giovedì 29 ottobre 2015

E' vero: non è tutta colpa sua

E' vero: non è tutta colpa sua
Ascoltare le dichiarazioni dei parenti del delinquente la cui carriera da rapinatore è stata terminata dal signor Sicignano, mi provoca un profondo disgusto.
Sentirli dire che si aspettano "giustizia" , che vogliono una perizia psichiatrica contro il signor Sicignano e avere la convinzione che in Italia ci sono persino dei magistrati che hanno dato corso retta a simili richieste condannando chi ha agito come il signor Sicignano, mi induce a sperare che un asteroide colpisca l'Italia perchè, distruggendo tutto, possa tutto essere ricostruito.
Magari potrebbe essere sufficiente Grillo ...
In ogni caso, se il bandito di Vaprio d'Adda rapinava case, l'unica cosa vera è che non era tutta colpa sua.
I "ragionamenti" dei parenti ce lo dimostrano.
Io la "Clava" la tengo sul comodino...
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martedì 27 ottobre 2015

Un arma in ogni Famiglia.

Un arma in ogni Famiglia.
Il signor Sicignano, il pensionato che ha sparato per difendere la sua proprietà violata da tre delinquenti, ha espresso una opinione non solo condivisibile, ma che dovrebbe dare il via ad una campagna di informazione e pressione.
Ogni famiglia, ogni casa dovrebbe possedere una pistola, un'arma.
Lo stato non ci difende, anzi preferisce perseguitare i cittadini onesti che dare la caccia ai delinquenti.
Se un bandito entra in casa mia ed io gli sparo, non è necessario spendere tanti soldi per rilevare impronte, traiettorie balistiche e altre menate del genere.
Era entrato con la violenza a casa mia ?
Sì ?
Tanto basta per giustificare la mia reazione.
Fine della storia.
Se ogni famiglia, se ogni casa avesse un'arma, ci sarebbero meno delinquenti in giro ad usare violenza al prossimo ed alla proprietà altrui.
Non solo, ma i cittadini si sentirebbero anche più sicuri sapendo che, ove in difficoltà, un altro cittadino, un vicino, potrebbe intervenire e con uno strumento adeguato a rendere inoffensivo il criminale.
Una campagna che abbia come slogan "un'arma in ogni famiglia" darebbe un indirizzo ben preciso alla volontà degli Italiani di reagire.
E, magari, potrebbe essere questo stato assente, che sperpera miliardi per i clandestini a pagare almeno un'arma per ogni famiglia.
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giovedì 22 ottobre 2015

Legittima Difesa

Legittima Difesa. 
Una serie di casi in cui il cittadino onesto ha reagito terminando la carriera criminale di un rapinatore, ripropone il tema della sicurezza.
Tralasciando l'inqualificabile protagonismo di alcuni pubblici ministeri che, invece di perseguire i criminali, indagano su chi rende un favore alla società e di quei giudici che addirittura li condannano, dobbiamo evidenziare come l'invasione dei clandestini abbia reso le nostre città sempre più insicure.
A ciò si aggiunga una classe di governo (in carica) che non protegge le Forze dell'Ordine, anzi cerca di dare Poliziotti e Carabinieri in pasto ai loro nemici e, quindi, sottrae ai cittadini anche quella barriere difensiva che può essere creata con una Polizia determinata a far rispettare l'ordine avendo le spalle coperte da eventuali accuse.
Non può quindi meraviglia se chi può e chi sa, reagisce alle rapine, alle violenze, ai furti.
Dovrebbe anzi essere nel dna di ciascuno di noi la consapevolezza che il primo baluardo della nostra Famiglia e della nostra Casa dobbiamo essere noi stessi e dobbiamo essere noi stessi pronti a reagire perchè non ci può essere un Poliziotto ad ogni portone.
Essere armati, quindi, dovrebbe essere un diritto di libertà e non una concessione della burocrazia e chi delinque deve sapere che lo fa a suo rischio e pericolo.
Chi dovesse entrare a casa nostra senza essere invitato deve entrarvi sapendo che potrebbe uscirne in orizzontale.
Meritatamente e legittimamente.
E chi governa dovrebbe riprendere il testo della legittima difesa proposta dal Governo Berlusconi nel 2003 e andare oltre per scrivere con chiarezza che non vi sono condizioni al diritto di reazione nei confronti di chi usa violenza sulle persone o violi una proprietà privata.
Ed ecco delineato un altro punto di un ipotetico programma per il ritorno al governo del Centro Destra.
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mercoledì 21 ottobre 2015

"Le opinioni non sono MAI reato"

"Le opinioni non sono MAI reato"
L'assoluzione perchè il fatto non sussiste di uno scrittore che aveva invitato (legalmente: istigato) a sabotare la TAV in Val di Susa, contrariamente a tante reazioni che ha suscitato, in me ispira fiducia.
Fiducia perchè, anche se non era certo nelle intenzioni del magistrato, tale sentenza è un precedente importante per il quale, nonostante la presenza di articoli del codice penali e quindi di una legge vigente, "l'espressione libera di una opinione non è reato".
Da qui discende che QUALUNQUE opinione non possa essere reato, con o senza leggi Scelba, Mancino o altre futuribili ed in cantiere.
Ma anche NON è reato invitare al sabotaggio fiscale della rai, ad esempio, o della tassa sulla casa.
Come non può essere reato esprimere le proprie libere opinioni sulle tendenze sessuali di una rumorosa e capricciosa minoranza.
E non può essere reato manifestare la propria IDEA sulla priorità da dare a chi è Italiano per nazionalità rispetto agli invasori clandestini.
Insomma, la sentenza di Torino ci consentirà di gestire meglio, con un solido precedente, ogni attacco che dovesse essere portato dai talebani del "politicamente corretto" contro la nostra LIBERTA' di esprimere idee, proposte, iniziative.
Perchè adesso un tribunale ha sentenziato che le opinioni non sono un reato.
MAI !
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lunedì 19 ottobre 2015

I Bugiardi al Governo

I Bugiardi al Governo.
Nelle confezioni dei medicinali c'è un foglietto, comunemente chiamato "bugiardino" perchè racconta di tutti i benefici della medicina che abbiamo tra le mani e, solo in caratteri minuscoli, le controindicazioni.
In politica vediamo emergere i bugiardoni.
Quelli che rilasciano dichiarazioni trionfalistiche, manipolando la verità e la realtà.
Me ne sono accorto con i giornali radio tra sabato pomeriggio e domenica mattina, tutti iniziavano con la balla del pallonaro più veloce d'Italia, quello che occupa Palazzo Chigi senza un voto popolare, secondo il quale tagliare le tasse non è nè di Destra , nè di sinistra.
Balla colossale, propagandata ad arte ( e riproposta alla nausea) da un servizio pubblico più servile che mai (e pretenderebbero di estorcerci all'infinito il canone, adesso immettendolo nelle bollette della luce !).
A fianco di tale balla, viene proposto lo smacchiatore fallito di giaguari che, senza alcuna vergogna e immagino senza arrossire, sento dichiarare che dal 2001 al 2015 solo la sinistra ha abbassato le tasse.
Altra balla colossale, come sappiamo tutti.
La sinistra, il pci/pds/ds/pd e sodali vari, è il partito delle tasse.
Ogni volta che sono andati al potere hanno messo le mani nelle nostre tasche.
Dalla tassa sull'europa a quella sanitaria, all'aumento del 5% delle rendite catastali che si sono riflesse sull'allora ici e poi sull'imu e tasi, al ripristino della tassa sui morti e sulle donazioni abolite da Berlusconi, alle aliquote irpef più onerose del 2006 dopo che il Cav le aveva ridotte nel 2005, all'invenzione, aumento, estensione e ripristino della tassa sulla casa (abolita nel 2008 dal Cav), alla tassa sulle transazioni finanziarie (c.d. Tobin tax che il Centro Destra con Berlusconi aveva sempre osteggiato a fianco del Regno Unito e che la sinistra ha introdotto allineandosi a Francia e Germania), alla tassa portata da Renzi al 26% sui risparmi (finchè ha governato Berlusconi era al 12,5%) al raddoppio (sempre di Renzi) delle tasse sui fondi pensione e fondi autonomi.
E sono solo esempi, citati a memoria, di quanto non siano veritiere le affermazioni di Bersani (che addirittura, da dinosauro del comunismo, brandisce anche la costituzione - immancabilmente "nata dalla resitenza antifasssissta - per pretendere la progressività della tassa sulla casa. E perchè non dei biglietti dell'autobus ?) e di Renzi.
La sinistra rappresenta il partito delle tasse e del debito in aumento, la Destra quello della Libertà Individuale.
A maggior ragione oggi, quando con nuovi provvedimenti aberranti (unioni omosessuali e cittadinanza agevolata - ius soli allargato - per gli immigrati) si aprono nuovi capitoli di spesa (che andranno coperti, ovviamente con nuove tasse) in tema di assistenza, previdenza, istruzione, sanità.
Sì, perchè ogni provvedimento di spesa, come quelli che sta assumendo Renzi nella sua sconfinata megalomania napoleonica, se non trova copertura nel taglio di spese (che non c'è, anzi aumentano) o in nuove tasse (che il trinariciuto fiorentino non osa imporre fino a nuove elezioni) significa l'aumento del debito pubblico, cioè un tassone occulto che dovremo pagare nei prossimi anni (la speranza del pallonaro fiorentino è: dopo il voto del 2018, ma comunque dovremo pagare).
Renzi non è credibile, ma se dalla sua ha il 90% della stampa che, in coro, ripropone ossessivamente il mantra che il taglio delle tasse non è di Destra, nè di sinistra, qualcuno, particolarmente superficiale, potrebbe anche credergli.
Tocca a noi ricordare "di che lacrime grondi e di che sangue" la politica fiscale del pci/pds/ds/pd e di tutta la consorteria sinistra dei Renzi e dei Bersani.

venerdì 16 ottobre 2015

Pagare i debiti vendendo i beni artistici

Pagare i debiti vendendo i beni artistici.
Il sindaco di Venezia Brugnaro ha rotto un tabù: vendere i beni artistici.
Per la verità ha solo pronunciato le parole che suscitano gli anatemi dei comunisti e degli statalisti in genere, ma intanto se ne è parlato e se ne dovrà parlare.
Brugnaro ha ipotizzato di vendere un paio di quadri per sistemare le scuole di Venezia.
Giusto.
Io rilancio.
Vendere tutto il vendibile per azzerare il debito pubblico.
Del resto ogni famiglia, quando non riesce ad arrivare a fine mese, vende pezzi del patrimonio, uno stato deve fare altrettanto, invece di estorcere denaro in continuazione ai cittadini,
Ad una condizione essenziale, però.
Dopo aver ripianato il debito, non un centesimo deve essere speso e solo per i compiti fondamentali di uno stato (Ordine Interno, Difesa dal nemico esterno, Giustizia, Rapporti con le altre Entità statuali) se prima non lo si ha in cassa.
Quindi gente come Renzi e compagni che straparla menando vanto ma aumenta il debito pubblico, non può toccare il nostro patrimonio artistico.
Renzi e compagni possono (devono) però privatizzare la scuola (visto che gli istituti continuano a chiedere soldi extra ai genitori per questa o quella iniziativa), la sanità (visto che comunque paghiamo i ticket e nel modo assurdo per cui chi più paga di contributi più paga anche di ticket, oltre a dover pagare di nuovo per essere curato veramente andando in strutture private) e tagliare drasticamente il personale che tiene in vita la burocrazia di stato.
Pagare i debiti è doveroso e si può.
Ma è il dopo che preoccupa, perchè con i Renzi si ricomincerebbe a fare debiti come e più di prima.

giovedì 15 ottobre 2015

Questa Italia di Renzi fa schifo

Questa Italia di Renzi fa schifo.
Tasse senza fine con espropri sistematici al nostro lavoro, burocrazia, omosessuali coccolati e assecondati nei loro capricci, immigrati ancor di più con la concessione dello ius soli allargato e non "temperato" come vogliono farci credere, visto che svenderanno la cittadinanza anche a chi non è nato in Italia purchè abbia frequentato le nostre scuole.
E poi ancora la totale sudditanza alle consorterie europee senza un briciolo di dignità nazionale, persecuzioni giudiziarie, divieti, il ripristino del reato di opinione con le leggi Scelba e Mancino e ancor di più con quelle futuribili contro l'omofobia e il negazionismo.
Un debito pubblico in aumento che peserà sempre di più sulle future generazioni.
La manipolazione delle leggi per espropriare i cittadini dal diritto ad eleggere direttamente chi li deve rappresentare imponendo le leggi.
Nell'Italia di Renzi finiscono in galera i cittadini onesti che si difendono dai rapinatori abbattendoli (e scrivendo la parola "fine" alla loro "carriera" basata sulla violenza nei confronti degli onesti), mentre i pensionati sono solo un "costo" che si cerca di eliminare, anche attraverso la cinica inefficienza di una sanità pubblica che è solo un costo (pagato con le nostre tasse).
Persino una religione, collante per secoli di una intera cultura, allo sbando nelle mani di un signore venuto dalla fine del mondo e che alla fine del mondo sta conducendo la sua organizzazione.
Ce n'è per dire: me ne vado.
Invece qui è la differenza con quelli di sinistra.
Loro, lo hanno dimostrato con lo ius soli allargato, non hanno alcun interesse verso la Patria e, infatti, se ne vanno realmente quando le cose non vanno per il verso giusto, come il bambino dell'asilo che prende il suo pallone e se ne torna a casa quando perde.
Noi di Centro Destra invece restiamo.
E combattiamo, ognuno nel proprio ambito, per cambiare le cose.
Per questo, alla fine, risorgiamo sempre e vinciamo.

mercoledì 14 ottobre 2015

L'Italia torna ad essere solo un'espressione geografica

L'Italia torna ad essere solo un'espressione geografica.
La deriva dello stato italiano in questi giorni sta trovando il suo apice con due provvedimenti che definire aberranti è dire poco.
Il riconoscimento legale delle unioni omosessuali, con i costi che ne conseguono per le esauste casse pubbliche e, ancor più, per le nostre tasche private dalle quali vengono estorti denari in continuazione con le tasse e l'introduzione del barbarico ius soli per regalare la cittadinanza a chi italiano non è e non sarà mai.
L'Italia torna ad essere quella mera espressione geografica di cui due secoli fa parlava il Principe Von Metternich, piegata e offesa da capricci elevati a diritti e da un meticciato che porta in nuce il genocidio della popolazione italica.
Uno stato così alla deriva non potrà mai risollevarsi senza una sferzata dalle dimensioni apocalittiche (e meritate).
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sabato 10 ottobre 2015

"Giorgia Meloni sindaco di Roma"

"Giorgia Meloni sindaco di Roma"
Dopo le dimissioni di Marino (sul quale è opportuno stendere un pietoso velo di silenzio come già fu con Fini, Monti e Letta e come sarà per Alfano e Verdini) si apre la ricerca di un sindaco per quella che, bene o male, è la Capitale d'Italia e anche Mundi.
Il fallimento delle giunte comuniste ha raggiunto il suo massimo (ma al peggio non c'è mai fine) con Marino, le cui vicende sono note e non meritano di essere ulteriormente ricordate.
Tre sono i blocchi che, oggi, possono contendersi Roma.
I cattocomunisti guidati da Renzi, alla ricerca dello specchietto per le allodole che sono gli elettori.
Sì, perchè se è vero che Marino se ne è andato, chi lo ha votato purtroppo c'è ancora e tornerà immancabilmente a votare il nome che sarà proposto dal "Partito".
Con l'aggiunta di qualche voto in più non di allodole ma di beccaccioni, se il nome sarà quello di un personaggio apparentemente indipendente e competente (ma in realtà totalmente funzionale e inquadrato nei poteri forti che dettano l'agenda a Renzi).
C'è, poi, Grillo.
In ascesa perchè riesce a proiettare l'immagine di una opposizione al bulletto fiorentino che, nei fatti, non c'è.
Il candidato grillino, chiunque sia, potrà tornare utile unicamente in caso di ballottaggio con quello cattocomunista, perchè è molto meglio un grillino che distrugga tutto, che un comunista che ripristini le clientele di partito.
Infine il Centro Destra.
Leggo con stupore che ci sarebbe qualcuno che vorrebbe proporre un tal Alfio Marchini, erede di una dinastia di "palazzinari" di sinistra.
Mi domando come uno, con la sua storia, possa essere proposto all'elettorato di Destra.
Soprattutto quando il Centro Destra può contare su una candidatura che rappresenterebbe perfettamente il sindaco ideale di Roma:
- coerente
- competente
- romana.
Giorgia Meloni.
Una persona che ha mantenuto le sue idee coerentemente dai giovani dell'Msi ad Alleanza Nazionale, al Pdl, a Fratelli d'Italia.
Competente di politica che ha masticato per tutta la vita, con un passato da militante attiva e un curriculum da vicepresidente della camera e ministro.
Come dice Salvini, una gran lavoratrice, sempre in attività per 16-18 ore al giorno, non una statuina da comparsata televisiva.
E, infine, cosa forse più importante di tutte, romana di Roma, che ama la sua città e sicuramente si impegnerebbe perchè possa risorgere dallo sprofondo in cui è stata spinta dalle giunte cattocomuniste.
Cosa sta a discutere il Centro Destra ?
Giorgia Meloni è il candidato più indicato, il sindaco migliore per Roma.

lunedì 5 ottobre 2015

Riforma senza fondamenta

Riforma senza fondamenta.
Salvo un miracolo che, se si verificasse, porterebbe ad un esaltante ribaltone e tumulto politico, il trinariciuto fiorentino farà approvare la sua modifica costituzionale ad usum delphini, così come tale è la nuova legge elettorale.
Spesso chi ha modificato l'impianto delle leggi costituzionali ed elettorali pensando di conseguirne un utile, è stato smentito.
Ricordo nel 1994 quando fu approvata la legge semimaggioritaria e i comunisti allora guidati da Ochetto pensavano di avere la vittoria in tasca (la "gioiosa macchina da guerra").
O anche nel 1987 quando i socialisti fecero cadere il governo De Mita pensando di raccogliere chissà quanti consensi e, invece, fu l'inizio della loro fine.
Così Renzi pensa di assicurarsi le prossime maggioranze elettorali con un'alchimia costituzionale e di legge elettorale.
Sarà compito nostro smentirlo.
Qui invece voglio evidenziare come le modifiche in corso di approvazione siano prive di fondamenta, perchè rappresentative di una minoranza degli Italiani e quindi destinate a non durare, a non essere di alcuna utilità per la nostra Patria.
All'apogeo del suo splendore (?) Renzi infatti ha ottenuto il 40% dei voti, su un 50% di votanti.
Ha cioè ottenuto il consenso di appena il 20% degli Italiani.
La maggioranza che sta conducendo in porto la modifica costituzionale si regge sui voti di trasformisti (alfaniani e verdiniani) che nel 2013 furono eletti, quindi votati, in una lista che indicava in Berlusconi il leader e si contrapponeva alla sinistra di Renzi (allora di Bersani) inalberando fieramente, da una barricata contrapposta, il vessillo della Libertà.
Si può quindi affermare che non esiste una maggioranza che condivida le modifiche che, quindi, sono soggette al variare delle maggioranze, mutate le quali potranno mutare le leggi, con un danno significativo alla coesione nazionale e alla stessa credibilità delle istituzioni.
Diversamente sarebbe stato se si fosse voluto veramente mettere mano alla legge fondamentale di uno stato ed alla legge elettorale, in modo rappresentativo e ricercando il consenso maggioritario, quindi solidificandone le basi, guardando al futuro e non al piccolo cabotaggio odierno.
L'unico sistema sarebbe stato l'elezione di una assemblea costituente, rigidamente con criteri proporzionali, che avrebbe fatto del compromesso un obbligo per creare una maggioranza che, in quanto assemblea proporzionale, sarebbe stata automaticamente maggioranza popolare.
Ovviamente con l'obbligo, a pena decadenza, per chi fosse stato eletto, di rispettare le scelte della lista nella quale era stato eletto, tagliando le unghie quindi ad ogni opportunismo, trasformismo e cambiamento di casacca, riducendo gli Alfano, i Verdini e i Bondi a semplici parlamentari (semprechè fossero stati eletti).
Renzi ha preferito l'oggi al domani, dimostrandosi così un piccolo "umarein" come dicono a Bologna, senza la capacità, la visione e il coraggio di uno statista, neppure con la "s" minuscola.
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giovedì 1 ottobre 2015

Renzi parla, parla, ma non a nome mio

Renzi parla, ma non a nome mio
Martedì il bulletto fiorentino catapultato senza un voto a Palazzo Chigi ed ivi puntellato dai saltimbanco eletti per fare esattamente l'opposto, ha parlato all'onu (minuscolo voluto).
Di tutto il suo sproloquio (con il quale ritengo abbia abbondantemente innaffiato, visto come parla, gli astanti delle prime file) resta solo il qualunquismo con il quale si è scagliato contro "i muri".
I muri, è vero non servono, ma solo se manca la volontà di contrastare l'invasione dei clandestini.
Se, viceversa, non esistessero le quinte colonne che, come fece De Klerk in Sud Africa, si adoperano per consegnare ad altri la nostra terra, i muri aiuterebbero a difendere i confini, perchè a supporto arriverebbero le Forze Armate, oggi trasformate, con la Marina Militare, in taxi gratuito per i clandestini e il blocco non solo sarebbe efficace verso l'esterno, ma consentirebbe di effettuare una bonifica all'interno.
Ma questo, uno come Renzi, non riuscirà mai a capirlo, quindi tocca a noi impegnarci, anche solo con il voto, per rimandarlo a Firenze.