lunedì 16 dicembre 2013

Cade la maschera del putto fiorentino

La logorrea di Matteo Renzi, oltre ad essere uno stimolo per cambiare canale, è anche utile per vedere, dietro alla maschera, la vera immagine del nuovo segretario del pci/pds/ds/pd.
Così il suo debordante intervento nel comitato centrale comunista ha svelato quanto poco di democristiano sia rimasto in lui oltre all'atteggiamento e quanto di comunista abbia fatto metastasi nelle sue idee.
Spiazzato da Letta con il decreto che, a parole, abolisce il finanziamento pubblico, si impegna a restituire i 40 milioni dei suoi rimborsi "se Grillo si accorda con lui per tutta una serie di riforme".
I soliti comunisti.
Spendono per se stessi usando i soldi altrui (perchè quelli del finanziamento pubblico sono soldi degli Italiani, non di Renzi !).
Poi lavoro, occupazione e politica dei redditi come una Camusso qualunque per finire con la ciliegina sulla torta: il superamento della Bossi-Fini, l'unica, l'ultima fragile barriera contro l'invasione degli immigrati e la nostra fine come i Boeri del Sud Africa, l'abbandono del civile ius sanguinis di Romana Tradizione per il barbaro ius soli, accucciato davanti alla ministra di nazionalità congolese e che non si interessa dei nostri connazionali sequestrati in Congo, mentre si preoccupa di cercare di imporre l'aberrazione delle quote per gli immigrati nella vita sociale dell'Italia.
Naturalmente non può mancare una costante della politica comunista, la degenerazione dei costumi, per indebolire la nostra società ed impossessarsene meglio ed ecco la pretesa di realizzare le unioni "civili".
Se qualcuno nel Centro Destra fosse stato così stolto da andare a votare per il putto fiorentino, accreditandolo di rappresentare il nuovo, è servito.
Non c'è nulla di buono in Renzi.
Con Renzi c'è solo la continuità della politica comunista antinazionale, degenerativa, oppressiva sul piano fiscale e su quello della libertà di opinione.

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