mercoledì 19 giugno 2019

Toti si, Toti no?

Non so se l'ipotetico movimento di Toti abbia percentuali basse o alte, le scissioni sono sempre dolorose, e vengono vissute con molta angoscia. 
Un cosa va detta, il declino di Forza Italia è i parte causata dalla mancanza di pensiero critico all'interno dell’organizzazione. E se la gente, invece che zittirla, venisse invogliata a parlare, vuoi che questi non abbiano tante cose interessanti da dire?
C’è un problema di disagio tra i quadri territoriali del partito che non si sentono più garantiti dall'attuale classe dirigente, e il sostanziale smarrimento di una linea politica riconoscibile e chiara sulla quale fare leva per attrarre il consenso sta mandando in affanno gli amministratori locali forzisti che si trovano, ormai in tutta Italia, competitori o, peggio, avversari politici dei loro stessi alleati leghisti e di Fratelli d’Italia.
Il problema non è fare il pieno di big che non hanno appeal elettorale, ma offrire una sponda ai portatori d’acqua sul territorio che sono in grado di rastrellare voti.
In queste ore i dirigenti forzisti, che ancora si ostinano a non capire, si aggrappano ad autoconsolatori sondaggi che darebbero il “partito” di Toti, se vedesse la luce, all’1,5 % del consenso. Ma in che mondo vivono questi miracolati?
Non so se Toti fa bene o fa male, so solo che i potentati Forzisti se la stanno facendo sotto.
Nell'ipotesi di elezioni anticipate, e nel momento in cui si diffonderà la voce di chi sarà l’unico accreditato a trattare le candidature uninominali in quota moderata nella coalizione di centrodestra con Salvini e la Meloni, è certo che i Carabinieri dovranno transennare l’ingresso della sua abitazione per arginare la fila dei richiedenti udienza...hahahahahah.
#StiamoConAlessioZanon

lunedì 17 giugno 2019

Alla giustizia serve una rivoluzione non una semplice riforma

Non risolve nulla cambiare il sistema di elezione del Csm e dire che la politica resti fuori dalla giustizia, perchè i magistrati sono uomini come noi e come noi hanno le loro idee, le loro ambizioni, i loro preconcetti, i loro pregi e i loro difetti.
Direi, anzi, che a favorire le correnti, schierate sul versante politico e che cercano sponde nel potere politico, sia proprio il combinato disposto tra nomina per concorso pubblico e autogoverno.
Il concorso pubblico e la successiva carriera pressochè automatica, non favorisce i migliori e l'autogoverno non può che ispirarsi al principio "cane non mangia cane".
Qualsiasi riforma che mantenesse quei due aspetti sarebbe destinata a fallire nello scopo di avere una magistratura indipendente e imparziale.
E poichè ogni magistrato è un uomo con le sue idee, ambizioni, preconcetti, pregi e difetti, non ci resta che accettarli per come sono, ma imponendo dei correttivi.
I giudici siano nominati, tra giuristi di chiara fama, docenti universitari, avvocati, dal potere politico corrispondente al loro ambito di competenza, con nomina del presidente del consiglio, di giunta regionale o sindaco e conferma a maggioranza qualificata dall'organo elettivo corrispondente.
I pubblici ministeri o, meglio, il procuratore capo sia eletto dal Popolo, con un mandato quinquennale, rinnovabile, e con il potere di nominare i suoi assistenti e vice (cioè i pubblici ministeri dell'accusa).
In questo modo si pone fine al concorso per magistrati nominando persone esperte e non dei novellini che si fanno le ossa sulla pelle dei cittadini, si chiude con il Csm e con l'autogoverno perchè, ferma restando l'autonomia nel giudizio, i giudici hanno un sistema di nomina rafforzato dalla conferma qualificata e i procuratori hanno un mandato popolare e devono rispondere al Popolo delle loro iniziative e scelte.
Una vera e propria rivoluzione del nostro sistema giudiziario per ridare credibilità e affidabilità alla giustizia, ponendola, direttamente o indirettamente, sotto il controllo del Popolo Sovrano.
#SvegliaItalia
#StiamoConAlessiozanon

domenica 16 giugno 2019

Che combina la Lega con i suoi in Veneto e con l'Autonomia?



A me non interessa delle loro spartizioni di careghe (un commissario vale l'altro), ma perché questo rende palese le vere ragioni per cui l'autonomia è al palo al governo, e questo mi interessa. 
Se passa l'autonomia, Zaia diventa il vero leader della Lega, Salvini lo sa bene e fa fatica ad accettarlo.
Quindi, finché può, usa la scusa dei 5 stelle (che ci cascano in pieno x il solo scopo di rompere l'anima) per dare loro la colpa della mancata approvazione.
Ma chi sarà in Lega il primo ostacolo all'autonomia del Veneto?
Salvini ha fatto una operazione di marketing strepitosa, sfruttando il momento storico di assenza di leader di centro destra e di declino della sinistra di governo.
Ma, mentre Zaia, Veneto doc, stravince in Veneto alle europee, promuove un referendum che, dopo anni, viene ammesso dalla Corte Costituzionale, indice il referendum mettendo un quorum (non ne era obbligato), stravince il referendum....
Salvini perde continuamente a Milano (dove la Lega ha gli stessi voti di Bologna, non so se rendo), si deve accodare al referendum del Veneto per quello della Lombardia, non mette il quorum (e fa bene, perchè i lombardi hanno votato al 30%, contro il 60% del Veneto)...
Per questo Salvini ha necessità di placcare Zaia.
Chiedete a Giorgetti...magali lui qualche cosa la sa.

giovedì 13 giugno 2019

La Dignità non ha prezzo

Sono disgustato dalla mancata "chiamata alle armi" dell'indignazione pubblica da parte della quasi totalità dei mezzi di informazione (stampa, radio e giornali) contro l'ingerenza dei commissari dell'unione sovietica europea.
Peggio.
Sono disgustato dal compiacimento che traspare da commenti e articoli per le arroganti parole che gli Junker e i Moscovici stanno usando, facendosi forti della forza altrui.
La mobilitazione dell'Italia servile verso i potentati europeisti è tutta in chiave antitaliana.
Loro godono per la procedura di infrazione e godono solo quando lo spread sale (infatti quando scende non ne parlano).
E l'ora di reagire. I Forzisti dovrebbero ben ricordare come è stato usato lo spread contro Berlusconi.
Questa unione sovietica europea non ci merita.
Se dovessero sanzionarci sarebbe l'occasione per uscire senza tante trattative e senza riconoscere neppure una lira (che andrebbe immediatamente ripristinata).
Al mondo ci sono tanti stati pronti a fare accordi e affari con l'Italia.
E la nostra Dignità di Nazione e di Popolo non ha prezzo.
#SvegliaItalia
#StiamoConAlessioZanon

sabato 8 giugno 2019

La difesa non è mai eccessiva

Vicino ad Ivrea, nella notte tra giovedì 6 e venerdì 7 giugno tre criminali sono entrati in una tabaccheria per rapinarla.
Il proprietario, il cui appartamento è sopra il negozio e detiene legalmente un'arma, li ha affrontati e mentre due sono scappati un terzo è stato abbattuto.
Mi auguro, anche se non nutro alcuna fiducia nei magistrati che infatti lo hanno già iscritto - sia pur dicendo che sarebbe "un atto divuto" - nel registro degli indagati per "eccesso colposo di legittima difesa", che sia applicata la nuova legge sulla legittima difesa.
Il tabaccaio ha un'arma regolarmente detenuta, di notte ha visto violata la sua proprietà ed erano tre contro uno.
Nessun dubbio: difesa legittima.
E per il diritto di difesa non esiste alcun eccesso.
Ultimo appunto: se non fosse stato armato, tre contro uno lo avrebbero sopraffatto.
Ecco perché serve un passo in più:legittimare tutti noi di nazionalità italiana a detenere armi senza timbri preventivi dello stato.

venerdì 7 giugno 2019

Tutto lì? chissà che mi credevo-

La stampa, che non perde occasione per screditare il nostro Paese senza rendersi conto (o forse rendendosene conto benissimo ed è ancora peggio) che inchinandosi al potere straniero, danneggia l'Italia e gli Italiani tradendone il lavoro, i sacrifici e l'Identità, è entrata in fibrillazione, con una ola perenne, dopo la raccomandazione dei commissari scaduti perchè si apra una procedura di infrazione contro di noi.
Tra i vari quotidiani, Il Resto del Carlino, pur schieratissimo con Bruxelles, appare uno dei più moderati, ma ugualmente titola Procedura d'infrazione Ue, ora cosa succede? I rischi e come l'Italia può salvarsi La dura bocciatura dei conti italiani impone risposte drastiche da parte del governo.
Alla fine dell'articolo vengono elencate le conseguenze, sotto il titoletto "I rischi per l'Italia":
"Se la procedura sarà confermata, il nostro Paese diventerà un “sorvegliato speciale”. Dovrà impegnarsi a intraprendere un percorso di riduzione del debito (e anche del deficit strutturale) più stringente degli altri Paesi membri. Un ritorno all'austerità. Ogni tre mesi i commissari verificheranno l'andamento dei conti e delle riforme in Italia, in modo non molto diverso da quello che succedeva in Grecia ai tempi della “troika”. I tempi si allungano - si parla di circa 2 anni - per l'arrivo delle sanzioni che, però, possono essere anche molto pesanti. La prima sanzione è pari allo 0,2% del Pil, nel nostro caso circa 3,5 miliardi di euro: si tratta di un deposito infruttifero, dunque non di una multa vera e propria, ma l'effetto non è tanto diverso. Per la crescita, però, sarebbe ancora più pesante la punizione successiva, ossia il blocco dei fondi strutturali europei (per l'Italia una partita che vale 70 miliardi). Infine, terza sanzione, lo stop ai prestiti della Banca Europea per gli investimenti (Bei), nonché la fine dell'acquisto dei titoli di Stato italiani da parte della Banca centrale europea (Bce).".
Ho riletto tre volte e mi sono chiesto: tutto lì ?
Il blocco in un conto infruttifero, qualunque sarà l'importo, può essere scalato dai cospicui contributi italiani al bilancio del soviet.
Analogamente le sanzioni successive potranno essere compensate da una parallela e uguale riduzione dei contributi stessi.
Lo stop ai prestiti Bei e all'acquisto dei nostri titoli non potrà che renderci più virtuosi con i soldi di tutti, da investire in modo oculato e non in panzane come "gli 80 euro" e ci libererà dal vincolo dell'euro perchè il Governo potrà autorizzare Banca d'Italia a fare quello che la BCE non farà più, ripristinando il dominio Italiano sui titoli di debito Italiani, come una volta, prima di quella iattura dell'euro.
Io vedo solo dei benefici.
#SvegliaItalia
#StiamoConAlessioZanon

giovedì 6 giugno 2019

I conti dell'Italia li decidiamo noi Italiani

Dopo il coro delle chiamate dei giornali e delle opposizioni, quinte colonne dell'unione sovietica europea, ecco che i commissari già scaduti hanno fatto il primo passo per sanzionare l'Italia.
Con un grigio linguaggio da ragionieri, che non tiene in alcun conto l'aspetto umano, hanno dichiarato che abbiamo un debito troppo alto e nulla è stato fatto perchè scendesse.
Si sono permessi di criticare i due provvedimenti finora simbolo, come se un governo dovesse ignorare o addirittura fare il contrario di quello che chiede il Popolo e per cui il governo stesso è stato votato.
E' l'arrogante ragionamento di chi considera gli elettori di chi non la pensa come loro "classe subalterna" e che del Popolo vuole solo i risparmi.
I faraoni d'Egitto non si comporterebbero peggio di Juncker e compagni.
Ora avanti con le riforme e, subito, autonomie e flat tax, anche in debito, anzi meglio se in debito.
E se l'unione sovietica europea si agita, lasciamola agitare, cosa ci potrebbe fare ?
Ci tagli i fondi ?
Ma quei soldi sono soldi nostri, dal momento che paghiamo più di quel che riceviamo.
Ci impone sanzioni economiche e se non le paghiamo che fa ?
Ci fa invadere dalle panzerdivision della Merkel e di Macron ?
Chiude il nostro libero scambio ?
E noi facciamo un accordo "fenomenale" con gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Russia e il Brasile, Argentina, ecc.
L'Italia ha la miglior qualità umana e di prodotti.
Una rinnovata autarchia non potrebbe che farci bene.
Cesseremmo di essere l'Eldorado dei clandestini e stimoleremmo la nostra infinita fantasia, raddrizzando la spina dorsale, riconquistando Identità e Dignità, Sovranità e Indipendenza, che sono Valori autentici, a differenza dei conti di Bruxelles, che superano qualsiasi conto da ragioniere.
Questa unione sovietica europea non ci interessa, meglio soli che male accompagnati.
#SvegliaItalia
#StiamoConAlessioZanon

sabato 1 giugno 2019

Nessuno ci può giudicare-

A mio avviso sbaglia anche questo Governo a prestarsi ai diktat di Bruxelles.
Ci scrivono il martedì e pretendono una risposta il venerdì.
Io la risposta la darei, forse, se ritengo di darla, ma con i MIEI tempi, non con quelli di Juncker e Moscovici.
Siamo una Nazione Libera e Sovrana e se non piace alla Merkel, a Macron ed ai loro lacchè interni ed esterni, non devono fare altro che farci uscire dall'unione, alle nostre condizioni, non certo piattendo un accordo come ha fatto, sbagliando, la May con il pessimo risultato che ha ottenuto.
Una volta fuori, completamente liberi da legami e obblighi, potremo giocare a tutto campo, alleandoci proprio con il Regno Unito e trattando con le tre grandi potenze: Stati Uniti, Russia e Cina.
Perchè la Storia, la qualità, la posizione geografica dell'Italia ci rendono protagonisti anche senza il giogo di Bruxelles.
E ci seguirebbero altri ...
#SvegliaItalia
#StiamoConAlessioZanon