Prima hanno fatto di tutto per tenerli dentro, con sondaggi evidentemente pilotati e l'uso alluvionale di bastone e carota.
Adesso non vedono l'ora che il Regno Unito se ne vada senza neppure attendere la tempistica e le modalità della loro Bibbia, cioè il trattato che ci ha reso schiavi delle consorterie affaristiche.
Vogliono togliere l'Inglese dalle lingue ufficiali dell'unione sovietica, offendendo quindi anche gli Irlandesi che sarebbero ben lieti di sbarazzarsi di Londra per un'atavica rivalsa, ma la lingua è sempre quella (e nessun tratto di penna può modificare la Storia che vede il Regno Unito ergersi ben al di sopra degli altri stati europei).
Tutti assieme, comunisti, socialisti, democristi e liberali hanno votato al parlamento europeo una mozione che sollecita Londra ad attivare la procedura di uscita.
Sono le tipiche reazioni di personaggi squallidi, meschini, che non sanno perdere, non hanno alcuno stile, probabilmente perchè, da maggiordomi quali sono, devono rispondere della batosta ai loro mandanti.
Tutto ciò, però, non fa che aprire gli occhi a sempre più persone e anche se questo polverone consente al bulletto di Rignano di coprire la sconfitta alle amministrative (e intanto ci si avvicina alle vacanze estive ...) i duecento parlamentari europei che hanno votato contro la mozione del nuovo arco costituzionale europeista (infame come e più di quello originale italiano degli anni settanta e ottanta) rappresentano la certezza che la Brexit non sarà l'ultimo colpo di piccone inflitto a questa costruzione marcia, corrotta e dannosa.
Intanto, un invito al boicottaggio al contrario: compriamo britannico!
mercoledì 29 giugno 2016
lunedì 27 giugno 2016
Nazione e Popolo
Gli gnomi di Bruxelles non sanno perdere.
In questo senso le reazioni isteriche come quella di Juncker che, adesso, vuole fare in fretta ad escludere il Regno Unito quando la sua stessa Bibbia, il trattato costitutivo, prevede una trattativa lunga fino a due anni.
Probabilmente Juncker ha ricevuto l'ordine di cercare di fermare ogni ulteriore velleità indipendentista e sovrana, usando il bastone e non più la carota.
Così assistiamo alla penosa sceneggiata degli europeisti britannici (chissà da chi imbeccati e finanziati ...) che accampano la pretesa di un secondo referendumperchè il primo ha avuto scarsa partecipazione (il 72 % !!!) e la Brexit ha vinto di poco (52 a 48 e con un milione e duecentomila voti di maggioranza !!!).
Una tesi simile, a parti invertite, sarebbe stata accolta da commenti ironici e da un dileggio generale con l'accusa di non saper perdere e, soprattutto, di esprimere idee antidemocratiche.
Esattamente come quelle espresse da Napolitano, Prodi, Monti (che faccia di bronzo tornare a parlare dopo i suoi fallimenti governativi !) e dal sopravvalutato scrittore napoletano monotematico (camorra).
Tutti, all'unisono, assieme ad alcune penne di regime come Calabresi e Severgnini, che si pongono il problema su quali argomenti il Popolo (per loro evidentemente "bue" quando non obbedisce agli ordini di scuderia e si dimostra più libero di loro) dovrebbe essere chiamato a votare.
Naturalmente sarebbero loro a decidere chi vota e su cosa, in modo da ottenere sempre il risultato voluto a tavolino.
Non è peraltro la prima volta che le consorterie affaristiche, tramite i loro maggiordomi, ribaltano la volontà popolare.
Nel 2008 l'Irlanda aveva bocciato con un referendum il trattato di Lisbona,poi fu messa in ginocchio dalle consorterie finanziarie e, richiamata al voto nel 2009, lo approvò.
Ma gli Inglesi non sono gli Irlandesi ...
Insomma l'attacco alla Sovranità Popolare è generale e trova obbedienti soldatini tra politici e presunti "intellettuali" dalla penna e dalla firma facile.
Per questo acquisisce più significato il "cantiere" aperto a Parma che dovrà delineare un Centro Destra rinnovato che si rivolga a chi non è renziano all'interno di un quadro che restituisca Dignità alla Nazione e Sovranità al Popolo.
Quindi, come ho spesso detto, con propri confini e una propria moneta, simboli di Sovranità e Indipendenza.
Ma anche utilizzando ogni opportunità perchè sia il Popolo, tutto e non solo i pennivendoli di regime, ad esprimersi.
Dicono che la costituzione del 1946 non preveda il referendum di indirizzo o consultivo.
Basta cambiare la costituzione, cosa che ultimamente si fa abbastanza frequentemente quando si tratta di recepire direttive europee come sul pareggio di bilancio ..., cosa, peraltro, che già si fece nel 1989 quando, a latere della consultazione per l'elezione del parlamento europeo, fummo chiamati a rispondere ad un quesito sui poteri da conferire a tale parlamento.
Allora l'88% votò, alla cieca ... praticamente come quando conferirono il Nobel (peraltro sempre più screditato ...) ad Obama prima ancora che entrasse in carica, a favore della trasformazione in "unione", senza sapere che sarebbe stata una unione sì, ma di stampo sovietico.
Mi piace ricordare come, anche allora, fui in quel 12% che votò "NO" e, purtroppo, i fatti mi hanno dato ragione.
A distanza di quasi trenta anni, con l'esperienza acquisita, pare logico un "tagliando" a quel voto e che sia il Popolo a decidere, anche se può dispiacere ai Napolitano, ai Prodi o ai Monti che, peraltro, i loro danni hanno già ampiamente fatto, quindi non vedo perchè li si debba ascoltare.
Ma hanno paura del voto popolare.
Hanno paura perchè si sono accorti come, nonostante lo schieramento di megafoni (televisioni, giornali, nani e ballerine) che hanno fatto propaganda a senso unico, non riescono a far tacere la voce della Coscienza, del Buon Senso e della Libertà.
Votare fa paura agli gnomi delle consorterie affaristiche e, quindi, ai loro maggiordomi sparsi nella autoreferenziale "società civile".
Per questo votare si deve e si può.
In questo senso le reazioni isteriche come quella di Juncker che, adesso, vuole fare in fretta ad escludere il Regno Unito quando la sua stessa Bibbia, il trattato costitutivo, prevede una trattativa lunga fino a due anni.
Probabilmente Juncker ha ricevuto l'ordine di cercare di fermare ogni ulteriore velleità indipendentista e sovrana, usando il bastone e non più la carota.
Così assistiamo alla penosa sceneggiata degli europeisti britannici (chissà da chi imbeccati e finanziati ...) che accampano la pretesa di un secondo referendumperchè il primo ha avuto scarsa partecipazione (il 72 % !!!) e la Brexit ha vinto di poco (52 a 48 e con un milione e duecentomila voti di maggioranza !!!).
Una tesi simile, a parti invertite, sarebbe stata accolta da commenti ironici e da un dileggio generale con l'accusa di non saper perdere e, soprattutto, di esprimere idee antidemocratiche.
Esattamente come quelle espresse da Napolitano, Prodi, Monti (che faccia di bronzo tornare a parlare dopo i suoi fallimenti governativi !) e dal sopravvalutato scrittore napoletano monotematico (camorra).
Tutti, all'unisono, assieme ad alcune penne di regime come Calabresi e Severgnini, che si pongono il problema su quali argomenti il Popolo (per loro evidentemente "bue" quando non obbedisce agli ordini di scuderia e si dimostra più libero di loro) dovrebbe essere chiamato a votare.
Naturalmente sarebbero loro a decidere chi vota e su cosa, in modo da ottenere sempre il risultato voluto a tavolino.
Non è peraltro la prima volta che le consorterie affaristiche, tramite i loro maggiordomi, ribaltano la volontà popolare.
Nel 2008 l'Irlanda aveva bocciato con un referendum il trattato di Lisbona,poi fu messa in ginocchio dalle consorterie finanziarie e, richiamata al voto nel 2009, lo approvò.
Ma gli Inglesi non sono gli Irlandesi ...
Insomma l'attacco alla Sovranità Popolare è generale e trova obbedienti soldatini tra politici e presunti "intellettuali" dalla penna e dalla firma facile.
Per questo acquisisce più significato il "cantiere" aperto a Parma che dovrà delineare un Centro Destra rinnovato che si rivolga a chi non è renziano all'interno di un quadro che restituisca Dignità alla Nazione e Sovranità al Popolo.
Quindi, come ho spesso detto, con propri confini e una propria moneta, simboli di Sovranità e Indipendenza.
Ma anche utilizzando ogni opportunità perchè sia il Popolo, tutto e non solo i pennivendoli di regime, ad esprimersi.
Dicono che la costituzione del 1946 non preveda il referendum di indirizzo o consultivo.
Basta cambiare la costituzione, cosa che ultimamente si fa abbastanza frequentemente quando si tratta di recepire direttive europee come sul pareggio di bilancio ..., cosa, peraltro, che già si fece nel 1989 quando, a latere della consultazione per l'elezione del parlamento europeo, fummo chiamati a rispondere ad un quesito sui poteri da conferire a tale parlamento.
Allora l'88% votò, alla cieca ... praticamente come quando conferirono il Nobel (peraltro sempre più screditato ...) ad Obama prima ancora che entrasse in carica, a favore della trasformazione in "unione", senza sapere che sarebbe stata una unione sì, ma di stampo sovietico.
Mi piace ricordare come, anche allora, fui in quel 12% che votò "NO" e, purtroppo, i fatti mi hanno dato ragione.
A distanza di quasi trenta anni, con l'esperienza acquisita, pare logico un "tagliando" a quel voto e che sia il Popolo a decidere, anche se può dispiacere ai Napolitano, ai Prodi o ai Monti che, peraltro, i loro danni hanno già ampiamente fatto, quindi non vedo perchè li si debba ascoltare.
Ma hanno paura del voto popolare.
Hanno paura perchè si sono accorti come, nonostante lo schieramento di megafoni (televisioni, giornali, nani e ballerine) che hanno fatto propaganda a senso unico, non riescono a far tacere la voce della Coscienza, del Buon Senso e della Libertà.
Votare fa paura agli gnomi delle consorterie affaristiche e, quindi, ai loro maggiordomi sparsi nella autoreferenziale "società civile".
Per questo votare si deve e si può.
venerdì 24 giugno 2016
Rule Britannia
Il risultato del voto inglese che si profila con la vittoria dell'uscita del Regno Unito dall'unione sovietica europea, apre alla speranza per il futuro, anche se non avrà immediate conseguenze se non per chi nei giorni scorsi, dopo che uno squilibrato aveva sparato ad una pasionaria del "remain" , ha massicciamente acquistato in borsa nella convinzione di una vittoria delle consorterie finanziarie.
Peggio per loro.
Meglio per noi se invece di impiegare due anni per concordare i termini dell'uscita della Gran Bretagna, si potesse risolvere in pochi mesi, per dare anche agli altri Popoli e alle altre Nazioni d'Europa la possibilità di liberarsi dal giogo delle consorterie affaristiche che hanno costruito questo demone.
A cominciare dalla Francia che voterà per le presidenziali nel 2017 e per continuare con l'Italia che, male che vada, voterà nel 2018 (ma io conto molto prima, soprattutto se il bulletto fiorentino subirà una sonora sconfitta al referendum di ottobre).
Intanto possiamo solo ringraziare i Britannici che ci hanno messo in mano il bisturi che ci consente di recidere il tumore e tornare Liberi, Sovrani e Indipendenti.
Peggio per loro.
Meglio per noi se invece di impiegare due anni per concordare i termini dell'uscita della Gran Bretagna, si potesse risolvere in pochi mesi, per dare anche agli altri Popoli e alle altre Nazioni d'Europa la possibilità di liberarsi dal giogo delle consorterie affaristiche che hanno costruito questo demone.
A cominciare dalla Francia che voterà per le presidenziali nel 2017 e per continuare con l'Italia che, male che vada, voterà nel 2018 (ma io conto molto prima, soprattutto se il bulletto fiorentino subirà una sonora sconfitta al referendum di ottobre).
Intanto possiamo solo ringraziare i Britannici che ci hanno messo in mano il bisturi che ci consente di recidere il tumore e tornare Liberi, Sovrani e Indipendenti.
martedì 21 giugno 2016
Il Centro Destra scelga subito
I ballottaggi ci dicono che la stagione della gloria per Renzi è già terminata.
E'proprio vero che le bugie hanno le gambe corte e, semmai, meraviglia che ci siano ancora Italiani disposti a credergli.
I votanti sono ancora calati, ma peggio per chi resta a casa, perchè sarà amministrato da chi non ha scelto senza nemmeno avere il diritto di lamentarsi.
I numeri contro Renzi sono impietosi.
Aveva sei capoluoghi di regione su sette ed è rimasto con tre.
Aveva ventun capoluoghi di provincia su ventisei ed è rimasto con nove.
Se Atene piange, però, Sparta non ride perchè se è vero che il Centro Destra ancora respira, finchè non deciderà di sposare, senza se e senza ma, la causa di un Centro Destra coerente e tra la gente, sarà sempre soggetto all'influenza delle consorterie europee che, poi, ne pilotano le scissioni in base alle proprie convenienze.
E le parole di Parisi (la sua sconfitta è quella che mi dispiace meno) la dicono lunga su quanti continuano a sperare di trovarsi con un Centro Destra addomestica.
E come dopo la guerra del Peloponneso, tra Atene e Sparta fiaccate dalle reciproche rivalità uscì vincitore il terzo incomodo, Tebe, così l'unico a potersi fregiare del titolo di vincitore è Grillo con il suo movimento raccogliticcio quanto a personale, ma che attira il voto di protesta.
Non che abbiano vinto tanto, ma hanno vinto significativamente a Roma e Torino, contro due vecchie volpi del pci/pds/ds/pd, surclassandone una e mandando in pensione l'altra.
L'Italia si conferma così tripartita, incerta sul futuro, ancora in declino.
Sa che la strada di Renzi è sbagliata, ma non ha ancora il coraggio di dargli un bel calcio nel fondo schiena.
Ha paura del "dopo", ma il "dopo", qualunque sia, non potrà che essere migliore.
Soprattutto se il Centro Destra romperà gli ormeggi e si collocherà senza tentennamenti sul fronte antieuropeista e antimmigrazionista.
E'proprio vero che le bugie hanno le gambe corte e, semmai, meraviglia che ci siano ancora Italiani disposti a credergli.
I votanti sono ancora calati, ma peggio per chi resta a casa, perchè sarà amministrato da chi non ha scelto senza nemmeno avere il diritto di lamentarsi.
I numeri contro Renzi sono impietosi.
Aveva sei capoluoghi di regione su sette ed è rimasto con tre.
Aveva ventun capoluoghi di provincia su ventisei ed è rimasto con nove.
Se Atene piange, però, Sparta non ride perchè se è vero che il Centro Destra ancora respira, finchè non deciderà di sposare, senza se e senza ma, la causa di un Centro Destra coerente e tra la gente, sarà sempre soggetto all'influenza delle consorterie europee che, poi, ne pilotano le scissioni in base alle proprie convenienze.
E le parole di Parisi (la sua sconfitta è quella che mi dispiace meno) la dicono lunga su quanti continuano a sperare di trovarsi con un Centro Destra addomestica.
E come dopo la guerra del Peloponneso, tra Atene e Sparta fiaccate dalle reciproche rivalità uscì vincitore il terzo incomodo, Tebe, così l'unico a potersi fregiare del titolo di vincitore è Grillo con il suo movimento raccogliticcio quanto a personale, ma che attira il voto di protesta.
Non che abbiano vinto tanto, ma hanno vinto significativamente a Roma e Torino, contro due vecchie volpi del pci/pds/ds/pd, surclassandone una e mandando in pensione l'altra.
L'Italia si conferma così tripartita, incerta sul futuro, ancora in declino.
Sa che la strada di Renzi è sbagliata, ma non ha ancora il coraggio di dargli un bel calcio nel fondo schiena.
Ha paura del "dopo", ma il "dopo", qualunque sia, non potrà che essere migliore.
Soprattutto se il Centro Destra romperà gli ormeggi e si collocherà senza tentennamenti sul fronte antieuropeista e antimmigrazionista.
sabato 18 giugno 2016
Domani in Italia i ballottaggi
Così, mentre l'Italia stende anche la Svezia nei campionati europei di calcio, decisamente di basso livello, le principali città italiani si apprestano a scegliere il sindaco per i prossimi cinque anni.
Ricordo che su sette città al voto, sei erano governate dalla sinistra renziana e una dalla sinistra antirenziana.
Al primo turno è stato eletto solo un sinistro renziano a Cagliari, le altre sei città ripartono tutte da un duello che è necessariamente tra il pci/pds/ds/pd e le opposizioni divise tra il Centro Destra (Bologna, Milano, Trieste) e i grillini (Roma e Torino) con uno scontro tra il Centro Destra e la sinistra antirenziana a Napoli.
Fondamentalmente il voto deve decidere se chi ha amministrato negli ultimi cinque anni ha fatto bene e merita la riconferma per se stesso o per il suo successore.
Ma dovrà anche essere un segnale per Renzi e il governo, prima della madre di tutte le battaglie ad ottobre.
Perchè hanno amministrato male e anche per dare uno schiaffone a Renzi io spero che vincano tutti gli antirenziani:
*Lucia BORGONZONI a Bologna
*Chiara APPENDINO a Torino
*Virginia RAGGI a Roma
*Stefano PARISI a Milano
*Roberto DI PIAZZA a Trieste.
A Napoli, anche se De Magistris è un arrabbiato antirenziano, voterei *Lettieri.
Impossibile totalizzare sei su sei, ma, considerati i numeri di partenza, tutto quello che viene, è guadagnato.
L'importante, in questa fase è riprendere confidenza con l'elettorato e dare il segnale che l'opposizione c'è.
Ricordo che su sette città al voto, sei erano governate dalla sinistra renziana e una dalla sinistra antirenziana.
Al primo turno è stato eletto solo un sinistro renziano a Cagliari, le altre sei città ripartono tutte da un duello che è necessariamente tra il pci/pds/ds/pd e le opposizioni divise tra il Centro Destra (Bologna, Milano, Trieste) e i grillini (Roma e Torino) con uno scontro tra il Centro Destra e la sinistra antirenziana a Napoli.
Fondamentalmente il voto deve decidere se chi ha amministrato negli ultimi cinque anni ha fatto bene e merita la riconferma per se stesso o per il suo successore.
Ma dovrà anche essere un segnale per Renzi e il governo, prima della madre di tutte le battaglie ad ottobre.
Perchè hanno amministrato male e anche per dare uno schiaffone a Renzi io spero che vincano tutti gli antirenziani:
*Lucia BORGONZONI a Bologna
*Chiara APPENDINO a Torino
*Virginia RAGGI a Roma
*Stefano PARISI a Milano
*Roberto DI PIAZZA a Trieste.
A Napoli, anche se De Magistris è un arrabbiato antirenziano, voterei *Lettieri.
Impossibile totalizzare sei su sei, ma, considerati i numeri di partenza, tutto quello che viene, è guadagnato.
L'importante, in questa fase è riprendere confidenza con l'elettorato e dare il segnale che l'opposizione c'è.
martedì 14 giugno 2016
Un sindaco per i cittadini, non per la casta
Le elezioni amministrative dovrebbero essere un momento di valutazione sull'operato dei sindaci uscenti e di progetto per la città dei prossimi cinque anni.
Assumono però un significato politico di carattere generale quando i problemi sono comuni e se ogni città ha le sue questioni sul traffico, sulle zone pedonali, sul rifacimento del manto stradale, sul trasporto pubblico, sui servizi sociali e scolastici (e se si discute di questo vuol dire che i sindaci uscenti come Fassino e Merola o quelli appartenente alla stessa fazione politica del sindaco commissariato come Giachetti e Sala hanno fatto male e, quindi, logica vorrebbe che si votasse per l'alternativa di Chiara Appendino a Torino, Lucia Borgonzoni a Bologna, Virginia Raggi a Roma e Stefano Parisi a Milano) tutte le città hanno almeno due problemoni oni oni in comune: le tasse (di cui scriverò nei prossimi giorni) e l'immigrazione.
La folle politica della triade Monti-Letta-Renzi, pronubi Bergoglio e la Boldrini, ha comportato non il circoscrivere la questione alla Sicilia o ai luoghi di sbarco dei clandestini, bensì alla loro diffusione su tutto il territorio nazionale rendendolo un problema di tutti, commettendo lo stesso errore che il Fascismo fece con il confino dei mafiosi dispersi in tutta Italia e quindi con la possibilità di creare altrove la loro rete criminale.
Ma non si può cavar sangue dalle teste degli Alfano e dei Renzi e quindi dobbiamo prendere atto della realtà e affrontarla.
Non certo gravando sui cittadini, non certo lasciando agli immigrati (o ai rom) zone di città senza controllo, ma colpendo le zone d'ombra come le sin troppe cooperative o organizzazioni il cui interesse per gli immigrati è sin troppo sospetto, soprattutto quando percepiscono rimborsi dallo stato.
Il primo compito dei sindaci è lo stesso in tutta Italia ed è il medesimo che graverebbe sul governo: tutelare la sicurezza, il benessere e le proprietà degli Italiani.
Questo si può ottenere con un ferreo controllo degli immigrati, una loro permanenza ridotta nel tempo e rifiutando di cedere alle loro pretese di scegliere alloggio, vitto, beni di consumo che neppure a tanti Italiani sono concessi.
Se tutti i sindaci agissero in questo modo, allora il governo sarebbe costretto anche a rivedere la sua politica di usare impropriamente la Marina Militare come taxi per i clandestini e attivare, invece, un sistema di respingimento che dia respiro alla nostra Patria e a tutti noi.
Ma perchè ciò accada devono essere eletti sindaci che vogliano veramente rappresentare una alternativa al pessimo andazzo di un governo che favorisce l'invasione invece di contrastarla.
Ancora una volta sono da battere i candidati che sono espressione del pci/pds/ds/pd, del partito di Renzi, per favorire le loro alternative:
DI PIAZZA a Trieste
BORGONZONI a Bologna
RAGGI a Roma (si avete letto bene)
APPENDINO a Torino ( anche qua...)
PARISI a Milano.
lunedì 13 giugno 2016
Le opinioni e la ricerca storica non sono reato
Renzi ha definito "squallida" la pubblicazione di Mein Kampf come allegato al primo volume della Storia del Terzo Reich di William Shirer in vendita da sabato 11 con il Giornale.
Certamente il lettore di molti fumetti e pochi libri, come lo ha descritto Sallusti nel suo editoriale di domenica, attribuendo al prossimo i reconditi e poco nobili motivi che muovono le sue azioni (acquisire voti di una certa parte politica: lui imputa al Giornale di strizzare l'occhio all'estrema destra, ma così facendo proprio lui cerca di accattivarsi l'estrema sinistra) vuole imporre una uniformità di pensiero, di opinioni, di letture, di interpretazione storica che torna utile esclusivamente ai burattinai delle consorterie finanziarie europee.
E' anche per questo che pochi giorni fa è stata approvata l'ennesima estensione della infame legge Mancino per colpire con una aggravante chi commettesse un nuovo reato di opinione il "negazionismo", in pratica per punire che volesse studiare, approfondire, commentare e diffondere le sue conclusioni, la Storia senza accontentarsi della vulgata generalizzata.
Allo stesso modo domenica mattina ho ascoltato per radio un tizio che, nella tirata contro la scelta del Giornale, ne contrappone la scelta (pubblicazione integrale di una traduzione del 1934 con solo una prefazione critica) con la pubblicazione del medesimo testo da parte dell'Istituto di Storia di Monaco che, come ha detto questo Solone, è pieno di glosse e commenti.
La solita spocchia sinistra: ti permetto di leggere anche questo testo, però ti spiego come devi interpretare quello che leggi.
Ma chi dice che la tua interpretazione sia quella giusta ?
E poi come ti permetti di dire al prossimo TU spieghi a LORO come interpretare un testo ?
Capirei se un medico o un ingegnere dicessero a me : ti spiego la genesi di una malattia o come costruire una casa.
Ma non accetto che qualcuno mi imponga la SUA interpretazione su un fatto storico o una norma giuridica come se fosse la Verità rivelata.
E così è per la lettura di un libro.
Se siamo idonei a votare, lo siamo anche per decidere se leggere un libro e come interpretarlo.
Ma i regimi sono fatti di proibizioni e di leggi che sanzionano le opinioni e bruciano i libri.
Come i centri sociali che vogliono impedire a Salvini di parlare a Bologna e, non potendo mettere le mani sull'originale, si appagano bruciandone il libro biografico e la fotografia.
Sembra proprio che il 1984 sia arrivato oggi.
martedì 7 giugno 2016
Il 5 giugno è nato il Centro Destra del futuro prossimo
E' presto per un giudizio sul voto amministrativo e, forse, non lo si potrà esprimere adattandolo alla politica nazionale perchè troppo variegate sono le situazioni in oltre 1300 comuni.
Possiamo guardare ai sette capoluoghi di regione dove la sinistra è riuscita a conquistare Cagliari al primo turno, ma sono costretti al ballottaggio a Trieste, Bologna, Torino, Milano e, a fatica, Roma, restandone esclusi a Napoli.
Dal canto suo il Centro Destra è al ballottaggio a Trieste, Bologna, Milano e Napoli , escluso a Roma e i grillini sono al ballottaggio a Roma e Torino e, se vogliamo, anche a Napoli per interposta persona.
L'Italia tripolare è quindi realtà e vedremo come finirà, ricordando che di quei sette capoluoghi di regione la sinistra ne amministravano sei.
Ma quello che a me interessa in queste votazioni di passaggio è la mia area politica.
Il Centro Destra ha compiuto una bella rimonta a Milano, anche se è un Centro Destra che non credo rivedremo mai più, essendovi compresi anche gli alfinioti.
A Bologna è il più bel risultato di sempre dopo il 1999.
Lucia Borgonzoni, candidata leghista, ha fatto meglio di Gazzoni nel 1995 e di Cazzola nel 2009, a dimostrazione che sono tutte balle quelle che dicono che il Centro Destra può vincere solo con i "mosci" , pardon i "moderati".
A Roma si sono consumati gli ultimi passi sul viale del tramonto di una classe Politica che, sostenendo Marchini, ha preso una cantonata tale da indurmi a pensare che sia tutta una combine con Renzi per aiutarlo a far arrivare al ballottaggio Giachetti.
Uno come Berlusconi o ha perso completamente le sue capacità di captare gli umori (e il risultato di Milano lo smentirebbe) oppure ha volutamente perso Roma.
Oggi ho letto di "notizie" che vorrebbero Berlusconi non mostrarsi pentito, bensì di confermare che "i due ragazzi" (Salvini e la Meloni) avevano bisogno di una lezione.
Una lezione che ha visto i 2 doppiare a Roma Marchini e in tutta Italia la Lega superare Forza Italia.
Non male come lezione.
In ogni caso, come ha giustamente ha detto qualcuno , da oggi nulla sarà più come prima.
Il Centro Destra del futuro prossimo è nato a Roma e da lì dovrà crescere in tutta Italia, senza più alcuna soggezione o timore reverenziale.
E chi ci starà, sarà dentro, chi non ci starà porterà solo effimera acqua al mulino di Renzi, ma non avrà lunga vita.
sabato 4 giugno 2016
Domani si vota
#ScriviZanon #ilTuoVotoVale
Sì può essere disgustati dai politici, dai partiti, dai privilegi della casta ma chi domani non voterà darà a chi vota la delega per decidere al suo posto.
Per chi ama l'Italia, per chi vuole preservare l'Identità di un Popolo, ripristinare la Sovranità di una Nazione, ridurre l'invadenza di uno stato predone e sprecone, anche un voto amministrativo, preposto a riparare buche, ordinare il traffico, rendere fruibile la propria città garantendo la sicurezza degli abitanti e delle loro proprietà, può essere importante.
L'Italia sta tornando terra di conquista per le potenze straniere per colpa di governi inetti, guidati da maggiordomi dell'unione sovietica europea proni ai voleri altrui e pronti al genocidio del Popolo Italiano per sostituirlo con clandestini estranei alla nostra Storia, alla nostra Cultura, alla nostra Tradizione.
Il disegno si completerebbe con una "riforma" peggiorativa di una costituzione, quella del 1948, già pessima di suo perché frutto di un compromesso al ribasso tra cattolici, comunisti e socialisti.
Al voto andranno comuni importanti come Milano, Roma, Trieste, Torino, Napoli e la mia martoriata Abano Terme.
In ognuno di questi comuni e dei restanti 1300 chiamati al voto la sconfitta dei nunzi renziani di turno rappresenterà una boccata di ossigeno per l'intera Nazione.
Anche se alcuni candidati, come ad esempio Parisi a Milano, possono non rappresentare quella rivolta contro la burocrazia tiranna delle consorterie finanziarie internazionali andranno comunque votati per evitare il peggio.
In altri comuni, come a Roma votando Giorgia Meloni o a Bologna votando Lucia Borgonzoni avremo invece la possibilità di aiutare la costruzione di una vera alternativa nazionale e identitaria che possa combattere con successo il tentativo del valletto fiorentino di trasformarci in sudditi di un'unione sovranazionale guidata dalle peggiori consorterie finanziarie.
Un Centro Destra dove il prevalere dell'ala autenticamente reazionaria, identitaria e tradizionalista, presidenzialista, nazionalista e federalista allo stesso tempo, potrà respingere ogni illusione di "unità nazionale" con chi questa Nazione sta distruggendo nel nome di un internazionalismo ancora più pericoloso di quello socialcomunista.
Un voto non risolve i problemi, ma può concederci più tempo per reagire e rallentare la devastazione posta in atto dalla triade Monti-Letta-Renzi.
Votare i Candidati Sindaco del Centro Destra, aiuta più che starsene snobisticamente a casa. Naturalmente ad Abano "Scrivi Zanon"
Sì può essere disgustati dai politici, dai partiti, dai privilegi della casta ma chi domani non voterà darà a chi vota la delega per decidere al suo posto.
Per chi ama l'Italia, per chi vuole preservare l'Identità di un Popolo, ripristinare la Sovranità di una Nazione, ridurre l'invadenza di uno stato predone e sprecone, anche un voto amministrativo, preposto a riparare buche, ordinare il traffico, rendere fruibile la propria città garantendo la sicurezza degli abitanti e delle loro proprietà, può essere importante.
L'Italia sta tornando terra di conquista per le potenze straniere per colpa di governi inetti, guidati da maggiordomi dell'unione sovietica europea proni ai voleri altrui e pronti al genocidio del Popolo Italiano per sostituirlo con clandestini estranei alla nostra Storia, alla nostra Cultura, alla nostra Tradizione.
Il disegno si completerebbe con una "riforma" peggiorativa di una costituzione, quella del 1948, già pessima di suo perché frutto di un compromesso al ribasso tra cattolici, comunisti e socialisti.
Al voto andranno comuni importanti come Milano, Roma, Trieste, Torino, Napoli e la mia martoriata Abano Terme.
In ognuno di questi comuni e dei restanti 1300 chiamati al voto la sconfitta dei nunzi renziani di turno rappresenterà una boccata di ossigeno per l'intera Nazione.
Anche se alcuni candidati, come ad esempio Parisi a Milano, possono non rappresentare quella rivolta contro la burocrazia tiranna delle consorterie finanziarie internazionali andranno comunque votati per evitare il peggio.
In altri comuni, come a Roma votando Giorgia Meloni o a Bologna votando Lucia Borgonzoni avremo invece la possibilità di aiutare la costruzione di una vera alternativa nazionale e identitaria che possa combattere con successo il tentativo del valletto fiorentino di trasformarci in sudditi di un'unione sovranazionale guidata dalle peggiori consorterie finanziarie.
Un Centro Destra dove il prevalere dell'ala autenticamente reazionaria, identitaria e tradizionalista, presidenzialista, nazionalista e federalista allo stesso tempo, potrà respingere ogni illusione di "unità nazionale" con chi questa Nazione sta distruggendo nel nome di un internazionalismo ancora più pericoloso di quello socialcomunista.
Un voto non risolve i problemi, ma può concederci più tempo per reagire e rallentare la devastazione posta in atto dalla triade Monti-Letta-Renzi.
Votare i Candidati Sindaco del Centro Destra, aiuta più che starsene snobisticamente a casa. Naturalmente ad Abano "Scrivi Zanon"
venerdì 3 giugno 2016
Femminicidio
Mentre ieri mattina ero in viaggio , ascoltavo la trasmissione "Radio anch'io" incentrata sull'omicidio della giovane donna a Roma, bruciata viva.
Uno sbrodolamento generale nel quale poche sono state le voci sensate, come quella di una professoressa che ha rilevato come anche molte ragazze mettono del loro, specie nel vestirsi.
Il programma si è sviluppato su due punti:educazione e sanzione.
Il primo mi sembra improntato ad un lavaggio del cervello che trasformi i ragazzi in eunuchi.
Il secondo espressione di un ragionamento razzista che vorrebbe punire più severamente gli omicidi di una donna rispetto a quelli di un uomo.
Non hanno parlato degli omosessuali ma forse pensano di collocarli da una parte o dall'altra a seconda che siano "danti" o "prendenti ".
Immagino poi che la maggior parte dei talebani delle punizioni e dell'educazione, sia favorevole all'importazione massiccia di clandestini con una cultura della donna ben radicata e contrari alla pena di morte.
Io penso invece che un omicidio vada punito in egual modo, indipendentemente che la vittima sia uomo o donna.
La differenza consiste nella tipologia del delitto e chi brucia viva una persona, uomo o donna che sia, merita solo la pena di morte.
Quanto all'educazione occorre tornare alla Tradizione, considerando la diversità intrinseca degli uomini e delle donne.
Non imporre, magari, ai maschi di giocare con le bambole.
Educazione tradizionale e punizione esemplare per i delitti, non violare la personalità o creare omicidi di serie A e di serie B, solo così potremo dirci società civile.
Uno sbrodolamento generale nel quale poche sono state le voci sensate, come quella di una professoressa che ha rilevato come anche molte ragazze mettono del loro, specie nel vestirsi.
Il programma si è sviluppato su due punti:educazione e sanzione.
Il primo mi sembra improntato ad un lavaggio del cervello che trasformi i ragazzi in eunuchi.
Il secondo espressione di un ragionamento razzista che vorrebbe punire più severamente gli omicidi di una donna rispetto a quelli di un uomo.
Non hanno parlato degli omosessuali ma forse pensano di collocarli da una parte o dall'altra a seconda che siano "danti" o "prendenti ".
Immagino poi che la maggior parte dei talebani delle punizioni e dell'educazione, sia favorevole all'importazione massiccia di clandestini con una cultura della donna ben radicata e contrari alla pena di morte.
Io penso invece che un omicidio vada punito in egual modo, indipendentemente che la vittima sia uomo o donna.
La differenza consiste nella tipologia del delitto e chi brucia viva una persona, uomo o donna che sia, merita solo la pena di morte.
Quanto all'educazione occorre tornare alla Tradizione, considerando la diversità intrinseca degli uomini e delle donne.
Non imporre, magari, ai maschi di giocare con le bambole.
Educazione tradizionale e punizione esemplare per i delitti, non violare la personalità o creare omicidi di serie A e di serie B, solo così potremo dirci società civile.
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