lunedì 28 aprile 2025

 La pace è matura....

Ai funerali di Bergoglio, abbiamo potuto plasticamente vedere chi sono gli statisti e chi gli imbucati della Storia.
Giorgia Meloni ha onorato il momento, con una presenza discreta, senza debordare, come avrebbe potuto da padrona di casa quale era, avendo comunque colloqui brevi con Trump, Zelensky, Starmer, Milei, Orban e probabilmente altri che non hanno avuto l'onore della citazione nelle varie cronache.
Macron, come risulta dal video "rubato", ha confermato la sua natura instabile, da galletto supponente e ignorante, cercando di accreditarsi come terzo incomodo al colloquio tra Trump e Zelensky, ma è stato allontanato dal primo, con il secondo che condivideva il suo allontanamento. Con buona pace della sinistra che rode di invidia-
Ma la terza sedia ci sarebbe dovuta essere, quella per Vladimir Putin.
E qui emergono i danni enormi che le toghe stanno infliggendo al mondo, con la loro presunzione di regolare tutto in base a leggi, codici e cavilli.
Se non ci fosse quell'assurdo mandato di cattura contro Putin e Netanyahu (che presumo il Governo Italiano avrebbe giustamente fatto in modo di non eseguire, ma con le successive polemiche) a Roma ci poteva essere un primissimo incontro a tre che avrebbe spinto verso la pace nel modo più imprevedibile e veloce.
E per arrivare ad una pace vera e duratura, dovranno essere revocati i mandati di cattura contro i dirigenti russi (e anche israeliani) e revocate tutte le sanzioni, di ogni natura.
Se vuole, Macron potrà continuare da solo la sua guerra personale contro il mondo e il buon senso che, come ha fatto Trump ieri, lo respingono ai margini della Storia.

venerdì 25 aprile 2025

 Guasconi per Kiev-

Fu con gran rullo di tamburi che Macron e Starmer, con l'adesione del duo di Berlino, Scholze e Merz, annunciarono che loro avrebbero aiutato Kiev nella sua giusta lotta per l'integrità territoriale.
Da subito la Meloni, pur partecipando agli incontri, si chiamò fuori da ogni azione militare dichiarando che i soldati italiani non sarebbero andati a combattere in Ucraina.
Oggi ci sarebbe dovuto essere, a Londra, un incontro operativo con i ministri degli esteri del Regno Unito, Francia, Germania, Ucraina e Stati Uniti.
Dopo l'ennesima, arrogante esternazione di Zelensky (a proposito: ai funerali di Bergoglio si presenterà sbarbato e vestito da persona civile o con la solita unta e bisunta mimetica ?), gli Stati Uniti hanno comunicato che non sarebbero stati presenti.
A ruota Germania e Francia si sono sganciati e la riunione dei volenterosi è stata annullata.
Perchè una cosa è abbaiare alla Russia avendo l'ombrello protettivo degli Stati Uniti aperto, altra è abbaiare sapendo che Washington non sarebbe intervenuta in caso di reazioni.
Personalmente credo che una azione militare congiunta di quei tre stati contro la Russia avrebbe successo, ma sconterebbe una reazione con armi non convenzionali e davanti a quelle i miserrimi arsenali di Regno Unito e Francia non avrebbero alcuna speranza.
Per la prima volta, per radio, questa mattina, al Caffè di Radio Uno, ho ascoltato un parere sensato, parole di buon senso, iniziate con l'approvazione, definita "lungimirante", della scelta del Ministro Nordio e quindi del Governo di non completare l'iter per rendere esecutivo il mandato di arresto della corte penale internazionale contro Putin e concluse con l'affermazione che è necessaria una realpolitik.
Quella di Trump è realpolitik, ci sono stati migliaia di morti, distruzioni e chiedere alla Russia, come pretenderebbe Kiev, di ritirarsi, è sciocco.
Senza poi considerare l'orientamento della popolazione, in primis della Crimea e quindi del Donbass, tutta totalmente o in grande maggioranza russofona.
Kiev è liberissima di continuare la guerra, ma dovrebbe considerare che Regno Unito, Germania e Francia non andranno mai oltre le guasconate parolaie, senza avere alle spalle gli Stati Uniti e la lasceranno da sola.
Un plauso a Giorgia Meloni che, chiamandosi fuori dal circolo dei guerrafondai, ha evitato all'Italia una figuraccia cosmica e anche comica.

mercoledì 23 aprile 2025


Da Cattolico no al Lavaggio del cervello-
Da ieri, nel mondo, non ci sono più guerre, bombardamenti, naufragi, clandestini.
Persino i cattocomunisti si sono dimenticati della quotidiana richiesta di dimissioni di questo o quel ministro e dell'altrettanto quotidiana pretesa che la Meloni si recasse in parlamento a riferire su questo e quello.
I radio e telegiornali hanno una unica notizia che si esaurisce nella comunicazione del decesso di Bergoglio.
E' l'unica notizia, tutto il resto è uno tsunami di miele sugli ascoltatori.
Si è fermato persino il Campionato (in modo intelligente, perchè le partite possono essere tutte recuperate approfittando del turno infrasettimanale della Coppa Italia in cui giocano squadre che avevano già esaurito la loro giornata di Campionato).
"Esperti" laureati in cazzeggio, vaticanisti e non, si improvvisano a discettare delle segrete cose del Vaticano, della chiesa, della religione.
La beatificazione di Bergoglio è in pieno sviluppo, ma ancor di più le cordate che tendono a trainare questo o quel candidato a seconda delle convenienze non di Fede, ma politiche.
E sono essenzialmente politici i commenti ed i giudizi sul pontificato di Bergoglio, sul quale mi ritrovo nel commento su X di Matteo Brandi: "per giudicare il pontificato di Bergoglio basta vedere chi lo rimpiange".
Un credente non fa il "tifo" per questo o quel cardinale, perchè è convinto che il nome sarà ispirato dallo Spirito Santo.
Sui giornali circolano rose di nomi, elucubrazioni su alleanze geopolitiche ed è buffo che molti scrivano i loro commenti sui social sostenendo questo o quel cardinale in base alla propria appartenenza e sulle descrizioni che ne fanno i quotidiani.
Vorrei rammentare che nel 1846 il cardinale Mastai Ferretti venne eletto papa con il nome di Pio IX.
Aveva fama di liberale, iniziò il mandato con un'amnistia e mandando le truppe pontificie a combattere la prima guerra di Indipendenza (salvo ritirarle), tanto che la satira di quel grande e disincantato poeta che fu Gioacchino Belli lo bersagliò con un "Tutta l'Italia sembra un gran pollaio, non si sente che gridare Pio, Pio!", come abbiamo tutti studiato a scuola (spero).
E come (spero) tutti ricordiamo dalla Storia studiata sin dalle elementari, Pio IX viene ricordato come un reazionario, quello del dogma della infallibilità del papa, del rifiuto dell'Italia unita.
Quindi non è detto che chi viene eletto con una etichetta, poi non si scopra di ben differente pasta.
Un'ultima annotazione di politica internazionale.
Solo giovedì scorso il Presidente Meloni era andata a Washington per un colloquio positivo con il Presidente Trump, conclusosi con un invito, accettato, di venire a Roma con l'ipotesi di un vertice risolutivo sulla questione dei dazi.
Germania e Francia hanno subito boicottato l'iniziativa per spostare l'incontro da Roma (sarebbe stato troppo successo per la Meloni, padrona di casa) a Bruxelles.
Il Fato, invece, vuole che in occasione del funerale di Bergoglio, arriveranno a Roma capi di stato e di governo da tutto il mondo, compreso Trump, Macron e, suppongo, l'allegra coppia Scholze-Merz.
Forse un vertice ci scappa, volenti o nolenti e, comunque, sarà la Meloni a fare gli onori di casa.
Quando il Destino bussa alla nostra porta, è inutile far finta di non essere in casa.
Quanto al nuovo papa, al conclave, mi limito ad augurarmi che, questa volta, lo Spirito Santo non si distragga quando i cardinali scriveranno il nome del loro candidato preferito.

venerdì 18 aprile 2025

 All'omino coi baffi spuntano gli occhietti a mandorla-

La Bialetti, storica azienda produttrice di macchine per il caffè, è stata acquisita da una società straniera.
Una piccola azienda in provincia di Bologna, la Tracmec di Mordano, di proprietà di una multinazionale tedesca, ha avviato le procedure di licenziamento per i 45 dipendenti, volendo trasferire la produzione in Cina.
Ecco due esempi, freschi di giornata, che dimostrano quanto sia necessaria (pur se tardiva: ma la colpa non è sua, bensì di chi brigò nel 2020 per Biden presidente) l'azione del Presidente Trump di isolare la Cina, premiando chi agisce di conseguenza e punendo chi invece continua a fornire assist ai cinesi.
Come la multinazionale tedesca.
In un Mercato Libero, entrambe le operazioni sarebbero legittime, ma quello attuale, dopo che Clinton fece l'enorme corbelleria di ammettere senza condizioni la Cina nell'organizzazione mondiale del commercio, è un mercato drogato e inquinato dal dumping salariale, di sicurezza e di controlli sulla qualità dei materiali e dei prodotti attuato dalla Cina comunista.
La Bialetti è stata comprata dai cinesi in assenza di imprenditori italiani, tutti accucciati a chiedere contributi, rottamazioni, agevolazioni statali, per poi giocarseli sulla ruota della finanza invece di esercitare l'impresa di rischio che competerebbe al loro ruolo.
Ma i cinesi hanno potuto comprarla perchè, negli anni, hanno accumulato fondi vendendo merci prodotte con il dumping salariale.
Ancora più evidente è la scelta della multinazionale tedesca sulla aziendina bolognese, con la motivazione esplicita di voler spostare la produzione dove la mano d'opera costa di meno.
Non è giusto allora "punire" quella multinazionale tedesca, imponendo un dazio su tutte le merci in entrata se prodotte fuori dall'Occidente ?
Questo potrebbe essere il punto di caduta di un buon compromesso tra Stati Uniti e le Nazioni europee, anche perchè sarebbe nell'interesse di tutte le parti e potrebbe anche ricevere l'adesione di altre nazioni che, nel mondo, sanno benissimo quanto sia pericoloso l'espansionismo cinese.
Con buona pace di tutti i neomaoisti italiani ed europei che venderebbero la loro patria pur di essere i primi a sottomettersi al regime di Pechino.

domenica 13 aprile 2025

 Ma la Cina no, Trump Si!-

Nessuno conosce la strategia del Presidente Trump (anche se molti gonfiano il petto e la spiegano nelle trasmissioni cattocomuniste dei "professionisti dell'informazione), ma, a me, la sua imprevedibilità piace molto, soprattutto nel vedere l'ansia di parrucconi, burocrati ed "esperti", che cercano di accreditarsi come i guru del momento, non azzeccandone una.
Il fatto è che, in sintesi, tutto si riduce ad una scelta di campo ideologica: liberismo contro marxismo.
Sì, perchè l'unione europea, nella sua concezione è la naturale riedizione del Duemila dell'Unione Sovietica e molti dei suoi rappresentanti, nazionali o sovranazionali, provengono dalle file socialiste, come quel Sanchez che è corso in Cina ad ossequiare un tiranno al quale ha fornito il pretesto per proporre una alleanza tra le due entità dirigiste.
Purtroppo ci sono da tempo persone (Prodi, Conte) che brigano per farci sottomettere dai cinesi che, assieme all'Islam, rappresentano il peggior nemico per i Valori (quelli veri, non quelli millantati dalle Von der Leyen) dell'Occidente.
E non è vero che è la politica di Trump che spingerebbe l'unione europea tra le braccia della Cina, perchè Trump ha messo il dito sulla piaga del dirigismo ideologico e della abnorme tassazione promossa dall'unione europea con tutti i vincoli connessi.
Del resto, gli stessi che giustificano l'apertura a Pechino dando la colpa a Trump, non si sono fatti scrupoli di spingere, realmente, la Russia tra le braccia della Cina con le sanzioni e i rifornimenti militari e finanziari all'Ucraina.
E non credo sia un caso che a Pechino sia volato un capo di governo socialista, mentre a Washington andrà il 17 il nostro Presidente Meloni.
Come negli anni Ottanta la politica di Reagan schiantò l'Unione Sovietica e il comunismo a lei legato, così un accordo "zero per zero", abolendo cioè non solo i dazi recenti, ma anche vincoli, regolamenti, tassazioni ideologiche che si sono accumulate negli anni, tra gli Stati Uniti e l'unione europea, magari aperta all'adesione della Russia, può neutralizzare uno dei due pericoli per la nostra Civiltà, azzoppando anche il secondo.
Se c'è da boicottare qualcuno, dobbiamo boicottare e imporre dazi alla Cina per farle fare la fine che fece nel 1989 l'Unione Sovietica.



venerdì 11 aprile 2025

 La supremazia della Politica-

Tanti gli spunti di cronaca, ma vorrei ricondurli alla dimostrazione che Trump ha dato in questi (neanche) primi tre mesi del suo mandato quadriennale.
Prima una forte spinta contro i clandestini, con espulsioni a valanga e chiusura delle frontiere, superando ogni tentativo della sinistra americana di far leva sui propri magistrati per impedire l'azione presidenziale che realizza le promesse elettorali.
Quindi una forte sterzata in campo economico, dando una lezione a "sua divinità" il Mercato, dimostrando che è lui, il Presidente, che influisce sui mercati e non viceversa.
In poche parole Donald Trump ha riaffermato la supremazia della Politica, cioè del Popolo che vota, che sceglie, che conferisce un mandato, sopra gli interessi economici di un pugno di speculatori finanziari e sopra la presunzione dei magistrati, uguali in ogni parte del mondo, di dettare le regole quando invece dovrebbero limitarsi ad applicare quelle che il parlamento vota.
E' una lezione di supremazia della Politica che dovrà essere assorbita anche in Italia, anche se la Meloni ci sta dando molte soddisfazioni, in questa situazione, come, ad esempio, far rosicare francesi e cattocomunisti per la sua imminente visita a Washington.
Del resto se i cattocomunisti hanno eletto maitre a penser Marina La Rosa, Romano Prodi e Rita De Crescenzo, la Meloni con tutto il Governo di Centro Destra giganteggia senza rivali.
E' infatti una sinistra costretta ad inseguire e arrivare costantemente in ritardo sulla notizia, obbligata ad alzare sempre di più l'asticella fino a mostrarsi totalmente ostile all'Italia ed agli Italiani come si è trovata oggi avendo seguito, da vassalla quali è, la linea francese critica verso il viaggio della Meloni negli Stati Uniti.
Invece di gioire per la ritrovata centralità e il protagonismo dell'Italia, i cattocomunisti piangono perchè, come voleva Prodi, non ci limitiamo a "stare dietro" a Germania e Francia e, anzi, diventiamo artefici della costruzione del nuovo mondo.
Una ritrovata centralità e protagonismo che dovranno essere utilizzati in chiave interna per affermare anche in Italia la supremazia della Politica su una magistratura che si ostina non ad applicare le leggi come sono scritte, ma ad interpretarle con motivazioni etiche, morali, sociali, economiche, che non spettano a lei ma al parlamento espressione del Popolo elettore.
Tutto questo può accadere quando qualcuno si assume la responsabilità di sparigliare le carte, rovesciare il tavolo con mosse che i parrucconi, abituati a ballare il minuetto ipocrita dello "stile istituzionale" non sono in grado di affrontare.
E siamo solo all'inizio di un mandato di quattro anni.

lunedì 7 aprile 2025

 Da che parte stanno i magistrati ?

Leggo che il sindacato delle toghe avrebbe criticato il decreto legge del Governo sulla sicurezza, pur ammorbidito e quasi "poca roba" perché il Governo ha chinato la testa davanti alle pretese di Mattarella.
La cosa non mi stupisce, da tempo mi domando se i magistrati stanno dalla parte degli Italiani onesti o si arrogano il diritto di modificare l'applicazione delle leggi con pretestuose motivazioni di carattere etnico, sociale, economico.
La Sicurezza personale e dei propri beni è fondamentale per garantire il Benessere dei cittadini e se chi è preposto a garantirla, da un lato è il bersaglio di insulti, aggressioni e controlli senza avere la possibilità di reagire e, dall'altro, chi dovrebbe sancire le pene, è propenso a concedere attenuanti ai criminali, allora tanto vale tornare alla legge del fai da te.
Ricordo che, in passato, i magistrati erano i bersagli delle Brigate Rosse e di vari ambiti criminali.
Evidentemente tali azioni hanno ottenuto il loro effetto se, oggi, vengono assolti o condannati al solletico quelli che occupano abusivamente case, quelli che intralciano opere pubbliche, quelli che distruggono beni privati e pubblici durante le loro manifestazioni, mentre chi prova a difendersi viene perseguitato, processato e spesso condannato (anche a risarcire i parenti del criminale neutralizzato, considerandolo evidentemente un caduto sul lavoro !!!).
Chi ha la fortuna di non aver mai subito furti, rapine, aggressioni, probabilmente non si rende conto dello stato di incertezza, che condiziona lo svolgimento delle proprie attività, che uno si porta dietro.
Soprattutto se sa di essere disarmato davanti ai criminali che, oggi, ottengono anche "comprensione" da parte di chi dovrebbe invece reprimere con severità nel nome del Popolo e di tutti gli Onesti.
Apprezzo il coraggio del Governo che sta affrontando una riforma della magistratura. Che perderanno-
E' però una riforma debole e che non porterà quel cambio di passo che vorrei vedere per sentirmi pienamente garantito nella mia vita quotidiana.
Se un criminale sa di poter ottenere clemenza, comprensione e attenuanti, allora sarà portato ad alzare il livello della sua violenza.
Se, invece, fosse consapevole che chi lo giudicherà non gli concederà nessun beneficio, allora si tratterrà dall'eccedere nella sua violenza.
Le leggi e le pene ci sono, non occorre inventarsi nuovi, improbabili reati (come il femminicidio!), bisogna solo applicare leggi e pene esistenti senza troppi fichi in testa o, se vogliamo, senza essere inquadrati in una spirale ideologica che non garantisce né imparzialità, né sicurezza.

venerdì 4 aprile 2025

 La pacchia è finita-

Dalla fine della seconda guerra mondiale, quando gli Americani formalizzarono di aver ereditato dall'Inghilterra il ruolo di attore protagonista nella politica internazionale, gli Stati Uniti si sono accollati l'onere di sostenere gli stati alleati sia finanziariamente che militarmente.
Lo schieramento americano nell'Europa Occidentale e la Nato, hanno consentito di creare una barriera contro le preponderanti armate comuniste e, nonostante le quinte colonne rosse allora incarnate dai vari partiti comunisti soprattutto in Italia, Francia e Grecia, ci hanno garantito dal fare la triste fine degli europei che ebbero la sfortuna di ricadere sotto la sfera di influenza attribuita all'Unione Sovietica.
Le ingenti risorse investite dagli Stati Uniti, soprattutto con l'avvento alla presidenza di Ronald Reagan, finirono con il mandare in fallimento i comunisti e anche l'est Europa fu liberato.
La generosità degli Stati Uniti non è sempre stata ricambiata come dovuto, basti ricordare i distinguo di Francia e Germania in occasione della liberazione dell'Iraq e, al contrario, l'avventurismo francese in Libia nel 2011 che, approfittando di una presidenza imbarazzante come quella di Obama, spinse gli Stati Uniti al clamoroso errore delle "primavere arabe" che regalò alla Cina e alla Russia (ma anche alla Turchia) praterie africane.
Nel 2001, con l'ingresso alla Casa Bianca di George W. Bush, sembrava che gli Stati Uniti tornassero a chiudersi nel loro ambito, si parlava infatti, in base alle promesse elettorali, di un neo isolazionismo, simile a quello successivo alla prima guerra mondiale.
Il crimine dell'11 settembre cambiò la prospettiva di quella presidenza, ritardando l'inevitabile.
Così come, per motivi interni, fu rinviata la svolta con la prima presidenza Trump nel 2017-2021.
Ma adesso Trump, uscito rinforzato dalle elezioni, senza oppositori interni al GOP e molto forte nei sondaggi, ha accelerato i tempi e se da un lato sta progettando di ridurre l'ombrello protettivo, tanto più che non esistono concrete minacce (anzi, le minacce più gravi sono all'interno delle singole nazioni, come le sentenze che escludono persone o partiti dalle competizioni elettorali) alla democrazia degli stati, dall'altro non intende più caricare sui contribuenti americani l'onere della prosperità delle economie europee. il Presidente Trump ha dimostrato come, fino ad oggi, gli Stati Uniti hanno pagato e pagano tasse e dazi sulle loro merci in ingresso nell'unione europea e in tanti altri stati.
Le tasse, come i dazi, sono un male, ma a volte sono necessarie per ripristinare una condizione di parità che viene alterata da vari fattori: le retribuzioni e i diritti dei lavoratori, la sicurezza del lavoro e dei prodotti, le tasse locali.
In presenza di uno o più di quei fattori è legittimo applicare dazi, cioè tasse, che riequilibrino il rapporto della concorrenza.
In base alla presenza di tali fattori sono stati applicati da Trump dazi differenziati in base alla provenienza delle merci.
La pacchia è finita e non resta che trattare per togliere dazi e sanare i fattori di squilibrio, perchè i consumatori finali possano scegliere il prodotto migliore, a parità di condizioni di base.