provvidenza e ammortizzatore economico, cioè deve essere l'unico strumento utilizzato a spese dello stato senza rimborso;
3- deve prevedere l'obbligatorietà di accettare il primo lavoro che viene proposto al percettore del reddito di cittananza che cesserebbe di essere erogato in caso di rifiuto;
4 - il percettore del reddito deve essere a disposizione delle strutture dello stato e degli enti locali, per tutta la durata dell'erogazione del reddito, per svolgere lavori di servizio civile (ad esempio spalare la neve dai marciapiedi delle città).
È, quindi, un reddito di cittadinanza mirato ad aiutare, senza dare spazio alla furbizia.
Rispetto all'attuale è quindi necessario metterci le mani sin da ... ieri, contrariamente a quanto affermato da Draghi.
E ciò mi tranquillizza dopo la preoccupazione che mi ha provocato l'essere d'accordo con lui sull'affermazione di principio circa l'essere concettualmente d'accordo con l'esistenza di un reddito di cittadinanza.

giovedì 5 agosto 2021

Semestre bianco-

 Semestre bianco-

Da ieri si parla di semestre bianco, di quel periodo, cioè, in cui il presidente della repubblica non ha più la facoltà di sciogliere le camere e mandarci al voto.
Non che Mattarella si strappi capelli per questo, anzi è una scusa in più dietro cui ripararsi, visto che al voto non ci ha voluto proprio mandare nelle due occasioni (agosto 2019 e gennaio 2021) in cui avrebbe dovuto.
La ratio originale era di impedire che un presidente della repubblica in scadenza brigasse per crearsi un parlamento favorevole alla rielezione.
Nessuno però ha pensato che anche mantenere il parlamento così com'è potrebbe favorire la rielezione e nel nostro caso, abbiamo un parlamento che, ormai, non corrisponde più, neanche lontanamente, al sentimento popolare che emerge da tutte le elezioni parziali svolte e dai sondaggi.
E' un parlamento sbilanciato a sinistra che, per l'appunto, potrebbe confermare Mattarella che della sinistra ha sempre tutelato gli interessi, come quando rifiutò Savona come ministro dell'Economia o, ripetiamo, evitando di sciogliere le camere nell'agosto 2019 e nel gennaio 2021.
Il semestre bianco è un retaggio ottocentesco, superato dai tempi e dalla velocità che deve caratterizzare anche la nostra politica, un residuato per vecchi parrucconi curiali.
Presidenti di altro spessore e statura hanno però evitato questo blocco costituzionale.
Giovanni Leone, nel 1978, dimettendosi prima dell'inizio del semestre bianco e Francesco Cossiga, nel 1992, dimettendosi a semestre iniziato non appena le turbolenze partitiche minacciavano di portare ad uno stallo la politica governativa.
Leone e Cossiga, ambedue democristiani, esattamente com'è l'origine di Mattarella, ma di ben altra qualità.
Mattarella, volendo, potrebbe riscattare il suo settennato dimettendosi e forzando quindi i tempi della politica.
Ma non lo farà.
Lui non è nè un Cossiga e neppure un Leone, men che meno in senso figurato.
#ItaliaSveglia #AlessioZanon