Le vicende da film horror di Kabobo con il suo piccone con il quale ha assassinato tre Italiani, i due estremisti islamici londinesi che con il machete hanno massacrato un militare Inglese e i disordini notturni in Svezia, hanno almeno due meriti.
Il primo e minore è che non si sente più il mantra degli immigrati come "risorsa".
Il secondo e più importante è una cruda presa di coscienza, sempre più diffusa, che gli immigrati invece di essere una risorsa rappresentano invece un pericolo mortale (tutti in senso figurato, cioè per il nostro modello di vita, ma abbiamo visto che alcuni lo sono anche in senso materiale) per gli autoctoni, siano essi Italiani, Inglesi, Svedesi o di qualunque nazionalità occidentale.
E' una consapevolezza che pervade sempre più Italiani (occupiamoci di casa nostra, anche se il discorso è ugualmente valido per le altre Nazioni) ma non sembra sfiorare i governanti, almeno quelli di sponda sinistra che, anzi, perseverano nell'errore e continuano a sostenere il suicidio dello ius soli.
Eppure proprio dall'Inghilterra dove, come per l'attentato del 2005 nella metropolitana, a trasformarsi in assassini sono stati due immigrati con cittadinanza e voto, di seconda generazione, dovrebbe essere chiaro che continuando di questo passo ci si porta in casa il proprio potenziale assassino.
Del resto la Storia insegna che su una stessa terra non possono vivere due popoli.
Preoccupa dunque la cecità di chi ci governa che, invece di assumere i provvedimenti necessari per bloccare nuovi flussi e, anzi, rispedire ai posti di partenza chi già è tra noi, pensa addirittura di concedere loro cittadinanza e voto.
Ma preoccupa anche una certa debolezza morale che vedo nei miei connazionali, in quelli almeno che frequento, che sono, sì, allarmati per il futuro, soprattutto dei figli, in un mondo popolato da Kabobo, ma che non realizzano che l'unica alternativa è quella di essere pronti a difendersi e reagire, non di aspettare la manna dal cielo, che qualcun altro provveda per conto nostro a restituirci la Sicurezza perduta.
Quando dico, colloquiando con amici e colleghi, che se agli Italiani onesti, incensurati, maggiorenni e che abbiano fatto il servizio militare o acquisito l'abilitazione al poligono di tiro, fosse concesso armarsi forse uno, due o tutti e tre i connazionali assassinati da Kabobo sarebbero ancora in vita, solo alcuni, quelli per età e per formazione a me più affini, manifestano comprensione per la sostanza di quel che dico (al di là del modo "cabarettistico" che uso).
Tutto ciò è frutto di una società progressivamente effeminata come dimostra la deriva dei costumi, tradotta in leggi contrarie alla Tradizione.
Quando (e non è un "se", ma un "quando") la mia generazione sarà troppo vecchia , i giovani cresciuti nel benessere e nel politicamente corretto, saranno capaci di sfoderare quella grinta necessaria a difendere le nostre Tradizioni, la nostra Storia, ma, soprattutto, la nostra Terra e il nostro diritto a comandare su di essa ?
Nessun commento:
Posta un commento