Viva la Gran Bretagna
Come avevo scritto ieri sono incerto se esserne soddisfatto o dispiaciuto.
I pro e i contro sono ed erano in ambedue le scelte.
Se la Scozia fosse uscita dal Regno Unito, sarebbe stata costretta ad accettare l'euro ed aderire all'unione sovietica europea, mettendosi sotto il "cappello" della Merkel e della Bce e, nel contempo, indebolendo lo stato capifila dell'antieuropeismo e una sterlina che il Regno Unito ha tenuto, per sua fortuna, indicando una strada per tutti coloro che non vogliono morire come pecoroni europei.
D'altra parte la sconfitta degli indipendentisti scozzesi indebolisce l'entusiasmo degli indipendentisti presenti in ogni parte d'europa, dalla Spagna al Belgio all'Italia.
E questo è un male, perchè tutto ciò che può essere utile per creare problemi all'unione sovietica europa è ben accetto.
C'è però un dato incontrovertibilmente positivo: il referendum.
Londra ha impartito una lezione (e non è la prima volta ...) che Madrid, Roma, Bruxelles, Kiev, devono forzatamente accettare: lasciar libertà al Popolo di decidere con un voto.
Non impedire, con sofismi giuridici fondati solo sul formalismo, che ci si esprima democraticamente.
Il Popolo non deve essere messo sotto tutela da autoreferenziali "migliori" che, come vediamo dalla crisi da cui non si esce, tali non sono affatto, anzi sono anche peggiori di coloro che li hanno preceduti.
Londra è stata così meritatamente premiata per il suo coraggio.
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