sabato 27 aprile 2024

 Un valore aggiunto per tutto il Centro Destra-

In occasione del 25 aprile il Ministro Salvini, segretario della Lega, ha annunciato la candidatura del Generale Roberto Vannacci nelle loro liste , in tutte le circoscrizioni, per le prossime europee.
Il Generale Vannacci, con il suo saggio dello scorso anno "Il mondo al contrario", ha saputo dare corpo ad un sentimento diffuso tra molti Italiani che, ieri, si sono occupati dei fatti loro invece di aggregarsi alla rumorosa e talvolta violenta minoranza che bercia di antifascismo tutto l'anno ma quando si trova davanti (veggasi green pass) ad un comportamento oppressivo delle libertà individuali, si genuflette e lo sostiene.
Nel suo saggio il Generale Vannacci ha parlato, in termini chiari, comprensibili e non equivoci, di tutte le questioni che oggi sono nelle prime pagine dei giornali ed ha fatto schiumare di rabbia cattocomunisti, omosessuali, ong e anti Italiani vari.
Era nell'ordine delle cose che entrasse in Politica, l'incertezza era sul come.
Avrebbe potuto fondare un suo movimento, puntando a superare il quorum per le europee e quindi proporsi come quarta gamba del Centro Destra.
Una soluzione che avrei gradito, ma che avrebbe obbligato il Generale a muoversi tempestivamente, praticamente sin da settembre dello scorso anno, sull'onda del successo letterario.
Una seconda soluzione che era in testa alle mie personali preferenze era di attendere che si liberasse un collegio uninominale in Italia, per candidarsi a nome dell'intera Coalizione di Centro Destra.
Non avrei invece gradito una sua candidatura in uno dei tanti partitini di protesta, monotematici e non, "più puri" di tutti gli altri negli ideali professati, sempre scontenti, incontentabili, critici su tutto e che, nel volere tutto e subito, non ottengono nulla, mai, ma servono solo a sottrarre qualche voto al Centro Destra, giusto per rendere le cose più complicate (ad esempio la riforma costituzionale) e quindi rendere sostanzialmente un favore ai cattocomunisti.
Rimanevano quindi due ipotesi.
Candidarsi con Fratelli d'Italia, che forse sarebbe stata la scelta ideale più compatibile, ma che scontava un ostacolo forse insormontabile, la folle ostilità che, da subito, senza aver (per sua stessa ammissione) letto il saggio, gli ha mostrato l'inutile ministro della difesa Crosetto.
Oppure candidarsi con la Lega, dove pure vi sono parecchi a lui ostili tra quelli che si richiamano ancora alla vecchia linea antifascista di Bossi e che oggi, con le difficoltà elettorali, hanno rialzato la testa contro Salvini.
Personalmente ritengo, come molti Elettori del Centro Destra, le due scelte, non solo le migliori nel panorama politico attuale, ma anche sovrapponibili e intercambiabili in base al momento in cui si vota.
Il Generale ha scelto il partito di Salvini, sarà sicuramente un valore aggiunto che potrà aggregare qualche voto in più che, diversamente, sarebbe andato ad altri.
Sarà anche un aiuto a supporto della segretria di Salvini, soprattutto se le europee dovessero registrare il sorpasso (sorprendente) di Forza Italia, incredibilmente rivitalizzata dopo la morte di Berlusconi.
E' un peccato che il Generale sia sprecato in un parlamento marginale, dove le decisioni non si trasformano mai in leggi perchè devono sottostare ad altri due passaggi.
Ma se dovesse cambiare la maggioranza nel parlamento europeo, allora il ruolo del Generale potrebbe essere rivalutato in positivo, soprattutto per le tante votazioni strumentali, fondate esclusivamente su presupposti ideologici, cui ci ha abituato il parlamento europeo.
L'impegno politico di un Uomo di valore come il Generale Vannacci è comunque un valore aggiunto per tutto il Centro Destra.


martedì 23 aprile 2024

Candidature cosi cosi...

 Candidature cosi cosi...

Cominciano ad uscire i nomi di candidati per le elezioni europee del 9 giugno.
Apprezzo la scelta di Antonio Tajani, dopo che l'aveva escluso, di essere capolista per Forza Italia.
Credo che un Leader debba metterci la faccia, in ogni elezione, anche quando, come in questo caso, le incompatibilità impongono una scelta e, ovviamente, non può che essere a favore del Governo e del Parlamento Nazionale.
Sono contento, anche in questo aspetto del tutto marginale, di essere all'opposto di due esseri che disistimo profondamente: Prodi e Conte.
Apprezzo meno Tajani quando rinuncia al primato in lista nelle Isole per lasciare il posto ad una transfuga dal pd (e non importa di chi sia figlia). O a regalare seggi a Altoatesini a dscapito di buoni attivisti di Partito- o Candidare gente che non si sa chi siano...
Una simile scelta induce fortemente a diffidare dal votare Forza Italia, perchè se venisse eletta quella candidata o altri svincolati, chi mi garantisce che non faccia nuovamente un salto della quaglia in un altro partito ?
Capirei, ma non condividerei, se provenisse da Lega o Fratelli d'Italia, ma dal pd a Forza Italia, partiti che dovrebbero essere "l'un contro l'altro armati", il salto mi sembra troppo per essere credibile.
Dal mio punto di vista, per una decisione finale su chi votare, oltre ad attendere gli sviluppi dei prossimi mesi (ad esempio, non essendo io antifascista, attribuisco molta importanza alla scelta delle parole della Meloni se parlarne, come le intimano i cattocomunisti o se continuare, come già fece Berlusconi, nell'ignorare quel termine), reputo rilevante la scelta del Generale Vannacci.
Se dovesse candidarsi (come non auspico, credo che il Generale debba restare disponibile e libero per una candidatura unitaria del Centro Destra magari in un collegio uninominale che dovesse liberarsi nei prossimi mesi) sposterebbe il mio personalissimo ago della bilancia verso il partito che lo candidasse, purchè possa votarlo nel mio collegio.
In assenza della candidatura del Generale Vanncci, tutto il resto è folklore, compresa l'abituale, stantia, liturgia antifascista nel giorno di San Marco, Patrono della Serenissima e del primo maggio, giornata che dovrebbe essere dedicata ai lavoratori ma che, invece, sarà focalizzata sulle sguaiate performance dei Landini e dei Bombardieri.

sabato 13 aprile 2024

Troppe norme e troppi controllori non servono alla sicurezza sul lavoro-

 

Troppe norme e troppi controllori non servono alla sicurezza sul lavoro-
Quattro sono i temi di cui vorrei scrivere oggi: la sicurezza sul lavoro, i due frettolosi pronunciamenti del parlamento europeo a fine mandato su clandestini e aborto (e connessi) e, tanto per cambiare, l'ennesimo episodio di malcostume politico che porta a dimissioni di politici che sono semplicemente indagati dalla magistratura con il corollario di bavosi giustizialisti.
Sperando di poter sviluppare gli altri temi nei prossimi giorni (anche se saranno diventati progressivamente superati, da altri eventi di interesse generale) inizio dalla sicurezza sul lavoro, anche perchè la vicenda trova nuova linfa da un grave incidente.
La sicurezza sul lavoro è un tema sempre verde, che i sindacati cavalcano in occasioni particolarmente sensibili e, come nei giorni di oggi, sfruttano per buttarla in politica, per portare fieno alla cascina cattocomunista come lo sciopero di ieri di Landini e Bombardieri, finalizzato unicamente ad attaccare il Governo di Centro Destra e non certo a formulare proposte positive per la soluzione del problema.
Alla fine non posso che concludere che è impossibile prevenire ogni eventualità di incidente, neppure bloccando completamente le attività per adempiere ad ogni più marginale adempimento che possa venire in mente ad un cervello particolarmente maniacale.
Fatalità, imperizia, superficialità e, ex contrario, persino eccesso di confidenza, sono sempre in agguato, soprattutto là dove si compiono azioni ripetitive, che si ritiene di aver assimilato e di esserne completamente padroni.
Questo non vuol dire che si debba rinunciare a perseguire una ideale, totale sicurezza, ma solo che, in presenza di un rischio sempre possibile e mai eludibile, occorre contemperare le esigenze di produttività e di sicurezza, accettando che quel rischio esista e possa, talvolta (pochissime volte considerati tutti i luoghi lavorativi che abbiamo in Italia, tanto vero è che ogni incidente diventa motivo di notizia da prima pagina cosa che non accadrebbe se fosse una occorrenza diffusa), concretizzarsi in un incidente.
In particolare non può esserci una legge uguale per tutte le situazioni lavorative, nè un esercito di guardiani, pasdaran della sicurezza del lavoro, che blocchino le attività produttive per eseguire tutti i controlli necessari ad autorizzare un cantiere.
Se mai si avesse la sventura di voler prendere in parola Landini e applicare le sue teorie, l'Italia fallirebbe per il blocco di ogni attività in pochi mesi.
Landini dice quello che dice perchè non ha responsabilità, se non quella di indirizzare la cgil nei pascoli voluti dal pci/pds/ds/pd, con quella collateralità che inficia i principi enunciati come si è visto quando dalla cgil non arrivò neppure una flebile flatulenza contro l'estromissione dal lavoro e dallo stipendio di migliaia di cittadini lavoratori che non si erano sottoposti all'iniezione di stato.
Le troppe leggi uccidono non solo l'economia, ma anche la sicurezza stessa dell'ambiente di lavoro.
Probabilmente la sicurezza sul lavoro è materia troppo seria per lasciarla ai comizi dei sindacalisti ed è ora che torni di competenza aziendale, in un quadro normativo sintetico di carattere generale e più specifico per settori, di sanzioni che non lascino spazio a dubbi nè a scarichi di responsabilità che poi, come abbiamo sempre visto in ogni incidente, sono materia di sofismi da parte degli avvocati che allungano i processi fino alla prescrizione.

martedì 9 aprile 2024

Il centro sempre affollato-

 Il centro sempre affollato-

Grandi manovre centriste con vista sulle elezioni europee.
Naufragata l'alleanza tra Renzi e Calenda, il primo ci riprova imbarcando gente che, proprio di centro non è, come la Bonino e i socialisti, dimostrando di non avere le carte in regola per fregiarsi del titolo di Erede di "Berlusconi"...
Calenda invece prende a pesci in faccia tutti e, ormai, tutti gli sbattono le porte in faccia, anche perchè i suoi minuetti umorali lo rendono del tutto inaffidabile.
Mi domando cosa ci stiano ancora a fare con lui la Gelmini e la Carfagna, alle quali Tajani potrebbe, da padre nobile, ricordare la parabola del figliol prodigo. Tanto entrano traditori di ritorno e leghisti in cerca di gloria-
E quindi c'è Forza Italia che, lungi dal dissolversi dopo la morte del Cav, sembra aver trovato nuova vita sotto la guida incolore di Tajani e, forse, proprio grazie alla guida incolore di Tajani che ricorda molto da vicino i suadenti, sonnolenti, atteggiamenti della DC del tempi d'oro.
Il partitino, la coalizione, non so che roba sia, di Lupi si collega con Forza Italia, costrettovi dal quorum del 4%, cui porta in dote un misero 1% che potrebbe consentire a Tajani di superare Salvini diventando la seconda forza della Coalizione.
C'è da dire che, pur non potendola catalogare tra i partiti con aspirazioni centristi, la Lega ha imbarcato l'Udc di Cesa che non so quanto possa portargli in termini di voti, ma rappresenta una bella copertura al centro in caso di necessità per la formazione di una maggioranza e di una commissione nel prossimo parlamento europeo.
Ovviamente non so se andrò a votare alle Europee o vado al mare, ma pur tuttavia ritengo un bene che si rafforzi la gamba centrista della Coalizione rappresentata da Forza Italia.
Non a scapito degli altri due partiti, ma diventando attrattiva per quanti, con tanto snobismo pseudo intellettuale, amano distinguersi dichiarandosi di centro e schifando quei "buzzurri" estremisti a destra come a sinistra.
Una posizione che, nel passato, era ben rappresentata da La Malfa e Spadolini in una moderna interpretazione della volpe e dell'uva.
Il problema con i parlamentari centristi è che oggi ci sono, domani potrebbero essere attratti dalle sirene di qualche altra casa madre.
Chi, infatti, avrebbe potuto mai immaginare che Casini da ben due legislature si prestasse a fare il parlamentare eletto nel pci/pds/ds/pd ?
Non chi, come me, lo conobbe al liceo, ma neppure in tempi più recenti quando, coraggiosamente, non seguì Martinazzoli e Segni nella disastrosa avventura centrista nel 1994 e, invece, preferì rischiare con la formazione del CCD presente nelle liste dell'emergente Berlusconi.
E ricordo che lo stesso Zanone, già segretario del PLI, finì malamente la sua storia politica da sindaco di Torino per i cattocomunisti del pci/pds/ds/pd.
Ma Tajani ha un'altra storia personale e politica e mi sembra potergli dar credito di maggiore coerenza e affidabilità.
Del resto se la differenza con i centristi sta nel linguaggio, nella petizione di principio antifascista, ma poi è favorevole alla riforma della giustizia, al premierato, all'autonomia differenziata, a respingere i clandestini, alla legittima difesa, alla Vita e a tante altre posizioni programmatiche dell'intero Centro Destra, beh sono più che affidabili e tutto sommato un'europa centrista su tali basi sarebbe persino accettabile.
Quindi, davanti all'affollamento centrista, chi si ritiene orientato su quel versante, potrà trovare in Forza Italia di Tajani un approdo soddisfacente, con una sufficiente sicurezza che il suo voto non venga tradito per portare la Schlein o Conte o chi per loro a Palazzo Chigi.

lunedì 1 aprile 2024

BUONA PASQUETTA!

 BUONA PASQUETTA!

Non credo che il cosiddetto spirito pasquale pervada il mondo.
L'ostinazione con la quale alcuni continuano a perseverare nel voler imporre la loro visione sul prossimo, ma, più che altro, a voler imporre, senza scrupoli ma con la foglia di fico di un "interesse comune" falso e bugiardo, i loro interessi economici a spese di tutti noi, non mi porta a valutare positivamente le tonnellate di miele che in queste ricorrenze vengono sparse "a reti unificate".
E non parlo delle guerre locali e neppure delle voci che, sempre più spesso, escono da ambienti che dovrebbero essere maggiormente riflessivi e invece vorrebbero coinvolgerci in una guerra che non sappiamo dove potrebbe realmente portarci.
E' vero che "Spes, ultima Dea", ma non possiamo vivere di sola speranza.
Allora dobbiamo rimboccarci le maniche, ognuno per quanto gli compete, per quanto è nelle sue possibilità, per contrastare la deriva che sta travolgendo la nostra Civiltà.
Dobbiamo sfruttare questi momenti di riflessione per recuperare le nostre Radici, le nostre Tradizioni, senza aver timore di offendere questo o quello, perchè qui siamo a casa nostra e, semmai, sono coloro che vogliono qui restare a doversi adattare alle nostre Tradizioni e non noi a doverle abbandonare perchè quelli possano sentirsi a casa loro.
E non parlo solo dei riti religiosi.
La Pasqua sia quindi momento di rinvigorimento della nostra coscienza nazionale e di appartenenza alla Civiltà Occidentale, sorta dalle Radici Greco-Romane, che ha dato al maggior numero di persone, il più grande Benessere mai conosciuto su questa Terra.
Non sprechiamo la nostra Eredità, perchè dobbiamo lasciarla integra ed anzi più forte ai nostri figli e nipoti.
Buona Pasquetta.
Alessio