lunedì 11 settembre 2023

Così si incentiva a guardare da un'altra parte-

 Così si incentiva a guardare da un'altra parte-

Credo che tutti abbiano letto di quell'immigrato clandestino (senza documenti) punito (pestato) da alcuni cittadini di un quartiere di Roma per aver tentato di scippare una vecchietta indifesa.
Quel clandestino è stato catturato e portato davanti ad un giudice che lo ha subito rilasciato, intimandogli di non mettere più piede a Roma.
Il clandestino ha ringraziato e, probabilmente avvicinato e istigato da qualche avvocato di sinistra, ha dichiarato che avrebbe denunciato gli "aggressori", mentre la Polizia, che evidentemente non aveva nulla di meglio da fare, si è attivata per identificare i cittadini che hanno difeso la anziana vittima.
Quando il Generale Vannacci titola il suo saggio "Il mondo al contrario", dimostra di conoscere perfettamente come quesa Italia sia pervasa da una esiziale corrente deviante che vorrebbe perseguitare chi difende le vittime e lascia andare indisturbati i carnefici.
Non è certo la maggioranza degli Italiani che, sono convinto, applaudono al senso civico di quei cittadini che hanno preso le difese della vecchietta e hanno punito l'aggressore nella consapevolezza che non sarebbe mai stato punito dalla magistratura.E' però una rumorosa minoranza che viene agevolata nel diffondere le sue mefitiche opinioni da una stampa allineata a sinistra, che magari addita al pubblico ludibrio i cittadini che non sono intervenuti nonostante le grida di una ragazza aggredita, ma ugualmente puntano l'indice accusatore contro chi interviene a difendere una vecchietta da un tentativo di scippo.
Ma se chi interviene, come chi difende la sua famiglia e la sua proprietà sparando ai rapinatori, diventa oggetto di processo giudiziario più degli scippatori e dei rapinatori che, tra l'altro, trovano avvocati compiacenti per pretendere pure un risarcimento perchè il loro atto delinquenzale non è riuscito, perchè dovremmo preoccuparci se qualcuno viene aggredito per strada davanti ai nostri occhi ?
Non è meglio guardare da un'altra parte e proseguire per la nostra strada, sperando di non diventare la vittima successiva ?

giovedì 7 settembre 2023

Abolire le detrazioni per ridurre le tasse

 Abolire le detrazioni per ridurre le tasse

Sembra un paradosso, ma non lo è.
Chi non delega la compilazione delle dichiarazione dei redditi, si rende conto della giungla di detrazioni che, anno dopo anno, governo dopo governo, trovano spazio nel manuale di istruzioni, riempiendo pagine di casistiche a loro volta suddivise in ulteriori sottocasistiche, ognuna delle quali ha una sua percentuale di detrazione. Una selva di ipotesi, di spese detraibili, altre deducibili, documenti da presentare, dichiarazioni da riportare, segnalazioni da dimostrare che siano state effettuate.
Percentuali che variano dal 30 al 110 per cento e variano anche all'interno della stessa fattispecie, in base all'anno in cui sono state effettute le spese.
Lavori che, se vengono effettuati da un condominio, vengono puntualmente recepiti dal precompilato, ma se riguardano la sfera del privato, del singolo proprietario, allora vengono semplicemente segnalati "guarda che ci risultano bonifici per ristrutturazione ..." e che quindi bisogna inserire, modificando il precompilato e mettendo il collo sul ceppo dei controlli (anche se è il fisco stesso che ci dice di aver ricevuto un bonifico come previsto dalla legge sulle detrazioni).
Adesso, incomincia ad emergere la verità su tutte queste detrazioni che, lungi dall'essere un beneficio, se non parziale e solo limitatamente a chi può usufuirne (e occorre anche avere capienza, cioè pagare nell'anno imposte almeno pari alla detrazione che si richiede) diventa una zavorra per ogni possibile intervento dello stato, ad esempio per aumentare la spesa sanitaria o di sicurezza nelle emergenze.
Perchè, come stiamo osservando oggi, il solo 110% inchioda il bilancio dello stato ad un obbligo di pagamento di oltre 80 miliardi (sembra che per la manovra 2024 si debbano trovare 40 miliardi, ognuno può far di conto sulla geniale trovata di Conte).
Capisco e condivido quindi le ipotesi di metterci le mani e, a mio avviso, il sistema migliore sarebbe quello di abolire, tout court, ogni ipotesi di detrazione e deduzione, salvaguardando il pregresso, cioè la decorrenza dell'abolizione delle detrazioni deve essere per i lavori successivi alla approvazione del provvedimento di abolizione, in modo da poter dirottare, ogni anno in misura maggiore, man mano che andranno ad esaurimento le detrazioni già riconosciute o richieste in base alle normative vigenti, le somme loro riservate, ad un gigantesco piano di riduzione delle tasse, così che ognuno di noi possa spendere, in base a quello che ha ed a quello di cui ha necessità, attingendo da un raddito significativamente più alto grazie alla riduzione delle imposte.
Verrebbe anche notevolmente semplificata la dichiarazione dei redditi con un beneficio indubbio nella chiarezza della stessa e nelle opportunità di accertamenti.

sabato 2 settembre 2023

La lettura dei quotidiani è sempre più irritante.

 La lettura dei quotidiani è sempre più irritante.

Confesso che quando leggo le dichiarazioni di Landini, di Carofiglio, della Schlein, della Ferragni, vorrei tornare agli anni settanta/ottanta (sia come clima politico, ma, soprattutto, come età).E' possibile che si debba perdere tempo solo perchè ci sono esseri con un ego sproporzionato alle loro reali possibilità e qualità e che hanno bisogno di un minuto di notorietà per pubblicizzarsi e autopromuoversi ?
Ma se le idee (?!?) di quei signori sono racchiuse nelle loro dichiarazioni, forse varrebbe la pena di buttare tutto sul tavolo: respingimento con la forza dei clandestini, riduzione delle tasse, taglio delle spese assistenzialiste, privatizzazioni, revoca di tutte le agevolazioni per cinema e giornali.
Anche a costo di andare in scontro con la commissione europea ed i suoi mandanti delle consorterie affaristico e finanziarie globali.
Ma se gli stati africani riescono ad affrancarsi dal giogo francese, perchè noi non dovremmo fare altrettanto nei confronti di quello di Bruxelles ?
Che sensso ha un dibattito lungo quattro mesi su miserrime partite di spesa, da incrementare, diminuire, introdurre o togliere, se poi tutto è sub iudice perchè deve pronunciarsi l'oracolo di Bruxelles ?
Ma quanto tempo si perde aspettando e trattando con gli gnomi di Bruxelles ?
E quanti soldi si sperperano dando retta alle loro indicazioni, tra l'energia, le case verdi, le automobili elettriche, i superbonus, l'accoglienza dei clandestini, il reddito di cittadinanza, tutto a spese di noi cittadini ?
E basta !
E se a loro non piace, il mondo è pieno di stati con i quali possiamo fare affari e la cui alleanza sarebbe meno invasiva di quella di Bruxelles e dei suoi mandanti.
Contrariamente a quanto continua ad affermare Mattarella, se agissimo da soli, senza dover misurare ogni passo con le imposizioni e le normative di Bruxelles, noi Italiani avremmo molto più successo, perchè rinunciarvi ?