martedì 14 febbraio 2023

Il fiuto infallibile di Berlusconi-

 Il fiuto infallibile di Berlusconi-

Berlusconi, parlando al seggio, ha espresso le sue critiche a Zelensky e, ricordando che è stato Zelensky a muovere guerra alle repubbliche autonome del Donbass, ha affermato che, da Primo Ministro, non lo avrebbe incontrato.
Probabilmente ha detto quello che pensa e probabilmente sarà costretto a qualche aggiustamento come già Tajani ha fatto con un tweet.
Resta il fatto che Berlusconi ha interpretato il sentimento di una buona maggioranza dell'elettorato di Centro Destra che non vuole la guerra, non vuole le sanzioni alla Russia, non vuole l'invio di armi e denaro al comico di Kiev.
Berlusconi, oggi, può dirlo perchè ha (purtroppo) 87 anni e non ha e, ormai, non avrà più, responsabilità dirette di governo.
Magari non sarebbe stato altrettanto esplicito anche solo dodici anni fa, da Premier, ben conscio dei rapporti con gli Stati Uniti.
Ciò non toglie che, se anche deve essere la Meloni da Presidente del Consiglio in carica a sporcarsi le mani con la salvaguardia dei rapporti con gli Stati Uniti, Berlusconi abbia fatto benissimo a dare voce al sentimento di buona parte dei Militanti ed Elettori del Centro Destra.
Questa è la forza del Centro Destra, dove tutte le opinioni hanno diritto di parola, dove può capitare di ascoltare, su questo o quel tema, un commento dissonante dalla linea concordata, ma che alla resa dei conti è unito sull'indirizzo generale da imprimere al governo e all'Italia.
Confido che molto presto quella unità di fondo, che accomuna Militanti ed Elettori, ancor prima dei Parlamentari e Ministri, trovi la sua visibile portata nello spoil system a cominciare dalla Rai dopo lo spettacolo ripugnante del Festival di Sanremo.
Io la penso come Silvio!!


venerdì 10 febbraio 2023

Non sarebbe male imparare a sparare-

 Non sarebbe male imparare a sparare-

I sinistri, sorretti e tenuti artificialmente in vita dai loro giornali, radio e televisioni, devono inventarsene una ogni giorno per cercare di cannoneggiare il Governo, sollevando polveroni che coprano le loro malefatte, dall'incapacità di eleggere un segretario, alle giravolte sui vari argomenti, all'ambigua posizione sugli anarchici, fino allo scandalo del Qatargate che, ormai, è stato nascosto sotto uno spesso strato di sabbia.
Così, tra le tante balle, hanno tirato fuori quella del Sottosegretario Fazzolari che avrebbe ipotizzato l'introduzione di una materia nuova a scuola: le armi.
Ovviamente era una balla, ma qualcuno, sentendosela ripetere e leggendola sui quotidiani cattocomunisti, probabilmente ha abboccato.
Poco male, perchè ad aver abboccato sono stati solamente quelli di sinistra, sulla sponda destra, semmai, la questione potrebbe invece aver suscitato interesse, soprattutto a chi, come me, da sempre sostiene l'importanza della istituzione di una Guardia Nazionale, sull'esempio degli Stati Uniti, ma anche degli stati scandinavi o della Svizzera, che affianchi le Forze Armate per eventuali necessità che derivino tanto da una aggressione armata di matrice terrorista, interna od esterna, quando dalle necessità in caso di emergenze naturali.
Ma per far parte della Guardia Nazionale, bisogna saper anche sparare e, con l'abolizione del servizio militare di leva, sono quasi vent'anni che ai nostri giovani non si insegna più tale arte.
In pratica, abolito il servizio di leva nel 2005, considerando che la leva coinvolgeva le persone a diciannove anni circa, salvo i rinvii per motivi vari, si può dire che, ormai, tutti gli Italiani al di sotto dei quaranta anni, tranne chi ha intrapreso carriera militare o nelle Forze dell'Ordine o i pochi cacciatori superstiti, non sarebbe in grado di usare un'arma.
La cosa è inquietante, soprattutto perchè continuano a sbarcare orde di clandestini che aumentano sempre di più il numero di non Italiani presenti sulla nostra Terra e pronti a papparsi tutto quello che noi e i nostri Avi abbiamo costruito.
E come ci difenderemmo ?
Richiamando vecchi rincoglioniti come il sottoscritto?...
(Sono pronto!)
Oppure organizzando, a partire dai sedici anni, un addestramento idoneo e con frequenti richiami di aggiornamento, per inquadrare i giovani in una Guardia Nazionale che, dislocata su base territoriale, rappresenterebbe da un lato il ritorno ad un sistema di leva obbligatoria, benefica per l'educazione dei più giovani e, dall'altro, un nucleo di difesa di pronto impiego e sufficientemente organizzato ?
Certo, i problemi che, da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2, sono stati lasciati in eredità al Governo Meloni sono talmente tanti e di così grande portata che quello dell'istruzione militare e del ritorno di un servizio di leva è, al momento, una questione marginale.
L'andamento generale, però, potrebbe renderlo urgente fra non molto tempo.