giovedì 27 giugno 2024

 Basta proroghe !-

Il 30 giugno sarà data limite per due (piccoli) eventi: la possibilità di rientrare nel servizio di tutela per l'energia elettrica e la possibilità di opporsi alla trascrizione nel fascicolo sanitario elettronico dei dati ed esami antecedenti al 2020.
Sono scadenze conosciute da tempo e, anzi, il passaggio al mercato libero dell'energia elettrica (e del gas che si è realizzato lo scorso 10 gennaio senza proroghe ulteriori) è stato deliberato da ben sette anni (2017).
Per ambedue le scadenze si è scritto e parlato a lungo e ci sono siti dedicati.
Non entro nel merito delle questioni perché ritengo che ogni Italiano abbia l'intelligenza e la capacità di decidere in proprio cosa sia meglio fare per lui, rispettando le sue idee e ben conoscendo lo stato delle sue personali finanze.
Mi stupisce quindi che ci sia ancora una ulteriore richiesta di proroga di tale scadenza, per ambedue le occorrenze, che ci renderebbe uno stato barzelletta, allo stesso livello della nostra giustizia dove ci sono leggi che vengono disapplicate con fantasiose interpretazioni per far prevalere la propria ideologia.
Non credo ci siano in Italia persone che ancora non sappiano della scadenza, che non abbiano riflettuto su cosa conviene maggiormente loro fare.
Se vogliamo crescere, se vogliamo che la nostra Nazione ispiri fiducia, non possiamo più creare incertezza sull'applicazione delle leggi.
Se si decide una scadenza, quella deve essere rispettata.
Se in una legge c'è scritto che le navi ong che caricano abusivamente clandestini vanno sequestrate, quelle devono essere sequestrate.
Il pacchetto è unico: rispettare leggi e scadenze.
Spero che il 30 giugno sia veramente la scadenza ultima per l'opposizione all'inserimento dei dati pregressi nel fascicolo sanitario elettronico e per il rientro nel servizio di tutela dell'energia elettrica.
Si comincia da poco per arrivare alle questioni più importanti e risanare tutta la struttura dello stato.

mercoledì 19 giugno 2024

 L'unione europea è nociva-

Quando la vecchia commissione è ormai scaduta, quando ancora sono aperte le trattative per la formazione di quella nuova e la spartizione delle cariche ben remunerate, con un colpo di mano viene approvata definitivamente la direttiva che vorrebbe imporre agli stati nazionali di ripristinare la natura nel 20% del proprio territorio.
Questo significa rinunciare a terreni agricoli, coltivabili e produttivi, per aumentare il debito pubblico con l'aumento delle necessarie importazioni dall'estero.
E' evidente che tale provvedimento è il frutto di menti malate e obnubilate dal fanatismo verde e che, se applicato, danneggerebbe gravemente le economie degli stati nazionali, soprattutto di quelli del sud Europa, senza arrecare alcun beneficio effettivo in relazione alle finalità che vorrebbe perseguire visto che sarebbe applicabile solo in una piccola porzione della Terra, cioè una parte dell'Europa.
La direttiva natura è solo l'ultima tra le stupidaggini sesquipedali che negli anni ci sono state propinate e, ahimè, imposte da un plotone di burocrati il cui unico scopo è darsi importanza arrecando disturbo alle nostre attività.
Lo scopo iniziale, infatti, era di liberare la circolazione delle merci, delle persone, delle idee, all'interno di uno spazio di libertà.
I risultati di oggi ci dicono che l'unione europea è l'erede dell'Unione Sovietica, con i suoi piani quinquennali, le sue regole asfissianti, il suo dirigismo persino sui tappi delle bottiglie: il contrario di un sistema fondato sulla Libertà individuale.
Personalmente credo che, qualunque sia il prezzo da pagare, dovremmo uscire dalla unione e ricominciare con la nostra Lira e la nostra piena Sovranità e Indipendenza Nazionale.

sabato 8 giugno 2024

 Caccia ai nostri soldi-

Ieri ho sentito una allucinante dichiarazione della Schlein che si lamentava perché solo una minima parte dei quattrocentomila che hanno richiesto il "bonus psicologo" sarebbe stata accontentata e, a seguire, pretendeva che venissero immessi nella sanità pubblica i quattro miliardi destinati alla riforma dell'IRPEF, cioè alla riduzione delle tasse per tutti noi.
Personalmente il "buono psicologo" non l'avrei mai neanche attivato.
Se uno vuole parlare con uno sconosciuto perché tutto il giorno, invece di coltivare rapporti personali, resta incollato ad un telefono cellulare, beh, se lo paghi lui, non vedo perché devo pagarglielo io che, tra l'altro, non credo al ruolo dello psicologo se non in frangenti particolarmente dolorosi e debilitanti.
Ma, tutto sommato, quello che è stato messo sul piatto è solo una minima parte di quel che ci costa la sanità pubblica.
Ho il solo dubbio che siano soldi spesi bene e non invece, un tassello di un meccanismo infernale e vizioso, assieme alle spese per l'istruzione pubblica e i dipendenti pubblici, che ci inchioda ad un debito crescente.
I politici di sinistra non prendono neanche in considerazione l'ipotesi di tagliare le spese, ridurre poco alla volta e progressivamente sempre più, la spesa pubblica (nel suo complesso) per lasciare più denaro nelle tasche degli Italiani così che ognuno possa spenderlo come gli pare.
Se uno vuole spenderlo in sedute dallo psicologo, libero di farlo, se un altro preferisce acquistare automobili elettriche, libero di farlo, se vuole ristrutturare casa, libero di farlo, ma lo facciano con i soldi loro, non con i miei.
E' evidente che la privatizzazione della sanità, dell'istruzione, dell'apparato del pubblico impiego, cioè dei tre maggiori costi del nostro bilancio (assieme alle pensioni, ma quelle stanno progressivamente passando ad un contributivo integrale, quindi sono già soldi nostri, in precedenza prelevati, ciò non toglie che sarebbe doveroso spingere per il passaggio dalla pensione pubblica ad una pensione integralmente e non solo integrativa, privata, fondata sui contributi individuali liberamente scelti e non imposti) ha come virtuosa contropartita la progressiva riduzione della pressione fiscale.
Capisco che i cattocomunisti, abituati a mettere le mani nelle tasche dei cittadini per ogni flatulenza politicamente corretta, siano contrari, ma dal Centro Destra mi aspetterei che, invece di rincorrere la sinistra nell'aumentare la spesa pubblica, si proceda al taglio delle spese, a cominciare dalla rai e dai contributi e agevolazioni ai giornali, con il contestuale taglio delle tasse per tutti.
Rovesciare il soviet dirigista che occupa Bruxelles, aiuterebbe ad adottare una politica economica più liberale.

lunedì 3 giugno 2024

 La Russia non è il nemico-

Continua a crescere la tensione tra Stati Uniti e Nato verso la Russia per la questione ucraina.
A prescindere da ogni considerazione su chi "ha ragione" dobbiamo fare una semplice considerazione di interesse nazionale e, più in generale, occidentale.
La Russia, territorio immenso e risorse ugualmente cospicue, in gran parte confina con territori che con la nostra civiltà nulla hanno a che spartire, mentre il più ridotto confine occidentale ha visto un consistente scambio economico e culturale, che ha portato la Russia ad essere una nazione sicuramente più vicina alla mentalità ed alla civiltà occidentale che all'islam o alla Cina. Perché, fondamentalmente, oggi sono tre le civiltà che si confrontano: Occidente, Cina, Islam.
Il comportamento degli Stati Uniti e della Nato ha rovinato la geniale intuizione di Silvio Berlusconi del 2002, quando portò alla stretta di mano tra Bush e Putin, con l'ingresso della Russia nel G7 trasformato in G8.
Purtroppo Obama prima e adesso Biden (credo significativo che durante il mandato di Trump tutto fosse stato silenziato, anche i cannoni) hanno rovinato un percorso virtuoso, cercando di isolare la Russia, sanzionandola, praticamente espellendola dalla comunità occidentale per regalarla alla Cina ed all'Iran.
Esattamente come accadde nel 1936 quando le sanzioni di Inghilterra e Francia costrinsero e spinsero l'Italia tra le braccia della Germania di Hitler, oggi le sanzioni e le azioni di Obama e Biden hanno portato un peso massimo come la Russia a dare forza ai due veri nemici dell'Occidente, della nostra Civiltà, cioè l'Islam e la Cina.
Mentre infatti noi svuotiamo gli arsenali per mandarli in Ucraina, la Cina resta a guardare, si rafforza in tutte la altre zone del mondo, aggrega alleati (vedasi Africa dove il disastro della presenza francese è pressoché irrecuperabile) e prepara l'invasione di Formosa: sapremo difendere la libertà dei cinesi di Formosa contro l'aggressione cinese ?
O saremo talmente distratti e deboli da lasciar passare quella conquista, tassello di un domino che, dopo Formosa, metterà in pericolo la Corea del Sud, le Filippine, il Giappone e poi ancora minaccerà l'Australia e la Nuova Zelanda ?
E mentre noi partecipiamo ad una ridicola conferenza di pace sull'Ucraina senza uno (la Russia) dei due belligeranti, sapremo capire e sostenere adeguatamente le ragioni di Israele contro il montante espansionismo dell'Islam e il terrorismo che danneggia anche noi e la cui cancellazione manu militari sarebbe un beneficio indiscutibile per tutto l'Occidente ?
La guerra contro l'Isis fu vinta anche grazie al peso della Russia che scelse il campo di chi resisteva all'avanzata dei terroristi, cosa sarebbe accaduto se l'Isis avesse potuto contare sulla sponda russa ?
E' evidente che la speranza di poter continuare, in pace o quasi, a godere i benefici della nostra Civiltà, dipende da quanto Islam e Cina percepiranno della capacità dell'Occidente a far fronte al loro espansionismo.
La Russia non può essere amica di Islam e Cina, mentre può e deve esserlo dell'Occidente di cui ha pieno diritto ad essere parte.