domenica 31 maggio 2015

Usa La scheda elettorale come un proiettile

Oggi venti di milioni di Italiani sono chiamati al voto per eleggere i governatori e consigli regionali di 7 regioni.
Una volta l'appuntamento elettorale regionale (le prime elezioni si svolsero nel 1970) segnava un autentico sondaggio sul concreto orientamento e sugli umori dei cittadini, perchè votavano tutte le regioni a statuto ordinario (15) e anche alcune delle cinque a statuto speciale (distinzione che oggi andrebbe totalmente abolita).
Sette regioni (le altre otto hanno votato sgranate a causa delle interferenze della magistratura le cui inchieste hanno - purtroppo - indotto i governatori a dimettersi, riconoscendo - sbagliando - una sorta di primato all'ordine giudiziario sulla Sovranità Popolare) sono comunque un bel sondaggio.
Soprattutto se ci si arriva in una situazione in cui viene artificialmente pompato un ottimismo che terminerà alle ore 23 di oggi, quando si cominceranno a contare i voti.
Il voto è dunque regionale e gli aspetti locali avranno un significativo impatto, ma può esprimere anche un giudizio su Renzi ed il suo governo.
Personalmente me ne frego della lista degli Impresentabili e della legge Severino, a me interesserebbe, se fossi chiamato a votare, eleggere persone che 
- si impegnassero per impedire l'afflusso di clandestini da mantenere nella mia terra;
- procedessero allo smantellamento dei campi rom;
- riducessero burocrazia e tasse per quanto possibile in sede locale;
- evitassero le fughe in avanti, devastanti per le fondamenta morali della nostra Civiltà, di registri o iniziative che assecondino i capricci omosessuali;
- utilizzassero le poche autonomie locali per difendere i cittadini onesti dal degrado rappresentato da rapinatori, scippatori, ladri e assassini.
Poi voterei con un occhio rivolto alla politica nazionale, cercando di fare male il più possibile a Renzi e trovando nella Lega e in Fratelli d'Italia i due soggetti che meglio si presterebbero per questo scopo insiemne a noi di Forza Italia, anche se il voto a Berlusconi è quello che maggiormente infliggerebbe danni al fegato dei sinistri.
Alle elezioni (politiche, regionali, comunali, persino di quartiere o scolastiche) ho sempre partecipato, a differenza dei referendum per i quali sono andato a votare poche volte.
Ma questo dipende dalla differente sorte elettorale.
In un referendum, l'astensione dal voto è una scelta di campo, influisce sull'esito perchè se non si raggiunge il quorum dei partecipanti il voto non è valido e il referendum viene bocciato.
Ecco la ragione per cui ho partecipato poche volte al voto: perchè per lo più ho scientemente optato per far contribuire a far mancare il quorum e, quindi, a bocciare le istanze dei referendari.
Qui, invece, no.
A parte i casi di comuni in cui, con un unico candidato, è necessaria la partecipazione della maggioranza degli elettori, nel voto regionale (che è quello che conta) in meno vanno a votare, più potere avranno per decidere secondo i loro desiderata e ingannando tutti gli altri.
Non che il voto, con un concetto di democrazia e di universalità che mostra tutti i suoi limiti, sia il toccasana dei nostri mali.
Ma votare infastidisce il manovratore occulto dei Monti, dei Letta e dei Renzi, che ha la sua sede al di là delle Alpi.
Votare significa rendere la vita degli gnomi europeisti più difficile.
Votare, in mancanza della ragionevole possibilità di una autentica rivoluzione popolare contro il dominio delle consorterie europeiste, significa usare la scheda elettorale come quella pallottola che non abbiamo da sparare.
Spero che i miei connazionali chiamati al voto sappiano approfittare dell'occasione per "sparare" una scheda elettorale contro Renzi. 
VOTA Forza Italia! 
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sabato 30 maggio 2015

Le bischerate della Legge Severino e degli Impresentabili

Le bischerate della Legge Severino e degli Impresentabili
La politica è in fibrillazione per la lista degli "Impresentabili" redatta dalla commissione anti mafia presieduta da Rosy Bindi (tutto un programma ...) che, tra gli altri ha inserito il nominativo del candidato del pci/pds/ds/pd alla presidenza della Campania, già in odore di possibile sospensione in base alla Legge Severino.
Il Centro Destra non sfrutta adeguatamente l'assist e ad urlare più forte, in preda quasi a crisi isteriche, sono le sinistre divise tra minoranza del pci/pds/ds/pd e grillini.
Anche se dovrebbe valere la legge del taglione (occhio per occhio) nei rapporti con la sinistra che l'ha sempre menata con la storia della "corruzione", sono contento che nel Centro Destra non ci si aggrappi alla legge Severino o alla lista degli Impresentabili.
Perchè sono due bischerate.
Per farla breve: non possono e non devono essere una legge, una commissione parlamentare o uno o più magistrati a sostituirsi alla Sovranità Popolare.
Il Popolo è Sovrano e ha diritto, abbiamo diritto, a poter votare chiunque e se questo sarà eletto, non c'è legge, commissione o magistrato che tenga: quello dovrà assolvere al mandato conferitogli dal Popolo.
Giochicchiare con simili provvedimenti significa concedere a soggetti (i magistrati) che non hanno alcun mandato popolare ma hanno solo superato un concorso pubblico, il potere di decidere per chi un cittadino possa votare, alterando il normale rapporto politico.
Del resto la cosiddetta "corruzione" non è certo il primo dei problemi italiani e mi piace pensare che i miei connazionali delle sette regioni chiamate al voto domenica sceglieranno non se Tizio o Caio sono stati condannati, ma se sono:
- favorevoli o contrari alle tasse
- favorevoli o contrari all'unione sovietica europea ed all'euro che sottrae Sovranità Nazionale;
- favorevoli o contrari all'immigrazione clandestina e non;
- favorevoli o contrari alla droga, all'omosessualità, all'eutanasia;
- favorevoli o contrari alla rimozione dei campi rom;
- favorevoli o contrari ad una gestione dell'ordine pubblico che impedisca devastazioni delle città, scippi, rapine, furti nelle case, omicidi.
A queste domande devono rispondere per scegliere l'amministratore migliore, a prescindere dalle paturnie di un magistrato o di un parlamentare ancorchè presidente della commissione anti mafia.
E se in Campania, dopo essere stati devastati da Bassolino, sceglieranno De Luca invece di proseguire nel risanamento di Caldoro, peggio per loro.
Basta che non ci vengano più a chiedere soldi per ripianare i loro debiti.
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lunedì 25 maggio 2015

E' tempo di Leader e programmi chiari



Berlusconi ha ripreso a fare campagna elettorale, e se riemerge il Cavaliere dei tempi migliori, vi sono un paio di criticità che rendono il voto a Forza Italia meno sicuro rispetto a quello attribuibile agli altri partiti del Centro Destra.
Il primo è l'insistere sulla coalizione di "moderati" che porta il Presidente a dichiarare che le "provocazioni" di Destra non portano al governo.
Il fatto che parli di "provocazioni" quando è tempo di parlare di immigrazione, omosessualità, euro, tasse, mi porta a ritenere che, a parte l'ultimo argomento, Berlusconi (e quindi Forza Italia) sia tiepido se non ostile verso una linea di restaurazione dei Valori Morali, della Tradizione e Identitari che rappresentano le fondamenta di una Civiltà (la nostra) e unici sono per opporsi all'invasione prossima ventura dell'Isis o di simili organizzazioni (che personalmente osteggerei solo se fosse per difendere quei Valori e non certo per difendere i capricciosi comportamenti di chi li smantella in tutta europa).
La seconda criticità che osservo è la scelta del Leader.
Berlusconi è stato e lo sarà sempre il Leader indiscusso del Centro Destra e ci ha regalato vittorie esaltanti, provvedimenti (contro le tasse) epocali e un ruolo dell'Italia nelle missioni militari che ci aveva finalmente riportato al "primo tavolo" di decisione nel mondo (e forse è stato proprio questo che ha suscitato l'invidia di francesi e tedeschi che hanno fatto di tutto - riuscendovi grazie alle quinte colonne in Italia - per rovesciare il Cavaliere).
Ma la sua leadership era fondata sui risultati elettorali e, come affermò nel 2008 quando riuscì a ricostruire la Coalizione poi vincente, il Leader della Coalizione non poteva che essere il Leader del partito che, all'interno della Coalizione stessa, avesse ottenuto il maggior numero di voti.
Una scelta logica e numericamente ineccepibile.
Le primarie venivano così fatte dai veri elettori della Coalizione, con tutti i crismi della regolarità e con risultati non manipolabili (in questo sono d'accordo con Berlusconi: un vero Leader non esce da "primarie" raffazzonate e casarecce come quelle cui ha abituato i suoi elettori il pci/pds/ds/pd).
Altrettanto si potrebbe dire oggi: il Leader è il capo del partito della Coalizione più votato.
Purtroppo questo si poteva ottenere con una legge elettorale intelligente come il tanto criticato "Porcellum", che, coniugando al meglio l'individualismo italiano e la necessità di governabilità, aveva individuato nel voto di partiti collegati ad una lista la possibilità di un premio di maggioranza alla coalizione più votata, rispettando la scelta identitaria di ciascuno, così che nessun voto andasse perso, anche quello al più piccolo partito della coalizione.
Un'ottima legge che avrebbe avuto bisogno solo di due modifiche: il collegio unico nazionale anche per il senato (e se non c'è fu per una imposizione di Ciampi, dopo Scalfaro e Napolitano il peggior presidente della repubblica) e la decadenza immediata dei parlamentari che, eletti in una lista, ne fossero usciti o avessero votato contro la linea di quella lista.
La nuova legge elettorale (peraltro vigente solo dal luglio 2016, quindi in teoria ci sarebbe la possibilità di un voto anticipato che ci dia l'esatta forza di ogni partito) invece costringerà a fare liste comuni di più partiti e non darà un risultato certo sulla consistenza di ogni singola forza.
Certamente ci sono i sondaggi (poco credibili) o le elezioni amministrative (troppo influenzate dalle questioni locali), ma una vera quantificazione non è più possibile.
E' quindi gioco forza individuare un Leader che possa riassumere le posizioni dell'elettorato di Centro Destra che non è un elettorato in maggioranza "moderato", bensì un elettorato anticomunista, contro le tasse, contro gli immigrati, contro l'euro, contro la depravazione dilagante.
Un elettorato, quindi, che ha bisogno di riconoscersi in chi esprime in pubblico, dalla tribuna televisiva e del parlamento i suoi stessi sentimenti.
Il Leader, quindi, non può essere designato dall'alto, ma deve essere riconosciuto dal basso.
Si riconosca, dobbiamo avere argomenti e persone che possano dare voce e corpo al ritorno del Centro Destra al governo e che non trascuri, anche quei movimenti identitari che hanno la forza della militanza che tutti i "moderati" cui si appella il Cav non hanno mai avuto.
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domenica 24 maggio 2015

Non Passi lo straniero



Cento anni fa, il 24 maggio 1915, l'Italia entrò in guerra contro l'Impero Asburgico e la Germania.
Un anno dopo Sarajevo e lo scoppio della guerra tra Francia, Inghilterra e Russia da una parte e gli Imperi Centrali dall'altra, l'Italia fece la sua scelta di campo, cambiando l'alleanza sottoscritta con Austria e Germania.
Dopo quattro anni di guerra, il 4 novembre 1918 fu firmato l'armistizio e l'Italia potè celebrare la sua unica vittoria bellica dopo Roma e Venezia.
Ma quel 24 maggio 1915 non lo si sapeva, la guerra era una incognita, era e sarebbe stata in misura ancora maggiore rispetto ad ogni previsione, morte, miseria, lutti.
Ciononostante il Popolo Italiano, chiamato a combattere, non si tirò indietro (anche se alcuni disfattisti - naturalmente a sinistra nell'allora partito socialista - e disertori ci furono e furono puniti ... e oggi riabilitati !) segno che anche solo cento anni fa i Valori che permeavano la nostra Patria erano ancora solidi, forti, radicati.
Cento anni fa lo straniero era il nostro vicino di casa al di là delle Alpi e lo spirito patriottico seppe cacciarlo anche da quei territori che occupava da decenni ma che erano Italiani, storicamente e culturalmente.
Quanto è cambiata l'Italia in cento anni !
E non certo in meglio.
Quello spirito patriottico si è dissolto nei lussi, nelle convenienze, nell'egoismo delle più intime perversioni, nell'oblio degli strumenti di distrazione di massa come televisori, smartphone, computer.
Così uno straniero ben peggiore, crudele ed estraneo di quello contro il quale i nostri nonni combatterono cento anni fa, viene accolto in Italia, gli si spalancano le porte con la benedizione di cariche di stato e religiose.
I nostri nonni, che morirono per la Patria, si vergogneranno di noi, ma io sono convinto che nei cuori e nelle teste di molti di noi continuino ad albergare le antiche Virtù.
Abbiamo solo bisogno di una Guida che sappia unirci e organizzarci per la riscossa.
Nel frattempo possiamo fare il nostro dovere evitando di assecondare i distruttori della Patria, occupandoci di arricchire noi stessi preparandoci alla rivoluzione che potrà restaurare quelle antiche Virtù che nei nostri nonni erano evidenti.
Viva l'Italia.
Ma non quella dei Renzi, delle Boldrine e dei Bergogli.
VIVA L'ITALIA DEL 24 MAGGIO 1915 !
https://www.youtube.com/watch?v=Lh7owAMdrYA

venerdì 22 maggio 2015

Affondare i barconi, respingere i clandestini

Affondare i barconi, respingere i clandestini
Io non so se il marocchino arrestato come presunto complice dei terroristi del Bardo sia effettivamente colpevole o meno.
So, però, che lui e tutti i clandestini che infestano le nostre città sono un pericolo.
Certo, fare di tutta un'erba un fascio è sbagliato, ma una vita tranquilla, pacifica, nel rispetto delle leggi, dei costumi, della religione, della Tradizione di noi Italiani non mi sembra sia alla portata di costoro.
Il dodicenne che ha pestato una coetanea perchè indossava un crocefisso al collo e un altro minorenne che ha rimosso il crocefisso dall'aula sono solo le ultime notizie di un comportamento che, supportato dal numero, stravolge le nostre abitudini e ci mette in pericolo.
Sì, perchè singoli immigrati potrebbero anche essere assorbiti.
Da individui isolati sarebbero costretti, volenti o nolenti, ad integrarsi per vivere ed essere accettati.
Ma quando arrivano orde di clandestini, famiglie intere e allargate, tribù, allora è più forte la volontà e la capacità di resistenza e l'indisponibilità ad accettare usi e costumi della Nazione ospitante, nella quale dovrebbero integrarsi.
Allora c'è una sola soluzione: impedire nuovi sbarchi di clandestini, con buona pace delle Boldrine e dei Bergoglio.
E per impedire nuovi sbarchi c'è un solo modo: l'uso appropriato delle Forza Militare Navale.
Affondando i barconi nei porti e respingendo, riportandoli ai porti di partenza, quelli che riuscissero a partire.
Contemporaneamente, con le Forze Militari di Terra è necessario bonificare il territorio.
Ma questo governo non lo farà mai, quindi la nostra salvezza è nel cambio di governo a favore di chi non ha grilli per la testa come il reddito di cittadinanza, lo ius soli o le missioni Mare Nostrum o Triton.

lunedì 18 maggio 2015

Solo un centro destra unito può salvare l'Italia

Solo un Centro Destra unito può salvare l'Italia.
La sinistra governa l'Italia.
Le presunte "riforme" millantate da Renzi e da costui lanciate quotidianamente nell'etere con uno tsunami di chiacchiere sono tutte indirizzate a distruggere la Nazione Italia.
1) l'aumento delle tasse (attribuibile direttamente a Renzi quelle sui risparmi e sui fondi pensione) tendono a rendere il singolo sempre più succube dell'assistenza statalista, togliendoli autonomia, libertà e, soprattutto, lo spirito individualista che ha fatto grandi le civiltà e le società;
2) l'immissione massiccia di orde di clandestini tende a stravolgere gli equilibri sociali, etnici, economici, culturali, per provocare un imbastardimento della società e creare una razza ogm di "devoti" all'assistenzialismo statalista, isolando e, anzi, condannando le peculiarità individuali;
3) l'accoglimento dei capricci omosessuali, il divorzio "breve", la definizione dell'aborto come un "diritto", le discussioni su eutanasia e depenalizzazione della droga, portano a demolire le fondamenta morali sulle quali si regge qualunque civiltà, qualunque società civile;
4) rapine, furti, scippi, violenze varie, leggi che classificano come reati le opinioni, sono gli strumenti per opprimere sempre più il Popolo, costringendolo a non protestare, a guardare al proprio "particulare", a non avere tempo e volontà per guardarsi attorno, trovare solidarietà ed agire in gruppo contro la deriva cattomarxista della società.
In questo quadro è ridicolo discutere di legge elettorale o di riforma della scuola.
Non sono quelli i problemi.
Il problema dei problemi è se siamo destinati (o, meglio, se i nostri figli saranno destinati) a diventare sudditi, asserviti ad uno stato tiranno, predatore e che si fa agnello davanti alle prepotenze dei clandestini, degli zingari, dei centri sociali, oppure se abbiamo ancora in noi stessi la volontà per riprendere nelle nostre mani la sorte della nostra Nazione e, cacciando i Renzi vari, restaurare una Società, una Civiltà, uno Stato amico.
Organizziamoci, quindi, con l'unico strumento che ci è dato: la partecipazione fisica alle iniziative politiche dei partiti del Centro Destra: Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Casapound, Forza Nuova.
E che tutte quelle forze si mettano assieme, nel rispetto delle singole peculiarità, ma in una unica coalizione perchè solo uniti potranno conseguire la salvezza dell'Italia e degli Italiani veri dalla mattanza che la sinistra sta attuando.
Prepariamoci alla Rivoluzione....
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giovedì 14 maggio 2015

Anche noi saremo "Pensionati e anziani"

Anche noi saremo "Pensionati e anziani"
Una società che sia civile, ha cura delle persone più deboli.
Una società che sia civile protegge e tutela i nascituri, i bambini, i minorati e gli anziani.
Una società che sia civile rispetta gli anziani che, con il loro lavoro, con i loro sacrifici, con il loro ingegno, hanno contribuito ad allevarci e a crescerci.
Una società che sia civile difende chi l'ha difesa a rischio della vita ed ora è sequestrato da un governo canaglia.
Dopo una vita di lavoro uno ha non solo l'aspirazione, ma il diritto di riposare tranquillamente.
Tutto ciò che rende una società "civile", viene contrastato e ribaltato dai governi di sinistra.
L'aborto colpisce i nascituri e, come amava evidenziare Reagan, tutti coloro che sono favorevoli all'aborto sono già nati.
I nostri figli vengono mandati obbligatoriamente a scuola anche con insegnanti che "insegnano" loro l'odio, le divisioni tra fratelli, i divieti ad esprimere liberamente le proprie opinioni con pensieri, parole e gesti e una storia che non è mai esistita.
Gli Italiani con handicap mentali o fisici vengono lasciati in carico alle loro famiglie, senza alcun contributo e, anzi, tagliando quei pochi aiuti che nel passato erano stati concessi.
Gli Anziani ... già, i nostri Vecchi, vengono tartassati, offesi, lasciati alla mercè dei criminali che entrano nelle loro case e li massacrano per derubarli, e altri che entrano anche nelle loro pensioni e nei loro risparmi e li depredano senza ritegno.
Questa società che spende miliardi per degli stranieri clandestini e non trova di meglio che arraffare le misere pensioni di Vecchi che, per arrivare a fine mese, rovistano negli scarti dei mercati, è una società che non merita di sopravvivere, anche se alcuni di noi, che hanno la sensibilità a simili questioni, non meritano di essere travolti dalla sua fine imminente.
Ed è proprio questo il dilemma: la società non merita di sopravvivere, ma anche noi saremmo travolti dal suo crollo, esattamente come siamo derubati dalle tasse che ci impongono soggetti votati da altri, gli stessi soggetti che usano i soldi che ci depredano per immettere sulla nostra terra orde di clandestini.
Ecco l'unica ragione che ci stimola a continuare la guerra, per rallentare il declino nella speranza che arrivi un evento o una persona che possa e sappia invertire la marcia.
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martedì 12 maggio 2015

Nè (solo) Repubblicani, nè (solo) Moderati

Nè (solo) Repubblicani, nè (solo) Moderati
Non so se come afferma Berlusconi, la sinistra si sconfigga da posizioni moderate.
Certo, per sconfiggere la sinistra, soprattutto questa sinistra renziana falsa e bugiarda, occorreranno ANCHE i Moderati, ma per recuperare gli astenuti superando la disaffezione al voto, occorrono idee forti, chiare e in netta contrapposizione alla distruzione della nostra Società e della stessa nostra Civiltà posta in atto dalla sinistra.
Quindi occorrono Idee e Identità rivoluzionarie, estreme, per marcare la differenza.
Nella disgrazia di avere quei problemi, abbiamo la fortuna che argomenti dirompenti e nettamente contrapposti si trovano quando si parla di:
tasse: la sinistra vuole tassarci e impoverirci
omosessualità: la sinistra corteggia le lobbies omo e con esse vuole sradicare ogni senso della morale;
immigrazione: la sinistra vuole lo ius soli, l'accoglienza, trasformarci in una razza ogm, imbastardita da una massiccia immigrazione e mescolanza;
droga: la sinistra vuole legalizzare, quindi trasformarci in dipendenti perchè così saremmo meglio sudditi;
euro: la sinistra ha sposato la causa dell'unione (non a caso: sovietica !) europea, svendendo Identità, Indipendenza e Sovranità.
E questi sono cinque tra i temi di più scottante attualità che ci separano dalla sinistra.
Allora, Presidente, noi ti vogliamo bene e per te siamo ancora pronti alla battaglia, ma non parliamo solo di Moderati, come se ci fossero solo loro.
I Moderati sono quelli che, come Alfano, Quagliarello, Verdini, Bondi, ti pugnalano alle spalle.
Meglio parlare di partito all'Americana, ma non chiamatelo Repubblicano.
Negli Stati Uniti ha un altro significato, meglio chiamarlo PARTITO NAZIONALE.
E se vuoi la Lega, aggiungici anche FEDERALISTA.
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lunedì 11 maggio 2015

L'Europa continua a sbagliare

L'Europa continua a sbagliare.
Leggo che l'unione sovietica europea vuole imporre l'accoglienza a tutte le Nazioni e i Popoli europei.
I grigi e autoreferenziali burocrati che dettano leggi e direttive perseverano nell'errore di voler snaturare l'assetto sociale, etnico, economico, culturale di una pluralità di Nazioni e di Popoli per ricondurli tutti ad un gregge uniforme, una razza ogm creata in laboratorio che perderebbe tutta la vitalità delle caratteristiche peculiari che nascono dalle differenze.
A parte la considerazione che è tutto da vedere se gli stati europei seri (quindi non l'Italia renziana) possano accettare quote obbligatorie di clandestini africani (mi aspetto che ce li restituiscano tutti) è proprio sbagliato il presupposto che sta a base delle "quote" obbligatorie o meno.
Non si deve parlare di "accoglienza", perchè l'europa, nel suo complesso, è talmente popolata che vede già presente nei suoi territori più popolazione di quel che sarebbe logico aspettarsi.
A meno che non si voglia stanziare i clandestini in Antartide o in Siberia, ma viste le pretese che già manifestano (televisione satellitare, sigarette, cibo speciale) quando vengono portati in Italia, dubitiamo che accetterebbero la dura vita dei coloni nel ghiaccio.
La politica immigratoria, quindi, non deve fondarsi sull'accettazione del fatto compiuto, cioè che gli scafisti ci portano centinaia di migliaia di clandestini e noi che DOBBIAMO accoglierli e sistemarli.
Neppure se tutti gli stati europei fossero d'accordo nell'assumersene quote in proporzione alla loro popolazione e capacità finanziaria.
No, la politica deve essere quella del RESPINGIMENTO.
Nessun clandestino deve entrare in europa. Punto.
Se qualcuno volesse trasferirsi da noi, faccia regolare domanda alle nostre ambasciate e consolati, la sua domanda sia esaminata, valutato l'interesse alle sue prestazioni ed approvata o respinta in base all'interesse nazionale ad integrarlo nella comunità locale.
Si parlerebbe solo e soltanto di UNITA' e non di MASSE.
Se, poi, le consorterie finanziarie pensano di creare una razza ogm a loro uso e consumo, per creare i presupposti di avere a disposizione masse amorfe, disponibili a lavorare con poco e perennemente in guerra tra loro per la sopravvivenza, non hanno evidentemente fatti i conti con la natura umana e con la Storia.
Evidentemente, infatti, tutti presi dalla loro ragioneria contabile, non hanno mai studiato le cause dei "pogrom" che si sono verificati nel corso della millenaria storia dell'Uomo.

domenica 10 maggio 2015

Ma è solo Renzi a fare campagna elettorale?

Ma è solo Renzi a fare campagna elettorale?
Io sono molto legato alla radio che ho spesso accesa in casa e in macchina.
Sono sistematicamente sintonizzato su radio uno (ogni tanto passo a "Latte e Miele" o "Anni 60" quando i programmi di radio uno diventano veramente ripugnanti come quelli che istigano gli immigrati ad aumentare le loro pretese) e quindi ascolto il giornale radio ogni mezz'ora.
In questi ultimi giorni le uniche dichiarazione che sento sono di Renzi.
Come presidente del consiglio e come segretario del pci/pds/ds/pd.
Possibile che l'unico a parlare e ad essere in campagna elettorale sia lui ?
Salvini non apre bocca ?
E la Meloni ?
Ogni tanto, al telegiornale Mediaset, appare Giovanni Toti, ma Renzi è debordante.
Parole, parole, parole.
Ne ha una per tutto e tutti.
Eppure quando c'era Berlusconi ad ogni servizio che riportava le sue dichiarazioni, veniva messa in onda una dichiarazione di qualche oppositore che diceva tutto il contrario.
E c'era, una volta, quando eravamo sotto la "dittatura" del Caimano, un "Osservatorio" che misurava con il bilancino quanti secondi parlava il Cav e quanti gli altri, strillando come un ossesso se non erano perfettamente pari (e calcolava tempo per il Cav anche quando Berlusconi veniva citato per essere insultato dai suoi avversari ...).
E c'era una "Autorità" che evidente è stata rimossa con la "democrazia" renziana perchè "quando c'era Lui" sanzionava chi osasse concedere a Berlusconi una manciata di secondi in più dei suoi oppositori, mentre adesso tace quando ascoltiamo solo e soltanto Renzi.
E' questo che ci aspetta per il futuro ?
Il grande fratello, ma quello orwelliano, non quello Mediaset ?
Un lavaggio del cervello, un martellamento continuo per convincerci che le chiacchiere del putto fiorentino siano fatti concreti ?
E non dite, per favore, che il comportamento e le leggi elettorali di Renzi sono "Fasciste", perchè sarebbe rendergli onore.
Renzi è un comunista, fatto e sputato.

giovedì 7 maggio 2015

Viva la Valle d'Aosta

Viva la Valle d'Aosta.
La Valle d'Aosta ha iniziato, nel concreto, ha fermare l'ingresso di clandestini nel suo territorio.
Il governo, per bocca di un tal prefetto Mario Morcone che sarebbe a capo del dipartimento che organizza l'invasione (chiamata impropriamente: integrazione) dichiara che "Abbiamo avuto una mail assolutamente di chiusura credo questo sia profondamente sbagliato e che dia anche segnali sbagliati ai nostri cittadini".
Ma sbagliato dove ?
Il signor Morcone, Renzi, Alfano, la Boldrini sono qui per difendere il nostro Popolo, non per sostituirlo con altri, per ora apparentemente più accomodanti.
Bene fa il presidente della Valle d'Aosta a chiudere le porte ai clandestini che il governo vorrebbe imporgli, così come bene hanno fatto Luca Zaia, Governatore del Veneto e Roberto Maroni, omologo della Lombardia, a mettere le mani avanti dicendo che non vogliono più un solo clandestino.
E mi aspetto che i rappresentanti del Popolo in tutte le altre regioni facciano altrettanto, dando voce e corpo a quel che vuole il Popolo e non a quel che pretendono le organizzazioni "caritatevoli" (con la nostra terra, le nostre case, i nostri soldi).
Se Renzi e compagni amano così tanto i clandestini, se li portino nel loro giardino di casa, pagando di tasca propria vitto e alloggio (e pure le vaccinazioni che, a quanto sembra, sono altamente necessarie).
Se invece vorranno imporci i clandestini, allora non potranno che essere responsabili di tutto quello che potrà accadere, scontando una reazione popolare che sarà sempre più dirompente, quanti più clandestini verranno immessi sul nostro territorio.
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martedì 5 maggio 2015

Fatta la legge trovato l'inganno

Il tronfio signorotto fiorentino ha fatto passare la sua legge grazie alla pusillanimità dei suoi oppositori interni e ai caudatari centristi.
L'ha venduta come una scelta per il bipartitismo, perchè un partito possa vincere con certezza e governare.
Ma non è così.
Non è così per due motivi.
Il primo è l'ancestrale problema imposto dalla "costituzione nata dalla resistenza antifascista bla ... bla ... bla .... la più bella del mondo ... bla ... bla ... bla ...." che all'articolo 67, escludendo il vincolo di mandato per il parlamentare, ne legittima il tradimento.
Quindi se anche Renzi potesse vincere 340 deputati, nulla esclude che in corso di legislatura 40 o 50 o più se ne escano fondando un nuovo partito come, in passato, fecero Saragat, Tanassi, il psiup, i demonazionali, Fini, Alfano (e probabilmente altri).
Ma, soprattutto, la legge non parla di "partito", bensì di "liste".
E nulla esclude (anzi sarà probabile) che per raggiungere il fatidico quorum del 40% al primo tentativo, si formino liste comuni a più partiti, suddividendosi i capilista che sono bloccati ed eletti di sicuro, ricreando quindi l'ingovernabilità potenziale e non risolvendo i problemi del quadro politico.
Fu così anche con il "mattarellum" quando, dovendo scegliere un candidato unico per i collegi uninominali, i vari partiti alleati si spartirono i collegi stessi.
Insomma tutte balle quelle raccontate circa la svolta epocale della riforma elettorale.
E non sono le uniche balle che il putto fiorentino cerca di propinare ai più boccaloni tra gli Italiani.
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lunedì 4 maggio 2015

Non si giochi sul sacrificio degli Italiani

Torno sulla imbelle scelta di Renzi di modificare le parole dell'inno nazionale e, soprattutto, quel verso "stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte" con "siam pronti alla vita".
Che sia in chiave politicamente corrotta è evidente, ma è altresì evidente come sia figlia di una mentalità che porta la nostra Civiltà alla estinzione.
"Siam pronti alla morte" significa che per la nostra Patria siamo disponibili al sacrificio più grande, quello di donare la vita, per il raggiungimento di un Ideale e perchè gli Italiani, il nostro Popolo, possano goderne i frutti.
E' la traduzione in chiave risorgimentale del Romano "dulce et decorum est pro patria mori" che ha contribuito alle gesta eroiche che portarono Roma ad essere Caput Mundi.
Ottime le considerazioni sul tema svolte nell'editoriale di ieri da Andrea Cangini, direttore de Il Resto del Carlino (sperando che adesso non lo sostituiscano con uno più prono al tronfio signorotto di Firenze).
Qual'è invece il significato educativo del renziano "siam pronti alla vita" ?
Nessuno, anzi è profondamente diseducativo perchè è il principio che porta a condannare Poliziotti e Carabinieri quando, magari anche tracimando, cercano di difendere la vera legalità che è quella della sicurezza di tutti i giorni e di tutti i cittadini.
E' il principio che porta a scaricare sulla nostra Terra orde di clandestini pronti a tagliarci la gola appena ci saremo sufficientemente distratti o rammolliti.
E' il principio che porta ad elevare a "diritto" dei capricci (come lo ius soli o il "matrimonio" degli omosessuali) ma anche situazioni che possono, al più, essere scelte dolorose e da assumere con molta cautela (come l'aborto o il divorzio).
E' il principio che porta qualcuno a sostenere la legalizzazione della droga o dell'eutanasia.
Sono tutti aspetti di una società indebolita, senza Valori, egoista, debole e quindi destinata ad essere sconfitta, annientata e sostituita.
Nessuno più ricorda Fabrizio Quattrocchi che, con la sua eroica morte, ci ricorda ed ha messo in pratica il significato di quel verso "siam pronti alla morte" che Renzi, con tutte le sue chiacchiere, ha voluto cambiare.
Molto più comodo.
Troppo comodo.
P.S.: E scommetterei che tutti quelli che sdilinquiscono per la versione politicamente corrotta del "siam pronti alla vita", siano tutti favorevoli all'aborto e all'eutanasia ...