lunedì 30 ottobre 2023

Sono già in catene, servi con l'anello al naso-

 Sono già in catene, servi con l'anello al naso-

Ho ascoltato le interviste ai manifestanti che ieri hanno partecipato alle manifestazioni di piazza contro la legittima vendetta di Israele.
A parte la mia totale distanza dalle opinioni espresse nel merito, a parte l'ignoranza abissale che dimostrano i manifestanti, c'è da inorridire per una frase ripetuta da più intervistati: è colpa nostra, di noi Occidentali.
Un atteggiamento prono, servo, di gente che ha rinunciato a pensare e che non è degna di rappresentare l'eredità dei Popoli e delle Nazioni d'Europa che, con le nostre esplorazioni, vittorie, sconfitte, hanno (abbiamo) fatto grande questo pianeta.
La totale mancanza di orgoglio di appartenenza e, anzi, l'accanimento per cancellare una Storia vincente ed esemplare, mi dice che, almeno quelli che esprimono tali concetti, siano già in catene, sottomessi, servi obbedienti dei futuri padroni che, per ora, stanno sbarcando e sfruttano il nostro vitto, alloggio, cure e istruzione.
Mi auguro che, come è spesso accaduto in passato, ci sia una maggioranza silenziosa che non solo non condivida quelle idee, ma che sappia essere legittimamente orgogliosa della nostra Storia, delle nostre conquiste, delle nostre esplorazioni.
Per ora, però, ad aver visibilità sono quei disfattisti genuflessi che, probabilmente, sono gli stessi che pensano di cambiare l'andamento naturale del clima, privandoci delle fonti fossili di energia.
E il futuro diventa molto grigio.


sabato 21 ottobre 2023

Italia e Austria. ci eravamo tanto odiati-

 

Italia e Austria. ci eravamo tanto odiati-
Nel leggere le assurde prese di posizioni pro o contro i duellanti eterni, arabi ed ebrei, mi è venuto spontaneo un parallelismo con il nostro Risorgimento e la quasi centenaria disputa con l'Austria.
Dal 1821 al 1918, infatti, l'Italia ha avuto un solo nemico, un popolo, che poi era la sommatoria imperiale di più popoli, con il quale ci siamo tanto odiati, con una serie ripetute di guerre, di sconfitte e la vittoria italiana finale.
Dopo cento anni abbiamo finito di odiarci ?
No, basta ascoltare certe dichiarazione austriache, l'atteggiamento dei più orientati etnicamente in Alto Adige e la opinione, non certo esaltante, che hanno gli austriaci di noi.
Perfettamente ricambiati.
Però abbiamo saputo smetterla di farci la guerra e l'unione del male non ha alcun rilievo in questo perchè la fine delle ostilità è ben antecedente all'ingresso dell'Austria nell'unione.
Inoltre,negli anni delle guerre, non è che abbiamo spaccato i marroni a tutto il mondo per le nostre esigenze !
Al massimo abbiamo fatto alleanze ristrette, cedendo anche territori, per accapparrarci il sostegno della Francia o della Prussia che avevano i loro motivi per indebolire l'Austria.
Poi c'è stato l'atto finale, combattuto praticamente solo da Austria e Italia, almeno nelle terre di nostro interesse.
Ed ha vinto il migliore.
Perchè oggi dobbiamo schierarci a favore della Russia o dell'Ucraina, degli arabi o degli ebrei in due guerre che riguardano esclusivamente loro ?
Se le combattano da soli e poi cerchino, come abbiamo fatto noi con gli austriaci, di trovare un modus vivendi.
Se i duellanti sapessero di non avere sponde, probabilmente esaurirebbero la loro carica agonistica in breve tempo, almeno assieme alle risorse e alle armi necessarie per combattere.

E sarebbero costretti a trovare un accordo che per qualcuno potrebbe essere in perdita, ma che ci siano vincitori e sconfitti è nel libro del destino dell'Umanità.

giovedì 12 ottobre 2023

La Storia, Maestra di Vita-

 La Storia, Maestra di Vita-

Tra il 73 e il 71 avanti Cristo, Roma, impegnata ai confini esterni su più fronti (Mitridate nel Ponto, Sertorio in Spagna) si trovò ad affrontare una pericolosa rivolta di schiavi che aveva importato nel corso delle sue vittoriose campagne militari, per utilizzarli nei lavori più faticosi o negli spettacoli gladiatorii.
Il cinema, americano, ha enfatizzato la figura del presunto capo dei ribelli, Spartaco, calando sempre un velo di censura sulla fine che toccò ai ribelli.
Perchè nel 71, Crasso, con l'apporto di Pompeo di ritorno dalla Spagna con le legioni vittoriose su Sertorio, represse ogni velleità degli schiavi uccidendo tutti gli schiavi catturati dopo la battaglia, mentre Pompeo fece lo stesso con quelli che avevano cercato di fuggire.
Gli storici classici parlano dai diecimila ai quindicimila schiavi, oltre a quelli morti in battaglia.
La rivolta fu domata, quindi, ma ad un costo molto alto.La Storia ci insegna attraverso le pagine del nostro miglior passato, quello di Roma, come l'immissione massiccia di estranei al tessuto etnico, culturale, sociale, provoca solo danni, lutti, morti.
E rende necessario combattere, prima o poi, per conservare la proprietà della terra sulla quale si è nati e nella quale hanno vissuto i nostri padri.
In Italia ci sono già oltre otto milioni di stranieri immigrati, più un numero imprecisato di clandestini.
Molti, tanti, troppi sono di religione musulmana, la più impermeabile ad integrarsi nella nostra società, accettandone regole, leggi, costumi, persino gli alimenti e le festività.
Siamo troppo sbilanciati sulle parole.
Siamo distratti da minchiate galattiche come il cambiamento del clima e la transizione ecologica e da eventi, come la guerra tra Russia e Ucraina, nei quali, prendendo posizione, non solo prolunghiamo le sofferenze di chi è coinvolto in prima persona, ma anche regaliamo ai tradizionali nemici dell'Occidente una nazione importante come la Russia.
Adesso vediamo che persino Israele, che si credeva avesse il miglior esercito del mondo e il più efficiente servizio di informazioni, è stato colto di sorpresa da una aggressione ai propri confini e fatica a reagire.
Io non dimentico gli anni settanta-primi ottanta, le stragi palestinesi alle Olimpiadi di Monaco, i loro dirottamenti aerei, la strage di Fiumicino, l'omicidio del turista imbarcato sulla Achille Lauro.
E sono preoccupato per come sapremmo reagire se tutti i clandestini e quelli a cui, alla fine, viene, purtroppo, sempre concesso un permesso di soggiorno, decidessero che è giunta l'ora della loro jihad.
Le avvisaglie le abbiamo avute con le rivolte nelle banlieu francesi e belghe.
Non sarebbe meglio prevenire, cominciando a fermare gli sbarchi dei clandestini, con qualunque mezzo fosse necessario, anche la forza militare, rispedendo anche a casa loro quelli che, nel frattempo, sono già tra noi ?

venerdì 6 ottobre 2023

Scendano dal piedistallo...

 Scendano dal piedistallo...

I magistrati sono persone come tutti noi che hanno solo partecipato, in virtù di un titolo di studio che molti di noi hanno, ad un concorso pubblico e ottenuto un posto da statale nel ramo giustizia.
Portano quindi in quel ruolo tutto il loro bagaglio di esperienza, conoscenza, passioni, valori, ideali, ideologia, odi ed amori.
Come chiunque di noi nel suo lavoro: siamo sempre noi.
Così il magistrato che ha occupato scuole, magari lanciato molotov contro la Polizia e i Carabinieri, cantato l'internazionale e partecipato a tutte le manifestazioni antifasciste, sarà influenzato da quello che è sempre stato il suo percorso politico e nessuno di noi potrà mai aspettarsi da lui un giudizio equo e imparziale.
Purtroppo ho notato che quelli di sinistra hanno in prevalenza optato per la carriera pubblica, più sicura, più tranquilla, meno incline a chiedere risultati e, quindi, anche in magistratura, c'è una maggioranza di addetti provenienti dalle file della sinistra, anche estrema, che portano tutto il loro bagaglio di conoscenza e di ideologia.
Non dobbiamo quindi stupirci se una certa Rachete che ha provato a speronare una motovedetta italiana viene lasciata libera, mentre viene processato Matteo Salvini per essere riuscito, in molti casi, a fermare l'invasione e gli sbarchi dei clandestini.
E non dobbiamo meravigliarci se un magistrato a Catania, con seguito da altre parti, disapplica leggi con sofismi che tutti siamo capaci di costruire (basta poco, un minimo di conoscenza della lingua italiana, una infarinatura di diritto e si aprono tante strade, siamo sempre stati il popolo degli Azzeccagarbugli, in grado, con le parole, di sostenere tutto e il suo contrario).
Non suscita meraviglia, sdegno sì e dobbiamo coltivare questo sdegno per renderci conto che la giustizia non ha bisogno di una riforma, ma di una totale rivoluzione: nelle leggi, nelle strutture, nell'organizzazione e nel personale, a cominciare dalle modalità di reclutamento.
Nel frattempo non possiamo certo lasciare che i magistrati "militanti" (a sinistra) permettano a orde di clandestini di sciamare per l'Italia.
E se sarebbe molto bello che fosse approvata una legge che imponesse ai magistrati di occuparsi di furti, rapine, omicidi, stupri e non di questione che sono decise dalla politica espressione della volontà popolare o un'altra legge che addebitasse al magistrato che lascia libero un clandestino i costi per vitto, alloggio, cure, istruzione e danni riferibili a quel clandestino, dobbiamo prendere atto della realtà.

mercoledì 4 ottobre 2023

Magistrati allo sbaraglio

 La vicenda del magistrato catanese che, dopo essersi distinta per una serie di interventi sui social contro il Ministro Salvini e a favore dell'accoglienza dei clandestini, è stata chiamata a giudicare sul ricorso di alcuni clandestini appena sbarcati e ospitati nel centro di identificazione secondo le nuove norme di legge, apre inquietanti risvolti sulla legittimità di simili giudizi.

Un magistrato, come chiunque altro, ha le sue idee, le sue esperienze, i suoi trascorsi e quello che lui è oggi è inevitabilmente la risultante di ciò che è stato nel passato ed i suoi giudizi ne sono quindi influenzati.
Non esiste un arbitro imparziale quando si tratta di giudicare una scelta politica, etica, morale, perchè ognuno di noi risponde con le proprie convinzioni.
Non esiste un arbitro imparziale neppure quando si dovrebbe giudicare un furto, una rapina, uno stupro, un omicidio, perchè ciascuno di noi, quindi anche un magistrato, comminerebbe una pena più o meno lieve a secondo delle proprie convizioni in merito alle cause profonde che possono aver provocato quel comportamento che, tutti, consideriamo contrario ai canoni della convivenza civile.
Ma se per un furto, una rapina, uno stupro, un omicidio, è possibile togliere discrezionalità ai magistrati imponendo una casistica che preveda una pena specifica alla quale non sia possibile derogare, per gli interventi contro ministri, contro leggi dello stato che concretizzano una scelta politica (non solo verso i clandestini ma, ad esempio, per come considerare la legittima difesa) allora è impossibile, con l'attuale impostazione del sistema giustizia, impedire ad un magistrato di giudicare non secondo giustizia, ma secondo la sua ideologia.
E questo è un male, perchè è una ingerenza di un potere, quello giudiziario, in facoltà proprie ed esclusive di quelli legislativo ed esecutivo.
L'unica soluzione è esplicitare che un magistrato mai potrà mettere in discussione e disapplicare una legge dello stato e mai potrà perseguire un ministro o un parlamentare per gli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni.
Perchè l'unico giudice per la legittima difesa, come per eventuali limitazioni della libertà di un clandestino o il suo respingimento anche con la forza, dovrà essere solo e soltanto il Corpo Elettorale che, se soddisfatto di come i parlamentari ed i ministri hanno agito, allora li tornerà a votare, diversamente sceglierà altri partiti ed altri rappresentanti.
Ma non sia mai un magistrato a fare opposizione alla volontà della Maggioranza sancita con una legge o con la fiducia espressa ad un governo o ad un ministro.
Schierandosi a favore di una parte politica un magistrato, perderebbe, come è accaduto negli ultimi 30 anni, credibilità lui e la farebbe perdere alla sua categoria ed alla sua istituzione.
Dovrebbe e potrebbe essere la prima e più importante riforma della giustizia.