Da tempo si dice (perchè è vero) che la ricchezza privata italiana supera il debito pubblico di più volte.
Sappiamo anche che all'estero, soprattutto in Germania e in Olanda, non apprezzano e invidiano lo stile di vita degli Italiani (i francesi non ci sopportano, ma noi non sopportiamo loro).
Adesso, con il coronavirus e un governo prono all'unione sovietica europea, possono provare a mettere le mani sui nostri risparmi, sulle nostre case, sulle nostre aziende, sulle nostre bellezze.
Una incompetente ben retribuita (con i nostri soldi) si lascia sfuggire (non si sa bene se "a sua insaputa" o ben cosciente di quel che sarebbe accaduto) una frase che mette in fibrillazione le borse, soprattutto quella di Milano che perde, in un solo giorno, il 17% e non riesce a rialzarsi (ricordiamoci che se un giorno si perde il 17 e il giorno dopo si guadagna il 17 il saldo resta comunque negativo perchè la base sulla quale calcolare la percentuale è inferiore il giorno del guadagno e ... magari avesse recuperato il 17 !).
Poi circola la gazzetta ufficiale sul provvedimento "cura Italia" di Conte e Gualtieri, nel quale (art. 6 comma 7) si autorizza la requisizione di alberghi e abitazioni private per sistemarvi persone.
Il tutto finalizzato a contrastare la diffusione del contagio ma, a ben ragionare, se in tali strutture e appartamenti privati, piazzano dei clandestini sbarcati dalle ong, la scusa di evitare il contagio sarebbe appropriata e noi vedremmo andare in fumo una nostra proprietà.
Con due mosse, i nostri risparmi sono falcidiati e le nostre case messe nella disponibilità dell'arbitrio governativo e prefettizio.
Imponendoci gli arresti domiciliari, infine, ottengono di affossare servizi, impoverire autonomi e mettere in pericolo il posto di lavoro di migliaia se non milioni di lavoratori.
Tutti grati, passata l'epidemia, se avranno fatto solo qualche decina di passi indietro e pronti ad accontentarsi della metà di quel che si aveva prima.
L'Europa non è la soluzione, ma il problema.
#ItaliaSveglia
#AlessioZanon
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