Ricordate i vari Follini, Fini, Alfano ?
Tutti scomparsi dal radar della politica.
Come pure elementi minori della storia del Cav come Dotti, Scognamiglio, Bondi.
Tutti hanno, in comune, una caratteristica: hanno creduto di poter seppellire Silvio e ne sono stati seppelliti.
Lo stesso Renzi rischia grosso dopo aver tradito un patto, peraltro scellerato, che è passato alla cronaca come "patto del Nazareno".
Tutto questo lo ha ben presente Salvini che, come tutti i politici, un po' scaramantico deve esserlo.
Ma, soprattutto, voglio pensare che Salvini sia di una caratura differente dai vari Fini e compagni, come ha dimostrato di esserlo anche in questi giorni mantenendo la sua disponibilità a trattare, senza arretrare di un passo dalle idee espresse in campagna elettorale, ben consapevole che è necessario un compromesso per fare una maggioranza di governo.
Ma c'è un passo che non potrà nè dovrà mai compiere: buttare a mare il Cav.
Se, purtroppo già ci sono pure qualche decina di deputati e senatori berlusconiani desiderosi di non perdere i rispettivi collegi che dipendono dai voti leghisti, e pronti al salto.
Sarebbe un tradimento, un suicidio elettorale, l'acquiescenza ad una campagna infamante di persecuzione nei confronti di un uomo che, oggi, errori ne commette, ma che ci ha regalato tante soddisfazioni negli ultimi venticinque anni.
A cominciare dalla salvezza dell'Italia dalla "gioiosa macchina da guerra" del comunista Ochetto nel 1994, quando tutti, da Segni a Martinazzoli ai dispersi "partiti laici", giocavano a chi scappava più lontano dal campo di battaglia.
Un segno distintivo di un grande leader è quello di avere spalle robuste per sopportare i tradimenti, ma anche per difendere e coprire amici ed alleati.
Accettare l'ignobile ricatto di Di Maio equivarrebbe alla dispersione di un consenso creato, con fatica, giorno per giorno o, almeno, significherebbe la perdita di un voto, il mio.
#DissidentiConDignità
#AlessioZanon
#ItaliaSveglia
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