lunedì 25 luglio 2022

Segnali da cogliere-

 Segnali da cogliere-

Il Centro Destra viene accreditato dai sondaggi della vittoria elettorale, ma, per quanto ovvio, Trapattoni docet: "non dire gatto se non l'hai nel sacco", gli altri non resteranno immobili a fare la parte degli agnelli sacrificali.
E già ci sono tutti i segnali che indicano come non tanto Letta e compagni che sono solo degli esecutori di strategie e "agende" altrui, quanto tutto il complesso che forma l'apparato del potere reale che dirige l'orchestrina della sinistra si sta già mobilitando per impedire la vittoria del Centro Destra.
Così vediamo le inchieste contro un sindaco e un parlamentare europeo di Fratelli d'Italia e l'intervista del capo dei vescovi Zuppi, che sono solo l'antipasto di un motore che si sta scaldando perchè la sinistra non è in grado di vincere da sola (non lo è mai stata: la tanto esaltata "resistenza" è diventata oggi l'icona cattocomunista che è, unicamente grazie alle baionette angloamericane).
Quindi suggerisco un paio di spunti.
L'agenda Draghi.
Non esiste, perchè Draghi è stato solo il fedele esecutore del programma scritto all'estero dalle consorterie finanziarie e affaristiche.
E domandiamoci perchè Draghi sia così stimato all'estero.
Sarà forse perchè è funzionale ai LORO interessi, mentre ci sono molti dubbi che lo sia per i NOSTRI interessi, visto che le convenienze francesi e tedesche e olandesi e scandinave non sono quelle italiane, come abbiamo ripetutamente visto in passato, dall'agricoltura ai bilanci comunitari ?
E i risultati di diciotto mesi di Draghi sono sotto gli occhi di tutti (inflazione aumentata di otto volte, raddoppio dello spread, duecento miliardi di debito in più, crollo in borsa di tutti i titoli principali e più redditizi emissione delle società italiane più appetibili all'estero che così diventano più facilmente scalabili, clandestini che sciamano senza controllo per l'Italia, furti, rapine e violenze ai danni degli Italiani che però, se si difendono, vengono indagati, limitazione delle libertà naturali, ostilità contro la Russia con conseguente penuria di gas, petrolio, materie prime).
L'altro segnale è sulla programmazione televisiva.
Il mese di agosto, fino a metà settembre, era solitamente un periodo di repliche e argomenti frivoli.
Sono richiamati in servizio tutti i dinosauri della propaganda di sinistra che dovranno portare acqua al mulino in secca del pci/pds/ds/pd e dei suoi satelliti.
Tutti segnali per una campagna elettorale che non punterà sugli argomenti, perchè la sinistra è perdente su tutto, dalle tasse ai clandestini, dalla sanità alla politica internazionale, alla legittima difesa, alla giustizia.
La campagna elettorale sarà un continuo proiettare la FALSA idea che il Centro Destra non dia risposte alle esigenze degli Ialiani, quando è esattamente vero il contrario.
Ignoriamo quindi quello che dicono a sinistra e pensiamo a ricordare i temi essenziali da sostenere in un governo di Centro Destra, senza sognare fughe in avanti che porterebbero solo a non ottenere niente se non un ritorno dei Draghi e dei Monti.

mercoledì 20 luglio 2022

Oggi Qualcuno perderà la faccia-

 Oggi Qualcuno perderà la faccia-

Fra meno di un ora Draghi parlerà al senato e comincerà il dibattito sul futuro immediato della legislatura.
La borsa, da due giorni, cresce, quindi i Mercati hanno fiducia che il maggiordomo dell'Unione del Male resti al governo.
Spiace dover dare ragione a Renzi che ha detto che al termine qualcuno perderà la faccia.
La perderebbe Draghi se restasse a palazzo Chigi dopo aver proclamato urbi et orbi che non c'erano più le condizioni, blindato dalle consorterie finanziarie e affaristiche che temono un'Italia Sovrana e Indipendente.
La perderebbe Conte se accettasse di votare una fiducia fondata solo su parole al vento, facendo rientrare il rigurgito movimentista dei cinque stelle.
La perderebbe Salvini e Berlusconi se continuassero a governare con i cinque stelle (anche se sotto la falsa bandiera degli scissionisti), con Speranza, la Lamorgese e i vari Giovannini, Colao, Guerini, Orlando.
L'hanno già persa da anni Renzi che aveva promesso di ritirarsi a vita privata se avesse perso il referendum del 2016, ma è ancora lì a tramare con il suo 2% e Di Maio di cui ormai più nessuno può fidarsi e, quando non avrà più parlamentari da mettere in gioco e dimostrerà la sua inconsistenza elettorale, andrà a tenere compagnia a Fini, Monti ed Alfano che potranno finalmente giocare a briscola in quattro.
La faccia l'ha inoltre persa da tempo Mattarella che si dimostra, ad ogni sua azione, il rappresentante di una parte politica e non il presidente di tutti gli Italiani, trascinando sul fondo anche la istituzione della presidenza della repubblica.
Non potendo fare altro, non ci resta che sperare nel meglio (andare al voto subito) ma prepararci al peggio (Draghi resta per altri nove mesi).

lunedì 18 luglio 2022

Mattarella teme il voto popolare-

Mattarella teme il voto popolare-
C'era una volta l'associazione degli imprenditori che, nella canea generale orchestrata contro Berlusconi nel 2011, fece titolare al suo quotidiano "fate presto!".
Oggi tutti, ma proprio tutti, dicono che siamo a un passo dal baratro, che siamo ancora nella morsa del virus cinese, la guerra in Ucraina, la crisi energetica, la siccità eppure si inchinano davanti ad un politico levantino come Mattarella che ha fatto del rinvio la cifra della sua azione.
Se qualcuno sperava che con le dimissioni di Draghi avremmo finalmente votato e dato all'Italia un governo degno di questo nome, che facesse gli interessi degli Italiani e non fosse suddito di poteri esterni, che siano a Washington o a Bruxelles, deve ricredersi.
Mattarella ha rinviato ancora.
Altri cinque giorni di attesa, durante i quali gli zelanti servitori con la penna ed il microfono cercano di inculcare nelle teste degli Italiani mentalmente più deboli, quanto sia orrenda la scelta di andare a votare davanti alla paradisiaca prospettiva di riavere Draghi per almeno nove mesi (poi non si deve porre limiti alla Provvidenza).
Quello stesso Draghi che ha fallito ovunque.
Inflazione da 1 a 8%.
Debito pubblico da 2600 a 2800 miliardi.
Spread da 105 a 216.
Virus sempre vivo.
Gas che non arriva a causa delle sanzioni contro la Russia.
Materie prime: vedi alla voce gas.
Libertà condizionata alla somministrazione di un siero improvvisato e che richiede continue inoculazioni.
Clandestini che sbarcano allegramente da ogni dove e devono essere alloggiati, mantenuti, curati e istruiti.
Sappiamo tutti che il voto è espressione di democrazia e solo da un voto e da un parlamento legittimato per essere espressione della volontà popolare può esserci un governo rispettato e rispettabile.
E sappiamo tutti che un governo dimissionario resta in carica per la "ordinaria amministrazione", cioè per eseguire tutti gli adempimenti richiesti in base alle leggi vigenti, ivi incluso il famigerato pnrr già approvato e che richiede solo di veder eseguite le disposizioni.
Le elezioni possono essere convocate tra 45 e 75 giorni dallo scioglimento delle camere.
Se Mattarella avesse sciolto le camere, si sarebbe potuto votare il 4 settembre ed avere il nuovo governo entro la fine di settembre.
In pratica saremmo rimasti in "ordinaria amministrazione" solo per metà luglio, agosto e settembre, cioè in quei mesi estivi dedicati solitamente alle vacanze e in cui non è richiesta la assidua presenza di un governo nella pienezza delle sue funzioni.
Quanto alla campagna elettorale sotto l'ombrellone, personalmente credo che non ci sia alcun bisogno di campagna elettorale.
Partiti e leader hanno già dato ampia prova di come sono, quali siano le loro qualità e i loro difetti e ogni Italiano sarebbe perfettamente in grado di votare anche subito, anche oggi, come del resto viene richiesto in ogni sondaggio ("se si votasse domenica prossima, per chi voteresti?").
L'unico tempo è da concedere ai partiti per formare le coalizioni e scegliere i candidati e per tali attività un paio di settimane devono essere più che sufficienti.
Mattarella preferisce invece diluire, confidando nelle pressioni internazionali cui Draghi è sicuramente sensibile, per far rientrare le dimissioni e sottrarre ancora una volta agli Italiani il legittimo diritto al voto.
Ci riuscirà ?

mercoledì 13 luglio 2022

La revoca delle sanzioni alla Russia significa il benessere energetico dell'Italia-

  La revoca delle sanzioni alla Russia significa il benessere energetico dell'Italia-

La scellerata scelta di Draghi e Mattarella di posizionare l'Italia al fianco dell'Ucraina, manifestando una ostilità aggressiva verso la Russia di Putin, ci sta portando alla rovina economica.
Adottate le sanzioni per piegare la Russia, ad essere in ginocchio è invece tutta l'Unione del Male e il prossimo rischia di essere un inverno devastante, al freddo, al buio e in miseria per la recessione in arrivo se le aziende, cui verrebbe a mancare l'energia per far funzionare i macchinari, dovessero chiudere, cessare le produzioni e mandare casa i dipendenti.
Che Draghi, Mattarella e i loro ministri non sappiano andare oltre una bolsa retorica, lo ha dimostrato la "risposta" di Cingolani alla nuova riduzione di gas dalla Russia, ipotizzando una campagna pubblicitaria, come se potesse accendere una lampadina o riscaldare una stanza.
Una campagna pubblicitaria basata poi sulle indicazioni dell'Enea che sono un cumulo di banalità che finiscono sistematicamente con l'indicazione di ridurre i gradi del riscaldamento o del condizionatore e ridurre anche le ore di accensione del riscaldamento (cosa che penalizzerebbe solo chi ha il riscaldamento centralizzato, obbligato dall'amministratore e dal conduttore della caldaia, ma che salverebbe dal congelamento chi può usufruire di un riscaldamento autonomo che gestisce come gli pare, alla temperatura e con gli orari di accensioni a lui più graditi).
Sono iniziative inutili, perchè ognuno di noi non consuma per il gusto di consumare e di spendere, ma consuma (e spende) per poter vivere in un ambiente gradevole.
Quello di Cingolani è solo fumo negli occhi per evitare di dover riconoscere che l'unica causa dell'emergenza energetica (che si porta dietro anche aumento dei prezzi, recessione, inflazione, carenza di materie prime, di lavoro) discende dalle sanzioni alla Russia.
Revocare le sanzioni alla Russia significa garantirsi un inverno al caldo nelle case e con le aziende in produzione.
Draghi e Mattarella vadano a Canossa da Putin e, per una volta almeno, facciano l'interesse dell'Italia e degli Italiani.
Oppure si facciano da parte per dare spazio a chi persegue l'interesse nazionale e non quello di organismi e consorterie globaliste e internazionaliste.


domenica 10 luglio 2022

Legge elettorale-

 Legge elettorale-

Se i sinistri fossero persone d'onore, affidabili e credibili, le voci che vorrebbero il cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale sarebbero da accogliere con favore, pensando alla prossima legislatura come una legislatura costituente, idonea a cambiare radicalmente una costituzione nata vecchia già nel 1948 e che non rappresenta più niente altro se non la liturgia per le celebrazioni di una guerra fratricida combattuta oltre settanta anni fa.
Ma io a Letta, Conte, la Boldrini, Mattarella e Draghi non affiderei neanche la divisione di un lecca-lecca, come ben hanno dimostrato negli anni le parole spese con Berlusconi per andare alle urne in caso di crisi di governo, salvo poi fregarlo (e pirla loro che si sono fatti fregare !) con levantine manovre di palazzo.
Quindi sappiamo benissimo tutti che, quando dal pci/pds/ds/pd, si levano voci sulla legge elettorale, intendono mettere mano alle regole, cambiandole a loro favore, provando in tal modo ad avere quel potere che gli Italiani non vogliono consegnare loro.
In realtà ogni volta che qualcuno ha cambiato la legge elettorale pensando di guadagnarci, poi è uscito sconfitto dalle urne, quindi la preoccupazione è solo riferita alla difficoltà di impedire che il cambio della legge elettorale sia finalizzato a creare una impossibilità di avere una maggioranza di simili, per costringere ad una ammucchiata come quella di Draghi.
E, ancora noi, ne mettiamo del nostro quando frazioniamo il nostro voto verso movimenti chiassosi dello zero virgola, nel nome di una purezza che, poi, si dimostra inesistente perchè troviamo sempre qualcuno più puro di noi.
Vedo peraltro che l'imbarbarimento e la stoltezza nel gioco politico non è solo italiana, dal momento che nel Regno Unito (che peraltro aveva mandato a casa Winston Churchill dopo la vittoria nella seconda guerra mondiale) hanno dato il benservito ad un vero Leader dalla tempra imperiale come Boris Johnson, per ipotizzare di affidare il 10 di Downing Street persino ad un "papa nero", indiano, pachistano o curdo (e auguro loro di riuscire ad evitarlo).
Ma, per tornare ai nostri guai, i sondaggi, per quello che valgono, ci direbbero che il Centro Destra vincerebbe ed avrebbe la maggioranza con qualsiasi legge elettorale, il problema è con quale rapporto interno.
Ma se dovessero risultare determinanti i voti dei centristi draghiani come Brunetta, la Carfagna, Toti, la Gelmini, Giorgetti, allora dovremmo temere ad una riedizione delle ammucchiate, se non all'inizio, almeno a metà legislatura e saremmo punto e a capo.
Per questo abbiamo una sola scelta: votare in massa, per dargli quanto più peso possibile, per il partito più forte tra quelli tradizionali-
Come viene scritto in certi manuali politici del passato, se in una medesima area esistono più partiti o movimenti che, pur nelle loro peculiarità, si contendono il medesimo bacino di voti, è opportuno che i partiti più piccoli si aggreghino a quello più grande, per consentire complessivamente all'area di prevalere sui partiti dell'area opposta e questo anche se significasse rinunciare o accettare determinate posizioni del partito aggregante che non fossero in completa sintonia con le nostre.
Ma nulla di ciò si otterrebbe se, a causa delle divisioni fondate sui quarti di purezza dei movimenti, si andasse separati alla sconfitta.


giovedì 7 luglio 2022

In ginocchio da te-

 In ginocchio da te-

Draghi è un fan di Gianni Morandi, del Gianni Morandi di annata, di quegli anni Sessanta in cui cantava "In ginocchio da te".
Così, dopo aver interpretato il ruolo del cavaliere impavido che difendeva la pulzella di Bruxelles dal "dittatore" Erdogan, eccolo precipitarsi con la crema del governo da Erdogan, non più dittatore, non più massacratore di curdi, non più tiranno all'interno e sessista ovunque.
Lo schifo che, quotidianamente, ispira Draghi è inenarrabile, non serve neppure commentare, perchè lo sputtanamento se lo autoinfligge.
Adesso aspettiamo che vada in ginocchio anche da Putin, considerando che ci hanno affibbiato l'adozione del Donbass per la ricostruzione.
Un territorio che, prima di poter sviluppare ogni ricostruzione con i relativi affari, dovrebbe essere recuperato dall'Ucraina (e i Russi staranno a guardare ?).
A meno che Draghi non si prepari all'ennesimo salto trasformista, recandosi in ginocchio da Putin dopo averlo già fatto con Erdogan.
Tanto, ormai, la sua credibilità è pari a quella di Mario Monti e, assieme, non fanno la temperatura sulla superficie esterna di Plutone.

domenica 3 luglio 2022

L'Italia del Fenomeno Draghi vola all'8% ... di inflazione-

 L'Italia del Fenomeno Draghi vola all'8% ... di inflazione-

Spiace dover ritornare su un tema che ho sollevato più volte, ma continuano i record negativi di Draghi il Fenomeno.
Sono ormai 18 mesi che è al governo e nessuno riesce a trovare un solo evento positivo che sia, anche solo indirettamente, avvenuto per l'azione di Draghi.
L'ho sempre considerato sopravvalutato, ma anch'io mi sono fatto inizialmente irretire dalla propaganda che lo dipingeva come il Genio redivivo.
Invece, nulla.
Anzi, magari fosse il nulla, almeno ci sarebbe una sorta di neutralità, a mezzo tra il Bene e il Male, purtroppo ogni cosa che tocca si trasforma nel Male ed ogni volta che apre bocca fa danni.
Era stato elevato al soglio di Palazzo Chigi per debellare il virus e rilanciare l'economia italiana.
Il virus è sempre presente, sembra persino rialzare la testa, ma nel contempo abbiamo avuto l'obbligo vaccinale (sostenuto dagli stessi talebani e con lo stesso fanatismo con il quale sostengono il diritto delle donne alla gestione del loro corpo, hanno preteso il diritto dello stato alla gestione del nostro corpo per il vaccino) che ha portato ad un provvedimento mai visto di esclusione dal lavoro e dallo stipendio degli ultra cinquantenni che non hanno voluto inocularsi.
I divieti, le proibizioni, le limitazioni alla libertà individuale si sono accentuate, anzichè calare rispetto all'epoca dei dpcm di Conte, riuscendo persino nell'impresa di farci rimpiangere l'Azzeccargarbugli pugliese.
Ma quella è "sanità" e Draghi un economista, allora uno penserebbe: chissà che risultati in economia !
La borsa è in caduta libera, con perdite di miliardi di capitalizzazione.
L'Italia ha un debito crescente ormai a 2800 miliardi di euro pari al 150% (in crescita) del PIL e, come se non bastasse, Draghi si è buttato a pesce sui prestiti europei, anche quelli da restituire e onerosi sia per i tassi da riconoscere che per le condizioni da rispettare, invece di incassare, in una partita di giro, i finanziamenti a fondo perduto, da non restituire e che sono sostanzialmente i soldi che noi, contribuenti netti, versiamo all'Unione del Male.
Fino all'inflazione che nei diciotto mesi di Draghi è risalita fino all'attuale 8%, come nel 1986, ben trentasei anni fa, in piena prima repubblica, con Craxi, Andreotti, Forlani, la Dc, il PCI e l'MSI di Almirante.
Come ciliegina sulla torta, Draghi ci sta portando in guerra contro la Russia, mettendo in pericolo le forniture di gas, petrolio e materie prime, costringendoci a sacrifici e con la faccia di tolla di chiedercene sempre di nuovi, come quello di ridurre la portata del condizionatore in una estate torrida.
Un errore, prendere di petto la Russia, insultando Putin, che un Andreotti non avrebbe MAI commesso, tutelando in tal modo l'interesse Nazionale di cui a Draghi sembra non importare nulla.
Naturalmente non parliamo dell'invasione di clandestini che le ong allegramente ci scaricano quotidianamente grazie alla totale inettitudine del ministro degli interni.
Ma il campanello di allarme sulle capacità di Draghi avrebbero tutti dovuto sentirlo quando, nella formazione del governo dei "migliori", ha voluto la Lamorgese, Speranza, Di Maio, Guerini, ma anche "tecnici" sopravvalutati come Cingolani, Franco e Giovannini.
Poi, certo, siccità e guerra non sono colpa sua, ma è proprio nelle difficoltà che si vede se uno ha la stoffa del Leader o solo quella dell'impiegato.
E Draghi, la stoffa del Leader proprio non l'ha.