martedì 27 febbraio 2024

Okkio ai vostri risparmi-

 Okkio ai vostri risparmi-

E' stata poco considerata l'ultima sparata di Draghi: occorre denaro anche privato perchè l'europa per costruirsi deve avere 500 miliardi da spendere.
Ecco che Draghi, quello del "non ti vaccini, ti ammali e fai ammalare, muori e fai morire" replicato con il "preferite il condizionatore o la pace?", ha posto il primo mattoncino per una rapina gigantesca ai danni dei cittadini delle nazioni europee e italiani in particolare.
Lo strumento fiscale è, da sempre, quello utilizzato dal centralismo assolutista per piegare ai propri voleri i liberi cittadini.
A cavallo del 1300, Filippo IV di Francia utilizzò lo strumento fiscale, sotto forma di requisizione dei beni, per cancellare i Templari e rifornire le indebitate casse del regno.
Sempre in Francia, la tassazione imposta sulle proprietà terriere dei nobili dal Cardinale Richelieu stroncò ogni resistenza feudale, garantendo al re Luigi XIII ed a suo figlio Luigi XIV uno stato centralizzato e quel potere assoluto che poi si manifestò nella sua forma più criminale con le azioni predatorie di Napoleone.
La Rivoluzione Americana avvenne a seguito di una tassa, l'ennesima imposta voluta per finanziare le guerre di Giorgio III, causando la perdita di tutte le colonie che poi formarono gli Stati Uniti d'America.
In tempi a noi più vicini, nel 1992, il socialista Giuliano Amato, nottetempo, si introdusse nei nostri conti correnti per prelevarne il sei per mille e finanziare la sua politica di spesa.
Le parole di Draghi, quindi, sono l'annuncio di una nuova offensiva contro i nostri risparmi già taglieggiati da tasse e prelievi che vanno dall'Imu alle tasse sui conti correnti, sui depositi, alla tassa sui guadagni di borsa, a quella sulla compravendita di azioni, tutte che insistono su quello che siamo riusciti a risparmiare da un reddito già di suo taglieggiato da tasse ben superiori alle necessità di uno stato amico e non invasivo.
Il tutto per finanziare spese spesso clientelari, assistenza ai clandestini, rottamazioni per gli industriali amici e via spendendo e spandendo il nostro denaro.
Come se non bastasse si aggiungono le costose ed inutili, anzi dannose, paturnie ambientaliste e la sovrastruttura dell'unione europea che, come un malefico Moloch, divora miliardi che distribuisce a vanvera come i finanziamenti all'Ucraina che mai ci saranno restituiti.
E proprio dall'europa arriva il prossimo pericolo, quei 500 miliardi che Draghi ha indicato come necessari per procedere con la costruzione dell'unione.
E in prima fila, sotto tiro, ci siamo noi Italiani, perchè noi Italiani siamo, tra tutti, quelli maggiormente inclini al risparmio tanto da aver accumulato 6mila miliardi di depositi a fronte di un debito pubblico che, proprio grazie anche alle spese di Draghi, ha superato i 2800 miliardi.
In pratica il debito pubblico italiano è doppiato dai risparmi privati: volete che non ci abbiano messo gli occhi sopra quelli che stanno allungando le mani anche sulle nostre imprese e sulle nostre coste? Per ora è un allarme, ma se le prossime elezioni europee non andranno bene e fosse confermata la "maggioranza Ursula" avranno cinque anni per mettere le mani sui nostri risparmi.

domenica 18 febbraio 2024

Chi ha paura di camminare con le proprie gambe ?-

 Chi ha paura di camminare con le proprie gambe ?-

Da Nazionalista credo che l'Unità d'Italia sia un bene prezioso e intendo l'Italia tutta, comprensiva di Istria, Fiume e Dalmazia.
Inutile rivangare la nostra Storia che, dopo la caduta di Roma, ci ha visto divisi per secoli, in buona parte per colpa della chiesa che non voleva uno stato unitario che le avrebbe sottratto il potere temporale, ma anche delle scelte dell'unico stato che ebbe un ruolo di primo piano a livello internazionale, la Repubblica di Venezia, che, però, preferì l'espansione di carattere commerciale via mare alla estensione in terra ferma.
Solo dopo secoli di dominazione straniera e con grandi sacrifici siamo riusciti a stabilizzare uno stato unitario, monco nella parte orientale che però ha pagato le precedenti divisioni e culture.
Adesso viene proposta una autonomia definita "differenziata" che, senza ridurre i trasferimenti ad oggi effettuati dalle regioni più produttive a quelle che ancora necessitano di assistenza, imporrebbe un miglior utilizzo e finalizzazione dei fondi a disposizione. Il tutto senza sottrarsi al dovere della solidarietà nazionale (solidarietà, concetto e pratica ben differente dall'assistenzialismo !) a fronte di eventi catastrofici straordinari.
In sostanza si chiede a chi amministra le regioni rimaste ancora indietro, di migliorare la propria capacità di utilizzo delle risorse, tagliando le spese inutili, quelle improduttive e l'assistenzialismo eterno.
Il tutto senza intaccare l'unitarietà delle stato che viene anzi rinforzata dalla previsione di un primo ministro eletto direttamente dal Popolo (preferirei il presidente della repubblica ma, come primo passo, è accettabile anche il primo ministro).
Sorprende che a protestare animosamente e istrionicamente siano alcuni politici del sud, quando a beneficiarne sarebbe prevalentemente il meridione come dimostra la intelligente destinazione dei ricavi derivanti dai pozzi di petrolio e gas in Basilicata a favore di una riduzione corposa dei costi dell'energia per i cittadini della Basilicata.
Viene quindi il sospetto legittimo che con la autonomia differenziata si vada ad intaccare un sistema di potere e di affari che si è consolidato in 79 anni di assistenzialismo con la cassa per il mezzogiorno e tutte le altre iniziative che l'hanno sostituita.
Un cambiamento doveroso perchè se, dopo quasi 80 anni, il problema non è risolto nonostante le ingentissime risorse ivi immolate, è giusto e obbligato cambiare strategia.
Io mi sarei invece aspettato che i politici del meridione fossero i principali sostenitori di tale autonomia, sia per una questione di dignità (scriverebbe la parola fine all'assistenzialismo improduttivo) sia per la convinzione di saper gestire le ampie risorse del sud (a cominciare dal turismo, agevolato dai meravigliosi paesaggi naturali e dal clima) a beneficio di tutti i cittadini che hanno affidato loro le chiavi del loro destino.
Perchè invece hanno paura a camminare sulle loro gambe ?

lunedì 12 febbraio 2024

Le minacce degli Houti-

 Le minacce degli Houti-

Con sin troppa cautela e ritardi, anche le vecchia Europa, che una volta inviava in un amen i propri eserciti in tutto il mondo, comincia ad organizzare una spedizione, per carità: difensiva !, nel Mar Rosso, per garantire la navigazione.
Immediata arriva la minaccia dei terroristi Houti yemeniti: colpiremo le vostre navi.
Gli stessi angloamericani che hanno agito tempestivamente, combattono con le mano legate dietro alla schiena dalle "regole di ingaggio", che prevedono unicamente raid mirati sulle postazioni dei terroristi.
Dimenticando le lezioni della Storia, ma anche quello che ci insegna l'azione ritorsiva di Israele su Gaza, dove solo facendo terra bruciata, conquistando il terreno palmo a palmo, sono riusciti a far tacere i missili dei terroristi palestinesi e circondare a Rafa gli ultimi reparti di Hamas (che dopo aver scatenato la guerra, provocando Israele con il massacro di 1400 ebrei, adesso chiedono la convocazione del consiglio di sicurezza dell'onu per salvarsi la pelle e poter poi ricominciare).
Io non vorrei che si entrasse nelle beghe medio orientali: vinca il migliore !
Ma non posso accettare che siano messi in pericolo il Benessere e la Sicurezza personale ed economica dei Popoli e delle Nazioni Occidentali.
Se la minaccia si concretizza con l'aggressione fisica nelle nostre città o con la chiusura delle linee di rifornimento energetico e delle vie del commercio, allora abbiamo il diritto di agire e di intervenire, puntando a spazzare via i terroristi, non solo ad intercettare e distruggere i loro missili.
Perchè qualcuno che li rifornirà di armi ci sarà sempre e noi saremo sempre sotto minaccia terrorista.
Mi auguro che le navi della "flotta" europea possano partire il più presto possibile e che l'azione non abbia come scopo solo una "difesa attiva", ma anche l'annientamento della minaccia terrorista, per l'oggi e per il domani.

giovedì 8 febbraio 2024

Neanche un centesimo alla Fiat/Stellantis-

 Neanche un centesimo alla Fiat/Stellantis-

Leggo che il presidente di Stellantis, Elkan che già nel nome, John, dimostra di essere cresciuto ed educato nel rifiuto della italianità, ha ieri fatto il giro delle parrocchie (Quirinale, Ministero dell'Economia, Banca d'Italia) per ottenere con diplomazia quel che il suo amministratore delegato aveva cercato di imporre con arroganza: soldi, presumibilmente a fondo perduto, per la sua azienda.
Ho già scritto che non vedo per quale ragione si debba perpetuare la furbizia della "real" (ma poco nobile) casa automobilistica di Torino per cui si socializzano le perdite e si privatizzano gli utili, soprattutto se poi costoro trasferiscono sede legale e fiscale all'estero.
Noi Italiani abbiamo già pagato per la Fiat oltre 200 miliardi, secondo quanto ha affermato il Ministro Salvini, nel corso di ben 18 interventi pubblici di salvataggio e sostegno.
Da notare che la capitalizzazione in borsa della società è di poco inferiore ai 70 miliardi, quindi abbiamo pagato per tre Stellantis.
La "contropartita" è sull'occupazione, come da segnale della messa in cassa integrazione degli operai di Mirafiori.
Non sono in grado di dire se Stellantis potrebbe facilmente fare a meno delle fabbriche italiane, penso però che le fabbriche di autovetture in Italia potrebbero benissimo essere rilevate da nuovi imprenditori, anche internazionali intenzionati a far lavorare e produrre in Italia, automobili italiane, pagando le tasse in Italia e creando lavoro italiano.
Non è pensabile che noi cittadini continuiamo a pagare per gli errori imprenditoriali altrui, mascherati da una politica compiacente in cambio del sostegno dei quotidiani di proprietà.
Fiat, Ilva, Alitalia, Monte dei Paschi, devono essere consegnati alla storia, negativa, della nostra vita economica.
Fiat/Stellantis ha fatto una scelta: abbandonare l'Italia.
E l'Italia deve abbandonare Fiat/Stellantis.