venerdì 8 giugno 2018

Contro l'invidia dei meschini

Si può essere pro o contro alla flat tax o, più in generale, alla riduzione delle tasse, ma il dibattito che si è aperto e che vede riaffermare una delle scelte programmatiche (di tutto il Centro Destra anche se si fa gli schizzinosi) della flat tax, mostra le carenze abissali della sinistra.
Una sinistra di assistiti, di protetti, di caste e di privilegiati che temono che una svolta autenticamente liberista li costringa a fare i conti con la loro pochezza.
Di cui l'ex ministro Del Rio è stato, nel dibattito alla camera, il più emblematico dei rappresentanti, seguito a ruota dal cinguettante Orfini.
I cattocomunisti alla ovvia constatazione che la flat tax avrebbe dato a tutti più soldi in tasca, si sono scagliati contro chi la propone accusandolo di favorire i ricchi.
Una sciocchezza abissale.
E' sin troppo evidente che se impostiamo la tassa al 15% dal 38 o 43 che era, tutti ci guadagnano e, francamente, se a me vengono lasciati in tasca 500 euro in più, mentre a Tizio ne restano 10000 non può importarmi di meno.
Io mi godo i miei 500 euro in più e non mi amareggio per i 10000 in più di Tizio.
Un atteggiamento, quello di fare i conti in tasca al prossimo, tipico dei pettegoli di periferia, sempre invidiosi che altri abbiano di più e sempre timorosi che emerga la loro meschina inettitudine.
Del Rio e Orfini si sono posti alla testa di simili, poco edificanti e, mi auguro, pochi concittadini.
Io mi godrò tutto quello resterà nelle mie tasche, pronto per essere speso in base alle priorità mie e soltanto mie e non a quelle dei saccheggiatori della spesa pubblica.
#ItaliaSveglia
#AlessioZanon

Nessun commento:

Posta un commento