sabato 31 gennaio 2015

Con questo il Poker cattocomunista è fatto

Viva il Presidente della Repubblica. 
Per la quarta volta di seguito, la sesta se consideriamo anche Saragat e Pertini, il Quirinale si colora di rosso con un presidente, di razza cattocomunista, ancora una volta totalmente estraneo ai miei sentimenti, Valori e Pincipi.
Con questo parlamento non poteva esserci altra soluzione e vorrei ricordare che questo è stato possibile unicamente per colpa di quegli elettori di Centro Destra, che magari adesso si stracciano le vesti contro il Cav e il suo fallimentare tentativo di evitare il peggio, che nel febbraio del 2013 invece di votare per una qualche lista di Centro Destra hanno preferito starsene a casa, astenersi, votare scheda bianca o per Grillo.
Così per 120mila voti il pci/pds/ds/pd di Bersani ha ottenuto quel premio di maggioranza che oggi consente al bulletto fiorentino di tradire impunemente i patti e dettare la legge del prepotente.
Immaginate, o voi che vi asteneste con troppa schizzinosa superbia, quanto potremmo stare meglio se aveste votato.
Sicuramente non avremmo avuto nè il bis di Napolitano, nè questo qui.
Che sia di insegnamento per le prossime votazioni.
Renzi quindi è il vincitore e noi gli sconfitti.
Sconfitti lo saremmo stati ugualmente se non avessimo trattato, ma almeno avremmo salvato la faccia e la dignità.
Il Presidente Berlusconi avrebbe potuto anche evitare di farsi tradire una seconda volta da Alfano che dimostra come dei moderati e dei centristi non ci si possa fidare.
Il grave è che viene lasciata aperta la porta ad una nuova collaborazione con il prepotente di Firenze, invece di cercare di metterlo all'angolo sfruttando tutte le sue infedeltà che si possono riassumere in un titolo: da Enrico stai sereno a Silvio fidati di me.
Certamente adesso da Renzi credo che nessuno comprerebbe più neppure un Ciao usato e questo potrebbe essere l'inizio della sua fine.
l'attuale dirigenza di Forza Italia ormai ha mostrato l'incapacità a farsi furba.
Ora è tempo di un fronte comune, con l'auspicio che si aggreghi anche la parte migliore di Forza Italia, quella contraria al patto del Nazareno, alle trattative ed agli accordi con i comunisti.
Perché i nemici restano sempre loro, con i quali non è e non sarà mai possibile alcun accordo, alcuna trattativa.

venerdì 30 gennaio 2015

Berlusconi unico signore nella Politica allo sbando.

Nonostante quello che dicono di lui, Berlusconi è troppo gentleman per la politica italiana.
Ancora una volta si lascia menare per il naso e rischia di rimanere con nulla in mano e vedere ascendere al Quirinale l'ennesima nullità a lui profondamente ostile, probabilmente per mera invidia.
Di Mattarella, infatti, candidato di Renzi non si ricorda nulla di particolare ad eccezione di un meccanismo elettorale tanto farraginoso quanto contorto che risulta parto delle sue riflessioni.
Il suo merito, quello di essere fratello di uno ucciso dalla criminalità.
E nulla più.
Un personaggio perfettamente adatto per fare il comprimario di Renzi, accontentando anche i comunisti che sbavano ancora contro il Cav.
Che dire, allora ?
Vedremo se Berlusconi avrà quel colpo di reni che consentirebbe di eleggere non il migliore, ma il meno peggio.
Certamente Mattarella sarebbe da annoverare tra il peggio, come gli ultimi tre, impresentabili per qualsiasi elettore del Centro Destra che deve trovare conforto unicamente nelle prospettive che si aprono dopo questo "Ennesimo" scacco e con la riprova che coi Comunisti non c'è dialogo...

mercoledì 28 gennaio 2015

Almeno una riforma utile....

Mentre Renzi e i suoi esultano per essere riusciti ad imporre una nuova, complicata e quindi dannosa, legge elettorale, un'altra decina di grillini cambia casacca senza dimettersi dal parlamento.
Lo avevamo già visto in passato con parlamentari che cambiavano allegramente schieramento, tradendo gli elettori con la scusa di non essere costituzionalmente vincolati a mandati di alcun genere.
Lo abbiamo pagato con il tradimento di Fini e dei suoi finioti che hanno vanificato la più forte maggioranza parlamentare che si potesse avere.
Ma ancora prima Cossiga e Mastella consentirono a D'alema di diventare il primo comunista presidente del consiglio.
Ma la sinistra si è focalizzata non sui traditori che le hanno consentito di governare o di ostacolare il Cav, bensì su quei quattro coraggiosi gatti che hanno fatto il percorso inverso.
Oggi, dopo due anni di scouting, a Renzi è riuscito quel che non riuscì a Bersani ed ecco che potrà contare su una ventina di voti in più, sottratti a Grillo.
L'unica riforma che sarebbe utile per restituire dignità e moralità alla politica sarebbe la decadenza immediata di chi, eletto in uno schieramento, faccia il salto della quaglia.
Ma poichè tutti sperano di poter in futuro guadagnare da simili individui, ecco che l'unico provvedimento degno non sarà mai assunto, tanto meno dal parolaio di Firenze.

lunedì 26 gennaio 2015

La Grecia e il suo suicidio

La sinistra di Syriza ha vinto le elezioni in Grecia.
Nel momento in cui scrivo non si sa ancora se riuscirà ad ottenere la maggioranza assoluta o se dovrà accordarsi con altri.
Purtroppo i Greci hanno premiato il peggio che il loro panorama politico poteva offrire pur avendo a disposizione un voto sicuramente antieuropeo come quello di Alba Dorata che pure ha riscosso una buona affermazione e pare possa collocarsi al terzo posto.
I Greci si sono messi, dopo quello dell'euro, un altro cappio al collo, quello del massimalismo comunista che è, poi, l'altra faccia della medaglia euro.
Adesso si apriranno i compromessi a perdere.
La sinistra ha nel dna l'oppressione di una unione sovietica come quella europea e si guarderà bene dall'uscire dall'euro facendo crollare l'intera impalcatura, come sperato da molti euro oppositori, a cominciare da Marine Le Pen.
Si accorderanno per una riduzione degli impegni e del debito pubblico, dimentichi del fatto che i debiti vanno pagati da chi li contrae e non da altri, mentre la sinistra ad ogni latitudine è abituata a spendere depredando i soldi altrui e saremo noi, in primo luogo a pagarne il conto.
Finchè non ci sveglieremo e non voteremo in massa per chi, realmente, ha la volontà di farci uscire dal guano in cui ci portarono Prodi e Ciampi e nel quale ci vogliono trattenere con i vari Napolitano, Monti, Letta e Renzi.

venerdì 23 gennaio 2015

La poca serietà del Governo Renzi

Renzi e la Boschi dichiarano che la riforma elettorale è "seria".
Purtroppo nel governo del parolaio fiorentino non c'è nulla di serio.
A cominciare dalla legge elettorale che, con tutti i suoi quorum, è scritta appositamente per poter meglio imbrogliare i gonzi che credono alle chiacchiere del fiorentino.
Un autentico marchingegno infernale costruito per creare una maggioranza parlamentare in barba alla volontà popolare.
Così come non è serio un governo che all'indomani dello scippo referendario perpetrato da quindici parrucconi ai danni della Sovranità Popolare, fa dire al suo ministro del lavoro (proveniente dalle coop rosse) che la legge

lunedì 19 gennaio 2015

Si ritorni a fare Politica, la storia insegna

Di Cofferati, ex segretario cgil ed ex sindaco di Bologna, non mi importa nulla.
Un comunista, per me, resta un comunista, ed ho detto tutto, dovunque si collochi.
Diverso sarebbe se compisse un percorso di ravvedimento operoso dopo la sua vuota demagogia parolaia degli anni da sindacalista e la manifesta incapacità come sindaco.
Doverosamente precisato quale sia il mio sentimento verso la persona e, in genere, verso qualsiasi comunista, riconosco a Cofferati di aver fatto strame di tutta letteratura elegiaca sulle "primarie".
Una letteratura che ha contaminato anche esponenti di Centro Destra, sotto altri aspetti stimabili, come la Meloni e Tosi.
Quello che è accaduto in Liguria è quel che accadrebbe e accadrà ovunque, sulla tradizione politica italiana, si innestasse un corpo estraneo che è la "primaria".
Negli Stati Uniti l'elezione primaria ha un suo significato perchè gli elettori dell'uno o dell'altro partito sono noti e si iscrivono alle liste elettorali di quello specifico partito.
Nel Regno Unito l'istituto del recall, cioè la revoca del mandato al parlamentare eletto, rende pienamente valide le votazioni interne per la scelta del candidato.
In Italia avevamo i congressi dei partiti.
Avevamo le correnti.
Certo, tutti cercavano di acquisire consensi, cioè tessere, ma per poter votare e, ancora più, per poter essere eletti occorrevano requisiti quale la cittadinanza, la residenza, ma soprattutto una anzianità di iscrizione (previa presentazione di uno o più vecchi iscritti già in possesso dei relativi requisiti) che poteva variare da sei mesi ad un anno.
Quindi non si facevano votare e tanto meno eleggere, gli ultimi arrivati che, senza avere mai messo denaro e neppure la faccia nelle attività di partito, arrivano in massa per votare la figurina di comodo del momento.
L'unica altra alternativa è chiedere un contributo di iscrizione che non sia limitato ai due euro simbolici pretesi dai comunisti, ma vi aggiunga qualche zero, in modo da rendere particolarmente onerosa la raccolta di truppe cammellate o l'iscrizione per "capriccio" o provocazione.
Il tutto senza considerare che la leadership non si acquisisce con le primarie, ma è un composto di carisma, fascino, oratoria, progettualità, che possa ispirare e far sognare i propri simili.
Se, infatti, vediamo le primarie comuniste che hanno eletto in sequenza i vari Prodi, Veltroni, Bersani, constatiamo che, fino al chiacchierone parolaio di Firenze che infatti viene considerato il figlioccio di Berlusconi e non dei sunnominati, sono stati eletti tutti i burocrati di partito i cui discorsi sono sommamente soporiferi e più che altro provocano l'orchite.
Il Centro Destra prenda coscienza che le primarie sono un vuoto a perdere e tornino al sistema dei congressi di partito.
Il leader del partito più votato, divenga quindi il leader della Coalizione, salvo l'emergere di una figura fuori dagli schemi e dai partiti che possa rappresentare il nuovo Berlusconi.

sabato 17 gennaio 2015

Con questa Repubblica si diventa Monarchici...

Nato negli anni 60, con Giovanni Gronchi, democristiano, appena eletto terzo (o secondo se non contiamo il "provvisorio" De Nicola o addirittura quarto se vogliamo contare il pro tempore di De Gasperi tra la rinuncia del Re Umberto II e la nomina di De Nicola) presidente della repubblica, per lungo tempo non mi ero mai posto la questione istituzionale.
Ho letto del referendum del 1946 e mi sono fatto l'idea che probabilmente vi furono dei brogli per favorire la repubblica e l'esilio dei Savoia.
Ma, sicuramente, nel 1956 e nel decenni successivi fino ad oggi, l'idea monarchica ha progressivamente perso forza e se si votasse oggi otterrebbe ben pochi voti.
Più interessante sarebbe un confronto tra repubblica parlamentare (l'attuale guazzabuglio) e repubblica presidenziale con il presidente ben più potente di un re, ma non ereditario e a termine.
La stampa italiana non ha poi mancato di dileggiare la Famiglia Reale, prima con le avventure della Principessa Beatrice, poi prendendo di mira l'Erede al Trono Vittorio Emanuele, criticato per aver sposato una "borghese" e raggiungendo il fondo con la vicenda dell'isola di Cavallo.
L'ultimo rampollo reale, il Principe Emanuele Filiberto, mi appare molto simpatico, alla mano (forse studiatamente) ma anche molto poco regale (c'è una bella differenza con William d'Inghilterra !).
Insomma, nulla di tutto ciò potrebbe ispirare uno nato già in epoca repubblicana a diventare monarchico, se non la repubblica stessa e chi la incarna, cioè il presidente della repubblica.
Da bambino mi appassionai all'elezione di Saragat, in diretta televisiva, in bianco e nero, con il faccione quadrato di Bucciarelli Ducci che apriva la scheda e pronunciava il nome "Leone", "Terracini", "De Marsanich", "Martino", fino ad arrivare a Saragat.
Il presidente che ricordo per i suoi telegrammi.
Me lo immaginavo ogni giorno scrivere un telegramma: di felicitazioni, di condoglianze ...
Poi arrivò Leone, eletto con i voti dell'MSI, quindi il presidente a me più affine che ci sia mai stato, che invertì la rotta e con Andreotti escluse i socialisti dal governo per riprendersi i liberali, anche perchè fu costretto alle dimissioni da una infame campagna di stampa che, poi, si rivelò fondata su falsità.
Dopo Leone il primo presidente che mi fece pensare positivamente alla Monarchia: Pertini, socialista.
Quindi una ritorno repubblicano con Cossiga che avevo avuto modo di conoscere negli anni 80 e che, davanti a molti ragazzini di venti anni, mise tutti in difficoltà con il suo modo di fare e le sue battute "spinte".
Non apprezzai le modalità di elezioni (arco "costituzionale") ma la sua presidenza sicuramente sì.
Dopo Cossiga, il diluvio.
Tre cariatidi interventiste (a senso unico) , con le loro omelie e sempre pronti a legare l'asino dove voleva il padrone.
Ostili pregiudizialmente alla Destra, hanno mostrato come NON si debba fare il presidente della repubblica che dovrebbe essere una figura super partes.
Non avendo speranza, con questa composizione di parlamento, che il prossimo presidente sia meglio, mi ritrovo sempre più monarchico.
Almeno il Re, la Famiglia Reale, per quanto possa avere una idea, non deve brigare per diventare capo di stato, nè deve riconoscenze a Tizio o Caio, nè ha ambizioni di rielezione e può, molto meglio di un presidente eletto e quindi di parte, rappresentare l'unità della Nazione.
Una unità che anche a lui conviene preservare per continuare la dinastia.
In questo quadro anche un Savoia andrebbe benissimo (e non voglio minimamente entrare nella disputa dinastica: mi andrebbe bene chiunque, piuttosto che un novello Napolitano & Co.) ma apparirebbe poi così peregrina l'idea di conferire alla Regina Elisabetta II anche la Corona d'Italia ?
In fondo non mi sembra che se la cavi male come regina non solo del Regno Unito, ma anche capo di stato di Australia, Canada e Nuova Zelanda ...
E ve l'immaginate la faccia stizzita di Hollande e di Frau Merkel che già assaporano il piacere di un loro nuovo presidente a Roma ?

venerdì 16 gennaio 2015

Su dai facciamo un dispetto a Renzi su Presidente....

Giornali e notiziari radiotelevisivi si stanno spendendo con le candidature al Quirinale.
In primo piano sento i nomi di Veltroni (il miglior segretario comunista di tutti i tempi, con il quale vincemmo due elezioni politiche).
Fassino, altro segretario comunista che, fisicamente, potrebbe ottimamente rappresentare la gioia di vivere della repubblica italiana e il suo stato di salute.
Tal Mattarella, noto per il sistema elettorale vigente nel 1994, 1996 e 2001 e per il resto grigio burocrate democristiano di sinistra.
A seguire i sempreverdi Prodi e Amato.
Poi qualche spolveratina al femminile (Finocchiaro, Pinotti, Bonino - a pensare male si fa peccato, ma ho visto troppe volte i radicali sfruttare ondate emotive per i loro fini di parte ... - Severino) , di tecnici (Padoan, Draghi) e un paio di politici di lungo corso ed esperti in niente (Casini e Rutelli) che rappresenterebbero il trionfo del nulla, eppure mi sembrano i più degni del lotto.
So perfettamente che Berlusconi vuole essere della partita, ma sbaglia.
Il prossimo presidente sarà un simil Napolitano ed è detto tutto.
Il Centro Destra farebbe meglio a lasciare che siano i comunisti ad eleggersi il LORO presidente, senza contaminarsi nella vana speranza di eleggerne uno che poi non sia così ostile (come invece sarà).
Il Centro Destra farebbe meglio a votare un candidato di bandiera, che rappresenti una manifesta rottura con la sinistra, con la politica immigrazionista, con la politica delle tasse.
Un personaggio quanto più inviso possibile alla sinistra ed agli ambienti europei.....

giovedì 15 gennaio 2015

L'ultima occasione del entro destra di rialzare la testa

Dicitur che uno può ingannare poche persone per lungo tempo, può ingannare molte persone per qualche tempo, ma non può ingannare tutti a lungo.
Renzi ha ingannato molti Italiani (non tutti e neppure il famigerato 40,8% che in realtà era dei votanti e rappresentava il 21% del corpo elettorale)  per un anno e adesso i nodi vengono al pettine.
Persino i commentatori più proni nei suoi confronti sono costretti ad ammettere che il consenso è in calo e, pur facendo quadrato a difesa del bulletto fiorentino e degli interessi dei propri editori, sanno perfettamente che deriva dal fatto che le chiacchiere ormai mostrano la corda e il nulla dietro le parole incombe come un macigno.
In queste stesse condizioni, nel 1999 come nel 2007, il Centro Destra era di nuovo avanti nei sondaggi perchè, sfruttando la inevitabili crisi dei parolai sinistri, aveva saputo dare impulso alla diffusione del proprio progetto grazie all'attività del suo Leader indiscusso, Silvio Berlusconi.
Oggi Berlusconi dovrebbe sapere che i magistrati, "purtroppo",  non gli consentiranno mai più di candidarsi (e ovviamente essere eletto, perchè così finirebbe) ad una carica pubblica, alla premiership, ma ancora perde tempo sperando in una improbabile assoluzione europea.
Dovrebbe capirlo che quella grottesca caricatura di cancelliere (Bismark, ma anche Adenauer si staranno rivoltando nella tomba e Kohl non lo fa solo perchè è ancora vivo) che è la Merkel (che evidentemente non si è purgata dai vizi DDR vista la manifestazione "contro il razzismo e la xenofobia" cui ha partecipato in Germania in opposizione al crescente movimento anti islam e ignorando che a sparare a Parigi sono stati terroristi islamici, immigrati di seconda generazione, cui fu concessa la cittadinanza con troppa leggerezza)  non ha intenzione di portarsi nel sinedrio, di nuovo, un leader antagonista che potrebbe unificare tutti i "piccoli" dell'unione sovietica europea e fare comunella con Cameron.
Così il Centro Destra è costretto ad andare in ordine sparso e, anzi, una buona parte di esso, rappresentata da Forza Italia, si rende disponibile a lanciare un salvagente a Renzi nell'elezione del presidente della repubblica (comunque dei loro) e nelle "riforme" elettorali e istituzionali.
In questo quadro emerge Salvini con la rinnovata Lega, ma solo perchè mediaticamente si espone molto, con il rischio di fare la fine di Grillo che ha dovuto alzare sempre più decibel e provocazioni, fino a rendersi ridicolo persino ai suoi beneficiati (di un posto in parlamento che mai avrebbero avuto senza il comico genovese, ma che ora pensano di essere "grandi" e continuano gradualmente ad abbandonarlo sperando di ottenere la riconferma aggregandosi al presunto vincitore di domani).
Del resto Salvini se non si esponesse mediaticamente farebbe la fine della Meloni che sostiene gli stessi valori e principi, ma non ottiene alcuna citazione da stampa, tele e radiogiornali.
Adesso dovranno eleggere il nuovo presidente della repubblica.
Sarà dei loro e, quindi, chiunque sia non sarà il mio presidente, ma neanche potrà esserlo di qualsiasi elettore del Centro Destra.
Ecco, questo mese potrebbe segnare il sorpasso della coalizione di Centro Destra, senza Alfano, sulla sinistra se Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia agiranno in parlamento per bloccare le ridicole riforme elettorali e istituzionali che nulla cambiano anzi rendono l'Italia sempre più stato di burocrati, magistrati e funzionari di partito e per lasciare ai comunisti l'onere di eleggersi il presidente, il LORO presidente che, poco più o poco meno, sarà pessimo come gli ultimi tre.
In contemporanea preparare la campagna elettorale fondandola sull'alternativa ai quattro cavalieri dell'Apocalisse che rappresentano l'essenza della sinistra di oggi e il nemico di ogni Società Civile: devianza, euro, immigrazione, tasse.

martedì 13 gennaio 2015

Credibilità 0

Domenica rullo di tamburi e passerella di una cinquantina di capi di stato e di governo a Parigi.
Paroloni (ma solo quelli) contro il terrorismo islamico e retorica a piena mani unendo il politicamente corretto del coniugare i verbi accogliere e integrare, con la teoria dei Principi e dei Valori della nostra Civiltà e ampiamente condivisibili come la Libertà di stampa, di opinione, di espressione.
Peccato che di questi principi ci si ricordi a fasi alterne e solo quando torna comodo.
Così è sacrosanto difendere il diritto degli umoristi di dileggiare le religioni, Gesù Cristo, Maometto, Budda, Benedetto XVI, vescovi e imam, ma non si possono rappresentare ironicamente Obama o la Chienge.
Del resto l'esclusione dalla manifestazione del Fronte Nazionale di Marine Le Pen e, quindi, del 25% dei Francesi nonchè di tutti coloro che, nel mondo, si ispirano alla Destra, è indice sufficiente per sapere che le libertà di cui parlano, sono le libertà per LORO, con esclusione del riconoscimento di analoga libertà per chi non la pensa come loro.
In pratica l'altra faccia della medaglia del fondamentalismo islamico.
E quegli stessi che blaterano, riempendosi la bocca di Libertà di stampa, opinione ed espressione, sono gli stessi che difendono l'esistenza di leggi come la Scelba e la Mancino e che, anzi, vorrebbero aggiungere anche sanzioni contro l'omofobia e le teorie negazioniste (e in Germania e Austria il negazionismo è reato, tanto che uno storico - David Irwing, uno studioso ! - è stato arrestato, condannato e messo in prigione).
La differenza tra quello che dicono e quello che fanno è talmente stridente che anche la giusta lotta contro il terrorismo islamico perde forza, perchè nessuno può credere alle parole dei Renzi, degli Hollande, delle Merkel.

lunedì 12 gennaio 2015

Il clima è favorevole per il centro Destra

Il panorama internazionale non è mai stato tanto favorevole ad una Destra che, con decisione e unità, sostenesse i Principi della Destra.
No all'euro e sì al ritorno alla Lira che significherebbe recupero di Sovranità e Indipendenza Nazionale.
No all'immigrazione per recuperare senso della Identità e bonificare il nostro territorio.
No alle devianze morali per ricostruire le fondamenta civili sulle quali sole può reggere una Società e una Civiltà.
No alle tasse che drenano denaro da chi (faticosamente) lo guadagna per disperderli in mille rivoli clientelari alimentando spesa e debito pubblico in un ciclo vizioso senza fine.
Il clima è favorevole.
Purtroppo vedo troppe iniziative e ambizioni individuali ed ecco che ci si presenta in ordine sparso, anche all'interno degli stessi partiti.
Non abbiamo più tanto tampo per organizzarci.
La costruzione di Renzi si regge solo sulle sue chiacchiere e i nodi vengono poco alla volta al pettine.
Le elezioni non sono tanto lontane.
la sinistra ormai a Berlusconi non gli consentirà mai di rientrare nella vita politica attiva.
i vari pseudo leader e le mezze figure si mettano a disposizione di questo progetto, senza ambire a ruoli che non riusciranno mai a raggiungere.
Ma uniti alla meta.
E tutti vivremo felici e contenti.

lunedì 5 gennaio 2015

Il futuro Presidente non sarà il mio

Parliamoci chiaro.
Non essendoci l'elezione diretta e popolare (e i comunisti se ne guardano bene dal proporre e realizzare quella che sarebbe LA riforma istituzionale per eccellenza) non ci possono essere sorprese sul prossimo presidente della repubblica italiana nata dalla resistenza bla .... bla ... bla ...
Essendo una elezione di secondo grado, attraverso gli eletti del parlamento e rappresentanti delle regioni, il prossimo presidente sarà pessimo come gli ultimi tre.
Poco più, poco meno.
Il "destino cinico e baro" ha voluto infatti che ogni elezione dell'uomo del Quirinale coincidesse con una legislatura a maggioranza comunista.
Così fu nel 2006 con Napolitano e nel 2013 di nuovo con Napolitano.
Così fu nel 1999 con Ciampi.
Un po' diversa la situazione nel 1992, ma la presenza, ancora, di una DC ben strutturata non fece altro che portare al Quirinale Scalfaro: ed è detto tutto.
Ben diversa sarebbe stata la situazione se le votazioni si fossero svolte nel 1994, nel 2001-5, nel 2008-11 o anche 12.
Detto questo, si può ragionevolmente pensare che prima o poi toccherà a noi, ma adesso rassegnamoci ad un clone di Scalfaro, Ciampi, Napolitano.
Per questo credo che Berlusconi sbagli nel pretendere di aver parte all'elezione, di concordare un nome, di accordarsi con i comunisti.
Credo che, visto che comunque sarà uno dei loro, tutto il Centro Destra debba lasciare ai comunisti l'onere di eleggere il presidente e, per marcare ciò, il voto più opportuno è una ripetuta scheda bianca.
Meglio ancora la non partecipazione al voto.
Se lo eleggano da soli il prossimo manovratore per conto di Bruxelles.
Noi non lo riconosceremo come nostro presidente.
Questo sarebbe un buon messaggio, unificante per tutto il Centro Destra e di chiamata alle armi di tutto l'elettorato che non vuole più tasse, non vuole più sentire di barconi di clandestini recuperati in mare aperto e portati in Italia,  non vuole più saperne di oneri derivanti da direttive europee.
In ogni caso, salvo miracoli che dubito possano arrivare vista la distrazione dello Spirito Santo persino nell'elezione del vescovo pro tempore di Roma, anche il prossimo presidente, non sarà il mio presidente.

venerdì 2 gennaio 2015

Ultimo treno per la Speranza

Il 2014 ha segnato il punto più basso della nostra epoca, con il terzo governo nominato dalla cricca di Bruxelles per interposto Napolitano; la sempre più evidente trasformazione dello stato in predone dei redditi, delle proprietà e dei risparmi dei cittadini trattati come sudditi; la perdita del senso morale con il continuo assecondare le lobbies di minoranze una volta isolate e respinte; con lo sperpero dei soldi di tutti per aprire le porte all'invasione di altri popoli che nulla hanno a che spartire con la nostra Civiltà.
Sembra una situazione disperata, indotta soprattutto dalla ignavia, dalla pusillanimità, dall'egoismo di noi stessi che, davanti alla distruzione di tutto ciò che i nostri Padri hanno creato, scrolliamo le spalle e ci chiudiamo sempre più nel nostro mondo pensando di essere protetti o che rinunciamo ad agire al grido di "tengo famiglia".
Non prendo neppure in considerazione quanti (e purtroppo sono tanti) non arrivano neppure a comprendere la devastazione cui ci stanno portando i Monti, i Napolitano, i Renzi, i Bergoglio, le Boldrini.
Un vecchio provrbio, però, dice che finchè c'è vita, c'è speranza.
E la speranza è indotta da quanto si può leggere in tanti blog, seppur marginali, articoli di stampa, seppur isolati, ma, soprattutto, nella presa di coscienza che, in tutto o in parte, affiora e viene fatta propria da alcuni partiti nazionali ed esteri.
Abbiamo visto il successo di partiti come il Fronte Nazionale in Francia e l'Ukip nel Regno Unito e, in Italia, Forza Italia assiste da spettatore, anzi litiga su chi l'ha più lungo o chi lecca di più il sedere del Presidente, che viene lasciato solo da una pletora di incapaci, e sempre maggior seguito ha la nuova Lega targata Salvini, e assistiamo alla congiura del silenzio della stampa e dei radio e telegiornali di regime.
Una congiura del silenzio che, lungi dall'affliggerci, ci fornisce ulteriori motivi di speranza, perchè se sentono il bisogno di imporre a certi che urlano la speranza al rinnovamento il bavaglio, vuol dire che i dati in loro possesso li individuano come pericolosi per il potere esistente.
Eppure qualcosa si muove, dunque e senza aspettare sempre il traino estero (per la ripresa economica, come per la rivolta contro la consorteria di Bruxelles, possiamo e dobbiamo agire noi per primi.
Il 2015 può essere l'anno in cui si inizi un percorso di coraggio e di ribellione al plumbeo controllo imposto dall'unione sovietica europea.
E il primo Valore da recuperare è la Sovranità Nazionale che implica necessariamente il controllo sulle scelte economiche e produttive attraverso la Sovranità Monetaria.
Recuperare e restaurare quindi la Moneta Nazionale, la Lira.
Ci costerà ?
Certo e tanto.
Ma se il costo immediato sarà alto, sarà comunque meno del continuo stillicidio, sotto forma dei diktat di Bruxelles che si trasformano in tasse, che si protrarrebbe finchè l'Italia accetterà la sudditanza nell'euro.
Ma la Sovranità Nazionale implica anche la difesa dei confini, con il respingimento dei nuovi clandestini e il rimpatrio di tutti coloro che sono arrivati in questi ultimi tre anni.
Questi individui non potranno mai portare un contributo, non saranno mai risorse per l'Italia, non potendosi mai integrare culturalmente, etnicamente, civilmente.
Anzi, conservando e pretendendo a noi di adeguarci, sono un pericolo per la nostra Nazione, la sua Sicurezza ed il suo Benessere.
Avere coraggio significa anche prendere i draconiani provvedimenti che, tagliando la spesa, ridurranno il debito pubblico e le tasse per restituire ad ogni cittadino la sua dignità di Individuo e il dominio sui suoi redditi, proprietà e risparmi, al momento espropriato a favore della cricca di Bruxelles.
Riacquistare Sovranità Nazionale, significherebbe anche avere le mani più libere per difendere gli Italiani che, dopo aver onorato il servizio per la Patria, vengono ancora ingiustamente detenuti da stati canaglia.
Restaurare il senso della Nazione significa quindi ripristinare i pilastri morali della Tradizione che recuperano il senso del Giusto e dell'Errore, del Bene e del Male, a cominciare dai Valori di base che trovano nella Famiglia, l'unica possibile, composta da un Uomo e da una Donna, il suo nucleo fondante.
Come sempre distruggere è facile e non sono passati troppi anni (45 se prendiamo come inizio della distruzione la legge sul divorzio, 53 se consideriamo come inizio della fine la prima teorizzazione del centro sinistra e quindi l'ingresso, due anni dopo nel 1964, dei socialisti al governo della Nazione) da quando fu iniziato il cammino vizioso che ci ha portato all'attuale degrado.
Ricostruire è invece più difficile, anche perchè dovremo far fronte al sabotaggio di chi, oggi apparentemente stabilmente al potere, cercherà di impedire la restaurazione dei Buoni Costumi.
Per questo il 2015 e gli anni che verranno dovranno essere gli anni del coraggio per scelte difficili, che ci costeranno, ma che potranno rimettere sulla giusta rotta la nave alla deriva della Nazione Italiana.