Non so se l'ipotetico movimento di Toti abbia percentuali basse o alte, le scissioni sono sempre dolorose, e vengono vissute con molta angoscia.
Un cosa va detta, il declino di Forza Italia è i parte causata dalla mancanza di pensiero critico all'interno dell’organizzazione. E se la gente, invece che zittirla, venisse invogliata a parlare, vuoi che questi non abbiano tante cose interessanti da dire?
C’è un problema di disagio tra i quadri territoriali del partito che non si sentono più garantiti dall'attuale classe dirigente, e il sostanziale smarrimento di una linea politica riconoscibile e chiara sulla quale fare leva per attrarre il consenso sta mandando in affanno gli amministratori locali forzisti che si trovano, ormai in tutta Italia, competitori o, peggio, avversari politici dei loro stessi alleati leghisti e di Fratelli d’Italia.
Il problema non è fare il pieno di big che non hanno appeal elettorale, ma offrire una sponda ai portatori d’acqua sul territorio che sono in grado di rastrellare voti.
In queste ore i dirigenti forzisti, che ancora si ostinano a non capire, si aggrappano ad autoconsolatori sondaggi che darebbero il “partito” di Toti, se vedesse la luce, all’1,5 % del consenso. Ma in che mondo vivono questi miracolati?
Non so se Toti fa bene o fa male, so solo che i potentati Forzisti se la stanno facendo sotto.
Nell'ipotesi di elezioni anticipate, e nel momento in cui si diffonderà la voce di chi sarà l’unico accreditato a trattare le candidature uninominali in quota moderata nella coalizione di centrodestra con Salvini e la Meloni, è certo che i Carabinieri dovranno transennare l’ingresso della sua abitazione per arginare la fila dei richiedenti udienza...hahahahahah.
#StiamoConAlessioZanon
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