In questi giorni le società del Gruppo Fininvest sono state protagoniste di due iniziative che, in un "paese normale", sarebbero state accolte con scroscianti applausi e sospiri di sollievo.
La Mondadori ha fatto sapere di essere interessata al ramo libri di RCS e Ei Tower (Mediaset) ha offerto ben 1,2 miliardi per le Torri di trasmissione Rai.
Chiunque conosca un po' (ma solo un po') di economia e di mercato, ne avrebbe tratto ottimi auspici.
Nel primo caso perchè il denaro che Mondadori avrebbe passato a RCS avrebbe potuto salvare un editore importante nella storia d'Italia, garantendo anche posti di lavoro (il che non guasta di questi tempi).
Nel secondo caso perchè si sarebbe realizzata una economia di settore come quella realizzata in Francia, Spagna e Gran Bretagna, come meno dispersione della rete e maggiore efficacia di penetrazione, risolvendo anche quei marginali problemi che ancora caratterizzazione la televisione digitale.
In ambedue i casi perchè si sarebbero rafforzate e blindate le società coinvolte, ponendole al riparo da eventuali aggressioni di gruppi stranieri.
In Italia, invece, comunisti biliosi e pseudo intellettuali da quattro soldi, come già accadde con l'Unità quando si sollevarono contro l'interessamento della Santanchè, hanno cominciato a berciare contro il "monopolio" di Berlusconi, contro la "posizione dominante" di Mondadori e contro la berlusconizzazione della rai (come se la proprietà delle torri cambiasse le pessime trasmissioni di una rai pubblica che, sulla rete ammiraglia, durante il festival della canzone italiana, paga per ospitare un coso dalla sessualità ambigua e sulla quale mi ripugna anche solo indagare).
Naturalmente non poteva mancare il "conflitto di interessi": ma quale conflitto se al Cavaliere hanno tolto tutti gli incarichi ed è rimasto solo il Presidente del Milan e di Forza Italia, ambedue non nella migliore forma possibile ?
Piccoli, meschini, invidiosi, purtroppo pagati da noi tutti, che non perdono occasione per danneggiare l'economia, l'Italia e gli Italiani tutti.
Cerchiamo di comprenderlo, presto, perchè alle porte bussano quelli che le consorterie internazionali vorrebbero, con la complicità di simili esseri, vorrebbero sostituire, sulla nostra terra, a noi legittimi proprietari.
E quando accadrà dovremo saper reagire con forza, determinazione e, anche, brutale cinismo.
venerdì 27 febbraio 2015
mercoledì 25 febbraio 2015
Sto coi dipendenti di Forza Italia
Vorrei esprimere la mia vicinanza a tutti quei Dipendenti Di Forza Italia da oggi senza lavoro e posti in cassa integrazione o altro. Amici che hanno dato molto al partito con professionalità e entusiasmo, e ricambiati della loro fedeltà con la perdita del posto di lavoro. Perdita dovuta in parte anche alla cattiva conduzione economica di dirigenti che hanno sperperato a man bassa senza curarsi del bene comune, politici che non hanno versato quanto da loro dovuto nelle casse del Partito. Quelli stessi Dirigenti che non hanno avuto il coraggio di ricevere i lavoratori. Amici miei SONO CON VOI!!!
martedì 24 febbraio 2015
Chi è più "Presuntuoso" Mario Monti o Tosi?
Chi è più "presuntuoso" Mario Monti o Tosi?
Mario Monti cerca disperatamente di uscire dall'oblio menando vanto di aver impedito la vittoria di Berlusconi nel febbraio 2013.
In effetti attirando almeno 120mila elettori poco attenti (eufemismo) la lista di Monti ha consentito ai comunisti di conquistare il premio di maggioranza.
Quello stesso premio di maggioranza che ci ha regalato Letta, Napolitano bis, Renzi e Mattarella.
Con quel premio di maggioranza la tassa sulla casa non ha lasciato ed è raddoppiata, sono aumentate le tasse sui risparmi, abbiamo avuto Mare Nostrum e a nostre spese sciamano per l'Italia orde di clandestini, è stata massacrata la legge contro la droga, si vorrebbero introdurre nuove limitazioni alla Libertà di opinione e di pensiero con le leggi asseritamente contro omofobia e negazionismo, si vorrebbe introdurre lo ius soli per gli immigrati, le unioni presunte "civili" per gli omosessuali e i nostri Marò sono ancora sequestrati dagli indiani (uno materialmente, l'altro moralmente).
Francamente non so di cosa possa vantarsi Monti per la sua listina.
Analogamente potrebbe accadere in Veneto se Flavio Tosi perseverasse nel suo atteggiamento, unicamente per mettere i bastoni fra le ruote di Salvini e Zaia.
Vuole Flavio Tosi entrare nell'oblio come un secondo Mario Monti (o Gianfranco Fini o Angelino Alfano) ?
Mario Monti cerca disperatamente di uscire dall'oblio menando vanto di aver impedito la vittoria di Berlusconi nel febbraio 2013.
In effetti attirando almeno 120mila elettori poco attenti (eufemismo) la lista di Monti ha consentito ai comunisti di conquistare il premio di maggioranza.
Quello stesso premio di maggioranza che ci ha regalato Letta, Napolitano bis, Renzi e Mattarella.
Con quel premio di maggioranza la tassa sulla casa non ha lasciato ed è raddoppiata, sono aumentate le tasse sui risparmi, abbiamo avuto Mare Nostrum e a nostre spese sciamano per l'Italia orde di clandestini, è stata massacrata la legge contro la droga, si vorrebbero introdurre nuove limitazioni alla Libertà di opinione e di pensiero con le leggi asseritamente contro omofobia e negazionismo, si vorrebbe introdurre lo ius soli per gli immigrati, le unioni presunte "civili" per gli omosessuali e i nostri Marò sono ancora sequestrati dagli indiani (uno materialmente, l'altro moralmente).
Francamente non so di cosa possa vantarsi Monti per la sua listina.
Analogamente potrebbe accadere in Veneto se Flavio Tosi perseverasse nel suo atteggiamento, unicamente per mettere i bastoni fra le ruote di Salvini e Zaia.
Vuole Flavio Tosi entrare nell'oblio come un secondo Mario Monti (o Gianfranco Fini o Angelino Alfano) ?
lunedì 23 febbraio 2015
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur
Oppure si potrebbe dire che mentre i Turchi assediavano Costantinopoli, vescovi e principi discutevano sul sesso degli angeli.
E' la situazione che viviamo in Italia e in tutto l'Occidente.
La mancanza di un Capo, perchè tale non è l'abbronzato di Washington, impedisce una decisa reazione all'avanzata del Califfo, contro il quale probabilmente manderanno truppo quando sarà molto più forte, con costi umani e finanziari di gran lunga superiori a quelli che si dovrebbero affrontare oggi.
Ma anche in Italia scontiamo la mancanza di un Capo, perchè tale non è il principino stizzoso e logorroico di Firenze.
Con la complicità dei poteri forti che detengono il potere mediatico (gli stessi che ordirono trame contro il Cavaliere) veniamo bombardati da chiacchiere quotidiani, ripetute e, si sa, una bugia ripetuta centinaia di volta, viene alla fine percepita come una verità.
Cos' è per le presunte "riforme" istituzionali ed elettorali, il Giobàt, la ristrutturazione di una scuola al giorno, il bonus bebè e la riduzione del peso fiscale.
Balle !
In compenso non sono balle la restrizione della Libertà personale attraverso leggi fiscali repressive e leggi penali che vogliono affiancare alle già esistenti Scelba e Mancino.
E non sono balle le orde di clandestini che, a spese nostre sciamano per l'Italia, come non sono balle le progressive recisioni delle radici tradizionali della nostra Civiltà che trovano nelle unioni asserite "civili" tra persone dello stesso sesso, il grimaldello che scardinerà l'Ordine morale della Nazione.
Tutte iniziative inutili o anche dannose, che si estrinsecano nella mancata difesa di Roma da un pugno di ubriaconi olandesi da parte di quegli stessi che dovrebbero difenderla dalle ben più organizzate e armate milizie del Califfo che, se e quando arriverà, provvederà lui a mettere tutti d'accordo e sugli attenti.
E' la situazione che viviamo in Italia e in tutto l'Occidente.
La mancanza di un Capo, perchè tale non è l'abbronzato di Washington, impedisce una decisa reazione all'avanzata del Califfo, contro il quale probabilmente manderanno truppo quando sarà molto più forte, con costi umani e finanziari di gran lunga superiori a quelli che si dovrebbero affrontare oggi.
Ma anche in Italia scontiamo la mancanza di un Capo, perchè tale non è il principino stizzoso e logorroico di Firenze.
Con la complicità dei poteri forti che detengono il potere mediatico (gli stessi che ordirono trame contro il Cavaliere) veniamo bombardati da chiacchiere quotidiani, ripetute e, si sa, una bugia ripetuta centinaia di volta, viene alla fine percepita come una verità.
Cos' è per le presunte "riforme" istituzionali ed elettorali, il Giobàt, la ristrutturazione di una scuola al giorno, il bonus bebè e la riduzione del peso fiscale.
Balle !
In compenso non sono balle la restrizione della Libertà personale attraverso leggi fiscali repressive e leggi penali che vogliono affiancare alle già esistenti Scelba e Mancino.
E non sono balle le orde di clandestini che, a spese nostre sciamano per l'Italia, come non sono balle le progressive recisioni delle radici tradizionali della nostra Civiltà che trovano nelle unioni asserite "civili" tra persone dello stesso sesso, il grimaldello che scardinerà l'Ordine morale della Nazione.
Tutte iniziative inutili o anche dannose, che si estrinsecano nella mancata difesa di Roma da un pugno di ubriaconi olandesi da parte di quegli stessi che dovrebbero difenderla dalle ben più organizzate e armate milizie del Califfo che, se e quando arriverà, provvederà lui a mettere tutti d'accordo e sugli attenti.
mercoledì 18 febbraio 2015
Non ci resta che "Piangere"
Non ci resta che "Piangere"
Se qualcuno, di media intelligenza, leggesse le cronache di questi giorni, penserebbe all'Italia come un immenso teatro, dove viene rappresentata una commedia che non fa neppure ridere e diventa un flop, un bagno di sangue finanziario.
E l'impresario, il principino stizzoso toscano, sarebbe destinato a portare i libri in tribunale.
Purtroppo l'Italia non è un teatro e il principino, invece di ritirarsi inseguito dai suoi creditori (le scuole che dovevano essere rifatte, le famiglie con i bonus bebè, le aziende che dovevano vedere i soldi anticipati allo stato sotto forma di forniture ...) persevera nella sua opera di distruzione.
Ultima lo strombazzato pericolo dell'isis.
Presto, ulula, tutti uniti contro il pericolo.
E i suoi ministri, fedeli soldatini del nulla, che si esibiscono in dichiarazioni belliche.
Ma, fermi tutti: ci vuole la decisione onu.
E certo che ci vuole, visto che non siamo neppure capaci di respingere degli scafisti che rivogliono indietro una barca per continuare ad usarla nel trasporto dei clandestini.
E, poi, continuiamo pure ad importare immigrati da quelle stesse terre in cui vorrebbero andare a combattere l'isis.
Ma siamo folli ?
Possibile che a nessuno venga in mente che la scelta migliore per impedire il protrarsi di questa situazione è bloccare i porti libici con un blocco navale, preceduto dall'affondamento nei porti di tutti i barconi (senza clandestini a bordo: meglio precisare visto il livello deprimente del quoziente intellettivo dei sinistrati) ?
Se qualcuno, di media intelligenza, leggesse le cronache di questi giorni, penserebbe all'Italia come un immenso teatro, dove viene rappresentata una commedia che non fa neppure ridere e diventa un flop, un bagno di sangue finanziario.
E l'impresario, il principino stizzoso toscano, sarebbe destinato a portare i libri in tribunale.
Purtroppo l'Italia non è un teatro e il principino, invece di ritirarsi inseguito dai suoi creditori (le scuole che dovevano essere rifatte, le famiglie con i bonus bebè, le aziende che dovevano vedere i soldi anticipati allo stato sotto forma di forniture ...) persevera nella sua opera di distruzione.
Ultima lo strombazzato pericolo dell'isis.
Presto, ulula, tutti uniti contro il pericolo.
E i suoi ministri, fedeli soldatini del nulla, che si esibiscono in dichiarazioni belliche.
Ma, fermi tutti: ci vuole la decisione onu.
E certo che ci vuole, visto che non siamo neppure capaci di respingere degli scafisti che rivogliono indietro una barca per continuare ad usarla nel trasporto dei clandestini.
E, poi, continuiamo pure ad importare immigrati da quelle stesse terre in cui vorrebbero andare a combattere l'isis.
Ma siamo folli ?
Possibile che a nessuno venga in mente che la scelta migliore per impedire il protrarsi di questa situazione è bloccare i porti libici con un blocco navale, preceduto dall'affondamento nei porti di tutti i barconi (senza clandestini a bordo: meglio precisare visto il livello deprimente del quoziente intellettivo dei sinistrati) ?
martedì 17 febbraio 2015
Andare a combattere sarebbe Inutile
Andare a combattere sarebbe inutile.
La sinistra pacifinta ogni tanto si scopre guerrafondaia.
Fu così nel 1999 quando D'alema attaccò i Serbi.
Fu così in Libano, quando Prodi mandò i soldati Italiani a proteggere gli Hetzbollah.
Sembra che sia così adesso, con ministri che soffiano sul fuoco della guerra (la Pinotti ha persino rispolverato le otto milioni di baionette, pur ridimensionate a cinquemila ...) e Renzi che, forse un gioco delle parti, fa il ritroso, mentre il Cav gli lancia l'ennesimo, immeritato, salvagente.
Su una cosa, però, sono tutti d'accordo: l'Italia "parteciperà", cioè si aggregherà aggiungendosi ad altri.
Ma questa guerra sarebbe inutile per colpa di quelli stessi che la vogliono.
Non avendo sostenuto lo sforzo del 2001, anzi avendo messo i bastoni fra le ruote, hanno creato loro i presupposti per l'attuale situazione, impedendo che si ponesse termine ad ogni velleità islamica almeno per i prossimi cento anni.
Peggio ancora, è inutile andare a fare la guerra in Libia, quando gli stessi che la vogliono continuano ad importare nelle nostre città, sul nostro suolo, migliaia, milioni di clandestini, tra i quali ci possono essere terroristi pronti all'azione, ma che comunque rappresenterebbero un pericolo immediato e in prospettiva.
Immediato per la bomba sociale che sono e per il bacino di reclutamento per ogni genere di criminalità.
In prospettiva perchè, come si è visto in Francia ed ora in Danimarca, sono gli immigrati di seconda e terza generazione che non si integrano e agiscono con violenza.
Eppure, non solo continuano ad importarli a spese nostre, ma vogliono anche concedere la cittadinanza per ius soli.
Quos vult perdere, Iupiter dementat prius.
La sinistra pacifinta ogni tanto si scopre guerrafondaia.
Fu così nel 1999 quando D'alema attaccò i Serbi.
Fu così in Libano, quando Prodi mandò i soldati Italiani a proteggere gli Hetzbollah.
Sembra che sia così adesso, con ministri che soffiano sul fuoco della guerra (la Pinotti ha persino rispolverato le otto milioni di baionette, pur ridimensionate a cinquemila ...) e Renzi che, forse un gioco delle parti, fa il ritroso, mentre il Cav gli lancia l'ennesimo, immeritato, salvagente.
Su una cosa, però, sono tutti d'accordo: l'Italia "parteciperà", cioè si aggregherà aggiungendosi ad altri.
Ma questa guerra sarebbe inutile per colpa di quelli stessi che la vogliono.
Non avendo sostenuto lo sforzo del 2001, anzi avendo messo i bastoni fra le ruote, hanno creato loro i presupposti per l'attuale situazione, impedendo che si ponesse termine ad ogni velleità islamica almeno per i prossimi cento anni.
Peggio ancora, è inutile andare a fare la guerra in Libia, quando gli stessi che la vogliono continuano ad importare nelle nostre città, sul nostro suolo, migliaia, milioni di clandestini, tra i quali ci possono essere terroristi pronti all'azione, ma che comunque rappresenterebbero un pericolo immediato e in prospettiva.
Immediato per la bomba sociale che sono e per il bacino di reclutamento per ogni genere di criminalità.
In prospettiva perchè, come si è visto in Francia ed ora in Danimarca, sono gli immigrati di seconda e terza generazione che non si integrano e agiscono con violenza.
Eppure, non solo continuano ad importarli a spese nostre, ma vogliono anche concedere la cittadinanza per ius soli.
Quos vult perdere, Iupiter dementat prius.
domenica 15 febbraio 2015
Gentiloni fa lo Sborrone "Alla Guerra"...
Gentiloni fa lo Sborrone "alla Guerra"....
Non volendo essere da meno, quanto a bullismo, del suo principino toscano, il neo ministro degli esteri Gentiloni minaccia guerra all'Isis che, grazie alla stoltezza di Obama e Sarkozy, ha conquistato Sirte ed è ormai a 500 chilometri dalle coste italiane.
Naturalmente, come tutti i bulli, anche lui cerca qualcun altro per fare il lavoro sporco: l'Onu.
Gentiloni, come tutta la sinistra, si oppose all'intervento in Iraq.
Come tutta la sinistra si schierò, fuori tempo, contro Gheddafi.
Come tutta la sinistra pretende che la nostra Marina importi clandestini, in pratica favorendo l'ingresso sul nostro territorio di potenziali nemici.
E adesso vorrebbe che ci impegnassimo o in guerra ?
Ma se la faccia lui questa guerra !
Magari organizzando reggimenti di immigrazionisti, omosessuali e femministe.
Vediamo se riusciranno, con i loro slogan, a fermare l'Isis.
O se dovranno riconoscere che avevamo ragione noi, su tutto, e chiedere il nostro aiuto.
Questa volta io passo.
Non volendo essere da meno, quanto a bullismo, del suo principino toscano, il neo ministro degli esteri Gentiloni minaccia guerra all'Isis che, grazie alla stoltezza di Obama e Sarkozy, ha conquistato Sirte ed è ormai a 500 chilometri dalle coste italiane.
Naturalmente, come tutti i bulli, anche lui cerca qualcun altro per fare il lavoro sporco: l'Onu.
Gentiloni, come tutta la sinistra, si oppose all'intervento in Iraq.
Come tutta la sinistra si schierò, fuori tempo, contro Gheddafi.
Come tutta la sinistra pretende che la nostra Marina importi clandestini, in pratica favorendo l'ingresso sul nostro territorio di potenziali nemici.
E adesso vorrebbe che ci impegnassimo o in guerra ?
Ma se la faccia lui questa guerra !
Magari organizzando reggimenti di immigrazionisti, omosessuali e femministe.
Vediamo se riusciranno, con i loro slogan, a fermare l'Isis.
O se dovranno riconoscere che avevamo ragione noi, su tutto, e chiedere il nostro aiuto.
Questa volta io passo.
sabato 14 febbraio 2015
Renzi ignorante e Prepotente
Renzi ignorante e prepotente.
Bagarre alla camera, titolano i quotidiani e ci raccontano di parlamentari che vengono alle mani (e meno male, dico io, che qualcuno ha ancora carattere e non rimane seduto sul suo scranno come una mummia imbalsamata!).
Ma non ci dicono che tutto è frutto della prepotenza di un viziato signorino toscano che, raccattata una maggioranza quanto mai arlecchinesca, tenuta assieme solo dal desiderio di un gruppo di parlamentari (eletti per altri scopied ai quali la "bellissima" costituzione del 1948 consente di tradire elettori ed ideali) di mantenere per cinque anni l'ambita poltrona, vuole imporre a tutti i costi la sua volontà.
Un segno evidente di una duplice situazione personale del signorino che, battendo furiosamente il piedino per terra, dimostra da un lato di non avere la forza delle idee per affrontare le argomentazioni opposte, dall'altro di ignorare ogni segno di rispetto verso il prossimo e, soprattutto, che la politica è l'arte del possibile.
E che solo i satrapi impongono a forza la loro volontà.
Diventa quindi prioritario revocare al signorino toscano quel potere che ha acquisito fregando prima Letta, poi ingannando Berlusconi e, nel frattempo, prendendo per il fondo schiena i suoi elettori Italiani e i possibili suoi alleati stranieri come Tsipras.
Bagarre alla camera, titolano i quotidiani e ci raccontano di parlamentari che vengono alle mani (e meno male, dico io, che qualcuno ha ancora carattere e non rimane seduto sul suo scranno come una mummia imbalsamata!).
Ma non ci dicono che tutto è frutto della prepotenza di un viziato signorino toscano che, raccattata una maggioranza quanto mai arlecchinesca, tenuta assieme solo dal desiderio di un gruppo di parlamentari (eletti per altri scopied ai quali la "bellissima" costituzione del 1948 consente di tradire elettori ed ideali) di mantenere per cinque anni l'ambita poltrona, vuole imporre a tutti i costi la sua volontà.
Un segno evidente di una duplice situazione personale del signorino che, battendo furiosamente il piedino per terra, dimostra da un lato di non avere la forza delle idee per affrontare le argomentazioni opposte, dall'altro di ignorare ogni segno di rispetto verso il prossimo e, soprattutto, che la politica è l'arte del possibile.
E che solo i satrapi impongono a forza la loro volontà.
Diventa quindi prioritario revocare al signorino toscano quel potere che ha acquisito fregando prima Letta, poi ingannando Berlusconi e, nel frattempo, prendendo per il fondo schiena i suoi elettori Italiani e i possibili suoi alleati stranieri come Tsipras.
giovedì 12 febbraio 2015
Non voglio il "bavaglio"
Non voglio il "bavaglio"
Con involontaria tempestività, Renzi e il senato hanno dato ragione al Cavaliere che ha denunciato il pericolo per la democrazia rappresentato da questo malsano governo di sinistra.
Martedì, presentato da un garrulo Alfano (ma ha capito quello che illustrava ?) il governo ha limitato la libertà di circolazione, di azione e di opinione degli Italiani, mascherandolo come un provvedimento antiterrorista.
E ieri il senato ha approvato il disegno di legge fortissimamente voluto dal signor Pacifici per sanzionare penalmente la ricerca storica che esponga e proponga alla riflessione altrui conclusioni non conformi dalla liturgia abituale.
Il decreto pseudo antiterrorismo cozza enormemente contro la Storia di insigni personaggi come Lord Byron e Santorre di Santa Rosa, combattenti all'estero, contro l'epica eroica della Legione Straniera francese e persino contro la biografia del tanto incensato (secondo me, a torto) Garibaldi che si compiaceva nell'essere definito "eroe dei due mondi".
Due mondi perchè combattè in Sud America, dove era considerato nè più, nè meno che un terrorista da coloro contro i quali era schierato.
In base al decreto Renzi-Alfano Garibaldi sarebbe stato mandato in galera per cinque o sei anni.
La cosiddetta legge "contro il negazionismo" non è altro che l'ennesimo bavaglio, che segue le leggi Scelba e Mancino e precede la legge "contro l'omofobia", alla libertà di pensiero, di opinione, di espressione, di diffusione delle idee e delle conoscenza e che, unito alla repressione fiscale fortemente incentivata dalla moderna tecnologia e dall'antica invidia personale, ci rende sempre meno liberi e sempre più sudditi.
Tocca ai giovani Italiani, a coloro che hanno una vita da vivere (e non da consumare) reagire.
Noi abbiamo combattuto le nostre battaglie e continueremo a tramandare il senso di Identità e della Tradizione, ma non subiremo, un privilegio dell'età, le conseguenze di un degrado prima di tutto morale, che, piegandosi alla volontà totalitaria di lobbies di potere, vuole trasformare gli Italiani (e non solo) in servi, inebetiti dalle chiacchiere dei Renzi di turno e dai bavagli di leggi contrarie ad ogni Umanesimo.
Con involontaria tempestività, Renzi e il senato hanno dato ragione al Cavaliere che ha denunciato il pericolo per la democrazia rappresentato da questo malsano governo di sinistra.
Martedì, presentato da un garrulo Alfano (ma ha capito quello che illustrava ?) il governo ha limitato la libertà di circolazione, di azione e di opinione degli Italiani, mascherandolo come un provvedimento antiterrorista.
E ieri il senato ha approvato il disegno di legge fortissimamente voluto dal signor Pacifici per sanzionare penalmente la ricerca storica che esponga e proponga alla riflessione altrui conclusioni non conformi dalla liturgia abituale.
Il decreto pseudo antiterrorismo cozza enormemente contro la Storia di insigni personaggi come Lord Byron e Santorre di Santa Rosa, combattenti all'estero, contro l'epica eroica della Legione Straniera francese e persino contro la biografia del tanto incensato (secondo me, a torto) Garibaldi che si compiaceva nell'essere definito "eroe dei due mondi".
Due mondi perchè combattè in Sud America, dove era considerato nè più, nè meno che un terrorista da coloro contro i quali era schierato.
In base al decreto Renzi-Alfano Garibaldi sarebbe stato mandato in galera per cinque o sei anni.
La cosiddetta legge "contro il negazionismo" non è altro che l'ennesimo bavaglio, che segue le leggi Scelba e Mancino e precede la legge "contro l'omofobia", alla libertà di pensiero, di opinione, di espressione, di diffusione delle idee e delle conoscenza e che, unito alla repressione fiscale fortemente incentivata dalla moderna tecnologia e dall'antica invidia personale, ci rende sempre meno liberi e sempre più sudditi.
Tocca ai giovani Italiani, a coloro che hanno una vita da vivere (e non da consumare) reagire.
Noi abbiamo combattuto le nostre battaglie e continueremo a tramandare il senso di Identità e della Tradizione, ma non subiremo, un privilegio dell'età, le conseguenze di un degrado prima di tutto morale, che, piegandosi alla volontà totalitaria di lobbies di potere, vuole trasformare gli Italiani (e non solo) in servi, inebetiti dalle chiacchiere dei Renzi di turno e dai bavagli di leggi contrarie ad ogni Umanesimo.
lunedì 9 febbraio 2015
No all'Italia di Renzi
No all'Italia di Renzi.
Nel suo delirio di onnipotenza, quella che gli Antichi (Greci e Romani) definivano ubris (da cui "ubriaco" ...) , Renzi ha tuonato contro un presunto boicottaggio della giornata inaugurale dell'expo.
Si tratterebbe, poi, della legittima impostazione di lavoratori che vorrebbero, come tutti, stare a casa il primo di maggio.
Da notare che il suo stesso partito si è sempre opposto alla revisione dei giorni festivi, proposto dal Centro Destra, che proponeva di spostare le celebrazioni del primo maggio e del venticinque aprile alla prima domenica successiva.
Così come c'è da notare che il pci/pds/ds/pd di cui è segretario ha sempre provocato sollevazioni ogni qualvolta il Cavaliere e il Centro Destra denunciavano quanti, esclusivamente a sinistra e con l'appoggio dei poteri forti annidati nei giornali del grande capitale improduttivo, si prestavano a ostacolare i progetti (di gran lunga più utili alla Nazione delle millantate "riforme" di oggi) che i nostri governi hanno nel tempo proposto (dalla riduzione delle tasse sul reddito, all'abolizione delle tasse di successione e sulla prima casa, alla legge contro la droga e l'immigrazione, fino ad una seria e coerente riforma costituzionale).
E se l'expo milanese fu fortissimamente voluto dal Centro Destra, quando comune, regione e governo erano saldamente nelle mani di Moratti, Formigoni e Berlusconi, CONTRO l'ostruzionismo, le critiche, le ironie della sinistra che non ha saputo fare altro che remare contro, oggi Renzi cerca di metterci il cappello sopra e minaccia sfracelli contro chi osasse opporvisi.
E' evidente che l'expo è più forte dei continui interventi dei magistrati e il presunto candore dei talebani della lotta alla corruzione.
Come è evidente che Renzi cerchi di attribuirsi meriti che non sono suoi, prevedendone un successo.
Ma, c'è un ma.
E se per caso fosse un flop ?
Ecco allora l'anatema contro chi potrebbe boicottare l'expo.
Ecco il timore, neanche tanto nascosto, che la torrenziale verbosità del piccolo chiacchierone fiorentino cerca di coprire: il fallimento che potrebbe emergere quando le chiacchiere non potranno più coprire tasse, criminalità, deriva morale, perdita di Sovranità, Identità e Indipendenza.
Ed ecco anche la domanda che mi pongo: perchè dovrei collaborare ad un qualsivoglia successo dell'Italia che vorrebbe Renzi ?
Certo, al flop dell'expo non posso contribuire se non, in modo assolutamente marginale, che evotando di andarci e di comprarne i biglietti.
Ma se come me facessero tanti altri Italiani, allora Renzi avrebbe qualche problema.
E nel corso delle nostre attività, sicuramente vi sono tanti altri comportamenti (da quello che si compra a quello che si guarda in televisione o si legge) che possono dare una spintarella al fallimento del parolaio che, da parte sua, continua ad ingannare il prossimo.
Dopo il famigerato "Enrico stai sereno", è arrivato il "Silvio fidati di me" nell'elezione del presidente della repubblica e in ultimo, scarsamente evidenziato dalla stampa, l' "Alexis vai avanti" che ha mandato allo sbaraglio Tsipras dopo pacche sulle spalle e regali di cravatte, per poi evitare di prendere posizione a suo favore (al contrario, schierandosi con Berlino) nella battaglia contro la troika.
Ma il più grande numero di ingannati lo troviamo in Italia.
Per quanto tempo riuscirà ad ingannarne così tanti è il dubbio che, probabilmente, inconsciamente lo tormenta e lo riduce alla macchietta del fanfarone tronfio di tante commedie di Plauto (e dei suoi eredi più moderni).
Nel suo delirio di onnipotenza, quella che gli Antichi (Greci e Romani) definivano ubris (da cui "ubriaco" ...) , Renzi ha tuonato contro un presunto boicottaggio della giornata inaugurale dell'expo.
Si tratterebbe, poi, della legittima impostazione di lavoratori che vorrebbero, come tutti, stare a casa il primo di maggio.
Da notare che il suo stesso partito si è sempre opposto alla revisione dei giorni festivi, proposto dal Centro Destra, che proponeva di spostare le celebrazioni del primo maggio e del venticinque aprile alla prima domenica successiva.
Così come c'è da notare che il pci/pds/ds/pd di cui è segretario ha sempre provocato sollevazioni ogni qualvolta il Cavaliere e il Centro Destra denunciavano quanti, esclusivamente a sinistra e con l'appoggio dei poteri forti annidati nei giornali del grande capitale improduttivo, si prestavano a ostacolare i progetti (di gran lunga più utili alla Nazione delle millantate "riforme" di oggi) che i nostri governi hanno nel tempo proposto (dalla riduzione delle tasse sul reddito, all'abolizione delle tasse di successione e sulla prima casa, alla legge contro la droga e l'immigrazione, fino ad una seria e coerente riforma costituzionale).
E se l'expo milanese fu fortissimamente voluto dal Centro Destra, quando comune, regione e governo erano saldamente nelle mani di Moratti, Formigoni e Berlusconi, CONTRO l'ostruzionismo, le critiche, le ironie della sinistra che non ha saputo fare altro che remare contro, oggi Renzi cerca di metterci il cappello sopra e minaccia sfracelli contro chi osasse opporvisi.
E' evidente che l'expo è più forte dei continui interventi dei magistrati e il presunto candore dei talebani della lotta alla corruzione.
Come è evidente che Renzi cerchi di attribuirsi meriti che non sono suoi, prevedendone un successo.
Ma, c'è un ma.
E se per caso fosse un flop ?
Ecco allora l'anatema contro chi potrebbe boicottare l'expo.
Ecco il timore, neanche tanto nascosto, che la torrenziale verbosità del piccolo chiacchierone fiorentino cerca di coprire: il fallimento che potrebbe emergere quando le chiacchiere non potranno più coprire tasse, criminalità, deriva morale, perdita di Sovranità, Identità e Indipendenza.
Ed ecco anche la domanda che mi pongo: perchè dovrei collaborare ad un qualsivoglia successo dell'Italia che vorrebbe Renzi ?
Certo, al flop dell'expo non posso contribuire se non, in modo assolutamente marginale, che evotando di andarci e di comprarne i biglietti.
Ma se come me facessero tanti altri Italiani, allora Renzi avrebbe qualche problema.
E nel corso delle nostre attività, sicuramente vi sono tanti altri comportamenti (da quello che si compra a quello che si guarda in televisione o si legge) che possono dare una spintarella al fallimento del parolaio che, da parte sua, continua ad ingannare il prossimo.
Dopo il famigerato "Enrico stai sereno", è arrivato il "Silvio fidati di me" nell'elezione del presidente della repubblica e in ultimo, scarsamente evidenziato dalla stampa, l' "Alexis vai avanti" che ha mandato allo sbaraglio Tsipras dopo pacche sulle spalle e regali di cravatte, per poi evitare di prendere posizione a suo favore (al contrario, schierandosi con Berlino) nella battaglia contro la troika.
Ma il più grande numero di ingannati lo troviamo in Italia.
Per quanto tempo riuscirà ad ingannarne così tanti è il dubbio che, probabilmente, inconsciamente lo tormenta e lo riduce alla macchietta del fanfarone tronfio di tante commedie di Plauto (e dei suoi eredi più moderni).
sabato 7 febbraio 2015
Nessuna paura del Voto
Nessuna paura del Voto.
Quel gran figlio di Machiavelli sta costruendo una architettura con l'idea di consolidare il suo personale potere.
Quelle che lui chiama "riforme", interessano solo lui e la sua accolita per blindarsi a palazzo Chigi.
Ma non importa il sistema elettorale o l'abolizione del senato per impedirci di aspirare al voto liberatorio.
Ricordo che nel 1994 fu costruita ad arte una legge elettorale (il "mattarellum") che avrebbe dovuto consegnare il potere ai comunisti, la famosa "gioiosa macchina da guerra" di Ochetto.
Ma fatta la legge trovato il mezzo per impedire la deriva marxista dell'Italia, grazie a Berlusconi che, sceso in campo, organizzò due coalizioni tali da conquistare la maggioranza.
Analogamente oggi il bulletto prepotente ha imposto il premio di lista.
Per andare avanti sta acquisendo parlamentari dagli altri gruppi.
Ma le elezioni faranno pulizia.
Innanzitutto perchè lui può fare scouting finchè vuole, ma acquista il voto parlamentare e non anche i voti popolari.
In secondo luogo perchè non è vietato che una pluralità di partiti di opposizione presentino una unica lista, magari chiamata "Lega delle Libertà" come suggerisce Libero, ma potrebbe, per me, anche chiamarsi "Pippo" (come ha anche scritto Giordano) che possa concorrere (e stando ai sondaggi concorrerebbe eccome) al ballottaggio.
L'importante è riconquistare la fiducia della maggioranza degli Italiani che si sono rifugiati, schizzinosi, nell'astensionismo o addirittura nell'inutile voto per Grillo.
Ma per riconquistare la fiducia i partiti di Centro Destra devono presentarsi su una posizione chiara di alternativa alla sinistra su tasse, euro, immigrazione, omosessualità, droga, ordine pubblico e sicurezza.
Ad esempio è un pessimo segnale quello di Tosi che istituisce le unioni "civili" a Verona, per fortuna fermato da Salvini che sembra sempre più in palla e perfettamente in linea con i desiderata della Destra.
Mentre è ottima cosa che si sostenga la legittimità della reazione, come quella del benzinaio vicentino, alla violenza dei rapinatori.
Su queste cose concrete, non sulle architetture di palazzo care ai Ceausescu cui evidentemente Renzi si ispira, si misurerà il consenso elettorale.
Quel gran figlio di Machiavelli sta costruendo una architettura con l'idea di consolidare il suo personale potere.
Quelle che lui chiama "riforme", interessano solo lui e la sua accolita per blindarsi a palazzo Chigi.
Ma non importa il sistema elettorale o l'abolizione del senato per impedirci di aspirare al voto liberatorio.
Ricordo che nel 1994 fu costruita ad arte una legge elettorale (il "mattarellum") che avrebbe dovuto consegnare il potere ai comunisti, la famosa "gioiosa macchina da guerra" di Ochetto.
Ma fatta la legge trovato il mezzo per impedire la deriva marxista dell'Italia, grazie a Berlusconi che, sceso in campo, organizzò due coalizioni tali da conquistare la maggioranza.
Analogamente oggi il bulletto prepotente ha imposto il premio di lista.
Per andare avanti sta acquisendo parlamentari dagli altri gruppi.
Ma le elezioni faranno pulizia.
Innanzitutto perchè lui può fare scouting finchè vuole, ma acquista il voto parlamentare e non anche i voti popolari.
In secondo luogo perchè non è vietato che una pluralità di partiti di opposizione presentino una unica lista, magari chiamata "Lega delle Libertà" come suggerisce Libero, ma potrebbe, per me, anche chiamarsi "Pippo" (come ha anche scritto Giordano) che possa concorrere (e stando ai sondaggi concorrerebbe eccome) al ballottaggio.
L'importante è riconquistare la fiducia della maggioranza degli Italiani che si sono rifugiati, schizzinosi, nell'astensionismo o addirittura nell'inutile voto per Grillo.
Ma per riconquistare la fiducia i partiti di Centro Destra devono presentarsi su una posizione chiara di alternativa alla sinistra su tasse, euro, immigrazione, omosessualità, droga, ordine pubblico e sicurezza.
Ad esempio è un pessimo segnale quello di Tosi che istituisce le unioni "civili" a Verona, per fortuna fermato da Salvini che sembra sempre più in palla e perfettamente in linea con i desiderata della Destra.
Mentre è ottima cosa che si sostenga la legittimità della reazione, come quella del benzinaio vicentino, alla violenza dei rapinatori.
Su queste cose concrete, non sulle architetture di palazzo care ai Ceausescu cui evidentemente Renzi si ispira, si misurerà il consenso elettorale.
venerdì 6 febbraio 2015
Se è Renzi a fare Scouting
Ci risiamo, I comunisti non riescono ad ottenere la maggioranza con i voti popolari e allora cercano di crearla surrettiziamente "facendo scouting".
Però quando era il Cavaliere a farlo piovvero insulti nei confronti dei "responsabili" e inchieste con tanto di incriminazione (una delle tante) contro Berlusconi.
Bersani ci provò con gli eletti grillini all'indomani del voto di due anni fa.
Oggi è Renzi che cerca di insinuarsi nel disastro politico di Grillo.
E gli sventurati risposero, verrebbe da dire, visto che il "posto" da parlamentare sembra ambito anche da chi fu eletto, grazie esclusivamente al traino del comico genovese, per aprire le camere come una scatola di tonno.
La soluzione sarebbe il voto hic et nunc, sennonchè dopo si ripresenterebbe lo stesso problema.
La litania della "costituzione più bella del mondo" (io farei cambio alla cieca con quella degli Stati Uniti !) comprende la difesa della "rappresentanza senza vincolo di mandato".
In pratica il viatico costituzionale per tradire gli elettori e per i parlamentari il cui sport preferito è il salto della quaglia da un gruppo ad un altro, farsi eleggere grazie a Tizio e poi portare i voti (tradendo Tizio e tutti gli elettori) a Caio.
Solo quando finirà questo sconcio che risale alla sinistra (tanto per cambiare ....) trasformista che andò al potere nel XIX secolo con Depretis, potremo parlare di un passo avanti concreto verso uno stato più serio, efficiente ed affidabile.
Per ora registriamo che Renzi, il millantato rottamatore, si comporta nè più, nè meno, come tutti quelli del suo partito che l'hanno preceduto.
Però quando era il Cavaliere a farlo piovvero insulti nei confronti dei "responsabili" e inchieste con tanto di incriminazione (una delle tante) contro Berlusconi.
Bersani ci provò con gli eletti grillini all'indomani del voto di due anni fa.
Oggi è Renzi che cerca di insinuarsi nel disastro politico di Grillo.
E gli sventurati risposero, verrebbe da dire, visto che il "posto" da parlamentare sembra ambito anche da chi fu eletto, grazie esclusivamente al traino del comico genovese, per aprire le camere come una scatola di tonno.
La soluzione sarebbe il voto hic et nunc, sennonchè dopo si ripresenterebbe lo stesso problema.
La litania della "costituzione più bella del mondo" (io farei cambio alla cieca con quella degli Stati Uniti !) comprende la difesa della "rappresentanza senza vincolo di mandato".
In pratica il viatico costituzionale per tradire gli elettori e per i parlamentari il cui sport preferito è il salto della quaglia da un gruppo ad un altro, farsi eleggere grazie a Tizio e poi portare i voti (tradendo Tizio e tutti gli elettori) a Caio.
Solo quando finirà questo sconcio che risale alla sinistra (tanto per cambiare ....) trasformista che andò al potere nel XIX secolo con Depretis, potremo parlare di un passo avanti concreto verso uno stato più serio, efficiente ed affidabile.
Per ora registriamo che Renzi, il millantato rottamatore, si comporta nè più, nè meno, come tutti quelli del suo partito che l'hanno preceduto.
mercoledì 4 febbraio 2015
Un piccolo passo per il centro destra
Da due giorni Libero con Belpietro e Giordano ha lanciato la "Lega delle Libertà".
Non capisco bene se si tratti di una idea di Berlusconi, una fuga in avanti del quotidiano o l'ipotesi per la coalizione tra Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e transfughi da Ncd e da Grillo.
Il nome è suggestivo perchè richiama l'unione (la Lega) che fa la forza anche se è la sommatoria di identità e individualità differenti e la principale caratteristica ideale della Destra: la Libertà.
L'idea, poi, è nel solco di quel che personalmente vado auspicando da tempo: una Destra non contaminata dal trattativismo, dal consociativismo, che si fondi su pochi principi ma altamente qualificanti e spartiacque.
Nel frattempo Salvini non è andato al Quirinale per rendere omaggio al presidente di mezza Italia.
Anche se dice di non essere stato informato che era invitato (e gli credo, sennò lo avrebbe annunciato in anticipo e probabilmente la Meloni sarebbe ugualmente rimasta a casa) il gesto è significativo perchè, sia pur involontariamente, ha rimarcato che Mattarella rappresenta solo una parte degli Italiani.
Il Cavaliere, invece, ha fatto benissimo ad accettare l'invito, perchè ha fatto masticare amaro i rossi e provocare, con la sua presenza, un travaso di bile ai compagni è cosa buona giusta.
Anzi, visto che amano tanto l'inglese, diciamo che è very bello !
Non capisco bene se si tratti di una idea di Berlusconi, una fuga in avanti del quotidiano o l'ipotesi per la coalizione tra Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e transfughi da Ncd e da Grillo.
Il nome è suggestivo perchè richiama l'unione (la Lega) che fa la forza anche se è la sommatoria di identità e individualità differenti e la principale caratteristica ideale della Destra: la Libertà.
L'idea, poi, è nel solco di quel che personalmente vado auspicando da tempo: una Destra non contaminata dal trattativismo, dal consociativismo, che si fondi su pochi principi ma altamente qualificanti e spartiacque.
Nel frattempo Salvini non è andato al Quirinale per rendere omaggio al presidente di mezza Italia.
Anche se dice di non essere stato informato che era invitato (e gli credo, sennò lo avrebbe annunciato in anticipo e probabilmente la Meloni sarebbe ugualmente rimasta a casa) il gesto è significativo perchè, sia pur involontariamente, ha rimarcato che Mattarella rappresenta solo una parte degli Italiani.
Il Cavaliere, invece, ha fatto benissimo ad accettare l'invito, perchè ha fatto masticare amaro i rossi e provocare, con la sua presenza, un travaso di bile ai compagni è cosa buona giusta.
Anzi, visto che amano tanto l'inglese, diciamo che è very bello !
martedì 3 febbraio 2015
Pochi punti condivisi nel Centro Destra
Ho sempre avuto in uggia verbosità e prolissità.
In politica, poi, ho sempre avuto la convinzione che chiunque parlasse molto era perché non avesse nulla di intelligente da dire (Renzi docet) come quando agli esami ci veniva posta una domanda su un argomento sconosciuto e, allora, si partiva lancia in resta cercando di affogare il docente nelle parole.
A fronte quindi di una sinistra più che mai parolaia e dispersiva, la ricostruzione del Centro Destra può avvenire solo rispettando l’ identità e la storia politica di tutti, ma confluendo su pochi temi condivisi, significativi e che siano spartiacque con la sinistra.
Per ora mi limito ad una mera elencazione, anche se chi mi legge li conosce già, nella consapevolezza che molti di questi siano condivisi, e siano Programma elettorale dei singolo ancor prima di chiedere candidature.
1) Tasse. Meno tasse. Flat tax al livello più basso possibile (10-20%) per togliere carburante alla spesa pubblica, ridurre il debito dello stato (cioè di tutti noi) e restituire il denaro a chi lo produce che è anche l’unico a saperlo spendere al meglio;
2) Morale. La Famiglia come fondamenta della Società. L’unica Famiglia esistente, quella composta da un Uomo e da una Donna, respingendo le derive che vorrebbero trasformare capricci in diritti;
3) Immigrazione. Difendere l’Identità Italiana dal meticciato che deriverebbe da una immigrazione incontrollata e massiccia di persone che continuerebbero ad praticare i loro riti senza alcuna volontà di integrarsi che vorrebbe dire che sono LORO ad accettare usi e costumi della terra che li ospita e non NOI a doverli modificare perché LORO si sentano a casa. Conferma dello ius sanguinis di tradizione Romana come principio di Civiltà contro lo ius soli di origine barbarica;
4) Sovranità. Riprendersi la piena Sovranità Nazionale che comincia con la potestà assoluta di disporre leggi e di battere moneta all’interno del territorio di uno stato. Tornare alla Lira, abbandonando l’euro.
5) Ordine. Tutelare la Sicurezza dei cittadini, da quelli che vengono malamente chiamati “microcriminali” ma che disturbano e molto il godimento della proprietà e della libertà individuale. Perché solo garantendo vera Sicurezza, si garantisce anche autentico Benessere.
In politica, poi, ho sempre avuto la convinzione che chiunque parlasse molto era perché non avesse nulla di intelligente da dire (Renzi docet) come quando agli esami ci veniva posta una domanda su un argomento sconosciuto e, allora, si partiva lancia in resta cercando di affogare il docente nelle parole.
A fronte quindi di una sinistra più che mai parolaia e dispersiva, la ricostruzione del Centro Destra può avvenire solo rispettando l’ identità e la storia politica di tutti, ma confluendo su pochi temi condivisi, significativi e che siano spartiacque con la sinistra.
Per ora mi limito ad una mera elencazione, anche se chi mi legge li conosce già, nella consapevolezza che molti di questi siano condivisi, e siano Programma elettorale dei singolo ancor prima di chiedere candidature.
1) Tasse. Meno tasse. Flat tax al livello più basso possibile (10-20%) per togliere carburante alla spesa pubblica, ridurre il debito dello stato (cioè di tutti noi) e restituire il denaro a chi lo produce che è anche l’unico a saperlo spendere al meglio;
2) Morale. La Famiglia come fondamenta della Società. L’unica Famiglia esistente, quella composta da un Uomo e da una Donna, respingendo le derive che vorrebbero trasformare capricci in diritti;
3) Immigrazione. Difendere l’Identità Italiana dal meticciato che deriverebbe da una immigrazione incontrollata e massiccia di persone che continuerebbero ad praticare i loro riti senza alcuna volontà di integrarsi che vorrebbe dire che sono LORO ad accettare usi e costumi della terra che li ospita e non NOI a doverli modificare perché LORO si sentano a casa. Conferma dello ius sanguinis di tradizione Romana come principio di Civiltà contro lo ius soli di origine barbarica;
4) Sovranità. Riprendersi la piena Sovranità Nazionale che comincia con la potestà assoluta di disporre leggi e di battere moneta all’interno del territorio di uno stato. Tornare alla Lira, abbandonando l’euro.
5) Ordine. Tutelare la Sicurezza dei cittadini, da quelli che vengono malamente chiamati “microcriminali” ma che disturbano e molto il godimento della proprietà e della libertà individuale. Perché solo garantendo vera Sicurezza, si garantisce anche autentico Benessere.
lunedì 2 febbraio 2015
Una rabbia difficile da controllare
Vedere un quarto presidente di mezza Italia, un cattocomunista questa volta, al Quirinale spinge ad una sana rabbia.
Rabbia perchè la scadenza elettorale per il Quirinale cade sempre quando c'è un parlamento a maggioranza comunista.
Rabbia perchè Renzi ha venduto un'auto usata (come le sue auto blu di inizio presidenza) a Berlusconi che c'è cascato in pieno.
Rabbia per l'ennesimo tradimento di gente senza quid ... senza tanti quid !
Rabbia perchè certi in Forza Italia becchi e bastonati continua a scodinzolare attorno al bulletto fiorentino invece di preparare la vendetta.
La rabbia è sana perchè inietta adrenalina nel corpo e stimola la voglia di rivincita e di vendetta.
E, come ha insegnato Oriana Fallaci, assieme alla rabbia deve venire fuori l'orgoglio.
L'orgoglio di essere meglio dei propri rappresentanti.
L'orgoglio di non rassegnarci a morire in un'Italia cattocomunista.
L'orgoglio di rappresentare il meglio della nostra società e civiltà, la parte produttiva, la parte attiva, la parte non sovvenzionata dallo stato, la parte competitiva.
La rabbia di dover, ancora una volta, affrontare una lunga attraversata nel deserto e l'orgoglio di sperare che siamo in grado di prenderci la agognata vendetta e che ci sono persone che lavorano già per questo traguardo.
Rabbia perchè la scadenza elettorale per il Quirinale cade sempre quando c'è un parlamento a maggioranza comunista.
Rabbia perchè Renzi ha venduto un'auto usata (come le sue auto blu di inizio presidenza) a Berlusconi che c'è cascato in pieno.
Rabbia per l'ennesimo tradimento di gente senza quid ... senza tanti quid !
Rabbia perchè certi in Forza Italia becchi e bastonati continua a scodinzolare attorno al bulletto fiorentino invece di preparare la vendetta.
La rabbia è sana perchè inietta adrenalina nel corpo e stimola la voglia di rivincita e di vendetta.
E, come ha insegnato Oriana Fallaci, assieme alla rabbia deve venire fuori l'orgoglio.
L'orgoglio di essere meglio dei propri rappresentanti.
L'orgoglio di non rassegnarci a morire in un'Italia cattocomunista.
L'orgoglio di rappresentare il meglio della nostra società e civiltà, la parte produttiva, la parte attiva, la parte non sovvenzionata dallo stato, la parte competitiva.
La rabbia di dover, ancora una volta, affrontare una lunga attraversata nel deserto e l'orgoglio di sperare che siamo in grado di prenderci la agognata vendetta e che ci sono persone che lavorano già per questo traguardo.
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