venerdì 27 marzo 2020

Che brutte persone!

Ho già toccato la questione dei giornali che suonano tutti lo stesso spartito.
Non solo loro, ma anche tutte le trasmissioni di "informazione" radio televisiva che sembrano far solo da megafono al governo.
Poi, sì, ci sono delle eccezioni lodevoli come La Verità, Libero (il Giornale un po' meno purtroppo) o Fuori dal Coro con Mario Giordano.
Ma sono, appunto, eccezioni, mosche bianche in una palude mefitica.
I giornalisti di regime hanno già dimenticato gli abbracci ai cinesi e le bicchierate di Sala, Gori e Zingaretti, bella ciao schierata contro il virus e le sardine che erano più preoccupate di cercare il razzista che dovrebbe essere in noi invece di fermare gli arrivi dalle zone infette della Cina.
Le assicurazioni di Conte che tutto era a posto.
Devono avere una fifa tremenda che gli Italiani possano apprezzare le parole di Salvini e della Meloni e pochi altri (pur essendo anche loro sin troppo istituzionali) tanto che a Un giorno da pecora, in radio, chiamano ultimamente solo esponenti della maggioranza e di governo, a senso unico.
Se non è il ministro Pisano è Costa, se non è Casini è Orlando o Grasso, tutti a tirare dalla parte del governo.
Tacciono sulla pagliacciata delle autocertificazioni che, stante i continui cambiamenti, immagino Conte scriva di notte, come dicono facesse Dario Argento quando scriveva le sue sceneggiature.
Se quella è stampa libera, non oso immaginare come sarebbe se fosse serva ...
#ItaliaSveglia
#AlessioZanon

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