mercoledì 18 gennaio 2023

La malattia del sondaggismo-

 La malattia del sondaggismo-

Nel 1994, quando Berlusconi scese in campo salvando l'Italia dalla deriva marxista della "gioiosa macchina da guerra" dei comunisti di Ochetto (forse già pds, ma tanto, pci, pds, ds o pd la sostanza non cambia: comunisti erano e comunisti restano) i Soloni del giornalismo italiano (gli stessi che continuano a voler impartire lezioni) sostennero che il Cav aveva vinto perchè aveva studiato a tavolino, tramite i sondaggi, la "pancia" degli Elettori.
Vero è che Berlusconi aveva studiato, con sondaggi e indagini, l'opinione degli Italiani ma, lungi dall'essere un elemento negativo come veniva presentato, era solo il segnale di un non politico che, avutone abbastanza dei politici autoreferenziali, cercava di trovare una strada per dare vera rappresentanza al Popolo Sovrano.
Nel tempo in molti hanno scoperto la miniera d'oro dei sondaggi, per lanciare un prodotto, un candidato, per dare forza ad una propria richiesta e si sono costituite numerose società di sondaggio, inflazionando il mercato ma, soprattutto, prestandosi, anche nelle formulazioni delle domande, ad andare incontro ai desiderata dei committenti.
L'affidabilità dei sondaggi è stata quindi compromessa, anche se, di fondo, sulle domande più semplici (tipo: quale partito voteresti se ci fossero le elezioni oggi) le percentuali di risposte sono quelle e solo gli algoritmi che le elaborano e i campioni di indagine, possono provocare piccoli (statisticamente) spostamenti.
Siamo arrivati ad una stagione dove, già la settimana dopo il voto, vengono sfornati sondaggi quotidiani, a volte anche più di uno al giorno perchè ogni trasmissione politica vuole il suo sondaggio, per dirci di ipotetici spostamenti dell'elettorato.

Da quando il Governo ha iniziato a mettere mano, dando un'impronta diversa alla sua azione, i problemi lasciati dagli undici anni devastanti, da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2, gli istituti di sondaggi, con il fiato dei conduttori cattocomunisti, stanno cercando di far percepire un calo di consenso, veicolati da titoli dei quotidiani di sinistra che poi, a leggere l'esito del sondaggio, sono mere estremizzazioni e, il più delle volte, oniriche speranze dell'articolista obbligato a fare la sua marchetta ideologica.
Ma se anche i sondaggi dovessero segnalare un calo di consensi per provvedimenti assunti dal Centro Destra non dovrebbero deflettere dalla loro linea se è nel solco del programma per il quale sono stati votati
Lo tsunami di sondaggi che ogni giorno cala su di noi, hanno come scopo principale, non quello di aiutare il Governo per comprendere i bisogni e i desideri del Popolo, ma quello di indurre il Governo a cambiare rotta, inseguendo il consenso (presunto) e non la linearità di comportamento.
Non possono essere i sondaggi quotidiani, più o meno indirizzati, a dare le linea al Governo, anche se e quando sembreranno negativi per la Coalizione di Centro Destra.

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