lunedì 30 dicembre 2013

Bollicine di fine anno

La lettura dei giornali e le notizie e commenti riportati, forniscono una adeguata indicazione della distanza che c’è tra le mie idee (che, per quanto singolari e radicali rappresentano comunque una tendenza comune ad una buona percentuale del Popolo) e quelle dei burocrati che continuano a detenere le leve del governo, anche sfruttando la dabbenaggine di un’altra buona percentuale del Popolo.

I Marò e la Bonino

Il ministro degli esteri scelta da Letta, rappresentante di una percentuale da prefisso telefonico degli elettori, in un anno non ha combinato un fico secco con i nostri Fucilieri di Marina sequestrati da un governo che si dimostra così canaglia.
In compenso la Bonino ha marciato per liberare i detenuti nelle nostre carceri, ha speso tempo (forse anche denaro) per riportare in Italia Alma Shalabyeva la kazaka (legittimamente) espulsa dopo essere entrata in Italia clandestinamente e con documenti falsi e per assistere un tizio che, evidentemente non avendo bisogno di lavorare per sbarcare il lunario, va in giro per il mondo, sotto le bandiere di una associazione ecoambientalista, a rompere i coglioni al prossimo che si occupa dei fatti propri, a casa sua.
In ultimo ho letto di un “ponte aereo” organizzato dalla Farnesina per far rientrare i “cooperanti” dal Sud Sudan: quanto ci è costato, ancora una volta, andare in soccorso di gente che, invece di preoccuparsi della situazione in Italia, gira per il mondo ad occuparsi dei fatti altrui ?
Non sarebbe più utile se dedicasse tutto il suo tempo per i nostri Marò ?

Sperperi clientelari

Letta e Napolitano strologano di rigore e rispetto dei limiti imposti da Bruxelles, eppure sono venute alla luce spese totalmente inutili, come i cento milioni dati per completare gli obbrobri di un architetto di sinistra, i quattrocento milioni per salvare Marino e Roma da un fallimento più che meritato salutare, le centinaia di milioni elargiti all’associazione partigiani con l’unico scopo di mantenere viva la versione comunista sulla seconda guerra mondiale e la pubblicazione di opuscoli di propaganda antiberlusconiana.
Mi piacerebbe che gli architetti costruissero su commissione dei privati e da questi fossero pagati, così come vorrei che i partigiani avessero gli stessi finanziamenti pubblici (cioè nulla) dei cosiddetti negazionisti, perché su un piano di par condicio si possa parlare e studiare la Storia, quella vera, sui documenti e senza pregiudiziali e favoritismi.
Quei soldi sarebbe meglio spesi se finalizzati alla riduzione delle rapine fiscali che impoveriscono i nostri redditi, i nostri risparmi e le nostre proprietà.

Cortina al buio e al freddo

Una violenta bufera (ma molto ridotta rispetto a quella che hanno dovuto affrontare gli Inglesi) ha messo in luce le falle del nostro sistema energetico e nel modo più eclatante: colpendo Cortina.
Anche nel paesino sugli Appennini dove sono io c’è stata una interruzione intermittente di energia elettrica nelle notte tra il 25 e il 26 dicembre, nulla di particolare e nulla che potesse interessare i giornali.
Ma Cortina …
Servizi epici sulla mancanza di luce, riscaldamento, energia per cuocere, per pulire le strade e persino per far andare gli impianti.
Una Caporetto.
Piena solidarietà agli Ampezzani e a tutti i cittadini del Cadore, ma con una punta di cattiveria voglio sperare che ad essere colpiti da tale evento siano stati soprattutto quei sinistrorsi snob che hanno votato contro il nucleare e che sdilinquiscono per la “decrescita felice” di Grillo.
Il solo pensiero che molti di costoro abbiano passato due giorni al freddo, senza cibi caldi e, persino !, senza cinguettii o social media, mi porta a ritenere che, in fondo, un giudice a Berlino c’è sempre, anche se non credo che abbiano compreso il messaggio.

Io sto con Putin

Alcune signorine russe hanno violato una chiesa, insultato i fedeli, il loro governo con esibizioni volgari, irrispettose delle idee e delle sensibilità altrui, prive di intelligenza e con l’unico scopo di farsi pubblicità.
Il minimo che potesse loro capitare è di essere catturate, processate e condannate.
Due di loro sono state ora liberate grazie ad una sin troppo generosa amnistia voluta dal Presidente Putin.
Non hanno perso tempo ad insultare il loro presidente ed a fare propaganda contro la loro patria.
Putin, paziente, non ha ancora reagito.
Io sto con Putin.
Io sto con la Russia ultimo baluardo europeo per la Famiglia e i Valori Tradizionali.

La sceneggiata Napulitano a reti unificate

Dai tempi di Scalfaro mi rifiuto di ascoltare le parole dei tre presidenti della repubblica che si sono succeduti, finalizzate solo a coglionarci.
Non credo ai loro buoni sentimenti, perché il loro passato e il loro presente smentiscono le loro parole.
Finalmente anche Forza Italia si è accorta che il modo migliore per evidenziare quanto sia nudo il re è dargli poca importanza, spegnerlo, non ascoltarlo.
Il ridicolo da lui stesso creato lo seppellirà.


Buon Anno a tutti coloro che si batteranno perché il 2014 rappresenti una svolta per restaurare i Valori Tradizionali, la Libertà di Opinione e difendere Proprietà, Risparmi e Redditi delle Persone.

domenica 29 dicembre 2013

Kazaki e pirati battono i Marò...

Ci sono delle cose che mi indignano parecchio. Una di queste è sicuramente il caso dei Nostri Marò ancora ingiustamente prigionieri dell' India, nazione di cui penso ormai tutto il peggio possibile.
Ora l' indignazione s'accresce, dal momento che il ministro della pompa abortista Bonino si è battuta per riportare in Italia una cittadina kazaka ed un pirata italiano responsbile di un abbordaggio teppistico contro una piattaforma petrolifera russa. Mentre della vergognosa vicenda riguardante i 2 Servitori dello Stato non si vede nessuna novità.
Che schifo...

Kazaki e pirati battono i Marò...

Ci sono delle cose che mi indignano parecchio. Una di queste è sicuramente il caso dei Nostri Marò ancora ingiustamente prigionieri dell' India, nazione di cui penso ormai tutto il peggio possibile.
Ora l' indignazione s'accresce, dal momento che il ministro della pompa abortista Bonino si è battuta per riportare in Italia una cittadina kazaka ed un pirata italiano responsbile di un abbordaggio teppistico contro una piattaforma petrolifera russa. Mentre della vergognosa vicenda riguardante i 2 Servitori dello Stato non si vede nessuna novità.
Che schifo...

venerdì 27 dicembre 2013

Il Natale è passato, Letta purtroppo no

Anche il Natale 2013 è entrato nei ricordi di ognuno di noi.
Un Natale anomalo, senza neve ma con una intensa bufera di pioggia e vento, con ripetute interruzioni dell'energia elettrica nella notte tra il 25 e il 26, tanto da dare al paesino sugli Appennini dove sono, un aspetto spettrale e, per un appassionato di gialli come me, una splendida e stuzzicante ambientazione alla Agatha Christie.
Non ho peraltro contezza di strani eventi e omicidi ...
Spero che sia stato per tutti un Natale piacevole e tranquillo, una parentesi di serenità tra la tares, l'imu e la cosiddetta "mini imu", cui si aggiungono le assicurazioni (che per molti vanno rinnovate a fine anno) , rate condominiali, bollo auto e moto, canone rai, tutti graziosi regali di uno stato predone che spende quello che non ha e, invece di ridurre le spese, spreme i cittadini per continuare nelle sue elargizioni senza senso.
Quanto ci costano, ad esempio, gli immigrati ?
E quanta ingratitudine riceviamo con le devastazioni che loro, clandestini e illegalmente presenti sul nostro patrio suolo, da nessuno invitati, pongono in atto, pretendendo quello che molti Italiani non hanno ?
E che dire di coloro che hanno ottenuto la cittadinanza italiana con un tratto di penna, ma si comportano nè più nè meno come dei parvenu arricchiti, magari grazie ad un partito che ha sempre posto come suo obiettivo la distruzione della nostra società, per realizzarne un'altra che hanno già sperimentato sulla loro pelle gli europei dell'est e li ha fatti eleggere deputati o ministri ?
Non sarebbe il caso di revocare loro una immeritata cittadinanza ?
E invece di mettere mano ad una selezione rigorosa dell'immigrazione, attuando un respingimento in mare e introducendo ulteriori restrizioni all'acquisizione della cittadinanza (che, pur non potendo essere equivalente alla nazionalità, deve pur sempre essere un premio meritato e non un automatismo) Letta si sbrodola con lo ius soli, un istituto giuridico barbarico, estraneo alla nostra Civiltà fondata sullo ius sanguinis di Romana memoria.
Lo stesso Letta che con boria pari a quella del suo non rimpianto predecessore, continua a propinarci la manfrina della "luce in fondo al tunnel", mentre continua a ravanare nelle nostre tasche per sottrarci risparmi, proprietà e redditi.
Sono passati più di due anni da quel novembre 2011, quando con manovre ancora non chiare (o forse sin troppo chiare ma volutamente occultate dai mezzi di stampa di regime) il Presidente eletto dagli Italiani fu costretto alle dimissioni, per rimpiazzarlo con i maggiordomi e i valletti della Merkel.
Si può quindi affermare che si stava meglio con Berlusconi presidente.
Lo sanno persino coloro che, stolidamente, continuano ad aggredirlo, condannarlo e limitarne la capacità di presenza politica.
Il Cavaliere non avrebbe fatto certo peggio dei due che gli sono succeduti anzi, per carattere, avrebbe potuto meglio difendere gli interessi dell'Italia e degli Italiani, scontrandosi con la Merkel e riaffermando la nostra Sovranità, se non altro per una questione di orgoglio personale che gli altri due non hanno, anche uscendo da quella sentina di vizi che è l'unione europea e la sua moneta.
Che i successori di Berlusconi, assieme, non valgano la metà del Cavaliere, è reso evidente non solo dalla valanga di tasse cui sono ricorsi non sapendo fare altro , ma anche dalla inerzia davanti al sequestro continuato dei nostri Marò da parte di un governo che, con il suo comportamento, non può che essere elencato tra quelli canaglia.
Godiamoci dunque questi giorni di pausa e serenità, perchè i Napolitano, i Letta, i Saccomanni sono ancora al loro posto che stanno studiando come renderci più poveri, più servi, più tristi.

martedì 24 dicembre 2013


NEL NOME DI BERLUSCONI

L'abisso di ignoranza e malafede dei comunisti e affini continua a sorprendermi e nonostante da decenni li combatta, persevero nell'errore accreditandoli di più quoziente intellettuale e onestà di quanta in realtà non abbiano.
La decisione di rimuovere per via giudiziaria Berlusconi dall'attività politica, ha scatenato un coro infame di insulti che, se solo fossero indirizzati alla loro Chienge, solleverebbero continue manifestazioni e ondate di sdegno.
L'epiteto più gettonato, sdoganato dai capi mandria degli ignoranti è "delinquente".
Nella Storia decine, centinaia di "delinquenti" furono condannati in base alle leggi al loro tempo e territorio vigenti.
GANDHI, nume tutelare di tutti i pacifisti, fu ripetutamente condannato e imprigionato degli Inglesi per la sua attività sovversiva, tendente cioè a sovvertire l'ordine dell'Impero Britannico. 
La TIMOSHENKO, bionda ex premier dell'Ucraina libera, pasionaria della "rivoluzione arancione", è stata condannata ed è in prigione, guarda un po', per frode fiscale, come voluto dal suo eterno avversario il comunista di osservanza sovietica Yanukovic. 
MANDELA fu arrestato e imprigionato per le sue attività antinazionali e i magistrati locali lo condannarono definitivamente all'ergastolo da cui poi uscì dopo oltre venti anni per governare il Sud Africa divenendo poi un Padre della Patria.
ERDOGAN per attentato alla laicità della Turchia, fu privato preventivamente dei diritti politici dai militari turchi che gli impedirono di candidarsi alle elezioni in cui il suo partito era dato per sicuro vincitore. Poco male, il partito mise Gull come candidato premier, vinse le elezioni, cambiò le leggi, sciolse il parlamento e alle elezioni successive Erdogan si candidò, vinse, divenne primo ministro carica che ricopre tuttora. 
HAVEL era un letterato, drammaturgo ceco che ambiva alla libertà di opinione. Fu condannato e imprigionato negli ultimi rigurgiti comunisti. Con la caduta del muro, cambiarono le leggi e Havel divenne presidente della Repubblica Ceca che aiutò a dividersi pacificamente dalla Slovacchia ed ora è ricordato anche lui come Padre della Patria.
CAIO GIULIO CESARE che osò rivolgere le armi (e non a parole come Bondi) contro Roma e le sue magistrature che lo condannarono ma furono costrette alla fuga e poi alla sconfitta.
I PARTIGIANI. Sì, delinquenti pure loro secondo le leggi vigenti nel territorio sul quale operavano contro il governo della RSI e dell'Armata Tedesca e condannati fino ad ottenere una riabilitazione ex post avendo vinto, la loro parte politica, la guerra.
Quanti "delinquenti", allora che fanno compagnia al Cavaliere e dimenticavo il "delinquente" più importante della Storia, quello che i sacerdoti e magistrati della sua stessa gente preferirono crocifiggere, liberando un vero ladrone.
Comunisti e affini, nella loro ignoranza e malafede (per i più è la prima, ma per alcuni la seconda) credono alla condanna basata su un teorema "non poteva non sapere".
Ma non c'è una registrazione, una ripresa filmata, un documento che provi la personale e diretta  partecipazione o addirittura l'ideazione di un reato da parte di Berlusconi.
Hanno tolto di mezzo, con i mezzi ampiamente usati nel corso della Storia, un nemico politico, cucendogli addosso un vestito per poterlo qualificare "delinquente".
I precedenti ci dicono che simili "delinquenti" hanno sempre conseguito la vittoria  finale sui loro nemici, pur patendo violenza e limitazione della libertà personale e politica come accadrà al Cavaliere che spero rifiuti ogni compromesso e non vada nè ai domiciliari, nè ai servizi sociali, nè richieda alcuna grazia.
La Storia ci dice anche che la bandiera che viene strappata dalle mani di chi è perseguitato dal regime, viene spesso raccolta dai suoi eredi anche di sangue.
Vediamo quindi in paesi lontani come India e Pakistan che la famiglia Nehru-Gandhi è salita al rango di dinastia governante, mentre in Pakistan questo doloroso percorso è toccato ai Bhutto.
E per arrivare al massimo livello della democrazia, ricordiamo alle labili menti di comunisti e affini, le grandi dinastie politiche degli Stati Uniti d'America.
I Bush che hanno governato per dodici degli ultimi venticinque anni con padre e figlio, i Clinton con marito e moglie e i loro (dai comunisti e affini) amatissimi Kennedy, la cui dinastia partecipa a determinare le scelte degli Stati Uniti sin da prima della presidenza di John, grazie al vecchio patriarca Joseph.
Non ci sarebbe quindi nulla di strano, nulla di anomalo, nulla di antidemocratico se, come negli Stati Uniti, anche in Italia una dinastia politica desse l'impronta al partito più votato negli ultimi venti anni.
Se il Cavaliere andrà in prigione o gli verrà impedito di candidarsi, di fare campagna elettorale, ci sono cinque figli e un fratello pronti per "l'uso", abbiamo solo l'imbarazzo della scelta.
Bene dunque le manifestazioni di solidarietà, ma comunque, dopo il momento della commozione deve esserci il momento dell'azione che può significare solo: nuove elezioni !
Ribaltare quindi il governo per rivoltare l'Italia come un guanto, fregandosene di Napolitano e dell'europa.

Vincere la maggioranza assoluta per cambiare le leggi, liberare Berlusconi e trasformare i "delinquenti" di oggi nei Padri della Patria di domani, nel solco della Tradizione storica.
Buon Natale
Alessio Zanon 

lunedì 23 dicembre 2013

Contro lo stato predatore

Le notizie che si sviluppano sulla legge di "stabilità", confermano l'animo predatorio dei comunisti e della sinistra in genere.
E nulla vale sostenere che assieme a loro ci sono Alfano e tutta la pletora di ex democristiani accucciatisi nel pci/pds/ds/pd, perchè chi va con lo zoppo impara a zoppicare e non si sottraggono ad istigare all'odio di classe neppure coloro che, per le posizioni occupate e le attività svolte, hanno contribuito, con ruoli di primo piano, a spingerci nel baratro.
Ecco allora che pensano a nuove spremiture mentre Letta e Alfano, pur di non sottrarre una lira agli oltre ottocento miliardi di euro di spesa pubblica e, anzi, per poter accrescere le regalie alle cricche amiche, aumentano una già intollerabile e per questo illegittima pressione fiscale, depredando risparmi, proprietà e redditi, rendendoci tutti più poveri e senza prospettive per il futuro.
E se a parole dicono di voler "riequilibrare" i redditi (cosa che già di per sè è una aberrazione perchè il guadagno onesto, poco o tanto che sia, non deve essere "rieliquibrato" rappresentando il valore del singolo) in realtà la loro azione si trasforma, complici dei diktat provenienti da Bruxelles, nel massacro della classe media, visto che chi è veramente ricco, ha sicuramente già messo al sicuro i propri risparmi oltre confine.
Sicuramente tra questi vi sono anche coloro che, dal pulpito di Nomisma, associazione cara a Prodi noto gabelliere europeo, hanno sotto Natale proposta l'ennesima tosatura del gregge.
Naturalmente, per meglio prendere per il naso i soliti beccaccioni che insistono a sostenere la sinistra, parlano di una super tassa, patrimoniale, per colpire il 10% più ricco nei loro depositi bancari.
In tre giorni non ho letto, però, alcuna indicazione su quale sia il limite per essere considerati "ricchi".
Un deposito di un milione di euro ?
Di cinquecentomila ?
Di centomila ?
E si computa anche il reddito ipotetico delle case ?
Silenzio.
Costoro vorrebbero tenersi le mani libere per poi mettere le loro luride mani sui nostri risparmi, sui risparmi di TUTTI.
Allora non resta che la rivolta, non la rivoluzione, si intenda, ma la RIVOLTA pura e semplice.
Ma non può essere il singolo a farsi promotore di tale reazione, perchè da solo verrebbe massacrato dagli sgherri di regime al servizio dello Sceriffo di Nottingham, come vediamo dai tanti, troppi, suicidi per le difficoltà economiche.
La rivolta deve essere organizzata da un partito o da una Coalizione che, elettoralmente, abbia una forte incidenza.
Un partito o una Coalizione che fornisce strumenti (testi e moduli), assistenza (commercialisti e avvocati) e diffusione mediatica per garantire chi aderirà alla rivolta di non essere lasciato solo ad affrontare la prevedibile rappresaglia del regime dei gabellieri.
Non servono manifestazioni di piazza, vaffaday, parole (sacrosante) di sdegno e protesta, occorre agire.
Singolarmente non possiamo fare nulla se non esprimere la nostra rabbiosa impotenza e tenere viva la Fiamma della Libertà, almeno finchè nuove leggi repressive non ci toglieranno anche la possibilità di esprimere le nostre opinioni e diffonderle con i mezzi a nostra disposizione.
E' necessario semplificare le tasse e le imposte in modo da tassare, moderatamente, solo i redditi reali, non i risparmi o le proprietà e tarare le spese dello stato su quegli unici introiti, rinunciando ad una mano pubblica invasiva, inefficiente e predatrice.
E' il mio augurio per Natale, perchè il regalo che gli Italiani possano trovare davanti al loro Presepe, sia uno stato amico, snello e realmente terzo rispetto ai rapporti privati.
Buon Natale

venerdì 20 dicembre 2013



LE DIECI PIAGHE D'ITALIA

PRIMA PIAGA: l'assistenzialismo
La pace sociale perseguita dai deboli governi democristiani dopo il 1962 e soprattutto dall'aver imbarcato, pronube John Kennedy, i socialisti al governo, è costata il progressivo saccheggio delle risorse e la devastazione dei conti pubblici.
In tal modo lo stato spendeva, indebitando le generazioni future, senza ottenere in cambio alcun ritorno produttivo (veggasi ad esempio l'assunzione dei dipendenti Olivetti nella p.a.).

SECONDA PIAGA: lo statalismo centralista e clientelare
Diretta conseguenza della prima piaga, con lo stato che, intervenendo sempre più spesso nella vita civile ed economica, assumeva in proprio la gestione di aziende e servizi in perdita, accentrandone la guida e dando vita al gigantismo clientelare dove si assumeva per tessere e non per meriti (veggasi ad esempio la rai).

TERZA PIAGA: le tasse
Per mantenere lo stato interventista, assistenzialista e clientelare sono stati presi di mira prima i redditi degli Italiani con una imposizione progressiva e sempre in aumento, poi le proprietà come la casa bene assoluto delle famiglie, quindi si sono iniziati a razziare i risparmi, trasformando i cittadini in futuri schiavi.

QUARTA PIAGA: i comunisti
Nelle loro ricerca del potere che, grazie alla NATO, non riuscirono a conquistare al tempo di Stalin con le armi, hanno sempre cavalcato le istanze più corrosive per danneggiare la Nazione, stando sempre dalla parte sbagliata:
contro la Nato,
a sostegno delle invasioni sovietiche,
contro la proprietà privata, le imprese, i missili Pershing e Cruise,
per il divorzio, l'aborto.
Quando crollò il comunismo si diedero una ripulita, ma solo superficiale, cambiarono più volte il nome, ma rimasero sempre gli stessi come il lupo del proverbio che cambia il pelo ma non il vizio:
contro la liberazione dell'Iraq,
per leggi liberticide,
per la depenalizzazione delle droghe "leggere",
per il fine vita,
per la cittadinanza e il voto agli immigrati,
per il matrimonio omosessuale.

QUINTA PIAGA: i sindacati confederali
Prima uno solo, diretta emanazione dei partito comunista, quindi, con il cedimento anche di quei sindacati nati per rappresentare il sindacalismo libero, dando vita ad un potere di interdizione che, con scioperi e manifestazioni, rappresenta la seconda gamba per l'arrivo dei comunisti al governo.

SESTA PIAGA: il trasformismo
Personaggi e gruppi che apparentemente nulla avevano a che spartire con i comunisti, per complessi di inferiorità e pusillanimità si sono trasformati in caudatari dei comunisti stessi.
Inizialmente erano chiamati "indipendenti di sinistra", quindi diedero vita a partiti funzionali e alleati a quello comunista fino ad unirsi con esso.

SETTIMA PIAGA: l'unione europea
La versione continentale e più devastante dell'Unione Sovietica sepolta dal crollo del muro di Berlino.
Una entità sovranazionale, con funzionari mai eletti che pretendono di dettare legge alle Nazioni Sovrane e ci riescono grazie alla ramificazioni nei singoli stati, con gauleiter che pur dovendo realizzare gli interessi dei Popoli europei, si trasformano in fedeli esecutori di un potere oscuro e lontano dalle esigenze del Popolo, disinterassati ad ogni valore morale, ma solo ai loro libri contabili.

OTTAVA PIAGA: la giustizia ingiusta
La trasformazione di un ordine dello stato in potere assoluto e non contrastabile che agisce sulla base di teoremi e di interpretazioni per usare le leggi esistenti a fini ideologici. coniugata all'incapacità di fornire risposte credibili e affidabili alle esigenze di giustizia e sicurezza dei cittadini, anche quando si esula dalle tematiche strettamente politiche (veggasi gli irrisolti casi di cronaca nera da Unabomber a Perugia, Garlasco etc.).

NONA PIAGA: l'omolatria
La nona e la decima piaga rappresentano il tentativo del colpo finale all'Italia.
La nona per il tentativo di introdurre per legge la decadenza dei costumi che passa attraverso il riconoscimento di dignità a pratiche da sempre marginali e personali, introducendo persino leggi liberticide nei confronti di coloro che vi si oppongono esprimendo libere opinioni contrarie.

DECIMA PIAGA: l'immigrazione
Come ultima tassello nella distruzione dell'Italia arriva il tentativo di sostituire agli Italiani nuovi soggetti che con questa terra nulla hanno a che spartire.
Aiutati dalle madonnine del politicamente corretto, si pretende di dare asilo, di accogliere chiunque si presenti davanti alle nostre coste, sperperando risorse, senza alcun filtro, senza valutare se ne abbiamo bisogno, la qualità dei soggetti che accogliamo.

A questi si vorrebbe persino concedere la cittadinanza e il voto per decidere su come gestire la Nazione di cui NON fanno parte, neppure quando avessero la cittadinanza.

Renzi,uno come tutti gli altri 

Che Renzi si trasformasse da putto in puffarolo lo avevo sempre pensato ed ora cominciano ad esserci anche le prove.
Voleva liquidare i ministri quirinalizi a cominciare dalla Cancellieri che, Renzi dixit, doveva andarsene subito dopo le vicende Fonsai/Ligresti.
I ministri Saccomanni, Giovannini, Bonino e Cancellieri sono ancora al loro posto.
Voleva dettare la linea a Letta.
La legge di stabilità è quanto di peggio potesse uscire, più tasse solo per consentire a questo stato cialtrone di continuare a spendere parandosi dietro il mantenimento del deficit al 3% grazie solo e solamente ai nostri risparmi che ci vengono estorti.
Voleva spaccare il mondo con la legge elettorale.
E' risucchiato nella melassa democristiana (che dovrebbe ben conoscere ...) invece di gettare i dadi ed accordarsi con Berlusconi alla faccia dei Letta e degli Alfano.
Voleva cambiare l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
Ha già fatto marcia indietro affermando che non è una priorità.
Alla fine le uniche realizzazioni che farà riguarderanno la continuità con la politica della sinistra finalizzata a distruggere la nostra società: tasse, immigrati, omosessuali.
Renzi, un segretario del pci/pds/ds/pd, come tutti gli altri

giovedì 19 dicembre 2013

Berlusconi deve andare a Bruxelles
Le toghe che piagnucolano perchè il Cavaliere le critica e non capiscono che si delegittimano da sole con le loro decisioni, pare vogliano inibire a Berlusconi, Leader di dieci milioni di Italiani, di rappresentarci alla riunione del PPE a Bruxelles.
Ora, a me del PPE non importa assolutamente nulla, anzi se Forza Italia ne uscisse acquisterebbe un punto di stima da parte mia.
Ma Berlusconi è indiscutibilmente, il Leader dell'area di Centro Destra in Italia, confermato elezione dopo elezione dal 1994.
Inibirgli la partecipazione alla riunione dell'unione dei partiti di Centro Destra europei sarebbe solo un nuovo abuso, una nuova prepotenza non solo nei suoi confronti, ma nei confronti di dieci milioni di Italiani.
Il Cavaliere vada a Bruxelles (dove non è necessario il passaporto ...) e vediamo se i magistrati vorranno arrestare, al suo rientro, il rappresentante di dieci milioni di Italiani.

mercoledì 18 dicembre 2013


Reagire...

I "Forconi" ci stanno provando, Forza Ragazzi!!!
Onore e solidarietà a loro e a tutti quanti scendono in strada.
Ma non trascuriamo la reazione alla portata di tutti: quella di tutti i giorni.
Disattendendo tutto ciò che viene ad esserci imposto da una campagna orchestrata per farci perdere l'Indipendenza e la Libertà.
Cominciamo con il denaro.
Usiamolo contante in ogni aspetto della nostra vita quotidiana in cui possa essere utilizzato senza incorrere nelle possibili sanzioni.
Sono tante circostanze in cui si sottrae al Moloch statalista ed europeista il controllo su quello che facciamo, cosa compriamo, qual'è la nostra capacità economica, dove possono imporre tasse.
Usiamo il contante e solo se ne siamo costretti, da queste leggi che limitano persino la nostra libertà di spendere il nostro denaro nelle forme che più ci aggrada,  meglio il bonifico della carta di credito e degli assegni.

martedì 17 dicembre 2013

UE Il simbolo dell'oppressore

Forte con i deboli, debole con i forti.
E' l'unione sovietica europea.
In galera senza passare dal via il Vicepresidente di Casapound per aver rimosso, senza rompere nulla !, il vessillo simbolo dell'oppressore, la bandiere dell'unione sovietica europea, per sostituirla con il Tricolore.
Mentre a no global, no tav, no tutto, viene lasciato sfasciare tutto, cercare di impedire le manifestazioni di chi difende la Famiglia (l'unica che esista), bruciare le bandiere di tutte le nazioni del mondo, al Vicepresidente di Casapound viene comminata una pena spropositata (neanche fosse Berlusconi ... ) per aver sostituito una bandiera estranea al Popolo Italiano con quella Nazionale.
Naturalmente massima solidarietà a Casapound e a tutti coloro che fanno la giusta battaglia sacrificando anche la propria libertà per la Libertà di tutti.
Massime espressioni di disgusto invece verso l'unione sovietica europea, i suoi simboli e i suoi accoliti e maggiordomi.

lunedì 16 dicembre 2013


Cade la maschera del putto fiorentino

La logorrea di Matteo Renzi, oltre ad essere uno stimolo per cambiare canale, è anche utile per vedere, dietro alla maschera, la vera immagine del nuovo segretario del pci/pds/ds/pd.
Così il suo debordante intervento nel comitato centrale comunista ha svelato quanto poco di democristiano sia rimasto in lui oltre all'atteggiamento e quanto di comunista abbia fatto metastasi nelle sue idee.
Spiazzato da Letta con il decreto che, a parole, abolisce il finanziamento pubblico, si impegna a restituire i 40 milioni dei suoi rimborsi "se Grillo si accorda con lui per tutta una serie di riforme".
I soliti comunisti.
Spendono per se stessi usando i soldi altrui (perchè quelli del finanziamento pubblico sono soldi degli Italiani, non di Renzi !).
Poi lavoro, occupazione e politica dei redditi come una Camusso qualunque per finire con la ciliegina sulla torta: il superamento della Bossi-Fini, l'unica, l'ultima fragile barriera contro l'invasione degli immigrati e la nostra fine come i Boeri del Sud Africa, l'abbandono del civile ius sanguinis di Romana Tradizione per il barbaro ius soli, accucciato davanti alla ministra di nazionalità congolese e che non si interessa dei nostri connazionali sequestrati in Congo, mentre si preoccupa di cercare di imporre l'aberrazione delle quote per gli immigrati nella vita sociale dell'Italia.
Naturalmente non può mancare una costante della politica comunista, la degenerazione dei costumi, per indebolire la nostra società ed impossessarsene meglio ed ecco la pretesa di realizzare le unioni "civili".
Se qualcuno nel Centro Destra fosse stato così stolto da andare a votare per il putto fiorentino, accreditandolo di rappresentare il nuovo, è servito.
Non c'è nulla di buono in Renzi.
Con Renzi c'è solo la continuità della politica comunista antinazionale, degenerativa, oppressiva sul piano fiscale e su quello della libertà di opinione.

venerdì 13 dicembre 2013

Da Facta a Lecta

Per ragioni di età non ho vissuto il periodo 1919 - 1922 e la mia è una impressione desunta dalle letture delle cronache di quei giorni e dei giorni nostri.
Allora come ora l'Italia era in crisi.
Allora come ora c'erano milioni di disoccupati e di disperati.
Allora come ora cittadini manifestavano.
Poi ci sono, certo, delle differenze, le principali delle quali riguardano le conseguenze di una guerra (ma quella contro Berlusconi non è una guerra ?) e il fatto che ad attizzare il fuoco della violenza erano i socialcomunisti (ma da che parte stanno grillini, no tav, centri sociali ?).
Allora Facta ottenne l'investitura parlamentare che si dimostrò non rappresentativa della maggioranza popolare..
Oggi Lecta ha ottenuto una nuova fiducia parlamentare che non è rappresentativa della maggioranza popolare.
Auguri, Italia !

mercoledì 11 dicembre 2013

Sono con VOI!! ora si vada a Roma...

W le Forze Armate e le Forze dell'Ordine

Per tradizione, forma mentis e convinzione personale sono un sostenitore delle Forze Armate e delle Forze dell'Ordine.
Credo che quelle donne e quegli uomini rappresentino il meglio dell'Italia con la loro cosciente assunzione di rischi personali per la difesa della vita, della libertà, delle proprietà di tutti noi.
Avendone in cambio un misero stipendio, insulti e anche persecuzioni quando, magari in circostanze di grande difficoltà ambientale, difendono la loro stessa incolumità, contro gli aggressori.
Vediamo i nostri militari difendere l'onore dell'Italia in Iraq e in Afghanistan, li vediamo sequestrati da governi che credevamo amici e, disciplinatamente, obbedire ad un ordine  del pusillanime governo Monti che li ha rispediti nella loro prigione indiana.
Vediamo Poliziotti e Carabinieri, Finanzieri e Forestali che disciplinano l'ordine pubblico, sventano agguati e rapine, cercano di impedire devastazioni nonostante abbiano entrambe le mani legate da disposizioni "superiori" vili e rinunciatarie.
Li vediamo assicurare alle patrie galere fior di delinquenti subito liberati da una magistratura garantista verso i delinquenti e giustizialista verso Berlusconi.
In occasione delle manifestazioni dei Forconi abbiamo visto Poliziotti togliersi il casco.
Varie le interpretazioni, la più accreditata una sorta di fratellanza verso chi manifestava.
Voglio sperarlo.
Voglio sperare che le nostre Forze Armate e le nostre Forze dell'Ordine non si prestino ad essere lo scudo di chi li ha sempre irrisi e osteggiati.
Voglio sperare che anche le Forze Armate e le Forze dell'Ordine agiscano per il bene della Patria che NON è quello di chi oggi la rappresenta.

martedì 10 dicembre 2013

DC capta, feros comunisti cepit

Come noto i comunisti arrivano in ritardo ad ogni appuntamento.
Si sono accorti della ferocia criminale dell'Urss solo dopo settanta anni, quando cadde.
Si sono accorti della bontà della Nato solo quaranta anni dopo.
Si sono accorti che non è più il tempo delle burocrazie di partito con ancora venti anni di ritardo, eleggendo Matteo Renzi a loro segretario.
Ancora una volta sono dovuti ricorrere alla melassa democristiana per avere qualche speranza di vittoria.
Dopo Prodi, Letta ora Renzi.
Di tre non se ne fa uno buono ... sembrano i calciatori del mio Bologna a confronto di quelli della Juventus venerdì sera.
Renzi, l'ultima scelta, è il nulla.
Parla, parla, parla, ma non dice nulla.
Mi sembra di sentire Moro redivivo.
Mentre, però per Moro ho sempre avuto la convinzione che dietro il nulla della sua verbosità ci fosse una idea (per me sbagliata) di società, con Renzi credo non ci sia proprio nulla se non una fortissima "renzite" che lo porterebbe a sposare qualsiasi causa, purchè torni utile alla sua scalata.
E il nulla è pericoloso, come dimostra Grillo, perchè chiunque può scrivere ciò che vuole e quel chiunque lo abbiamo già intravisto nel suo "discorso della vittoria".
La Camusso per il lavoro.
Le consorterie finanziarie internazionali per l'europa.
Le lobbies omosessuali per i "diritti".
Al dato positivo, quindi, per cui anche i comunisti si sono scelti un Capo (un "papa nero" proveniente dalla DC) e non più un burocrate, c'è il dato negativo che ancora segnano il passo sulle questioni fondamentali per costruire una società Libera, Indipendente, Sovrana, Ricca e Forte anche nei Valori Morali.
Probabilmente fra altri cinquanta anni si accorgeranno di aver sbagliato e, come al solito, sarà troppo tardi per i danni che avranno già prodotto all'Italia.


lunedì 9 dicembre 2013

Legalità a doppia velocità
Quando si è trattato di aggredire e far decadere Silvio Berlusconi, hanno tutti corso, accantonando ogni altra questione, per "fare presto" nel nome della "legalità".

I magistrati hanno tagliato centinaia di testimoni della difesa, hanno affidato la sentenza di cassazione alla sezione feriale, mentre il senato ha rifiutato ogni approfondimento sulla applicazione retroattiva della legge Severino.
Questo per Berlusconi.
Invece sulla illegittimità dei parlamenti eletti dal 2006 (quindi compreso l'attuale) e di tutte le nomine (compresa la doppia elezione di Napolitano), leggi e disposizioni prese, ci si penserà a gennaio (forse).
Appare evidente come la "legalità" di cui a sinistra si riempiono la bocca ogni tre per due, ha due velocità a seconda che riguardino Berlusconi e il Centro Destra, allora la rapidità di esecuzione è sinonimo di legalità, oppure per Napolitano e compagni, allora i tempi sono quelli della giustizia ordinaria, lunghi, lunghi, lunghi e la legalità è solo un optional.

sabato 7 dicembre 2013

Nelson Mandela, se vogliamo farlo santo si faccia pure, ma non dimentichiamo che...

Sia scritto nero su bianco: l’apartheid è una schifezza, la segregazione pure, il razzismo peggio. Ma che Mandela sia stato un nero per caso?...
Riportiamo un po di storia. (L'Intraprendente)

All’università di Fort Hare, Johannesburg, Mandela studia Legge, si fa cacciare per tafferugli studenteschi, ma fa in tempo a conoscere il suo Pigmalione, Oliver Tambo, presidente (per lungo tempo) dell’African National Congress, la madre di tutte le rivoluzioni comuniste sudafricane, organizzazione finita fuorilegge nel 1960. Il Nelson vi entra nel 1942, nei suoi circoli stringe amicizia con Yossel Mashel “Joe” Slovo, futuro leader del Partito Comunista Sudafricano, nel 1952 diviene presidente dell’ANC per Transvaal e nel 1961 crea l’organizzazione Umkhonto we Sizwe (“Lancia della Nazione”), ovvero il braccio militare dell’ANC. Per le strade la gente comincia a farsi male. I neri che non si riconoscono nell’ANC e nel PC sudafricano finiscono con i copertoni al collo in fiamme. Nel Paese il problema razziale è enorme almeno da quel 1948 in cui il Nasionale Party, la formazione dei nazionalisti afrikaans, impone l’apartheid. Ma che il comunismo dell’ANC non sia mai stato la soluzione, anzi sempre parte integrante del problema, è evidente. Per esempio lo è all’Inkatha Freedom Party, guidato dal re zulu Mangosuthu Buthelezi, nero come la pece, nemico giurato del comunismo e dell’ANC. Del resto il compagno Slovo, di origine lituana, aveva la pelle bianca.

Un giorno, il 5 maggio 1962, Mandela viene arrestato a Howick, nel Natal, e condannato a 5 anni per reati minori. Alle sue spalle vi era però la serie di attentati che, dal 21 marzo al 19 aprile 1960, avevano ucciso 86 persone e ferite 424, tutti attribuiti all’ANC e alla sua ala scissionista, il Pan Africanist Congress. Poi l’11 luglio 1963 la polizia scopre a Rivonia, vicino a Johannesburg, l’alto comando, clandestino, dell’Umkhonto we Sizwe. Mandela finisce ancora sotto torchio e alla fine è condannato per cospirazione. Al processo vengono ascoltati 173 testimoni, ma è lo stesso Mandela ad ammettere apertamente che la sua organizzazione persegue scopi politici attraverso la violenza. In più, dice di avere personalmente progettato azioni di sabotaggio e di avere organizzato campi di addestramento militari all’estero, uno dei quali lo ha seguito pure lui in Algeria. Del resto aveva anche teorizzato la lotta armata di classe in manuali tipo quello intitolato Come essere un buon comunista, in certi documenti politici sul “materialismo dialettico” saltati fuori al processo di Rivonia e nell’opuscolo Operation Mayibuye (cioè “ritorno”) dove il precedente citato a esempio è la guerriglia comunista a Cuba, capace di vincere e di reggere. In uno dei testi sequestrati dalla polizia e presentati al dibattimento in aula, Mandela dettagliava quel suo cursus honorum rivoluzionario in nome del marxismo-leninismo per cui erano necessarie, fra l’altro, 210mila bombe a mano, 48mila delle famigerate mine antiuomo e 1500 timer per altrettanti ordigni. Il 23 agosto 1985, in un’intervista non firmata comparsa su La Stampa, Mandela la disse tutta: «Il bianco deve essere completamente vinto e spazzato dalla faccia della terra prima di realizzare il mondo comunista».

In prigione Mandela ci ha passato così 26 anni e mezzo, dal giugno 1964 all’11 febbraio 1990. Da libero, ha assunto subito la presidenza ufficiale del buon vecchio ANC, e il 10 marzo 1994 si è insediato come presidente democratico e osannato del nuovo Sudafrica postrazzista. Fra i suoi ministri c’era l’immarcescibile Slovo, il bianco rosso. Ispirato da Karl Marx e dai cappellani della “teologia della liberazione”, Mandela è stato paragonato al Mahatma Gandhi (che iniziò la carriera proprio in Sudafrica e che, guarda caso, ammirava pure lui il filosofo di Treviri). Dalle sue parti lo hanno venerato come “Madiba”, un titolo onorario adottato dai membri anziani del suo clan e mutato in nomignolo poi di successo mondiale. Nel 1993 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace, nonostante la guerriglia comunista, il tifo per Saddam Hussein e le amicizia con Yasser Arafat (terrorista, antisemita, pure lui Nobel per la Pace nel 1994), Fidel Castro e Muhammar Gheddafi. E pure nonostante avesse affermato ‒ in una intervista a John Lofton su The Washington Times, sempre dell’evidentemente assai produttivo 23 agosto 1985 ‒ che: «non vi è alternativa alla rivoluzione violenta, non vi è spazio per una lotta pacifica».

L'istruzione in Carrozza

Ieri a Radio anch'io era ospite la ministra dell'istruzione Maria nonricordoche Carrozza.

Chiacchiera ne ha, da vendere.
Ma di tutte le sue parole mi ricordo tre temi.
Non ha voluto dire per chi voterà come segretario del suo partito.
Altamente diseducativo.
Così si insegna la furbizia per salire sul carro del vincitore sempre e comunque.
Preferisco chi si espone e dice chiaramente come la pensa.
Ha strologato sulla ricerca scientifica in relazione alla quale si dovrebbe guardare a Bruxelles e non più a Roma.
Altamente diseducativo.
Per essere un ministro dell'Italia è una acquiescenza a chi vorrebbe sottomettere sempre più la nostra Nazione agli stranieri, privandola di Indipendenza, Sovranità e Libertà.
Infine ha interpretato la democrazia come assemblearismo, dove si deve discutere, discutere, discutere.
Altamente diseducativo, quella non è democrazia, ma demagogia, caos.
La vera democrazia e quando il popolo elegge i suoi rappresentanti su un mandato e dopo cinque anni verifica se le promesse sono state mantenute o meno.
Per questo l'unica riforma elettorale che servirebbe è porre il vincolo di mandato agli eletti.
E se qualcuno vorrà seguire le tracce dei Fini e degli Alfano, decada automaticamente, senza appello.

Perchè la politica deve FARE, non PARLARE

venerdì 6 dicembre 2013

Tutti illegittimi tranne uno: il Cavaliere

La corte costituzionale sancendo l'illegittimità della legge elettorale che ha eletto i parlamenti del 2006, 2008 e 2013 nelle parti riguardanti il premio di maggioranza e le liste bloccate, produce effetti probabilmente non meditati dagli estensori della pronuncia.
Napolitano, eletto dal parlamento del 2006 e riconfermato da quello del 2013: tamquam non esset.
Le nomine negli enti, nella rai, di governatori Banca d'Italia e delegati nelle istituzioni internazionali: non pervenute.
I 148 deputati che i comunisti hanno ottenuto per quei 125mila voti di differenza con il Centro Destra lo scorso febbraio: azzerati.
I senatori a vita nominati da Napolitano (da Monti a questi ultimi): tornino a illustrare la Patria nelle loro professioni.
Le tasse imposte dal 2006: nulle.
La decadenza di Berlusconi: inesistente.
Gli stipendi erogati a tutti costoro (da Napolitano ai direttori generali, funzionari e burocrati vari): da restituire allo stato.
Ma sono azzerati anche tutti quelli eletti senza che i cittadini avessero messo la croce sul loro nome e ... ohibò, l'unico eletto, l'unico che aveva sempre il suo nome sulla scheda ... SILVIO BERLUSCONI, unico legittimo parlamentare.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

giovedì 5 dicembre 2013

Sincronie sospette

La corte costituzionale ha bocciato la legge elettorale che ha eletto i parlamenti nel 2006, 2008 e 2013.
Però ha concesso tempo due settimane prima di pubblicare le motivazioni.
Grasso aveva appena minacciato di trasferire il dibattito sulla legge elettorale alla camera.
Pare che i partiti stiano accordandosi per abolire il senato e procedere con una legge maggioritaria a doppio turno (pessima scelta: favorirebbe gli intrallazzi sotto banco tra il primo ed il secondo turno).
Come non pensare male ?

mercoledì 4 dicembre 2013

E noi continuiamo a sopportare ?

Grasso crede di essere il nuovo "Unto dal Signore" e si permette di alzare la voce "minacciando" di spostare la discussione sulla legge elettorale alla camera bassa (ma poi dovrà pur tornare a quella alta ... alta ... si fa per dire) se non verranno esauditi i desiderata del vecchio comunista che risiede al Quirinale.
Letta e Saccomanni preparano altre razzie contro i nostri risparmi, redditi e proprietà con le loro sporche manovre sulle tasse infarcite di acronimi e sugli accertamenti patrimoniali.
La ministra di nazionalità congolese e Italiana solo per cittadinanza non perde occasione (l'ultima l'incendio di Prato) per cercare di estorcere denaro agli Italiani e ripartirlo tra i suoi simili.
La magistratura ... beh, la magistratura è la magistratura, quindi condanna la Santanchè per manifestazione non autorizzata (contro il velo islamico) come se fosse peggio di un no global o un no tav che bloccano la circolazione e distruggono beni privati e pubblici.
E questi sono solo i primi appunti che mi vengono in mente dopo aver scorso le edizioni online dei quotidiani.
C'è un unico filo conduttore: ci stanno depredando e impoverendo.
Continuiamo a sopportare ?

martedì 3 dicembre 2013

Tares e imu

La Camusso e i suoi seguaci ripropongono la patrimoniale.
Quei tre sul palco di Sky le vanno dietro.
Ma dopo aver pagato imu e tares, sarebbe da domandare, anche agli elettori comunisti, se non ritengano di aver già pagato una salatissima patrimoniale.
Non riuscirò mai a capire chi continua a votare a sinistra pur venendo depredato e spogliato come un carciofo.

lunedì 2 dicembre 2013

Basta moderatismo

Leggo su una direttiva di Berlusconi per impedire a Daniela Santanchè di partecipare alle trasmissioni televisive perchè radicalizza la lotta politica invece di unire e spaventerebbe i "moderati".
Naturalmente è solo un "si dice", riportato da chi è ostile alla Santanchè come Belpietro e Libero la cui posizione è ambigua, in mezzo al guado tra i transfughi poltronisti e Forza Italia.
Mi rendo perfettamente conto che il modo di proporsi della Santanchè e altri è fortemente aggressivo e non ha nulla a che vedere con il moderatismo, ma è proprio per questo che guardo con simpatia a chi si da da fare  ed alla nuova Forza Italia.
Capisco anche la preoccupazione del Cavaliere o del suo entourage di cercare di accattivarsi le simpatie dei cosiddetti "moderati" la cui aspirazione "è" vivere tranquilli per morire al caldo, senza infamia nè lode.
Berlusconi però dovrebbe aver capito che la maggioranza assoluta non la otterremo mai, come non la otterrà mai nè Renzi, nè Monti nè chiunque altro.
Al massimo potremo  ottenere una maggioranza di seggi all'interno della quale, però, verrebbero rappresentate varie tendenze, da quella statalista a quella meridionalista, da quella garantista a quella omolatra ed immigrazionista.
Insomma un pastone che non potrebbe realizzare quelle riforme economiche di carattere liberale unite ad una Restaurazione dei Valori Morali fondamentali per una società civile e solida.
Se Berlusconi vorrà imprimere alla nuova Forza Italia una caratteristica che ne consolidi un consenso di base, forte pur se non maggioritario e coeso tanto da condizionare qualunque governo, dovrà mettere al bando parrucconi e paludati minuetti, per dare spazio alle Santanchè, ai Furlan, a quelli dell'Esercito di Silvio, ai Brunetta, a tutti coloro che rappresentano la parte più movimentista e radicale del partito.
Per anni Berlusconi ha provato ad essere disponibile e tollerante verso i Napolitano e compagni, il risultato è stato un accentuarsi della persecuzione giudiziaria fino alla condanna di agosto e la decadenza votata dal senato.
Adesso basta moderatismo, è l'ora dell'elmetto e della trincea.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

sabato 30 novembre 2013

Almeno fateci i conti e inviateci i moduli

Mentre Alfano ride con i suoi compagni e cerca di indovinare, per compiacerlo meglio, dove voglia andare Matteo Renzi, l'annunciato nuovo padrone del partito comunista, il governo di sinistra continua nella sua politica predatoria, ligio agli ordini della Merkel e delle consorterie finanziarie internazionali che hanno ottenuto l'allontanamento di Berlusconi, critico verso l'euro ed unico vessillifero per il recupero della nostra Sovranità, dal parlamento.
Così assistiamo alla buffonata della eliminazione della seconda rata imu del 2013, ma solo in parte.
Sembra di rivedere il "ma anche" di veltroniana memoria: la tassa è abolita, ma anche conservata.
In questi giorni sono arrivate le comunicazioni per il pagamento della tares.
Una rapina, ma almeno i comuni, quelli a mia conoscenza, hanno inviato il conteggio e i moduli per il pagamento.
Lo stato pretende la sua quota solo con l'F24 ed è arrivato l'F24 compilato con l'importo e i codici del tributo.
Alcuni comuni hanno ugualmente compilato l'F24 con i loro codici e gli importi da loro pretesi, altri hanno allegato il bollettino postale, ma solo per la quota comunale.
Una rapina, come tutte le tasse eccessivamente onerose, ma almeno dobbiamo solo andare allo sportello e pagare.
Perchè per l'imu non fanno altrettanto ?
Già è un esproprio predatorio pagare per la casa, almeno evitateci di dover far di conto e compilare i moduli, cercando i codici, con il rischio di sbagliare e, quindi, subire anche la beffa della sanzione.
O forse è tutto un modo che ci obbliga a rivolgerci a commercialisti e patronati/caf sindacali, pagando pure il "pizzo" per la compilazione dei moduli ?

venerdì 29 novembre 2013

SOLUZIONE ERDOGAN X BERLUSCONI

L'attuale premier turco da 11 anni domina la scena politica della sua nazione.
Oggi tutti i capi di stato lo considerano un interlocutore importante e affidabile, ma non è sempre stato così.
Nel 2002 non potè candidarsi per una precedente condanna per reati di opinione che, con la complicità dei militari, dei partiti tradizionali e della magistratura turca, vennero trasformati in istigazione all'odio religioso.
Il suo partito vinse comunque le elezioni, a capo del governo andò il suo fedelissimo Gul (oggi presidente della repubblica, giustamente premiato come NON dovrà esserlo Alfano, che è scappato) furono abolite le leggi oppressive ed Erdogan assunse l'incarico di presidente del consiglio che ancora oggi ricopre.
Lasci che siano i suoi nemici a decidere per i domiciliari, piuttosto vada in prigione, che sarebbe dorata come quella di Sofri e da lì provveda a colloquiare settimanalmente in video e in voce con il suo Popolo di Centro Destra: l'anno passerà presto. 
Naturalmente questo governo Letta deve cadere, sull'imu se non la abolisce del tutto o sulla decadenza del Cavaliere, o sull'iva, o sulla legge che istituisce i reati di opinione e, per quanti sforzi possano fare, si andrà a nuove elezioni. 
Vinte le elezioni si adotterà la "soluzione Erdogan". 
Una legge lo libera, gli restituisce l'agibilità politica e si riprende Palazzo Chigi e, magari, anche il Quirinale.
A buon intenditor ...alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

giovedì 28 novembre 2013

IUC, basta la parola

Dicevano che la madre dei cretini è sempre incinta, oggi sappiamo che anche la madre dei gabellieri lo è.
Ogni acronimo diventa una tassa e mai, come in questo caso, è azzeccato: IUC, ovvero Unica Comunale lasciando l'interpretazione della "I" alla fantasia di ciascuno.
Questa volta l'hanno proprio azzeccata.
Se non ci espropriano le case per regalarle agli immigrati questa volta non ci riusciranno più.
Letta si comporta come il peggior comunista uscito dalla rivoluzione bolscevica nella furia di sottrarre agli Italiani i loro risparmi ed i loro beni.
E Alfano che fa ?
Ormai approva qualunque cosa pur di conservarsi la poltrona.
Adesso Forza Italia faccia quell'opposizione che, assieme alla Lega, possa portare a sbaraccare questo governo che, come con Monti, sa solo impoverire l'Italia e gli Italiani per mandato tedesco.
La rivolta fiscale dovrebbe essere la prima azione di protesta per Forza Italia e il Centro Destra.
Un'azione che induca i cittadini ad esprimere obiezione fiscale contro questo stato, garantendo:
- sanatoria una volta che il Centro Destra sarà andato al potere;
- tutela legale gratuita per saturare le commissioni tributarie e i tribunali ordinari di ogni genere di ricorso e processo in modo da impedire ogni condanna fino al voto.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

Forza Silvio, Forza Italia

Il giorno dopo il più infame degli atti che un parlamento possa compiere, esautorare il Capo dell'Opposizione di Centro Destra, il giorno dopo aver toccato il fondo (anche se al peggio non c'è mai fine come abbiamo imparato dai comportamenti degli ultimi inquilini del Quirinale precipitati fino all'attuale) dobbiamo solo rammaricarci per l'età del Cavaliere (77 anni) che non concede troppo tempo alla vendetta.
Perchè vendetta sarà, indubbiamente, visto il LETTAmaio governativo che, in spregio ad ogni considerazione logica, ha emanato una legge di "stabilità" predatoria verso le proprietà, i risparmi e i redditi degli Italiani.
Con la complicità attiva di Alfano e dei suoi compagni e questo andrà sistematicamente sottolineato per impedire che costoro vengano recuperati da un apparentamento elettorale di lista invece di un ravvedimento operoso individuale.
Berlusconi, ormai, avrà capito che il volto moderato serve solo ad essere bastonato, quindi mi aspetto che l'opposizione sia asfissiante, trasformando il parlamento in un Vietnam dove a cadere siano questo governo e queste istituzioni che non meritano alcuna considerazione.
Una battaglia su tutte: la lotta contro i balzelli e il "beferaggio" dello stato contro i cittadini.
Stanno arrivando le bollette dei rifiuti, arriveranno le tasse dai tanti acronimi per l'esproprio delle nostre case, ad ogni movimentazione, ad ogni estratto conto i nostri risparmi vengono depredati sistematicamente.
Ce ne accorgiamo tutti.
Ed ognuno di noi reagisce nel modo a lui più conveniente anche se non appariscente.
Berlusconi e Forza Italia potranno canalizzare queste singole proteste, dare loro un riferimento e diffusione.
Forza Silvio, Forza Italia !
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

martedì 26 novembre 2013

Nel Centro Destra non c'è posto per Alfano

Questa mattina mentre prendevo il caffè nel mio solito baretto un mio vecchio amico mi ha chiesto come vedevo la  costituzione del circolo degli alfaniani in Italia.
Naturalmente, conoscendomi da più di venti anni non è riuscito a finire la frase senza mettersi a ridere, tanto è assurda l'ipotesi, per chi mi conosce dai tempi del liceo, che io possa guardali con simpatia e collocarmi a sinistra.
Ieri, però, un commento ad un mio precedente post ipotizzava una "convergenza parallela" del manipolo di transfughi con il Centro Destra.
Il pericolo è nella sopravvalutazione della tempra di Alfano e compagni.
Anche Sallusti e Belpietro li accreditano di fare ancora parte del Centro Destra e continuano a sfornare sondaggi per dire che "il Centro Destra" è davanti ai comunisti.
Ma quale Centro Destra ?
Come si può  pensare di tornare a votare liste con Alfano e compagni che beneficerebbero dei nostri voti dopo essersi rifiutati di sostenere Berlusconi aprendo la crisi di governo e, adesso, preferendo offrire un patto ai rossi invece di scendere in piazza per protestare contro la decadenza ?
Alfano e compagni non rappresentano il Centro Destra e chi li segue lo fa solo perchè pensa di prendere in corsa il treno vincente.

Se ne accorgeranno anche Letta, Renzi e tutta la sinistra che, quando sarà di nuovo in disgrazia, vedrà volar via, alla ricerca di un nido più sicuro, quelle colombe cui avevano frettolosamente e incautamente offerto onori e poltrone.

lunedì 25 novembre 2013

Sequestrati dall'euro

Quello che molti di noi sospettavano e avevano manifestato nei propri commenti circa il colpo di stato manovrato dall’estero per estromettere Berlusconi dal governo nel 2011, comincia ad avere interpreti insospettabili.
Un giornalista tedesco, quindi certamente non sospettabile di simpatie berlusconiane, ricostruisce gli ultimi giorni del Governo Berlusconi partendo da una notizia che non può che aumentare la stima per il Cavaliere: Berlusconi avrebbe mosso i primi passi per il ritorno dell’Italia alla Lira, abbandonando l’euro.
La reazione fu un intervento della Merkel che, tramite Napolitano, sottrasse al Cavaliere quei pochi voti di maggioranza rimastigli dopo il tradimento di Fini per sostituirlo con il fidato Monti.
Personalmente non ho mai apprezzato l’unione europea (già nel referendum farsa del 1984, comunque a latere di una elezione europea, su Maastricht fui uno di quell' 8% di Italiani che votarono no all’europa e non ho alcun motivo per cambiare idea, anzi …) e l’europa la vedo esclusivamente come un mercato di libero scambio di merci e persone nel rispetto della Sovranità, Indipendenza e Autonomia di ogni Nazione.
E la prima espressione di Sovranità, Indipendenza, Autonomia è battere una propria moneta da svalutare, stampare e diffondere in base alle necessità della Nazione Italiana e non ai voleri della Germania.
Se, quindi, Berlusconi nel 2011 provò a liberarci dalla tirannia dell’euro e per tale motivo si manifestò la offensiva più massiccia contro un solo uomo mai vista in Italia, allora la rivalutazione del Ventennio del Cavaliere è inevitabile, unita ad una presa di consapevolezza che con questi che ci “governano” (Napolitano, Letta, Monti, ma anche i futuri Renzi, Cuperlo e compagni) è la nostra stessa Libertà ad essere svenduta, oppressa, calpestata.
L’Italia è nelle stesse condizioni dei suoi Marò in India: sequestrata.
E vi sono persone, elette con i nostri voti (perché anche se votai La Destra, il mio voto fu utile per la coalizione quindi per eleggere anche costoro) che ci tradiscono sostenendo la perpetuazione di un dominio che si esprime con l’esproprio delle nostre case, il taglieggiamento dei nostri redditi e la depredazione dei nostri risparmi.
Mi auguro che con la decadenza che sarà votata mercoledì prossimo, il Cavaliere imbocchi, senza più alcun tentennamento, la strada del contrasto totale nei confronti di questi agenti dello straniero che stanno portando l’Italia alla più totale sudditanza verso una Germania pericolosa, aggressiva, prepotente.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

domenica 24 novembre 2013

Berlusconi e Kennedy.

Vedo che qualcuno si scandalizza per alcuni presunti particolari boccacceschi riguardanti Berlusconi. Usciti con la sentenza Ruby.
Kennedy, per gli americani un mito, si fece alla Casa Bianca circa 5000 incontri sessuali. E con Marilin si scambiava cocaina e spinelli.
Ma lo celebrano come un santo.
Che mondo strano...