martedì 24 gennaio 2023

Politica e magistratura-

 Politica e magistratura-

Salvini ogni tanto ne spara una in contraposizione al suo essere, ieri ne ha sparata una che mi ha disturbato.
Chiede che finisca la contrapposizione tra politica e magistratura.
Mi è sembrata la dichiarazione di uno che è sotto tiro della magistratura, come in effetti è con l'ignobile processo di Palermo nel quale è imputato per aver cercato di difendere i Confini della Patria.
L'argomento, sotto traccia, è l'azione del Ministro Nordio e, in particolare, la revisione delle intercettazioni. (Forza Nordio!)
Personalmente sono contrario alle intercettazioni che sono l'equivalente dello spiare il prossimo dal buco della serratura o di ascoltare una conversazione altrui tendendo l'orecchio su una porta chiusa.
Ma il discorso è molto più ampio.
Al di là di tutte le menate sulle norme costituzionali, la divisione dei poteri eccetera, dal 1992, con la vicenda di Mario Chiesa, i magistrati si sono sistematicamente presi sempre più spazio, tenendo sotto scacco una politica incapace di difendersi e di reagire nella convinzione che l'azione della magistratura avrebbe portato acqua al proprio mulino.
Io vorrei invece una magistratura che tornasse nel suo alveo naturale, quello di dirimere le controversie tra privati e quello, applicando le leggi esistenti e non manipolandole e rivoltandole in base alla propria ideologia, di condannare chi si rende colpevole di reati contro la persona, il patrimonio, la proprietà.
Tutti il resto che svolge la magistratura oggi, i suoi sostenitori dicono "come supplenza della politica", non spetta ai magistrati, ma ai parlamentari.
Così per le unioni e adozioni degli omosessuali, il respingimento dei clandestini, l'eutanasia e via discorrendo.
La magistratura torni a fare la magistratura nell'interesse degli Italiani, come dovrebbero fare tutti i dipendenti pubblici quali i magistrati sono.
Se hanno voglio di far valere le loro idee politiche, allora si candidino o formino un partito e si presentino agli Elettori.
Lasciando, per sempre, la magistratura, perchè chi si schiera, non può più essere super partes.
Quindi ben venga una revisione di quella pratica che è l'intercettazione, per restituire spazio alle investigazioni e alle condanne basate su dati certi e non su teoremi.
Perchè ciò accada, però, la Politica deve riappropriarsi del suo ruolo, abbandonando ogni subalternità alla magistratura.

venerdì 20 gennaio 2023

Tempo di riforme, Presidenzialismo e Autonomia regionale-

 Tempo di riforme, Presidenzialismo e Autonomia regionale-

Dopo essere stata costretta a provare a disinnescare le trappole e tamponare i danni di Draghi, la Meloni si incammina verso quelle riforme strutturali che dovrebbero marcare il quinquennio del nuovo governo.
Il tutto senza però trascurare le costanti emergenze dei clandestini, della sicurezza, dell'energia e dei continui attacchi (alla casa, al cibo, alle auto) al nostro Benessere e al nostro Modello di vita che vengono portati dall'Unione del Male che si fa interprete dei perversi disegni delle consorterie affaristico e finanziarie.
Due, in particolare, le riforme che potrebbero imprimere una svolta al rapporto tra cittadini e politica, tra cittadini e amministrazione della cosa pubblica.
Sono due riforme che necessitano di essere entrambe attuate perchè, senza una di esse, il sistema sarebbe zoppo, sbilanciato.
Presidenzialismo e Autonomia regionale.
Con il presidenzialismo si archivierebbe finalmente la stagione dei presidenti della repubblica che intervengono a gamba tesa, senza aver mai ottenuto consensi popolari, ma essendo il frutto di compromessi al ribasso tra le forze politiche con l'elezione di personaggi da terze e quarte file della politica.
L'elezione diretta imporrebbe la candidatura di personalità forti ed autorevoli in proprio e non in funzione del ruolo che vengono chiamati a ricoprire.
Per riequilibrare il potere di un presidente eletto dal Popolo, s'avanza giustamente l'Autonomia regionale che consentirebbe una maggiore vicinanza degli eletti alle necessità degli elettori, responsabilizzando i primi per la buona gestione elle risorse locali non potendo più contare su trasferimenti senza limiti e i secondi nella scelta di persone capaci perchè sono poi quelle che useranno i soldi delle loro tasse per tutti i servizi necessari a implementare il Benessere comune.
Non sarà un cammino facile, soprattutto la riforma presidenzialista, perchè, purtroppo, per colpa delle liste monotematiche che hanno sottratto voti senza portare eletti, il Centro Destra ha mancato di ottenere i due terzi dei seggi che avrebbero evitato di passare dalle Forche Caudine del referendum confermativo, ma ho fiducia che il Governo saprà condurre in porto, prima della fine della legislatura, queste importanti riforme che daranno una senso al quinquennio di governo.

mercoledì 18 gennaio 2023

La malattia del sondaggismo-

 La malattia del sondaggismo-

Nel 1994, quando Berlusconi scese in campo salvando l'Italia dalla deriva marxista della "gioiosa macchina da guerra" dei comunisti di Ochetto (forse già pds, ma tanto, pci, pds, ds o pd la sostanza non cambia: comunisti erano e comunisti restano) i Soloni del giornalismo italiano (gli stessi che continuano a voler impartire lezioni) sostennero che il Cav aveva vinto perchè aveva studiato a tavolino, tramite i sondaggi, la "pancia" degli Elettori.
Vero è che Berlusconi aveva studiato, con sondaggi e indagini, l'opinione degli Italiani ma, lungi dall'essere un elemento negativo come veniva presentato, era solo il segnale di un non politico che, avutone abbastanza dei politici autoreferenziali, cercava di trovare una strada per dare vera rappresentanza al Popolo Sovrano.
Nel tempo in molti hanno scoperto la miniera d'oro dei sondaggi, per lanciare un prodotto, un candidato, per dare forza ad una propria richiesta e si sono costituite numerose società di sondaggio, inflazionando il mercato ma, soprattutto, prestandosi, anche nelle formulazioni delle domande, ad andare incontro ai desiderata dei committenti.
L'affidabilità dei sondaggi è stata quindi compromessa, anche se, di fondo, sulle domande più semplici (tipo: quale partito voteresti se ci fossero le elezioni oggi) le percentuali di risposte sono quelle e solo gli algoritmi che le elaborano e i campioni di indagine, possono provocare piccoli (statisticamente) spostamenti.
Siamo arrivati ad una stagione dove, già la settimana dopo il voto, vengono sfornati sondaggi quotidiani, a volte anche più di uno al giorno perchè ogni trasmissione politica vuole il suo sondaggio, per dirci di ipotetici spostamenti dell'elettorato.

Da quando il Governo ha iniziato a mettere mano, dando un'impronta diversa alla sua azione, i problemi lasciati dagli undici anni devastanti, da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2, gli istituti di sondaggi, con il fiato dei conduttori cattocomunisti, stanno cercando di far percepire un calo di consenso, veicolati da titoli dei quotidiani di sinistra che poi, a leggere l'esito del sondaggio, sono mere estremizzazioni e, il più delle volte, oniriche speranze dell'articolista obbligato a fare la sua marchetta ideologica.
Ma se anche i sondaggi dovessero segnalare un calo di consensi per provvedimenti assunti dal Centro Destra non dovrebbero deflettere dalla loro linea se è nel solco del programma per il quale sono stati votati
Lo tsunami di sondaggi che ogni giorno cala su di noi, hanno come scopo principale, non quello di aiutare il Governo per comprendere i bisogni e i desideri del Popolo, ma quello di indurre il Governo a cambiare rotta, inseguendo il consenso (presunto) e non la linearità di comportamento.
Non possono essere i sondaggi quotidiani, più o meno indirizzati, a dare le linea al Governo, anche se e quando sembreranno negativi per la Coalizione di Centro Destra.

martedì 10 gennaio 2023

La guerra civile mondiale-

 La guerra civile mondiale-

Non so come si concluderà la vicenda della rivolta in Brasile contro i presunti brogli elettorali che hanno riportato il plurinquisito socialcomunista Lula (liberato dal carcere dai magistrati amici che hanno trovato un cavillo procedurale di irregolarità e non certo perchè innocente) alla presidenza della repubblica brasiliana.
A prescindere da quel che accadrà, a due anni da una analoga ribellione negli Stati Uniti e con altrettante contestazioni, dalla Bolivia al Venezuela, che in Europa sono sfociate con il golpe di Maidan in Ucraina e quindi con la secessione della Crimea e del Donbass (ma non vorrei che si dimenticasse cosa accadde in Italia nel novembre 2011 quando il governo eletto dal Popolo di Silvio Berlusconi fu costretto a lasciare il posto al prediletto amico di Francia e Germania) e l'attuale conflitto, dobbiamo rilevare come il solco tra le ideologie sia sempre più profondo.
Una volta c'erano scontri tra stati nazionali, questioni territoriali, rivendicazioni di supremazia, ambizioni per ingrandirsi, richiamando antiche storie e documenti che venivano fatti risalire fino ad Adamo ed Eva.
Oggi non è più così.
In ogni nazione la popolazione è divisa al proprio interno, fino ad arrivare a remare contro la propria Patria quando al governo ci sono i nemici, con la stessa cittadinanza indicata nella carta di identità, ma con altre idee.
In effetti mi è molto difficile individuare quale possa essere il punto di caduta, di compromesso, tra chi vuole accogliere i clandestini (ma solo nei porti di comuni amministrati dal Centro Destra) e chi vorrebbe affondare barche, barconi e barchine e magari mettere ai ceppi quelli delle ong.
Quale può essere il punto di caduta, il compromesso, tra quelli che vogliono espropriare case, risparmi, taglieggiare redditi e pensioni, anzi, meglio, abolire le pensioni così da mantenere tutti legati al lavoro e alla produzione evitando che possano pensare e chi invece vuole allontanare lo stato dalle vite dei singoli, ridando fiato e spazio all'Individualità, rispettando il frutto del lavoro, difendendo la Proprietà Privata e pensando che ognuno debba avere quello che merita e che si è guadagnato.
Quale può essere il punto di caduta, di compromesso, tra coloro che vogliono abolire ogni limite al buon gusto prima ancora che al buon costume e chi, invece, ritiene che l'Uomo Civile, sia anche almeno un gradino al di sopra delle bestie con le loro pulsioni più sordide.
Io non lo so, mi sembra però che siamo avviati verso una gigantesca guerra civile mondiale, a meno che non emerga un Popolo, con un Leader che metta d'accordo tutti, imponendosi con una nuova versione di Pax Romana e temo che il principale candidato a tale ruolo sia la Cina.

giovedì 5 gennaio 2023

Sono tornati i "compagni che sbagliano"

 Sono tornati i "compagni che sbagliano"

Erano gli anni settanta e le Brigate Rosse, dopo un inizio in sordina e di mera propaganda verbale o dimostrativa, cominciavano a sparare, ferendo e uccidendo cittadini onesti.

Dopo un tentativo di far credere ai gonzi che di rosso le BR avessero solo il nome, poi di accreditare gli "opposti estremismi", i comunisti, progenitori dell'attuale pd, si inventarono la formula "compagni che sbagliano".

Arrivarono poi gli assassinii di Moro e degli Agenti della sua scorta e, finalmente, anche i comunisti evitarono di continuare nella loro politica giustificatrice.

Quella lezione non sembra sia servita ai nipotini di Berlinguer e Pajetta e così oggi assistiamo ad un generale giustificazionismo nei confronti dei vandali che stanno imbrattando opere d'arte, monumenti e palazzi, proprietà pubbliche e private, eseguendo anche pericolosi blocchi stradali.

Un giustificazionismo che, anche questa volta, trova magistrati che liberano subito i vandali arrestati, scriba al soldo di capitalisti che per restare indisturbati alimentano ogni ribellismo che storni l'attenzione dai loro affari e seconde linee (per ora) del pci/pds/ds/pd che cercano di sminuire i fatti, adducendo la giovane età e persino plaudendo alle motivazioni addotte.

Quei vandali sono allo stesso livello delle ong che raccolgono clandestini in mare e ce li scaricano sulla nostra Terra.

Vanno fermati.

Vanno puniti.

Vanno messi nelle condizioni di non nuocere e di non reiterare le loro azioni.

E' evidente che, se non ci pensa lo stato con i suoi organi, dovranno agire i cittadini per autodifesa della propria persona, della proprietà pubblica e privata, dei beni culturali che abbiamo avuto dal passato e che dobbiamo garantire ai nostri eredi, qualora si trovassero spettatori, non più passivi, di tali atti illeciti.

Mi auguro però che il Governo di Destra, il primo dopo quasi ottanta anni, sappia reagire come la sua natura "di Destra" farebbe supporre.

Tanto più che abbiamo una legittimazione preventiva che deriva dalla repressione che i governi cattocomunisti di Conte e Draghi hanno posto in atto nei confronti di chi, anche da solo, passeggiava sulla riva del mare e di chi manifestava contro gli obblighi vaccinali e l'espulsione dal lavoro e dallo stipendio, usando cani, manganelli e persino droni.

L'uso di tali strumenti è stato legittimato da Conte e Draghi contro chi manifestava per la Libertà senza danneggiare nulla, a maggior ragione il Governo Meloni dovrebbe utilizzarli per soffocare la violenza e la prepotenza di chi vuole danneggiare i nostri beni, che è poi, come ci insegnarono le Brigate Rosse, solo l'inizio di un percorso che, se non sarà fermato subito, ci porterà danni ben peggiori, colpendo anche le persone.

domenica 1 gennaio 2023

Dopo una fine c'è sempre un nuovo inizio-

 Dopo una fine c'è sempre un nuovo inizio-

In questo anno che incomincia con la scomparsa di Papa Benedetto XVI, abbiamo visto tanti eventi che ci hanno portato tanti cambiamenti in peggio ed in meglio.
Come sempre lutti e gioie si sono spartite l'anno e ognuno di noi ha avuto parte delle une e delle altre, nella consapevolezza che, tra dieci anni, ricorderemo, fortunatamente, più le cose belle che le sofferenze.
Eventi privati, individuali, ma anche eventi che hanno coinvolto collettivamente tutti noi.
L'anno che si è chiuso ha anche visto la scomparsa della Regina Elisabetta II, l'unica Regina che la mia generazione abbia mai conosciuto, nati e vissuti con un riferimento, sia pur di uno stato estero, come quello e ci pare molto strano sentir parlare di Re Carlo III o sentire intonare God save the King e non più the Queen.
In Italia un corale voto autunnale ha archiviato, speriamo per lungo tempo, la stagione dei governi cattocomunisti, quelli delle restrizioni delle libertà individuali, delle tasse, della deriva morale e sociale, della svendita della nostra Identità e Sovranità, per mettere nelle mani di una esile donna il nostro futuro, con tante aspettative che in parte andranno deluse ma che speriamo in parte trovino risposte che ci facciano sorridere, almeno tanto quanto fanno schiumare i cattocomunisti come abbiamo visto ieri alla Camera dove è passato il cosiddetto decreto rave, per non parlare di chi non ha votato...
Non so e neanche mi ci metto ad immaginarmi novello "Passeggere" che interroga il Venditore di Almanacchi.
E' facile pensare che nel 2023 avremo gioie e sofferenze come in tutti gli altri anni della nostra vita, sperando che, almeno, le seconde possano essere compensate dalle prime perchè tutti noi, individualmente e come Umanità, possiamo fare un passo avanti verso un futuro di Benessere e di Sicurezza e non avvitarci in sordide pulsioni che sono la strada per la distruzione, individuale e collettiva, di una Nazione, di una Società e di una Civiltà.

Buon 2023.