martedì 30 luglio 2024

 Riflessioni sotto l'ombrellone- (un po' di storia)

L'Italia in marcia verso un nuovo futuro?-
In autunno avremo tre elezioni regionali in cui, per demerito del centro destra, partono favoriti e non c'è dubbio che come, e più, di quel che è accaduto in Sardegna, ove dovessero, malauguratamente per gli abitanti di quelle regioni, vincere, tutto il sinedrio urlerebbe a squarciagola che è la fine della Destra.
A parte ogni considerazione sulle complicità di cui godono a sinistra per essersi genuflessi ai poteri stranieri, mi piace ricordare come si sono evolute le scelte degli Italiani.
In tutta la prima repubblica, abbiamo avuto una situazione stabile e ben perimetrata, con la dc primo partito e il pci ad inseguire.
I due partiti assieme sono arrivati sistematicamente ad ottenere tra il 65 e il 70% del voto, percentuale che sale al 94% se consideriamo l'infame arco costituzionale, inventato dal pci per rientrare nel gioco della spartizione del potere e accettato dalla dc e dagli altri partiti di governo per mera pusillanimità.
L'arco costituzionale era composto da tutti quei partiti i cui dirigenti, al crollo della prima repubblica, si sono affrettati ad accucciarsi all'ombra del pci che sembrava destinato ad una facile vittoria con la sua "gioiosa macchina da guerra".
Pochi furono i dirigenti di terza e quarta fila, come Casini, che ebbero il coraggio di associarsi al Centro Destra, salvo poi compiere una spericolata marcia di avvicinamento e di adesione al pci, ottenendo una duplice elezione (2019 e 2022) al senato in un collegio blindato o di diventare sindaco della propria città (vedasi alla voce Zanone, Torino, che da liberale quale si dichiarava ha poi prestato il suo volto come foglia di fico dei cattocomunisti).
Ancora alle elezioni del 1992, le ultime della prima repubblica, la dc, adesso confluita nel pci, ottenne quasi il 30% dei voti con i comunisti che, divisi in due partiti, nonostante il crollo del muro di Berlino e dell'Urss, ottennero il 17% e il 6%.
Poi repubblicani, liberali, socialdemocratici, per circa il 10%.
La somma, riportata agli schieramenti odierni, vedrebbe il pd nel 1992 al 57%, la sinistra oggi di Fratoianni e Bonelli all'8,5% Più Europa (allora lista Pannella) a meno del 2%, mentre i partiti oggi al governo potevano contare sul quasi 9% della Lega e sul 5% dell'Msi.
Nel 1994 arrivò Berlusconi a sparigliare i rapporti e annotiamo che quello che da allora è il Centro Destra, ottenne quasi il 43% dei voti, la sinistra ancora separata dai democristiani il 34% , i democristiani il 16 e i radicali oltre il 3.
Anche in quelle elezioni la sommatoria degli odierni di sinistra raggiungeva il 50%.
Le ultime elezioni (politiche nel 2022, il cui trend è stato rafforzato con le europee del 2024) sono cronaca, con il Centro Destra al 44%, e gli aggregati di sinistra al 26, i grillini al 15 il finto centro di Renzi e Calenda all'8%.
Di più è da rilevare come le scelte nel tempo effettuate dai vari esponenti, hanno provocato significativi travasi all'interno degli schieramenti, come la crescita di Fratelli d'Italia al 26% (28% alle europee) e la sostanziale equipollenza tra Lega e Forza Italia (entrambi tra l'8 e il 9%).
Analogamente a sinistra il pd si attesta al 24% (europee) mangiandosi un terzo dei grillini (10% sfiorato alle europee) mentre resiste uno zoccolo duro di estrema sinistra al 6%.
Il finto centro continua ad annaspare e, infatti, ormai è imploso con Renzi tornato a Canossa e che attende fuori dalla porta della Schlein con il cappello in mano, mentre Calenda sfoglia la margherita e intanto continua a criticare tutto e tutti.
Alla fine da segnalare è che il pd, che in teoria, per l'adesione dei vari dirigenti dei partiti dell'infame arco costituzionale, partiva dal 94%, oggi, con l'aggiunta dell'estrema sinistra e dei grillini, si attesta al 40% circa, mentre, da soli, Fratelli d'Italia e Lega, che partivano dal 6%, si attestano stabilmente intorno al 37%.
E possiamo essere certi che, come gli esponenti della dc, del pli, del pri, del psdi, del psi non riuscirono a trascinare nel pci/pds/ds/pd neppure la maggior parte dei loro elettori, così Forza Italia, Renzi e Calenda non sarebbero in grado di spostare l'asse a sinistra, senza perdere consensi che andrebbero ad incrementare i due partiti di Destra.
Naturalmente sul presupposto che Forza Italia segua le direttive dei figli di Berlusconi, proni agli aguzzini del padre.
La marcia per cambiare i governi, in modo reale, concreto, è lunga, come dimostra la analoga storia del Fronte ora Rassemblement Nazionale in Francia, ma la crescita è costante.
Devono mettersi assieme tutti per bloccare temporaneamente l'ascesa della Destra, ma alle elezioni, i cittadini, uomini liberi che per lo più non votano in base alle indicazioni dei capi partito, crescono i consensi per la Destra.
In Italia, come in Francia, come ovunque.
E, alla fine, avremo finalmente un governo libero dalle ipoteche cattocomuniste, ma anche da quelle dei don Abbondio del centro moderato e calabrache.

mercoledì 24 luglio 2024

 Aggressioni a confronto (e loro conseguenze)-

Oggi faccio presto perché bastano due immagini per commentare un fatto che ha sollevato un polverone.
Dopo la aggressione al signor Andrea Joly ( foto 2°) i cattocomunisti si sono messi ad ululare per chiedere la messa al bando di CasaPound e di tutti i movimenti della Destra Radicale, mentre dopo l'aggressione del signor Laszlo Dudog (foto 1°) gli stessi cattocomunisti hanno fatto eleggere al parlamento europeo una degli imputati....






lunedì 22 luglio 2024

 Qualcuno deve pur dirlo-

Influenti ma per fare cosa ?
Confesso che Antonio Tajani, che conosco da molti anni, mi fa sorridere certe volte.
Sicuramente svolge perfettamente il ruolo di ministro degli Esteri perché è un pacifico signore che non alza la voce e assorbe con indifferenza insulti e reprimende.
Ma quando deve agire come capo partito non ha quello che Berlusconi definiva il "quid".
Lo vediamo in occasione del rinnovo del mandato alla Von der Leyen.
Prima proclamava che mai avrebbe votato assieme ai verdi perché in tal modo si sarebbe spostato l'asse della commissione a sinistra, quindi ha votato assieme ai verdi dopo un discorso che più a sinistra non poteva della Von der Leyen.
Quando gli hanno evidenziato quella incoerenza lui, per tutta risposta, non ha saputo dire altro che i Patrioti sono ininfluenti, lui invece è nella stanza dei bottoni.
Ammesso e non concesso che la validità di una linea politica si misuri da chi è e chi non è nella stanza dei bottoni e accantonando l'incoerenza di chi, il PPE e i partiti che vi aderiscono, nei governi nazionali, sono assieme alla Destra, quando non sono all'opposizione di governi composti dall'estrema sinistra, dai socialisti, dai verdi e dai liberali (vedi Spagna e Germania) cioè da quegli stessi partiti con i quali vanno a braccetto in Europa, la domanda pertinente è: influenti per fare cosa ?
Perché dalla Von der Leyen abbiamo sentito solo sconcezze ecologiste, guerrafondaie e dirigiste, cioè l'opposto dell'azione politica di governo in Italia.
Quindi dove si manifesta l'influenza di Forza Italia nell'ambito del PPE ?
Nell'acquisire qualche poltrona o strapuntino tra le cariche europee ?
Mi sembra che non valga la pena votare per chi poi si preoccupa solo di mettere in sicurezza la propria posizione.
Allora che cosa ha ottenuto Tajani e Forza Italia per non considerare il suo voto come un balletto ?
Per quanto mi sforzi non riesco a vederlo e preferisco l'irrilevanza di quelli che potranno così avere mano libera per esercitare una opposizione decisa alle consorterie che guidano l'unione europea, ad una dubbia influenza.
Un partito che non ascolta più la sua base, i suoi militanti e soprattutto quelli che mai hanno tradito, ma raccoglie solo personaggi ormai ai margini ( saltimbanco da altri partiti o traditori di rientro) chi non è né carne, nè pesce e cerca ambiguamente di barcamenarsi in questioni che sono solo loro opportunismo-
#DissidentiConDignita #veriforzisti


martedì 16 luglio 2024

 Fight ! Fight ! Fight !

Combattere ! Combattere ! Combattere !
Il grido di Trump, ferito ma non piegato, riecheggia nella politica non solo americana.
E di combattere si tratta, contro una sinistra che, senza vergogna, ha scatenato i suoi megafoni per manifestare una solidarietà ... Pelosi, cercando, in modo immondo, di insinuare il dubbio che il Presidente Trump sia complice, diretto o indiretto, dell'attentato.
Ma non è solo negli Stati Uniti che tutti coloro che hanno a cuore la Libertà devono combattere, anche in Europa, anche in Italia dove la sinistra ha attecchito con tutte le sue storture, corrompendo la nostra società e trasformandola nella pallida e debole epigone di quella Europa delle Nazioni che conquistò il Mondo.
Siamo due mondi, "l'un contro l'altro armati", per ora solo a parole, su tutto ciò che riguarda la vita di tutti noi e di tutti i giorni,
Non può sfuggire che le politiche verdi abbiano un costo enorme che impoverisce non solo il nostro portafoglio, ma anche la nostra vita perchè le soluzioni proposte dalla cosiddetta transizione ecologica (figlia di una propaganda di chi vuole solo un nuovo business e che è attecchita su menti incapaci di un ragionamento critico) non solo più costose, ma anche meno efficaci nel rispondere alla richiesta di energia e produttività.
E la risposta della sinistra, in Italia, in Francia, negli Stati Uniti, in tutto il mondo, è solo quella di mettere le mani nelle nostre tasche, con una patrimoniale che chiamano sul reddito ma in realtà è sull'intero patrimonio, con la cifra indicata da Melanchon, 400mila euro, facilmente raggiungibile da molti talvolta anche solo con la proprietà di un appartamento.
E' una sinistra che vuole imporre un pensiero unico, cercando di imporre sanzioni a chi esprima opinioni differenti (su aborto, omosessuali, cancellazione della cultura, woke, transizione ecologica) o a chi le ospita (la multa che la commissione della Von der Leyen vorrebbe imporre a X, l'ex Twitter, che è diventata una bacheca di Libertà).
E' una sinistra dirigista, che riesuma i vecchi piani quinquennali ed è ostile a qualunque governo esprima orientamenti in contrasto alle direttive del politicamente corretto.
E' una sinistra cattocomunista perchè, unendo i vecchi comunisti ai vecchi residuati democristiani, ha unito il peggio, la parte più oppressiva e ottusamente reazionaria delle rispettive tradizioni che affondano le loro radici nella Inquisizione e nelle purghe staliniste.
E' una sinistra con la quale è inutile dialogare e che quindi è solo la controparte contro cui, seguendo le indicazioni di Trump, non possiamo fare altro che combattere, per affermare e difendere la nostra Civiltà millenaria, il nostro Modello di Vita, il migliore mai esistito sulla Terra, la nostra Libertà di Pensiero, Parola, Opinione e il nostro inalienabile diritto di manifestarli con gli scritti, i comizi, nelle piazze e tramite i moderni strumenti di comunicazione e diffusione delle Idee.
Combattere ! Combattere ! Combattere !


sabato 13 luglio 2024

 Botte da Orban-

Apprezzo moltissimo il movimentismo del Premier Ungherese Viktor Orban,
Solitamente nessuno sa di chi sia il semestre di presidenza dell'unione europea, oggi, invece, tutti sappiamo che dal primo luglio al 31 dicembre la presidenza spetta all'Ungheria.
E Orban non delude, anzi.
Le sue visite a Kiev, Mosca, Pechino ed i suoi contatti con Erdogan e Trump, dimostrano che, per la prima volta, mentre i parrucconi di Bruxelles stanno operando sul mercato delle vacche per scambiarsi voti, commissari e leggi al fine di rabberciare una maggioranza, chi è legittimamente in carica nel suo ruolo, sta portando l'Europa ad essere protagonista e non semplice esecutrice di direttive e accordi altrui.
Capisco che tutto questo non possa piacere a chi ha una autorevolezza azzerata dal voto elettorale come Macron e Scholz o a chi ancora è in carica semplicemente perché non è stata trovata una soluzione fondata su una solida maggioranza.
Chi ancora avesse lo stomaco per credere nell'unione europea, oggi capirebbe, se in buona fede, che non esiste nessuna unione e che l'Europa è una mera espressione geografica.
Ma l'attivismo di Orban fornisce anche una sponda al difficile ruolo che deve svolgere l'Italia.
Da un lato il nostro Presidente, deve ricercare il maggior interesse per l'Italia nel sistema dirigista europeo, per ottenere un ruolo da commissario non secondario, né succube di supervisioni altrui come è stato per Gentiloni che doveva operare sotto la cappella di Dombrovsky.
Dall'altro si deve dare voce a quel elettorato che è fortemente ostile a questa Europa e, ancora di più, ad ogni ipotesi di collusione con socialisti, liberali e verdi, potendo appena tollerare i popolari in versione nostrana.
Vedremo come finirà, anche se personalmente auspicherei una rottura clamorosa che ponga l'Italia sulla medesima lunghezza d'onda dell'Ungheria e trasformi i consigli europei in un Vietnam, dove Italia, Ungheria e chi ci vorrà stare usino ripetutamente il loro diritto di veto.
Sarebbe un film che abbiamo già visto con protagonista la Thatcher che, da sola, bloccò l'unione finché non furono soddisfatte le richieste inglesi e che diede a lei, in patria e all'estero, lustro, rilievo e consenso.
Chi vivrà vedrà....

sabato 6 luglio 2024

 La superiorità del maggioritario uninominale a turno unico-

Gli Inglesi hanno votato ieri ed oggi avranno già il nuovo Primo Ministro.
Si potrebbe chiudere qui a dimostrazione della superiorità del sistema elettorale maggioritario, uninominale a turno unico: il primo che arriva, vince.
Una garanzia di stabilità, di passaggio indolore delle consegne, di esclusione di ogni compromesso, mercato delle vacche, do ut des, suk mediorientale cui assistiamo in Francia, dove, al termine di tutte quelle manovre e manovrine, i cosiddetti antifascisti che si autodefiniscono "blocco repubblicano" (non sapevo che il Rassemblent National fosse monarchico ...) non hanno neppure una base comune ed escludono di governare insieme, con ciò dichiarando una manifesta ingovernabilità a meno che la Destra non riesca a vincere con la maggioranza assoluta in barba a desistenze e mercimoni.
Nel Regno Unito, invece, non solo a ventiquattro ore dal voto avranno già il Primo Ministro, ma ci sarà una maggioranza coesa, che ha corso su un programma premiato dagli elettori.
Non solo, nel Regno Unito chi entra al governo avrà un periodo di tempo per sviluppare la sua politica senza l'ansia dei sondaggi quotidiani e dello stillicidio di transumanze degli eletti.
Da oggi nel Regno Unito governeranno i laburisti, dopo 14 anni di governi conservatori che sono seguiti a 13 anni di governi laburisti che a loro volto avevano fatto seguito al periodo d'oro della rinascita britannica con i 12 anni della Thatcher cui si aggiunsero, in appendice e senza soluzione di continuità, i 6 anni di John Major, entrambi conservatori.
Periodi lunghi, che hanno consentito a tutti i governi, di un colore e dell'altro, di realizzare il programma o di dimostrarsi inadatti a farlo.
E nessuno che delegittimi l'altro, anche se la percentuale dei voti ottenuti dai laburisti per dominare la camera bassa è di 14 punti inferiore a quella ottenuta dalla Coalizione di Centro Destra cui i cattocomunisti obiettano di non rappresentare la maggioranza dell'Italia, ascrivendosi per intero gli astenuti.
E' una delle tante occasioni in cui mi piacerebbe essere Inglese.

lunedì 1 luglio 2024

 L'Europa ha ucciso il calcio Italiano ( premetto che non sono un amante del calcio, guardo solo la Nazionale)-

Lo spunto è la sconfitta della Nazionale Italiana contro la Svizzera, per poi allargare a conclusioni che confermano le fondamenta antieuropeiste del sottoscritto.
Non credo che la colpa della sconfitta sia del Commissario Tecnico, come non ho nulla da imputare ai calciatori.
il mio commento a caldo è che quelli messi in campo sono i migliori italiani, che Spalletti non ha ampia scelta e che l'errore sta nel fatto di far giocare troppi stranieri nelle nostre squadre.
E' proprio così.
Probabilmente per motivi di bilancio, le società calcistiche preferiscono pescare calciatori all'estero, anche per comporre le giovanili invece di creare un vivaio di Italiani e così facendo penalizzano i calciatori italiani.
Ma se non si fanno giocare gli Italiani si ottengono due effetti nocivi.
Il primo è che i nostri vengono relegati a riserve, con scarso minutaggio, non fanno esperienza, non maturano, non affinano le loro doti, si demoralizzano sentendosi comunque inferiori a quelli che poi dovranno affrontare con la Nazionale.
Il secondo, forse peggiore, è che siamo noi stessi a far crescere, istruire, addestrare quelli che poi formeranno l'ossatura delle nazionali che ci fanno vedere i sorci verdi.
Pensiamo solo alla partita di ieri.
L'Italia con il troppo esaltato "blocco interista", messa sotto da una Svizzera.
C'è una sola soluzione: imporre alle squadre di calcio di giocare in Campionato con almeno otto/nove Italiani in campo.
Ma, dicono alcuni, le direttive europee, la sentenza Bosman ... ecco siamo arrivati al punto.
Il nostro calcio è stato ucciso dall'Europa, anche perché il provincialismo cattocomunista ha imposto di andare ben oltre alle direttive europee, già di loro nocive, interpretando la solita parte di più realisti del re, in questo caso più europeisti dell'Europa stessa.
Le società possano comprare tutti gli stranieri che vogliono, ma nel nostro Campionato ne possono mettere in campo solo due contemporaneamente.
Nelle giovanili il vivaio deve essere composto da ragazzi di tutte le nazionalità, ma i campionati giovanili siano giocati solo da squadre che mettano in campo almeno nove Italiani.
Se non provvediamo a difesa dell'Italianità, saremo destinati a scomparire e quello che vediamo per il calcio, si sta ripetendo in economia e in ogni settore della vita politica, sociale e civile.
A meno di riprenderci una piena Sovranità anche su quei temi.
Diversamente si ripeteranno le esclusioni dai campionati per nazionali o le precoci eliminazioni, così come si ripeteranno le imposizioni tramite direttive su politiche ambientaliste, distruttive e antieconomiche.
Non si dica, infine, che basterebbe concedere la cittadinanza.
A vedere nazionali come quella francese o quella canadese, a vedere come quei "cittadini" belgi, svedesi, norvegesi NON conoscano gli inni nazionali delle squadre per le quali giocano, si dimostra come una cittadinanza, un tratto di penna non farà mai di loro degli autentici Belgi, Francesi, Italiani ...