Il risultato del voto inglese che si profila con la vittoria dell'uscita del Regno Unito dall'unione sovietica europea, apre alla speranza per il futuro, anche se non avrà immediate conseguenze se non per chi nei giorni scorsi, dopo che uno squilibrato aveva sparato ad una pasionaria del "remain" , ha massicciamente acquistato in borsa nella convinzione di una vittoria delle consorterie finanziarie.
Peggio per loro.
Meglio per noi se invece di impiegare due anni per concordare i termini dell'uscita della Gran Bretagna, si potesse risolvere in pochi mesi, per dare anche agli altri Popoli e alle altre Nazioni d'Europa la possibilità di liberarsi dal giogo delle consorterie affaristiche che hanno costruito questo demone.
A cominciare dalla Francia che voterà per le presidenziali nel 2017 e per continuare con l'Italia che, male che vada, voterà nel 2018 (ma io conto molto prima, soprattutto se il bulletto fiorentino subirà una sonora sconfitta al referendum di ottobre).
Intanto possiamo solo ringraziare i Britannici che ci hanno messo in mano il bisturi che ci consente di recidere il tumore e tornare Liberi, Sovrani e Indipendenti.
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