domenica 6 febbraio 2022

In troppi senza bussola nel labirinto centrista

In troppi senza bussola nel labirinto centrista-
Se Atene piange, Sparta non ride.
Vecchio proverbio che evidenziava come due acerrimi nemici si fossero inferti ferite tali che ogni vittoria era provvisoria, ma i danni erano permanenti.
Lo stesso si potrebbe dire per la politica italiana dove, ormai in via di estinzione il movimento grillino, si dovrebbe tornare alla contrapposizione fra destra e sinistra.
Ma l'Italia è bizantina e curiale, patria degli Azzeccagarbugli e dei dottor Sottile e così riemerge sempre l'anomalia centrista, sistematicamente sconfessata dalle urne dopo la fine della democrazia cristiana.
A me interessa il Centro Destra scosso dalla sconfitta sul Quirinale e dalla pessima prova che ha dato come stratega e leader di coalizione-
Ancora peggiori, però, le esibizioni di un leader oramai in balia dei suoi cattivi consiglieri fraudolenti che adesso riapre a Casini, eletto senatore prima da Monti (e furono i voti che mancarono al Centro Destra per governare nel 2013) e poi dal pci/pds/ds/pd nella rossa Bologna.
Berlusconi sembra impegnato a ricostruire quel centro che lui aveva contribuito a dissolvere nel 1994.
Grandi manovre fra Toti e Renzi (?!?!?), Lupi e Quagliarello che dopo averci provato affossando Fini, adesso continuano a proporre l'abbraccio della morte a Berlusconi.
Sicuramente il centro muoverà voti, magari quel 10% circa che fu nel 1994 di Segni e Martinazzoli e quindi di Monti alleato con Fini e Casini.
Un pacchetto di voti che potrebbe decidere da che parte potrebbe pendere l'ago della bilancia.
Un 10% che potrebbe aumentare (ma non credo di molto) con una parte di Forza Italia ridotta al 7%, ma dubito riuscirebbe a portarsi dietro tutti gli elettori, parte dei quali opterebbero per l'astensione o altri lidi-
Sicuramente c'è una parte dell'elettorato molto ondivago perchè sensibile al potere, a chi lo rappresenta o, almeno, a chi venisse considerato un possibile vincitore.
Chiarezza che dovrebbe vedere le forze sane del centro destra ritrovare una unità di intenti e di azione, per aggregare anche tutte quelle iniziative sorte in opposizione alla dittatura sanitaria ma che non avranno mai alcun significativo peso elettorale e parlamentare.

E in questo quadro non so se una eventuale riforma in senso proporzionale sarebbe così nociva per il Centro Destra Italiano. 

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