giovedì 26 gennaio 2017

E' arrivata la sentenza della corte costituzionale sull'Italicum di Renzi: è bocciato.

La caratteristica della legge di Renzi era il doppio turno: bocciato senza appello.
Resta invece in piedi il premio di maggioranza che, vorrei ricordare, era la peculiarità del tanto vituperato "Porcellum".
Ancora una volta la capacità legislativa del Centro Destra, passata la sbornia antiberlusconiana, appare di qualità superiore a quella della sinistra.
Adesso si può votare, subito.
Il senato ha la sua leggina proporzionale, la camera la sua con premio.
Lo stallo è assicurato.
Se anche, infatti, alla camera una lista che sia la sommatoria di più forze riuscisse a raggiungere il 40%, sicuramente non riuscirebbe ad avere una maggioranza altrettanto certa al senato dove non c'è premio.
Io voterei comunque, se non altro per avere un parlamento legittimato che metta mano alla nuova legge elettorale.
Ma prepariamoci ad una nuova stagione di saltimbanchi che cambiano una, due o più casacche nel corso della medesima legislatura.
Depretis è vivo e lotta in mezzo a loro.
#VotoSubito
#AlessioZanon

domenica 22 gennaio 2017

Il Centro Destra riparta dal discorso di Trump

Il Centro Destra italiano è ad un bivio.
Da un lato la strada del compromesso, degli accordi, della spartizione del potere che sembra indicata da chi è troppo stanco e poco lucido per fare il Leader, una strada che ci porterebbe a cedere sempre di più su questioni che rappresentano il disegno della società che vogliamo, come il multiculturalismo e l'immigrazione, l'omosessualità e le leggi repressive contro le opinioni contrarie, le tasse e l'interventismo statalista.
Dall'altro lato la rivalutazione dell'Individualismo, dell'Uomo, della Persona che deve prevalere sul gregge e deve accendere tutte le sue facoltà per arricchire se stesso e la Società intera, unica speranza per costruire una Civiltà sempre migliore.
La seconda strada presuppone un contrasto insanabile con gli alfieri del politicamente corretto (che stanno tutti a sinistra) e i loro più o meno consapevoli lacchè (che, in cambio di qualche poltrona ministeriale, stanno anche nominalmente a Destra).
E' difficile la sintesi tra le due anime del Centro Destra, tra la poltrona frutto di sudditanza e servilismo e il mare aperto della Libertà.
Il discorso inaugurale di Donald Trump dopo il giuramento del 20 gennaio, può però essere la base "costituzionale" di una Federazione di Centro Destra che voglia riscoprire il gusto di fare politica, di governare, di vincere.
Basta sostituire ad "America", "Italia", ad "Americani" "Italiani", perchè il principio nazionalista a patriottico che permea tutto il discorso è comune a tutti i Popoli e le Nazioni e lo stesso Trump lo riconosce quando esprime la "convinzione che sia nel diritto di tutte le nazioni mettere al primo posto i propri interessi".
Trump, giustamente, pone gli interessi degli Americani davanti a tutto il resto e un vero governo patriottico e nazionalista italiano dovrà fare altrettanto con gli interessi degli Italiani.
Ne discende il recupero integrale della propria Sovranità come hanno deciso gli Inglesi e la difesa della propria Identità come stanno facendo in Ungheria.
Il discorso di Trump può essere il manifesto dei populisti e nazionalisti di tutto il mondo, ognuno padrone a casa sua.

venerdì 20 gennaio 2017

Trump Day

Trump Day



Otto anni sono lunghi e veloci al tempo stesso.
Mi sembra ieri quando George W Bush dovette lasciare la Casa Bianca ma non ad un democratico qualunque, bensì al primo negro eletto presidente, di sinistra, piùsocialista che liberal, con autoconfessato assaggio di droga in gioventù, di incerte origini (il padre non è mai stato cittadino statunitense, ma era ed è cittadino di uno stato africano), sostenuto (e si è visto che ha pagato il debito) dalleorganizzazioni omosessuali, con una moglie che ha dichiarato che con l'elezione di suo marito è stata la prima volta di sentirsi orgogliosa degli Stati Uniti, quindi una antipatriottica.
Obama si è dimostrato quello che i suoi detrattori avevano denunciato sin da subito:inadeguato al ruolo.
Ha distrutto una fitta tela di alleanze, ha sbagliato mosse (complice anche l'improvvisata segretaria di stato, la moglie di Clinton incompetente quanto lui e talmente ambiziosa da pretendere pure la presidenza), ha favorito la caduta di regimi dittatoriali, sì, ma che da decenni garantivano stabilità in Africa e in Asia,riaprendo la guerra fredda con la Russia, decretando sanzioni che hanno danneggiato principalmente l'Italia.
Un bilancio tutto in rosso (in ogni senso).
Eppure anche questi otto lunghi anni di disfacimento, sono volati via e oggi alle 12 ore di Washington, 18 ora italiana, Donald Trump giurerà come 45° presidente degli Stati Uniti (o dobbiamo attendere il comunicato ufficiale della suffragetta ex teleKabul ben individuata nella vignetta di Krancic pubblicata sul Giornale di sabato 14 gennaio ?).
Finalmente !
Ovviamente noi possiamo solo auspicare che Trump agisca in base alle sue dichiarazioni in campagna elettorale anche se sappiamo che dovrà combattere con le resistenze delle consorterie che, dopo aver cercato di impedirgli di raggiungere la candidatura e poi la presidenza, oggi gli hanno scatenato contro nani e ballerine e giullari vari.
Non sarà facile, ma anche le ultime dichiarazione a favore della Brexit, dell'apertura alla Russia, contro le paturnie ecoambientaliste, contro la politica immigrazionista della Merkel che vede noi Italiani tra i più danneggiati, fanno ben sperare noi e tremare chi, negli ultimi otto anni si è arricchito supplendo all'assenza della politica statunitense.
Non so se ci salverà Trump come sostiene Sallusti in un editoriale controcorrente rispetto alla politica consociativa che sta sostenendo in questi ultimi tempi.
Possiamo solo augurarcelo e, per ora, per oggi, sederci davanti alla televisione verso le 18 per guardare il giuramento del Presidente e, soprattutto, per godere dei commenti biliosi di tutta quella manica di commentatori ed "esperti" che si erano espressi e avevano puntato la loro credibilità sulla vittoria della moglie di Clinton.
Le loro facce gialle sono, da sole, un beneaugurante avvio della nuova era.

giovedì 19 gennaio 2017

Il bavaglio alle elezioni

La richiesta di voto subito è sempre più flebile, una chiusura marginale nei discorsi, una fastidiosa eventualità per chi ha ottenuto una posizione impensabile (a me viene in mente ad esempio la ministressa dell'istruzione: quando mai una con simili "titoli" sarebbe potuta diventare ministro dell'istruzione ? E non ha neppure la dignità, che si trasformerebbe in un esempio educativo legittimando questo mese di permanenza in quel ministero, di dimettersi) , per chi non ha una professione oltre alla politica, per chi difficilmente verrebbe ricandidato o rieletto, ma anche per chi attende una decisione favorevole (che sarebbe sacrosanta !) per la sua candidabilità e, intanto, riesce a piazzare un suo fedelissimo al vertice del parlamento europeo, sia pur concedendo e cedendo ai tedeschi ed agli europeisti tanto, troppo e quindi rinunciando, di fatto all'alleanza con gli alleati naturali.
Andremo a votare, sicuro, ma quando ?
Stando così le cose il panorama sembrerebbe ricalcare la situazione di Roma, con il pci/pds/ds/pd e satelliti da una parte, i grillini dall'altra, una buona ma ancora numericamente insufficiente forza identitaria e sovranista e le frattaglie dell'estrema sinistra e dei "moderati" (perchè mi rifiuto di credere, pur con tutto l'affetto che conservo per il Cav, che la sua nuova collocazione politica possa dargli poco più di quel che presero nel 1994 Mariotto Segni e Mortimer Martinazzoli).
Appare evidente che in una simile situazione la legge elettorale diventa fondamentale per le ambizioni e le speranze di chiunque, posto che nessuno otterrà la maggioranza assoluta.
Una legge proporzionale darebbe fiato e potere di ricatto alle frattaglie, riportandoci alla prima repubblica, mentre un maggioritario, a seconda di come venisse elaborato potrebbe dare il potere assoluto a chi in realtà rappresenterebbe solo un 30% dei votanti e un 20% degli Italiani.
Tra i due mali, preferisco il secondo.
Meglio che ci sia qualcuno che abbia i numeri per governare senza subire ricatti, senza scendere a compromessi, anche se questo dovesse chiamarsi Di Maio (con il suo congiuntivo) o Di Battista o Grillo.
La volta successiva toccherebbe a noi, come a Roma, vedrete, dopo la Raggi sarà la volta di un sindaco di Centro Destra, Identitario e Sovranista.
#VotoSubito
#AlessioZanon

lunedì 16 gennaio 2017

La squallida priorità di Gentiloni



Mentre l'Italia è nella morsa del gelo e ci sono Italiani al freddo (a cominciare dai connazionali terremotati) e senza una casa, mentre il terrorismo bussa impetuoso alle porte e i governanti nordafricani fanno orecchie da mercante ai loro obblighi di impedire le partenze dei clandestini, mentre i risparmi delle famiglie italiane si assottigliano per pagare una valanga di tasse utili solo a provvedimenti di carattere clientelare e si prospetta una legge di stabilità per il 2018 "lacrime e sangue", mentre il soviet europeo continua ad imporre balzelli e obblighi chiedendo sempre e sempre senza dare nulla in cambio, il governo fotocopia di Gentiloni pone al primo punto all'ordine del giorno l'attuazione di quella aberrazione giuridica (e non solo ..) che è il "matrimonio" omosessuale, con tanto di obblighi per i sindaci, senza riconoscimento alcuno dell'obiezione di coscienza e con l'imposizione del riconoscimento nei nostri registri dei "matrimoni" contratti all'estero.
La progressione verso il disfacimento della nostra Società e della della Civiltà, che fu la migliore mai sorta sulla Terra, prosegue con una marcia inesorabile che ci porterà alla distruzione e alla scomparsa.
Meritate.
A meno che ... a meno che con un colpo di reni, dello stesso tipo che ha portato all'elezione di Trump alla Casa Bianca e alla Brexit il Regno Unito, una maggioranza consapevole (consapevole anche che non sarà nè facile nè veloce) di Italiani non riesca a ribaltare alle prossime elezioni l'attuale magma governativo, dando fiducia a chi si oppone e che rappresentano, oggi, l'unica speranza, l'unica certezza nel mondo politico.
Non possiamo infatti che leggere con sospetto alle aperture ondivaghe a possibili accordi tra certi di FI e Renzi e non possiamo che apprezzare il secco NO che proviene da quanti sono contrari.
Se vogliamo avere una possibilità per risanare l'Italia, non possiamo scendere a compromessi con la sinistra con accordi organici, precostituiti, potendo, al massimo, convergere senza preventive consultazioni, su singoli provvedimenti in sede parlamentare.
E' la base per cercare di evitare il disastro incombente sull'Italia e sugli Italiani tutti.
#VotoSubito
#AlessioZanon

venerdì 6 gennaio 2017

"IN ITALIA NON C'E' POSTO PER GLI IMMIGRATI"

L'Italia è una nazione ad alta densità di popolazione, in crisi economica, con una disoccupazione al 15% e al 41% tra i giovani, senza materie prime, con un alto costo del lavoro e tasse a livelli infami.
Non c'è posto per nuovi arrivi.
Se arrivano altri milioni di affamati l'unico sbocco è una violenza sociale per arrivare alla scelta: o noi o loro.
Perchè dove ci saranno loro, non potrà più esserci posto per noi.
Gli immigrazionisti vogliono snaturare l'Italia, imbastardendone etnie e costumi, per renderla una serva ancor più docile ai voleri dei poteri finanziari internazionali.
"NOI NON ABBIAMO RESPONSABILITA' VERSO GLI IMMIGRATI".
Se centinaia, migliaia di persone intraprendono, senza essere invitate, un viaggio per diventare clandestini in Italia, noi non abbiamo alcuna responsabilità.
La "vergogna" di cui qualcuno si è riempito la bocca, è tutta di chi, per disegni personalistici, illude ed istiga quei poveracci a venire in una terra che non appartiene loro ed i cui legittimi proprietari non li vogliono.
Anche i sopravvissuti ai disastri del mare sono clandestini, cioè entrati illegalmente in Italia e dovranno essere espulsi appena curati.
"NON DOBBIAMO AVERE PAURA DI CONTRASTARE LA PROPAGANDA IMMIGRAZIONISTA".
Dobbiamo pensare a cosa faremmo se fosse una questione di famiglia.
Toglieremmo forse il pane di bocca ai nostri figli per dar da mangiare ad un estraneo ?
Faremmo dormire i nostri figli sul divano per far dormire nel loro letto un estraneo ?
Allora perchè dovremmo accettare di dividere quel che non abbiamo con nuovi arrivati, estranei alla nostra Storia, Cultura, Religione, Civiltà ?
Perchè dovremmo dare un salario minimo garantito a degli immigrati ?
Perchè dovremmo dare loro le case popolari costruite con i risparmi degli Italiani ?
Perchè dovremmo considerarli alla pari nelle graduatorie per un lavoro ?
Torniamo al punto di partenza.
"L'ITALIA NON HA LE RISORSE PER NUOVI IMMIGRATI" (e neanche per quelli già presenti).
Prima di tutto l'Italia e gli Italiani non deve essere un'espressione utile solo a ricattare per ottenere i voti parlamentari ed evitare crisi di governo, deve essere un principio applicato in ogni momento della vita nazionale.
Anche verso gli immigrati, a maggior ragione se clandestini, anche dopo le tragedie del mare che, per quanto possano commuovere e intristire, non giustificano e non rendono legittimo l'ingresso illegale in Italia, soprattutto perché noi Italiani non siamo minimamente responsabili di quelle scelte che portano a simili disgrazie.
#AlessioZanon

lunedì 2 gennaio 2017

Palla al centro

Dopo ogni elezione, come in una partita di calcio dopo ogni goal, la palla torna al centro e si ricomincia a giocare.
Chi ha subito, riorganizza le sue trame e cerca di rifilare pan per focaccia, chi è in vantaggio cerca di mantenerlo e, se possibile, incrementarlo.
La variabile imponderabile è l'arbitro.
Tanto più è imparziale, quanto più le due squadre potranno giocare alla pari.
In politica non esiste un arbitro imparziale,
Non lo è la magistratura che non dovrebbe esserlo per non interferire ma solo applicare la legge che decide il parlamento, ma invece interviene (eccome !) e si schiera come abbiamo ben visto negli ultimi 25 anni.
Ma non lo sono neppure le cariche "istituzionali", sempre emanazione di parte e, oggi più che mai, condizionate da pressioni e poteri esterni ed estranei all'Italia.
Abbiamo così visto l'ultimo dell'anno come i soldatini del soviet europeo si siano riposizionati dopo la batosta elettorale del loro ultimo alfiere, Renzi.
Da un lato negano al Popolo il diritto di decidere con il voto, continuando con la pessima scelta di governi di nominati, accampando pretesti futili e inconsistenti come la legge elettorale, tanto più che, se siamo con due leggi differenti per camera e senato, è dovuto ad una precisa scelta del loro ultimo paladino, Renzi, che con una sicumera pari alla superbia che ha mostrato nei suoi tre anni di palazzo Chigi, non ha preso in considerazione l'ipotesi di perdere il referendum e, quindi, ha proposto una legge solo per la camera.
Dall'altro lato cercano di ingannare il Popolo, cercando di sottrarre consenso ai movimenti e partiti "populisti, razzisti, xenofobi, omofobi etc." millantando un "giro di vite" contro l'immigrazione clandestina.
Ma chi può credere che coloro che hanno prodotto il danno, insistendo stolidamente nel raccattare clandestini in mare per portarli a casa nostra con tanto di vitto e alloggio, possano improvvisamente cambiare registro ?
E chi ci dice che, passata la festa, cioè la tornata elettorale del 2017, non sia ingannato il santo, cioè non tornino alla vecchia politica immigrazionista ?
E, ancora, chi ci dice che oggi, dopo i danni fatti, sia sufficiente il giro di vite che prevede solo l'aumento di espulsioni nel risibile e ridicolo numero di cinquemila quando i clandestini arrivano a botte di duecentomila all'anno ?
Non solo nessuno ce lo garantisce, ma la logica stessa smentisce ogni ipotesi in tale senso, denunciando le posizioni governative come ingannevoli e mistificatorie.
Non ci resta che il voto, da ottenere in tutti i modi quanto prima, per affiancarci ad Olanda, Francia e Germania che nel 2017 andranno alle urne e dove, presumibilmente, i partiti "populisti, razzisti, xenofobi, omofobi etc." otterranno un lusinghiero consenso che potrà sempre più condizionare le politiche del soviet.
Perchè se anche, come in Austria, non si riuscisse a conquistare il potere, una forte affermazione obbligherebbe tutti gli altri a mettersi assieme in una ammucchiata senza arte nè parte, dove l'Identità di ciascuno verrebbe diluita nell'obbligo di compiacere quella dell'altro e, quindi, dando luogo a politiche di compromesso che è l'anticamera del fallimento.
E il loro fallimento sarà il nostro trionfo.
#VotoSubito
#AlessioZanon