In una bella giornata di sole, decine di migliaia di studenti sono sciamati per le strade seguendo il richiamo di una (bruttina) adolescente svedese (in realtà non credo che sia farina del suo sacco, ma che dietro abbia adulti interessati al business dei prodotti cosiddetti "verdi").
Il clima sulla Terra è sempre cambiato in passato e cambierà sempre, a prescindere dall'Uomo che, però vi si è sempre adattato e sempre vi si adatterà.
Emblematica la storia di quell'angolo ghiacciato che è la Groenlandia che, però, si chiama "terra verde" perchè tanti secoli fa, in epoca tale da consentire di essere tramandata a memoria di Uomo, quella terra era rigogliosa e verde.
Se l'Uomo viveva quando la Groenlandia era, per l'appunto "groen", verde ed è sopravvissuto quando è stata ricoperta di ghiaccio, perchè non dovrebbe vivere (e bene) anche se su quella terra dovesse tornare il verde ?
E, poi, quale senso ha chiedere di "fare qualcosa" se non si sa cosa e si procede a tentoni o, pensando male come ci ha ammonito Andreotti, in base alle interessate indicazioni di chi ha fatto dei prodotti "verdi" il proprio campo di lavoro e guadagno ?
E, ancora, perchè in Occidente dobbiamo auroflagellarci, accollandoci il maggior onere nelle varie "riduzioni" di emissioni varie, lasciando che Cina e gli altri paesi del terzo mondo continuino ad inquinare senza sosta ?
Se mai (ma io non credo sia necessario) si dovessero fare delle rinunce, allora si facciano tutti e con un criterio di equità.
Se si deve ridurre del 10% qualche consumo che porta benefici, che sia un 10% per ogni stato, non il 30% per gli stati europei, gli Stati Uniti, l'Australia e solo il 5% per Cina, India, Brasile.
Ma non vi è alcuna necessità di ridurre il nostro tenore di vita, perchè le scoperte scientifiche ci consentiranno di parare gli effetti peggiori di un cambiamento del clima che sempre è esistito e sempre ci sarà.
Per fortuna, perchè significa rinnovamento della Vita e della Specie.
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