lunedì 30 aprile 2018

Tempo di dichiarazione dei redditi

Il due di maggio chi non ha particolari problematiche può già esaurire il suo obbligo dichiarativo con la cosiddetta "dichiarazione precompilata".
Deve però, come tutti gli altri, ricordarsi di esprimere la sua opzione per l'8, il 5 e il 2 per mille.
Non comportando alcun aumento della tassazione, scegliere a chi riversare quelle misere somme (che però moltiplicate per milioni di contribuenti diventano molto significative) è quindi non solo opportuno, ma necessario per evitare che siano fagocitate nel bilancio e quindi nello sperpero di stato.
Quest'anno nella precompilata vi è anche l'indicazione di come sono ripartite le nostre tasse e invito tutti a guardare ed arrabbiarsi perchè la prima voce è quella della sanità e tutti sappiamo che, se vogliamo essere curati bene, dobbiamo comunque pagare di nuovo, ma tornerò sopra tale riparto in un'altra occasione.
Oggi mi preme invitare a scegliere l'8, il 5 e il 2 per mille.
Sul cinque per mille, vi sono tante associazioni meritevoli e non mi sento di indicarne una, anche se la mia personale scelta è, diciamo, ideologica verso una associazione che opera, tra l'altro, per aiutare la madri a non abortire.
L'8 per mille fu la prima occasione di disporre di quel che, comunque, lo stato ci sottrae con le tasse.
Da poche scelte, ora abbiamo quasi una intera pagina di opzione tra confessioni e associazioni religiose.
Qui, invece, mi sento di suggerire, escludendo a priori lo stato, di escludere anche tutte quelle confessioni che praticano l'immigrazionismo, il pauperismo, il bergoglionesimo insomma.
A leggere bene ne resta una sola che possa in un certo modo corrispondere alle esigenze di una scelta in linea con la nostra tradizione e con la nostra civiltà: la chiesa ortodossa.
Una scelta che, personalmente, ho fatto sin dall'anno successivo all'elezione di Bergoglio.
Probabilmente in Vaticano hanno registrato un calo di consensi, tanto che, se notate, il ventriloquo di Bergoglio, Galantino, è da un po' di tempo che non ammorba i notiziari con le sue sparate immigrazioniste.
Ma io non mi dimentico che c'è.
La scelta per l'8, il 5 e il 2 per mille non ci costa nulla perchè è a valere su denaro che già lo stato ci sottrae comunque, quindi facciamola con cognizione di causa, dandole una valenza anche di scelta ideale e politica.
#ItaliaSveglia
#AlessioZanon

venerdì 27 aprile 2018

Dov'è finita la fretta di Mattarella ?

Mattarella aveva assunto il ruolo (di cui non ha proprio il phisique) di fustigatore dei partiti e della loro presunta melina, rifiutando sdegnosamente di dare tempo a Salvini di attendere il voto delle regionali in Molise e in Friuli Venezia Giulia.
Adesso, invece, si attenderà la direzione cattocomunista del 3 maggio (quattro giorni dopo le elezioni in Friuli Venezia Giulia, prima di procedere con l'eventuale costituzione di un governo tra i desperados della sinistra e i descamisados grillini.
E magari l'esito del voto regionale farà saltare tutto e ripartire i protagonisti dal via.
Non è un problema.
La politica, nonostante la melma che la contraddistingue, alla fine premia la coerenza.
Devono solo continuare senza lasciarsi irretire o innervosire dai giochini altrui.
Un governo di cattocomunisti e grillini è destinato a devastare l'Italia e impoverire gli Italiani e non credo che dovremo attendere cinque anni per poter avere la nostra rivincita.
Nel 2006 Prodi vinse (e ancora possono esservi dei dubbi sui voti in alcune regioni del sud) ma ebbe una vita travagliata, opprimendo a tal punto gli Italiani che dopo due anni si beccò un voto di sfiducia e andò a casa, ponendo le premesse per il trionfo elettorale del Centro Destra del 2008, vanificato dal tradimento di Fini e dei suoi.
L'importante è tenere accesa la Fiamma del Centro Destra, senza compromessi sulle questioni essenziali (tasse, immigrazione, Sovranità, sicurezza, lavoro, pensioni) e il voto ci premierà.
Peccato per le sofferenze che gli epigoni di Prodi ci infliggeranno nel frattempo.
Ricambieremo con gli interessi.
#AlessioZanon
#ItaliaSveglia

mercoledì 25 aprile 2018

La coerenza vincerà

Ovviamente non so come finirà l'ennesimo minuetto "istituzionale" e, onestamente, non so neppure cosa sperare.
Personalmente, appena conosciuti i risultati del 4 marzo, sono stato dell'idea che si dovesse tornare a votare.
La maggioranza degli elettori ha votato per cambiare e se i grillini e il Centro Destra (unito !) non sono riusciti a trovare un'intesa per colpa dei veti personali dei grillini, allora non vedo altre strade per rispettare il voto che tornare alle urne.
Se, invece, si fosse riuscito a mettere in piedi un governo che bloccasse l'immigrazione, facesse pulizia dei clandestini già sulla nostra terra, abbassasse le tasse, si liberasse dalla sudditanza verso Bruxelles, abolisse la Fornero e garantisse il diritto di difendersi dai rapinatori, allora avrei anche potuto turarmi il naso e la bocca e accettare la compagnia dei grillini e persino la presidenza di Di Maio.
Così non è stato, punto e a capo.
Un eventuale governo tra cinque stelle e cattocomunisti appare improponibile, anche con l'aiuto dei soliti "Responsabili" mandati a sostenerli a comando.
I grillini rinuncerebbero a tutte le loro caratteristiche giurando fedeltà a Bruxelles e alla Nato, confermerebbero la legge Fornero e l'unico loro sfogo sarebbe esiziale per l'Italia: una patrimoniale per finanziare il reddito di cittadinanza per lavativi e fannulloni.
Vorrebbe dire lasciare al Centro Destra e, in particolare, a quelli che non si piegano, la fiaccola della rivolta contro il sistema e consegnare al Centro Destra una vittoria certa alle prossime elezioni.
Per questo non so cosa augurarmi, se il "tanto peggio, tanto meglio" (governo cattocomunisti-grillini) oppure se un rapido ritorno alle urne stante l'impossibilità di trovare i numeri per una maggioranza.
In ogni caso, gli unici che avranno riconferme e crescita elettorale saranno quelli che vanteranno una coerenza cristallina. quelli che Hanno sempre difeso l'unità del Centro Destra.
Hanno però ragionato su scenari alternativi e concreti per dare un governo all'Italia.
Non hanno mai rinunciato a porre i paletti sul programma e non sugli uomini.
E, infine, ma dato per me più importante, hanno sempre escluso a priori qualsivoglia consociativismo con i cattocomunisti.
Spero di non essere smentito nelle prossime ore, ma credo che se confermeranno tale loro linea, dimostreranno non solo di essere ottimi politici, ma anche persone affidabili, credibili e ampiamente votabili.
#ItaliaSveglia
#StiamoConAlessioZanon

venerdì 20 aprile 2018

Il compromesso ha un prezzo da pagare

Ricordo che una volta si diceva che in Italia quando si incontrano due persone, formano già tre partiti.
Il significato è semplice: siamo talmente compresi dalla nostra autoreferenzialità, che siamo poco disponibili a conciliare le nostre con le idee altrui, anche quando sono più che confinanti.
Un partito è già una somma di individualità, ancora maggiore è una Coalizione.
Ognuno di questi passi, però, è un progresso, perchè vuol dire che tra tante individualità c'è stata disponibilità a fare spazio anche alle ragioni altrui.
E poco importa se quello spazio si apre su argomenti sui quali altri non sono interessati.
Paralre di governo tra due delle tre forze che hanno i numeri per farlo (Centro Destra +ù grillini, oppure grillini + cattocomunisti, oppure cattocomunisti + Centro Destra) rappresenterebbe una disponibilità difficilmente manifestabile.
Già pensare che uno come Di Maio possa trovare una occupazione a Palazzo Chigi farebbe venire l'orticaria, non solo a me, ma a chiunque abbia lavorato nella sua vita almeno un anno.
Che, poi, si possa concedere lo ius soli, accogliere altri clandestini, continuare a perseguitare chi si difende dai rapinatori, aumentare progressivamente l'età pensionabile, pagare un reddito a lavativi e fannulloni e inginocchiarsi davanti a Bruxelles e Berlino, mi sembra del tutto inconcepibile.
Per questo leggo con sospetto le dichiarazioni ottimistiche di Salvini su un possibile accordo con i grillini mentre gradisco le parole di chiusura verso il pci/pds/ds/pd.
E allora quale governo ?
La risposta è sempre quella: un governo di minoranza del Centro Destra e al voto a giugno.
A meno che il prezzo da pagare per un compromesso indecente non lo vogliano pagare grillini e cattocomunisti.
Allora dico: si mettano assieme e si salvi chi può.
#ItaliaSvegliati
#AlessioZanon
#AlVotoSubito

martedì 17 aprile 2018

Perchè non vogliono aspettare il voto regionale ?

Leggo che l'abitualmente lento Mattarella sembra sia stato contagiato dal ballo di San Vito renziano e voglia "fare presto" per dare l'incarico di formare il nuovo governo.
Eppure siamo appena ad un mese e mezzo dal voto (la Germania ha impiegato sei mesi, la Spagna un anno come il Belgio e mi sembra che l'Olanda sia ancora tra color che son sospesi).
Che fretta c'è ?
Perchè non si può attendere il voto del Molise il 22 aprile e soprattutto quello del Friuli Venezia Giulia del 29 aprile ?
Sono appena altri 13 giorni, ma quelle due votazioni potrebbero dare una ulteriore indicazione a Mattarella.
Ma non una velina passata dagli aspiranti padroni d'Italia, seduti a Bruxelles e Berlino, attraverso i compiacenti media italiani, bensì una indicazione della volontà del Popolo.
Se il voto regionale confermerà la tendenza del 4 marzo, con il Centro Destra maggioritario, allora non ci saranno più santi: incarico pieno al centro destra e presentazione del governo al voto di fiducia delle camere.
Se lo supera, bene, altrimenti al voto !
E se ha così fretta, Mattarella, appurata l'impossibilità di una maggioranza parlamentare, ha una sola strada obbligata: convocare nuove elezioni, hic et nunc e votare a giugno.
Ma non si permetta di rifilarci un simil Monti/Letta/Gentiloni.
Non si permetta di imporre un personaggio che non si sia sottoposto al voto popolare o che non abbia ottenuto i consensi elettorali e magari sia pure schierato con i partiti perdenti alle elezioni, unicamente perchè nella manica degli aspiranti padroni d'Italia che stanno a Bruxelles e Berlino.
O un governo in linea con il voto, oppure di nuovo tutti alle urne.
#ItaliaSvegliati
#StiamoConAlessioZanon

lunedì 16 aprile 2018

Provincialismo identitario

In questi giorni è tutto un dibattito con i soliti "esperti", mummie e parrucconi che pensano di spiegarci ex cathedra cosa è successo, perchè e soprattutto gli "errori" che loro, ovviamente, non avrebbero commesso (è opportuno però ricordarsi i danni enormi provocati da Monti che pure pontificava da giornali e trasmissioni televisive, prima di essere messo alla prova per la disgrazia degli Italiani).
Giornalisti (o presunti tali), inviati nel mondo, generali in pensione e accademici universitari sono le comparse che girano di trasmissione in trasmissione.
Ma noi Italiani, che ci sbattiamo quotidianamente per produrre quel pil che mummie e parrucconi vedono solo in diaggrammi e slides, siamo proprio così interessati ?
La Siria per noi è lontana, lontanissima e, francamente, se si scannano tra loro, perchè dovrei intervenire visto che non creano alcun problema per il nostro approvvigionamento di materie prime ?
Per parafrasare una vecchia pubblicità di un amaro: sono solo fatti loro.
Qualcuno potrebbe dire (e me lo dice) che il mio è provincialismo.
Sì, e me ne vanto perchè il mio è un provincialismo identitario, che può anche essere chiamato Nazionalismo, che pone l'Italia sopra ogni altra considerazione.
Ed a me interessa che in Italia ci possa essere un governo che blocchi l'immigrazione, cacci i clandestini, riduca sensibilmente le tasse, abroghi la Fornero, mi dia la possibilità di difendermi dai criminali senza dover poi subire una persecuzione giudiziaria, che decida per l'Italia e per gli Italiani a prescindere dagli ukase di entità sovranazionali estranee e che perseguono interessi a noi estranei.
Forse domani, forse mercoldì un signore eletto da una maggioranza parlamentare che oggi non c'è più e che non è mai stata una maggioranza popolare, deciderà chi dovrà governare l'Italia in una situazione in cui tutti cercano di arraffare il più possibile al prossimo.
Leggo che si parla si un "governissimo" con tutti dentro e con il ricatto di mandarlo al voto di fiducia anche se la maggioranza (popolare e parlamentare compposta da grillini, leghisti e Fratelli d'Italia) fosse contraria e confidando sui soliti traditori del voto popolare.
Spero, invece, che appurata l'impossibilità di formare un governo, sia dato di formare un governo di minoranza al Centro Destra che porti al voto a giugno.
Mattarella potrebbe così dimostrarsi autenticamente al servizio degli Italiani.
#ItaliaSvegliati
#AlessioZanon

sabato 14 aprile 2018

O Governo o al voto Subito!

La scena all'uscita del secondo turno di consultazioni, con Salvini e la Melon e la dichiarazione unitaria del Centro Destra. ha fatto capire chiaramente la chiusura di Berlusconi verso i 5 Stelle.
Anche a me non piace il Movimento Cinque Stelle e rifuggo dal votare e possibilmente dal camminare assieme ad un movimento costruito da un comico sul viale del tramonto che vi ha installato come "capo" un disoccupato napoletano di trent'anni e che, da quella sua natura, estrapola una proposta come quella del reddito di cittadinanza che sarebbe un incentivo solo per lavativi e fannulloni (oltre ad altre posizioni sul reato di clandestinità, le unioni omosessuali etc. che sono mille miglia lontane dalle mie idee).
Ma purtroppo il Centro Destra non ha la maggioranza assoluta e i casi sono due: o si torna al voto (ma il Cav non vuole) o ci si allea con i 5 stelle.
Tertium non datur.
Perchè peggio dei cinque stelle ci sono solo i cattocomunisti di Renzi, Franceschini, Del Rio, della Boschi, di Gentiloni e di Martina.
Con loro, MAI !
Neppure in caso di guerra aperta in Siria sarei disponibile ad averli al mio fianco e se il Centro Destra così com'è oggi dovesse aprire al pci/pds/ds/pd, allora perderebbe il mio voto.
E non credo sarei il solo.
Ma Berlusconi ha anche ragione e comprendo che, dopo aver subito attacchi e offese infami dai grillini, non gradisca sentirsi dire di fare un passo a lato, tanto che l'impudenza e l'insistenza grillina potrebbe essere finalizzata proprio ad ottenere l'effetto contrario, cioè a stimolare il Cav a restare in campo.
I veti non sono accettabili, quindi Berlusconi deve essere sostenuto.
Ma il Cav deve capire che il Centro Destra non può limitarsi ad arroccarsi in sua difesa, ma deve assumere la guida della Nazione.
Ne abbiamo bisogno e lui, da grande statista, potrebbe, con un beau geste, fare l'ultimo, grande regalo al Popolo del Centro Destra che lo ringrazierebbe di cuore e lo installerebbe, senza possibilità di rimozione, al vertice del Pantheon della Coalizione.
#ItaliaSveglia
#DissidentiConDignità
#StiamoConAlessioZanon

martedì 10 aprile 2018

Punti fermi



Il Centro Destra che riafferma la sua unità non ha la maggioranza assoluta.
I grillini, neppure e men che meno i cattocomunisti nella loro riserva del pci/pds/ds/pd.
Concettualmente è difficile da credere ad una alleanza tra due di quelle tre forze.
Non mi vedo proprio i grillini votare per la riduzione delle tasse o il Centro Destra per staccare assegni a fondo perduto per mantenere scansafatiche.
Non vedo neppure i grillini sostenere le "riforme" con il marchio di Bruxelles come piacciono ai cattocomunisti, nè questi ultimi votare l'abolizione della Fornero e dei vitalizi.
Ancor meno vedo i cattocomunisti votare per la cacciata degli immigrati o il Centro Destra per lo ius soli.
Il voto è l'unica alternativa, finchè gli Italiani non si concentreranno sempre di più su due alternative, facendone alla fine vincere una.
Nel frattempo non è certo possibile andare avanti con un governo del 18% come è quello di Gentiloni e, allora, è necessario quello che una volta si sarebbe chiamato "governo balneare", oppure monocolore di minoranza, che ottenga una maggioranza solo perchè votato dalla sua parte politica con l'astensione di altri.
Oppure un governo che vada in parlamento per essere sfiduciato, rimanere in carica per gestire le elezioni.
In ogni caso il governo deve essere del partito o della coalizione maggioritaria: il Centro Destra.
In parlamento, basterebbe l'astensione di uno degli altri due poli (o anche di una parte di essi) per governare.
Ed è certamente più rispondente ai voleri del Popolo che alle elezioni ci porti un monocolore di Centro Destra rappresentativo del 37% degli elettori, che uno grillino che ne rappresenta solo il 33%.
Ancor meno rappresentativo un prolungamento di Gentiloni che ha avuto la fiducia di solo il 18% degli Italiani.
Il Centro Destra, forte del suo 37%, deve mantenere pochi, ma chiari punti fermi:
1) si governa assieme o assieme si continua con una durissima opposizione;
2) non si tratta con il pci/pds/ds/pd perchè i cattocomunisti sono inconciliabili con le idee del Centro Destra (tasse, europa, legittima difesa, lavoro, pensioni, giustizia, immigrazione) mentre i grillini non essendo nè carne nè pesce, ondeggiano e pescano molti voti nella nostra area elettorale;
3) non si accettano veti, perchè oggi il veto lo pongono su Berlusconi e domani, se conviene loro, lo porranno sulla Meloni o su Salvini;
4) imprescindibile il blocco dell'immigrazione e la cacciata dei clandestini già presenti;
5) le tasse vanno ridotte da subito;
6) la Fornero deve essere immediatamente abolita;
7) la difesa è sempre legittima;
8) se quel che si realizza va bene a Bruxelles, bene, diversamente ... è lo stesso.
#AlessioZanon 
#ItaliaSveglia

domenica 8 aprile 2018

Vincere o perdere, ma sempre tutti assieme



Nonostante il tentativo della stampa serva di screditare la coalizione di Centro Destra, cercando di insinuare dubbi reciproci e dividere le forze, Berlusconi, Salvini e la Meloni reagiscono, si chiariscono e continuano ad operare unitariamente.
Ottima la scelta di andare al secondo giro di consultazioni assieme, una decisione spiazzante non solo per il disoccupato napoletano inventato da un comico a capo di un partito e che spera di trovare una occupazione a Palazzo Chigi, ma anche e soprattutto per i commentatori, l' intellighenzia orfana delle masturbazioni cerebrali della sinistra di governo.
Mi sembra che il centro destra e Salvini siano notevolmente cresciuti nella considerazione generale per la capacità con la quale stanno gestendo una fase difficile, senza perdere di vista gli obiettivi (meno tasse, più sicurezza, blocco dell'immigrazione, riconquista di Sovranità e Identità Nazionale) ma anche senza fughe in avanti solitarie e controproducenti.
Accanto a lui cresce nella mia stima la Meloni, un'altra che sta dimostrando nervi saldi e capacità di sintesi politica (sua l'idea di andare assieme al Quirinale) anche Toti, il Governatore della Liguria che rappresenta l'ala nazionalista di Forza Italia ed è inevitabilmente destinato a scontrarsi con Tajani che, invece, rappresenta l'ala suddita di Bruxelles.
Poi il vecchio leone mai domo, Ottantun anni, ottantadue a settembre, sono tanti e le battaglie sostenute, con tutte le persecuzioni subite (e non ancora terminate) hanno lasciato il segno e credo che chi gli sta intorno dovrebbe consigliarlo a farsi paladino di una federazione unitaria del Centro Destra.
Una battaglia che dovrà sempre rispettare quegli obiettivi che hanno consentito al Centro Destra di ottenere la maggioranza relativa anche lo scorso quattro marzo, con una unica pregiudiziale: mai accordi con i cattocomuniti (tutto il resto è accettabile) e che deve e dovrà sempre avere come valore aggiunto l'unità del Centro Destra.
Perchè le elezioni, le battaglie si possono vincere o perdere, ma se si resta assieme una sconfitta non sarà mai definitiva.
#StoConAlessioZanon
#DissidentiConDignità
#FederazioneDiCentroDestra

giovedì 5 aprile 2018

Meglio essere traditi che tradire

Ricordate i vari Follini, Fini, Alfano ?
Tutti scomparsi dal radar della politica.
Come pure elementi minori della storia del Cav come Dotti, Scognamiglio, Bondi.
Tutti hanno, in comune, una caratteristica: hanno creduto di poter seppellire Silvio e ne sono stati seppelliti.
Lo stesso Renzi rischia grosso dopo aver tradito un patto, peraltro scellerato, che è passato alla cronaca come "patto del Nazareno".
Tutto questo lo ha ben presente Salvini che, come tutti i politici, un po' scaramantico deve esserlo.
Ma, soprattutto, voglio pensare che Salvini sia di una caratura differente dai vari Fini e compagni, come ha dimostrato di esserlo anche in questi giorni mantenendo la sua disponibilità a trattare, senza arretrare di un passo dalle idee espresse in campagna elettorale, ben consapevole che è necessario un compromesso per fare una maggioranza di governo.
Ma c'è un passo che non potrà nè dovrà mai compiere: buttare a mare il Cav.
Se, purtroppo già ci sono pure qualche decina di deputati e senatori berlusconiani desiderosi di non perdere i rispettivi collegi che dipendono dai voti leghisti, e pronti al salto.
Sarebbe un tradimento, un suicidio elettorale, l'acquiescenza ad una campagna infamante di persecuzione nei confronti di un uomo che, oggi, errori ne commette, ma che ci ha regalato tante soddisfazioni negli ultimi venticinque anni.
A cominciare dalla salvezza dell'Italia dalla "gioiosa macchina da guerra" del comunista Ochetto nel 1994, quando tutti, da Segni a Martinazzoli ai dispersi "partiti laici", giocavano a chi scappava più lontano dal campo di battaglia.
Un segno distintivo di un grande leader è quello di avere spalle robuste per sopportare i tradimenti, ma anche per difendere e coprire amici ed alleati.
Accettare l'ignobile ricatto di Di Maio equivarrebbe alla dispersione di un consenso creato, con fatica, giorno per giorno o, almeno, significherebbe la perdita di un voto, il mio.
#DissidentiConDignità
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lunedì 2 aprile 2018

I francesi a Bardonecchia fra torti e ragioni

La vicenda dello sconfinamento dei gendarmi francesi a Bardonecchia, ha suscitato una formale protesta e una univoca condanna delle forze politiche.
Una condanna, però, fondata su differenti e inconciliabili presupposti.
La sinistra, nel condannare la Francia, si rivolge all'unione sovietica europea esattamente come si rivolgono piagnucolando alla maestra i bambini imbelli e spioni che hanno paura ad affrontare i loro "mostri".
Dal Centro Destra è invece arrivata una dura condanna del beniamino della intellighenzia sinistrata, il presidente francese Micron, ma anche una giusta condanna della politica dell'immigrazione condotta per sette anni dai governi della sinistra.
Se, infatti, i francesi hanno sbagliato, seguendo la loro abituale protervia e arroganza, nel violare il confine, una grave colpa è da attribuirsi anche ad una politica che, nel nome dell'accoglienza, copre anche situazioni che nulla hanno a che vedere con l'assistenza a chi chiede rifugio scappando dalle guerre o da persecuzioni politiche o religiose.
I francesi sospettavano che l'immigrato potesse essere un corriere della droga e avevano necessità di una verifica scientifica con l'esame delle urine.
Se avessero avuto fiducia nel sistema italiano, avrebbero lasciato il compito alla Polizia Italiana che però, con le leggi e le disposizioni in vigore, non sarebbe stata così veloce nel fornire l'esito e, comunque, avrebbe garantito al sospettato ogni tutela e, se fosse risultato colpevole, i francesi non credo lo avrebbero avuto indietro.
Del resto come possono fidarsi di uno stato confinante che sottrae loro un punto d'appoggio per azioni di polizia di comune interesse, per concederlo (presumo in uso gratuito) alle solite organizzazioni che si preoccupano più degli immigrati che del Benessere e della Sicurezza degli Italiani ?
I torti e le ragioni sono equamente suddivisi e la base di tutto ciò è una politica cattocomunista estremamente debole verso l'immigrazione che rende l'Italia inaffidabile agli occhi dei nostri vicini, come attestano le misure precauzionali già assunte non solo dalla Francia, ma anche da Svizzera ed Austria.
Cambiando la politica immigratoria, con un abbandono dell'accoglienza (con la speranza di scaricare il problema proprio sui nostri vicini) per un respingimento dei clandestini e una bonifica interna di chi già è arrivato, ecco che cambierebbe anche la percezione dell'Italia presso gli stati esteri, con la conquista di un maggior rispetto anche dei nostri confini.
#ItaliaSvegliati
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