sabato 31 agosto 2013

Rosiconi e incontentabili

Leggo con stupore sondaggi e commenti nei forum dei quotidiani online, critici verso la decisione di cancellare l'imu con motivazioni che travalicano quelle politiche circa l'indecenza di un esecutivo in cui il Centro Destra è costretto a sedere assieme ai comunisti o perchè le tasse sono, comunque e a prescindere, il Male.
Criticano prevedendo già di essere ipertartassati nel futuro.
Rosicano perchè l'unico provvedimento serio del governo è il cavallo di battaglia di Berlusconi e, sadicamente, annunciano l'aumento dell'iva e una service tax che recuperi di tutto e di più.
Erano gli stessi che scommettevano sul fatto che l'imu non sarebbe stata tolta, gli stessi che dicevano che non c'erano le possibilità per rinunciare a quei soldi.
Ho già scritto come la penso: le case non andrebbero tassate, nè la prima, nè la seconda, nè la decima, nè la centesima, perchè non producono un reddito e non utilizzano servizi che non sia il primo tassato (locazione) i secondi ampiamente pagati da altre voci impositive.
Ma che mi faccia piacere che l'imu sia stata tolta, almeno sulla prima casa, questo sarebbe assurdo negarlo, è assurdo rovinarsi e negarsi questa piccola, parziale soddisfazione presagendo chissà quali cataclismi futuri.
Dipenderà da noi se le tasse continueranno ad ammorbarci la vita, oppure se sapremo dar inizio ad un movimento che le riduca, anche gradualmente, fino al minimo indispensabile: Forze Armate, Forze dell'Ordine, Rappresentanza verso gli altri stati e, con un totale cambiamento degli operatori, giustizia (che sia però quella vera).
La cancellazione dell'imu sulla prima casa non è un traguardo, ma un punto di partenza.
La guerra continua
alessio.zanon@esercitodisilvio.it


Quattro stampelle per il Letta bis

In totale spregio verso mezza Italia che pure dovrebbe rappresentare, Napolitano nomina quattro signori al senato con il preciso compito di fungere da stampella a nuova maggioranza senza il PdL.
Questi quattro signori non sono scesi da Marte, ma hanno in passato rilasciato dichiarazioni di parte, sbilanciando così la scelta a dimostrazione che di un comunista non ci si può MAI fidare.
Ma Napolitano ha sbagliato non solo nel mancare di equilibrio tra le parti, ma anche nella fretta di rimpinguare i senatori a vita, un anacronismo che i recenti decessi (e la malferma salute di Ciampi) avrebbero consentito di rivedere.
Napolitano con nomine squilibrate e poste a carico di tutti (perchè i quattro dell'Ave Marie non rinunceranno certo alle prebende della carica che paghiamo noi !) ha commesso un atto riprovevole che il PdL dovrebbe sanzionare accelerando la crisi di Letta e sfidando così Napolitano a rendere operative le quattro stampelle nominate oggi che rivelerebbero così davanti a mezza Italia la vera natura della loro investitura.
Il 9 settembre non è lontano ...
La guerra continua.

giovedì 29 agosto 2013

Letta purtroppo sopravvive

Forse solo fino al 9 settembre (come mi auguro) ma sembra che Letta sia riuscito a sopravvivere alla scadenza imu.
Pare (sarà necessario leggere bene i commi, visto che Letta e Saccomanni hanno avuto a che fare con cinque ministri PdL alla disperata ricerca di un pretesto per restare al governo e non doversi dimettere) che non pagheremo l'imu sulla prima casa.
E' andata male visto che si sperava di liberarsi di questo governo indecente per la alleanza contro natura con i comunisti, ma almeno possiamo passare dalla cassa.
Resta, comunque il duplice errore di fondo che è espressione di una mentalità che nulla ha a che spartire con la produttività e il progresso.
In primo luogo continuare a considerare di tassare una proprietà.
La casa, che sia la prima, la seconda, la decima, la centesima, NON DEVE ESSERE TASSATA perchè non è un reddito, ma un costo (per la manutenzione) e quando diventa un reddito (con la locazione) il ricavo è già tassato.
Inoltre tutti, ma proprio TUTTI, i servizi che interagiscono con la proprietà di una casa sono già tassati: dalle utenze ai rifiuti, alle concessioni, alle bonifiche, alle varie imposte di registro e di iscrizione e trascrizione immobiliare.
In secondo luogo sbaglia Letta a voler mantenere il "saldo" finale dei conti pubblici, sia perchè è un cedimento all'europa cui viene in sostanza svenduta la nostra Sovranità, ma, soprattutto, perchè LE SPESE VANNO DIMINUITE, non conservate o aumentate, quindi l'unica strada è TAGLIARE, non cercare disperatamente nuove "coperture" per le spese che non si vuole tagliare.
La guerra continua ..

mercoledì 28 agosto 2013

Sarà oggi l'addio a Letta ?

Mentre le consorterie finanziarie continuano a fare terrorismo finanziario per puntellare il loro protetto, oggi al consiglio dei ministri dovrebbe decidersi la sorte dell'imu, l'odiosa tassa che non dovrebbe esistere perchè colpisce la proprietà, quindi il risparmio e non il reddito prodotto.
L'Italia è la patria di Macchiavelli, quindi mi aspetto che emerga una formula che accontenti tutti, facendo pagare a qualcuno (i fumatori ? chi beve alcoolici senza peraltro essere un ubriacone ? gli automobilisti ?) ma sbagliando bersaglio, perchè a pagare dovrebbero essere tutti coloro che hanno goduto di posizioni di privilegio senza "sbattersi" particolarmente per produrre.
Uno stato che si rispettasse e che, soprattutto, avesse rispetto per i propri cittadini taglierebbe le spese, venderebbe i gioielli di famiglia (a cominciare dalla rai ) e abolirebbe così l'imu, rinunciando all'aumento dell'iva, per poi ridurre le aliquote irpef.
Quella di oggi è solo una prima tappa, una prima battaglia che si può perdere o vincere, ma che non pregiudica il prosieguo della guerra per cambiare radicalmente questo stato.

martedì 27 agosto 2013

La guerra in Siria non ci riguarda


Non ci sono interessi in Siria che possano motivarci a sopportare il costo di un intervento militare.
Non c'è petrolio.
Non è un santuario del terrorismo, anzi, paradossalmente, potrebbe diventarlo se vincessero gli oppositori di Assad.
Non abbiamo commesse, contratti, interessi economici e strategici da difendere.
Non c'è una ragione al mondo che giustifichi l'intervento in affari interni di un altro stato.
Indipendentemente dal fatto che ci sia o meno la benedizione dell'onu.
Se Cameron, Hollande e Obama, in crisi di consenso, vogliono menar le mani saltando nel buio del dopo Siria, facciano pure, ma senza usare le basi Italiane.
In questo mondo capovolto, non avrei mai pensato, fino a cinque anni fa, di essere più in sintonia con Mosca che con Washington

Siamo Uomini o comunisti ?

Ieri, subito dopo i tamburi di guerra risuonati ad Arcore che dovrebbero (auspicabilmente) portare alla caduta di Letta, le consorterie finanziarie si sono trasformate nel soccorso rosso di triste memoria e, per puntellare il loro nuovo gauleiter, hanno picchiato duro sulla borsa italiana che ha perso il 2% e durissimo su Mediaset che ha perso oltre il 6%, senza motivo vista la significativa ripresa degli investimenti pubblicitari e la politica di contenimento dei costi che lo avevano premiato facendogli guadagnare oltre il 100% da inizio anno, quando la borsa non era drogata dalle "manine" delle consorterie.
Pur comprendendo le ragioni dei figli e di Confalonieri che vorrebbero salvare le aziende di famiglia e pur comprendendo e giustificando un eventuale cedimento del Cavaliere, mi auguro che non defletta dalla linea indicata: via l'imu o via Letta e, dopo, agibilità politica o, ancora, via Letta.
Dobbiamo avere la forza di sacrificarci per un Ideale che, in questo caso, si chiama Sovranità, Identità e Indipendenza Nazionale anche se dovesse passare dal fallimento economico di uno stato che, giorno dopo giorno, legge dopo legge, sentenza dopo sentenza, merita solo di essere ricostruito dalle fondamenta e un fallimento può solo accelerare i tempi, nella certezza, peraltro, che chi ha gioito per la condanna di Berlusconi piangerebbe più di noi.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

lunedì 26 agosto 2013

L'agibilità politica di Berlusconi è fondamento di libertà

Il vertice del PdL ad Arcore di sabato ha messo a punto la prossima strategia del partito e del Centro Destra.
La condivido almeno per quel che è apparso sulla stampa, anche se nessuno può esattamente indicarci la strategia che verrà adottata perchè, come è logico che sia, nessuno dovrebbe spiattellare in pubblico" cosa farà se ...".
Per quel che se ne è saputo o interpretato, il PdL sfiducerà Letta se il 28 agosto non sarà abolita l'imu o se, pur abolita l'imu, il 9 settembre sarà dichiarato decaduto il Cavaliere.
Sull'imu è ovvio: la sua aboliziione è l'unica ragion d'essere di questo governo.
Sulla sorte di Berlusconi, invece, i comunisti cercano di accreditare l'idea che si tratti di una vicenda esclusivamente personale e giudiziaria.
E' l'ennesima manipolazione, l'ennesimo imbroglio della sinistra che è la più grande revisionista della Storia anche se vorrebbe punire chi osa mettere in dubbio le "verità" da lei stessa conclamate.
Mezza Italia non crede alla sentenza di condanna, non crede ai teoremi dei magistrati e preferisce farsi guidare dal Cavaliere che dai giudici.
E' grave non che mezza Italia abbia una così totale e irreversibile sfiducia nei magistrati cui non attribuisce alcuna affidabilità nè credibilità, ma è grave che la giustizia italiana sia caduta così in basso da essere rappresentata da operatori che non riescono ad ispirare fiducia e credibilità.
E questo non solo per la vicenda Berlusconi che, di suo, inchioda i teoremi dei magistrati politicizzati come un'azione politica e non di giustizia, ma anche se andiamo a vedere tutte le principali vicende giudiziarie che hanno interessato l'opinione pubblica.
Unabomber, Garlasco, Perugia le prime che mi vengono in mente.
E mi secca dire che quella ragazza americana verso la quale non nutro alcuna stima nè fiducia, ha ragione nel non voler tornare in Italia per l'ennesima tappa del suo interminabile processo.
Ha ragione nel ricordare che ha già subito quattro anni di detenzione, ottantasette udienze, tre processi e che sono più che sufficienti.
O ci sono le prove, non i teoremi, per dichiararne la colpevolezza, o non ci sono.
E se le "prove" sono così labili da consentire valide argomentazioni contrarie deve essere assolta, perchè è evidente che i pubblici ministeri hanno fallito nel processare un soggetto che deve essere considerato innocente finchè non sia provata la sua colpevolezza, secondo la concretissima definizione degli Stati Uniti, "al di là di ogni ragionevole dubbio".
La vicenda di Berlusconi, quindi, riguarda tutti noi e non è solo una questione personale, sotto un duplice aspetto.
Riguarda il diritto di Libertà di un Popolo di poter eleggere e farsi guidare dalla persona che ritiene migliore per il conseguimento dei propri scopi, indipendentemente dal pronunciamento dei magistrati che deve essere necessariamente subordinato al volere del Popolo stesso.
Ma ci riguarda anche come punto di svolta per rivoluzionare il nostro sistema giudiziario, perchè noi
non si debba temere di essere perseguitati,
non si debba temere di essere incriminati se spariamo ad un ladro che ci entra in casa,
non si debba temere di ricorrere al magistrato perchè non si otterrebbe mai giustizia in tempi ragionevoli tanto da incentivare la "giustizia fa da te",
non si debba temere di essere processati per delitti in relazione ai quali le condanne vengono espresse su teoremi e non prove tangibili.
L'agibilità politica di Berlusconi è la chiave che ci consentirà di dire se noi viviamo in uno stato civile, libero e democratico, oppure se siamo al livello dell'Egitto, della Birmania, dell'Ucraina.

sabato 24 agosto 2013

I motivi per andare al voto. Subito.

Come avevo previsto fin dalla sua creazione, il Governo Letta, nato su alleanze anomale del centroDestra col nemico comunista e con Ministricchi Strani come Idem, Kyenge, Bonino, Bray con poi l' aggiunta della nota antifascista militante Boldrini alla Camera, avrebbe avuto vita breve.
Governo che in pratica non ha fatto nulla, compreso l' ANNULLAMENTO promesso dell' Imu e dell' aumento capestro dell' Iva. Ha vivacchiato, con provocazioni varie delle persone sopra nominate, in special modo da parte della ex-clandestina, cercando poi di legiferare sul nulla, come femminicidio ed omofobia. Da quando poi c'è Epifani, la piccola moderazione che Enrichino Carino sembrava aver preso, è completamente sparita. Anzi, ultimamente si è riaperto il clima di violento antiberlusconismo, che sembrava ormai relegato a giornali come il "Fatto" e l' "Unità". Grazie alla sentenza decretata da un giudice sul quale la Storia si pronuncerà, da quanto emerge ogni giorno.
Dunque, cosa serve rimandare il voto, quando finalmente la sinistra comunista ha la possibilità di eliminare Silvio Berlusconi, cosa che non le è riuscita con i vari D'Alema, Prodi, Veltroni, Gargamella in tutti questi anni ?
Questi elefanti, questi mammouth preistorici non pensano al bene del paese, a riformare le pensioni, a risolvere il problema degli esodati, alle Famiglie Italiane su lastrico, a cacciare i clandestini fuorilegge, a far ripartire l' economia, a salvaguardare piccole e micro-imprese; no, loro, ormai in preda ad un odio paranoico ben rappresentato da quel povero caso umano che si cela dietro lo pseudonimo di "Antonio Rossi" che ogni tanto da anni mi riempie di insulti, vogliono arrivare a realizzare quello che in altro modo democratico mai sarebbero riusciti a fare. Si vada dunque al voto, e subito !

Delirio Delrio

I sinistri... hanno raccattato ministri nelle loro retrovie, tra  le quarte, quinte file.
Così accade che alcuni (quello della "cultura") si propongono di aumentare il già infinito esercito dei dipendenti pubblici con nuove assunzioni.
Altri (Idem) cadono sull'ici, quello stesso strumento persecutorio che altri ancora (Delrio) si propongono di usare per punire capacità e meriti.
Altro non è, infatti, la volontà di far pagare l'imu sulla prima casa solo "ai più ricchi" e, dalle analisi dei vari giornali, vediamo come la fascia degli "esentati" che il ministro per caso ha quantificato sparando la percentuale del 70%, vada via via restringendosi fino a poco più di sei milioni di Italiani.
Un autentico delirio

venerdì 23 agosto 2013

Grande successo ha avuto l'apertura della Prima sede di Forza Italia in Veneto in Provincia di Padova. Presto tante altre aperture...il treno è partito e non aspettiamo nessuno!
Esercito di Silvio


Partita la criminalizzazione di Franco Nero..

Compagni esterrefatti e

disperati: ma Franco Nero non

era comunista ? Eppure su

Faccialibro partono a raffica

gli insulti contro l' attore.

Con accuse di essersi venduto a

Mediaset ed altro. Accompagnati da questo

vergognoso poster. Questi italioti comunisti, neocomunisti

e giustizialisti da 5 soldi non cambieranno mai.

Cosa c'entra la Chienge con i Cie ?

Non capisco perchè si consenta alla Chienge di occuparsi di questioni che non riguardano il suo (supefluo) ministero.
Lei dovrebbe occuparsi dell'integrazione degli immigrati che già sono in Italia e che siano regolari.
Le sue esternazioni sul diritto di cittadinanza hanno poco a che fare con l'individuare un percorso che porti questa gente ad assimilarsi a noi, recependo i nostri usi, costumi, religione, leggi, mentalità.
Ancora meno, però, è attinente al suo "ministero dell'integrazione" occuparsi degli illegali che sbarcano illegittimamente da noi e che, per giunta, si permettono persino di distruggere i ricoveri che generosamente mettiamo a loro disposizione a nostre spese.
A meno che, a mia insaputa, la Chienge non abbia cambiato nome al suo ministero e da "ministero dell'integrazione" sia diventato il "ministero dei clandestini".

mercoledì 21 agosto 2013

Qualcuno si prepara a passare al nemico ?

Nel 1994 Berlusconi con la sua discesa in campo sconfisse la "gioiosa macchina da guerra" comunista e suscitò la speranza che una nuova epoca potesse incominciare.
Dopo venti anni i comunisti, sconfitti, si sono alleati con pezzi dello stato e, soprattutto, con le consorterie politico-finanziarie internazionali, mettendo all'angolo il Cavaliere che, però, non sembra voler cedere le armi.
Ma anche tale totalizzante e totalitaria alleanza non avrebbe potuto fermare Berlusconi se non avesse avuto delle quinte colonne all'interno del Centro Destra - che non meritano neppure di essere citate tanto tutti sappiamo chi sono - che, legislatura dopo legislatura, si sono alternati nel mettere i bastoni fra le ruote del Cavaliere, impedendogli di realizzare quel che avrebbe potuto, irretiti da lusinghe e ambizioni senza fondamento.
Il Centro Destra di oggi sembrava più stabile, ma ci sono alcuni segnali che le lusinghe e le ambizioni possano colpire nuovamente alle spalle Berlusconi.
Giustamente la "Pitonessa" Daniela Santanchè ai ministri che cercano un modo per salvare la poltrona loro affidata da Berlusconi, dice: non volete prendere ordini da me ? Preferite allora prenderli da Napolitano ?

martedì 20 agosto 2013

E' peggio Letta o Comunione e Liberazione ?


Enrico Letta, con quel suo modino curiale da doroteo, mi disgusta ogni giorno di più.
Dopo il grossolano ricatto che ha tentato dicendo che solo con un governo in carica si può rivedere l'imu, diversamente gli Italiani avrebbero dovuto pagarla, ha concesso il bis trasformandosi in veggente per dire che chi avesse impedito la rinascita dell'Italia sarebbe stato punito degli Italiani.
Peccato che, da perfetto doroteo, non abbia fatto nomi, nè indicato circostanze, rimanendo al solito nel vago del messaggio insinuante.
Ma per quanto Letta rappresenti un personaggio ai miei occhi sempre più meschino e infido, non riesco a considerarlo peggio di una Comunione e Liberazione sempre dalla parte del presidente del consiglio di turno, pronta ad applaudire il potere.
Probabilmente anche i trascorsi personali hanno un peso, visto che, a neanche diciotto anni, partecipai ad una assemblea della neonata cl e al termine il loro "capo" mi avvicinò e mi disse: ho capito benissimo che tu sei di Lotta Continua !
Sì, certo, aveva capito benissimo ...

lunedì 19 agosto 2013

La suicida omologazione della Carfagna

Mara Carfagna ha dichiarato che è necessario ripensare alla legge Bossi Fini ed alla immigrazione non considerando sostenibili i costi sociali della sola repressione (quale ? io non la vedo affatto).
Mi domando a cosa pensi Mara Carfagna quando esterna certe opinioni che, normali sulla bocca di una Boldrini o di una Chienge, stridono e irritano se a pronunciarle è un esponente del Centro Destra, con l'unico risultato di NON ottenere i voti del tradizionale nemico e di alienarsi quelli del proprio elettorato.
Se il Centro Destra pensa di omologarsi alla sinistra cavalcando la legge contro l’omofobia  o sostenendo il diritto all’accoglienza per chi proverà a tagliarci la gola , magari dopo aver ottenuto cittadinanza e voto, sarà sempre meno diverso e alternativo ai comunisti, restando, come unico e insufficiente discrimine, le tasse.
Alla signora Carfagna suggerisco io come ripensare alla Bossi Fini rispettando i desiderata del Popolo di Centro Destra:
1) respingimento attivo, utilizzando le risorse che adesso si sprecano per agganciare i barconi degli illegali in acque extraterritoriali per poi portarli a casa nostra, per agganciare i barconi dei clandestini e riportarli nei porti da cui sono partiti (e affondare il barcone perché non venga più utilizzato);
2) bonifica interna con una azione di polizia e delle Forze Armate per individuare i clandestini e rispedirli, senza sosta in carcere, a casa loro;
3) bonifica delle carceri (così si risolve anche il problema del sovrappopolamento delle prigioni nazionali)  spedendo per direttissima tutti gli stranieri incarcerati a casa loro e revocando la cittadinanza concessa agli stranieri che delinquono;

4)  revisione di tutte le cittadinanze concesse negli ultimi venticinque anni.
Continuo a dire che certi personaggi nella Nuova FORZA ITALIA non ci devono essere...

domenica 18 agosto 2013

Comunisti,maestri di spesa e di tasse

Aumentano le tasse, ma aumenta anche il debito pubblico.
Nelle aziende private si taglia, a cominciare dal personale.
Nello stato invece basta affidare ad un comunista un ministero e la spesa aumenta, a cominciare dal personale.
Così al richiamo della cgil il ministro per la "cultura" annuncia nuove assunzioni, soprattutto al sud nella migliore tradizione clientelare e spendacciona.
Se c'è bisogno di personale in siti archeologici, musei etc., perchè invece non utilizzare gli statali che già ci sono in abbondanza, trasferendoli ai nuovi incarichi per coprire con gli esuberi in certi settori i vuoti di altri ?
No, a sinistra preferiscono spendere i nostri soldi, aumentare le tasse e aumentare il debito pubblico, in compenso non vogliono abolire la tassa sulla prima casa.

sabato 17 agosto 2013

Quella generosità che sarà mal ripagata

Ha fatto notizia, con tanto di retorico pistolotto del vecchio comunista al Quirinale pro tempore (sempre troppo lungo), il salvataggio di clandestini sulle spiagge del siracusano operato da generosi cittadini Italiani.
Italiani brava gente, si ripete così lo scenario già conosciuto durante la nostra Epopea Coloniale quando gli Inglesi ci dissero che sbarcavamo cannoni e banchi di scuola e sarebbero restati solo i banchi di scuola (salvo poi essere trattati come siamo in Libia, in Etiopia e persino in Somalia).
Onore e tanto di cappello ai nostri connazionali che hanno ancora una volta dato mostra del gran cuore degli Italiani, anche se quelli salvati –o i loro discendenti – proveranno a tagliarci la gola nel prossimo futuro per impossessarsi di ciò che è nostro.


venerdì 16 agosto 2013

Soluzione Erdogan x Berlusconi

Berlusconi ha tutto il diritto di decidere in proprio visto che è la sua sorte quella in gioco, ma se vuole essere ancora il Leader del Centro Destra non può ignorare le aspirazioni dei suoi elettori che sono anche il suo unico scudo. 
Mi permetto quindi di esprimere il mio auspicio. 
Non chieda la grazia, perchè dovrebbe riconoscere la sentenza e metterebbe la sua testa nelle mani di un comunista come Napolitano. 
Non chieda l'affidamento ai servizi sociali, perchè non ha alcun bisogno di essere rieducato e una simile punizione sa tanto di maoismo, infatti i comunisti la sollecitano. 
Non richieda i domiciliari, sarebbe sempre una concessione anche se legata all'età.
Lasci che siano i suoi nemici a decidere per i domiciliari, piuttosto vada in prigione, che sarebbe dorata come quella di Sofri e da lì provveda a colloquiare settimanalmente in video e in voce con il suo Popolo di Centro Destra: l'anno passerà presto. 
Naturalmente questo governo Letta deve cadere, sull'imu se non la abolisce del tutto o sulla decadenza del Cavaliere, o sull'iva, o sulla legge che istituisce i reati di opinione e, per quanti sforzi possano fare, si andrà a nuove elezioni. 
Vinte le elezioni si adotterà la "soluzione Erdogan". 
Una legge lo libera, gli restituisce l'agibilità politica e si riprende Palazzo Chigi e, magari, anche il Quirinale.

martedì 13 agosto 2013

Inizia il conto alla rovescia

Il 31 agosto si avvicina e Letta, oltre a tante parole, deve abolire l'imu, la tassa più infame che possa essere applicata perchè tende ad espropriare la casa di abitazione.
Il 20 agosto la  Boldrini ha convocato la camera per il femminicidio, l'ennesima fesseria di chi non sa neppure applicare le leggi esistenti e se ne inventa di nuove per coprire il vuoto con "l'ammuina" di borbonica memoria.
La legge che vorrebbe introdurre un nuovo reato di opinione, l'omofobia, viene rilanciata dopo il suicidio di un ragazzino di quattordici anni: gli avvoltoi sono sempre in agguato.
Il 9 settembre vorrebbero dichiarare la decadenza del Leader del Centro Destra dal senato pensando di silenziarlo.
E' cominciato il conto alla rovescia per la caduta di Letta e il ritorno al voto
alessio.zanon@esecitodisilvio.it

lunedì 12 agosto 2013

Nel nome di Berlusconi

L'abisso di ignoranza e malafede dei comunisti e affini continua a sorprendermi e nonostante da decenni li combatta, persevero nell'errore accreditandoli di più quoziente intellettuale e onestà di quanta in realtà non abbiano.
La decisione di rimuovere per via giudiziaria Berlusconi dall'attività politica, ha scatenato un coro infame di insulti che, se solo fossero indirizzati alla loro Chienge, solleverebbero continue manifestazioni e ondate di sdegno.
L'epiteto più gettonato, sdoganato dai capi mandria degli ignoranti è "delinquente".
Nella Storia decine, centinaia di "delinquenti" furono condannati in base alle leggi al loro tempo e territorio vigenti.
GANDHI, nume tutelare di tutti i pacifisti, fu ripetutamente condannato e imprigionato degli Inglesi per la sua attività sovversiva, tendente cioè a sovvertire l'ordine dell'Impero Britannico. 
La TIMOSHENKO, bionda ex premier dell'Ucraina libera, pasionaria della "rivoluzione arancione", è stata condannata ed è in prigione, guarda un po', per frode fiscale, come voluto dal suo eterno avversario il comunista di osservanza sovietica Yanukovic. 
MANDELA fu arrestato e imprigionato per le sue attività antinazionali e i magistrati locali lo condannarono definitivamente all'ergastolo da cui poi uscì dopo oltre venti anni per governare il Sud Africa divenendo poi un Padre della Patria.
ERDOGAN per attentato alla laicità della Turchia, fu privato preventivamente dei diritti politici dai militari turchi che gli impedirono di candidarsi alle elezioni in cui il suo partito era dato per sicuro vincitore. Poco male, il partito mise Gull come candidato premier, vinse le elezioni, cambiò le leggi, sciolse il parlamento e alle elezioni successive Erdogan si candidò, vinse, divenne primo ministro carica che ricopre tuttora. 
HAVEL era un letterato, drammaturgo ceco che ambiva alla libertà di opinione. Fu condannato e imprigionato negli ultimi rigurgiti comunisti. Con la caduta del muro, cambiarono le leggi e Havel divenne presidente della Repubblica Ceca che aiutò a dividersi pacificamente dalla Slovacchia ed ora è ricordato anche lui come Padre della Patria.
CAIO GIULIO CESARE che osò rivolgere le armi (e non a parole come Bondi) contro Roma e le sue magistrature che lo condannarono ma furono costrette alla fuga e poi alla sconfitta.
I PARTIGIANI. Sì, delinquenti pure loro secondo le leggi vigenti nel territorio sul quale operavano contro il governo della RSI e dell'Armata Tedesca e condannati fino ad ottenere una riabilitazione ex post avendo vinto, la loro parte politica, la guerra.
Quanti "delinquenti", allora che fanno compagnia al Cavaliere e dimenticavo il "delinquente" più importante della Storia, quello che i sacerdoti e magistrati della sua stessa gente preferirono crocifiggere, liberando un vero ladrone.
Comunisti e affini, nella loro ignoranza e malafede (per i più è la prima, ma per alcuni la seconda) credono alla condanna basata su un teorema "non poteva non sapere".
Ma non c'è una registrazione, una ripresa filmata, un documento che provi la personale e diretta  partecipazione o addirittura l'ideazione di un reato da parte di Berlusconi.
Hanno tolto di mezzo, con i mezzi ampiamente usati nel corso della Storia, un nemico politico, cucendogli addosso un vestito per poterlo qualificare "delinquente".
I precedenti ci dicono che simili "delinquenti" hanno sempre conseguito la vittoria  finale sui loro nemici, pur patendo violenza e limitazione della libertà personale e politica come accadrà al Cavaliere che spero rifiuti ogni compromesso e non vada nè ai domiciliari, nè ai servizi sociali, nè richieda alcuna grazia.
La Storia ci dice anche che la bandiera che viene strappata dalle mani di chi è perseguitato dal regime, viene spesso raccolta dai suoi eredi anche di sangue.
Vediamo quindi in paesi lontani come India e Pakistan che la famiglia Nehru-Gandhi è salita al rango di dinastia governante, mentre in Pakistan questo doloroso percorso è toccato ai Bhutto.
E per arrivare al massimo livello della democrazia, ricordiamo alle labili menti di comunisti e affini, le grandi dinastie politiche degli Stati Uniti d'America.
I Bush che hanno governato per dodici degli ultimi venticinque anni con padre e figlio, i Clinton con marito e moglie e i loro (dai comunisti e affini) amatissimi Kennedy, la cui dinastia partecipa a determinare le scelte degli Stati Uniti sin da prima della presidenza di John, grazie al vecchio patriarca Joseph.
Non ci sarebbe quindi nulla di strano, nulla di anomalo, nulla di antidemocratico se, come negli Stati Uniti, anche in Italia una dinastia politica desse l'impronta al partito più votato negli ultimi venti anni.
Se il Cavaliere andrà in prigione o gli verrà impedito di candidarsi, di fare campagna elettorale, ci sono cinque figli e un fratello pronti per "l'uso", abbiamo solo l'imbarazzo della scelta.
Bene dunque le manifestazioni di solidarietà, male l'assenza dei ministri, ma comunque, dopo il momento della commozione deve esserci il momento dell'azione che può significare solo: nuove elezioni !
Ribaltare quindi il governo per rivoltare l'Italia come un guanto, fregandosene di Napolitano e dell'europa.
Vincere la maggioranza assoluta per cambiare le leggi, liberare Berlusconi e trasformare i "delinquenti" di oggi nei Padri della Patria di domani, nel solco della Tradizione storica.

O noi o loro

I lutti non sono piacevoli per nessuno e nessuno si rallegra per i morti causati dalla avidità umana e dai messaggi ingannevoli (che rendono i talebani del politicamente corretto, le verginelle dell'accoglienza responsabili delle morti quanto i mercanti di schiavi che sfruttano le aspirazioni dei più poveri) che spingono dei disgraziati ad intraprendere il viaggio verso l'Italia.
Ma è bene ricordare che l'autentica tragedia, per tutti noi, è rappresentata dalla invasione degli immigrati, milioni, clandestini o regolari non importa, allettati anche dalle prese di posizioni della Boldrini, della Chienge (ed è opportuno ricordare che uno di questi signori non è nato in Italia eppure pensa di disporre della nostra terra e delle nostre risorse).
E' sicuramente più caritatevole il respingimento verso i paesi di partenza, che una pelosa e ingannevole accoglienza in una terra dove non sono graditi perchè contribuirebbero solo a peggiorare le condizioni di vita a chi, quella terra, appartiene e vive da generazioni.
E' più caritatevole non ingannare chi spera di migliorare le proprie condizioni e non danneggiare gli Italiani che nei secoli, con sacrificio, si sono costruiti condizioni di vita dignitose.

domenica 11 agosto 2013

Il ricatto

La politica non è per verginelle, ma la bassezza di cui sembra dia prova Letta supera ogni limite.
Da Baku ricatta il Centro Destra: per non pagare l'imu deve esserci un governo.
Ebbene che abolisca l'imu entro il 31 agosto.
Diversamente le sue saranno solo parole, perchè l'imu verrebbe comunque abolita, con restituzione per il 2012 e 2013, con il nuovo governo Berlusconi (Silvio, Marina, Paolo o Piersilvio è solo un dettaglio) che uscirà dopo le elezioni.

Via l'imu o via Letta
Lo avevo già scritto il 25 aprile scorso all'inizio di questa mefitica esperienza di governo con i comunisti: via l'imu o via Letta.
I comunisti, pensando di trovare un Centro Destra indebolito dalla mattanza giudiziaria contro il Leader Silvio Berlusconi, ci riprovano a rastrellare denaro dalle tasche degli Italiani per le loro spese clientelari, colpendo la casa, con la complicità del maggiordomo, accantonato per fallimento elettorale e operativo, della Merkel.
La reazione del Centro Destra mi sembra adeguata.
Se l'imu non sarà abolita almeno sulla prima casa, i ministri del Centro Destra devono dimettersi, il PdL togliere l'appoggio al governo e Napolitano sciogliere le camere per andare al voto ad ottobre o novembre.

venerdì 9 agosto 2013

Comunisti, i soliti taglieggiatori del Popolo

Nel clima di continue provocazioni, per cercare di caricare a Berlusconi la responsabilità per aver staccato la spina a Letta, che i comunisti rivolgono al Centro Destra, spicca Fassina, quello con la vocetta stridula e la faccia da precocemente vecchio, che sembra perennemente il bambino stizzoso cui hanno tolto un giocattolo.
Il "nostro", dunque ha ieri cavillato.
Letta ha dichiarato che l'imu sarebbe stata superata, non tolta.
Spero che il Centro Destra faccia cadere presto Letta se entro il 31 agosto non sopprime l'imu sulla prima casa.
Così vediamo i Fassina che vanno nelle piazze a dire al Popolo: l'imu è superata, non abolita, quindi continueremo a taglieggiare i vostri risparmi e i vostri redditi.

giovedì 8 agosto 2013

Marina Berlusconi la nostra Thatcher

(LO)Marina Berlusconi ha correttamente smentito di essere intenzionata ad assumere impegni di sorta nella politica attiva. E non c'è alcun motivo per dubitare della sua affermazione. Non fosse altro che anche nelle dinastie repubblicane vale la regola delle dinastie monarchiche secondo cui si regna uno per volta . E fino a quando il padre Silvio rimane sul trono di leader del centrodestra, la figlia Marina non può far altro che negare di essere pronta a sostituirlo. Preso atto che il Cavaliere non abdica e che la figlia non gli succede, però, non si può non riflettere sull’eventualità che a dispetto della legge salica cara ai Savoia e agli Agnelli (tanto per rimanere in Italia e tra i reali dell'aristocrazia e della finanza), il capostipite Silvio decida , dopo una possibile “ brumal Novara” di tipo giudiziario, di trasmettere alla primogenita l'investitura a leader del centrodestra italiano.

Si tratta di un’ipotesi impossibile o, almeno sulla carta, del tutto razionale? La risposta non viene solo dalle metafore di tipo monarchico, che hanno il merito di rendere credibile l'eventualità ma anche il torto di farla apparire una sorta di reperto del passato Ma viene soprattutto dall'esperienza del presente, quella della formazione delle leadership nell'era della comunicazione, dell'immagine e del marketing politico, che rende l'ipotesi non solo praticabile ma anche incredibilmente appetibile per le sue concrete possibilità di successo. L'esempio dei Savoia e degli Agnelli, infatti, passa in seconda linea di fronte alle dinastie repubblicane dei Kennedy, dei Bush, dei Clinton. E perde completamente di peso alla luce di come nelle democrazie avanzate del tempo presente nascano e si consolidino le leadership politiche. L'epoca in cui i leader si formavano alla dura e lunga scuola dei partiti è finita da un pezzo.

I partiti tradizionali non esistono più. E la dimostrazione non è solo la leadership di Silvio Berlusconi nata come Araba Fenice dai partiti democratici della Prima Repubblica inceneriti dalla rivoluzione giudiziaria. Ma è, soprattutto, l'apparizione della cometa Matteo Renzi nel firmamento della sinistra italiana, cometa venuta fuori non da una lunga e formativa militanza nei partiti del fronte progressista, ma da un uso accorto e professionale del marketing politico. Al punto che Renzi venga visto dalla parte tradizionale e ortodossa del Pd come un corpo estraneo di natura sostanzialmente identica a quella dell'odiato Cavaliere. I nuovi leader, dunque, possono nascere anche senza partiti di riferimento, dal marketing politico o da circostanze eccezionali che ne favoriscono l'apparizione e il successo. Beppe Grillo non sarebbe mai diventato il capo di un movimento del 25 per cento se non avesse intercettato l'antipolitica di un quarto degli italiani. E Mario Monti sarebbe rimasto un professore imprestato alle alte cariche burocratiche dello Stato se la crisi e Giorgio Napolitano non lo avessero trasformato in un inappropriato personaggio politico di prima grandezza. Marina Berlusconi, quindi, nel caso la persecuzione giudiziaria dovesse provocare l'espulsione traumatica e violenta dalla politica del padre Silvio, potrebbe sicuramente raccoglierne l'eredità all'interno del centrodestra.

Con i vantaggi di un nome a cui non serve alcuna forma di promozione, ma che ha il traino di una ventennale persecuzione mediatico-giudiziaria, di un consenso pronto a passare in blocco da padre in figlia in nome della difesa dei valori di libertà contro le prepotenze e l'autoritarismo della sinistra fondamentalista, di una capacità e di una credibilità personali messe in mostra alla guida di un’impresa storica come la Mondadori, di una età e di una natura femminile che la mettono in condizione di poter giocare una carta innovativa e rivoluzionaria. Quella di poter diventare una Thatcher italiana! Se così fosse, ben venga anche la dinastia berlusconiana!

Berlusconi Nobel per la Pace

Venti di Guerra Fredda soffiano nuovamente sul mondo, in gran parte per colpa del premio nobel anomalo Obama. 
Come sono lontani i tempi di questa fotografia, quando, grazie alla propria abile diplomazia, Silvio Berlusconi era riuscito a formare un' asse stabile tra George Bush e Vladimir Putin, portando pure il nostro paese ai vertici mondiali, nonostante diverse forze eversive tramavano tafazzianamente contro di lui, per invidia ed odio. Ed allora, con tutti i farlocchi premi nobel pacifinti distribuiti, incominciando da Obama, passando per Mandela fino ad Arafat, mi sembra giusto proporre, per quanto fatto nell' interesse italiano e mondiale durante la propria carriera di Grande Statista, il Premio Nobel per la Pace a Silvio Berlusconi, da vent'anni perseguitato ingiustamente nel nostro paese ben più del leader terrorista sudafricano, che mai rinnegò la lotta armata. Con buona pace di Bindi, Epifani, Grillo, Benigni e compagnia avariata.

mercoledì 7 agosto 2013

La pacificazione è un atto di giustizia

(LO)Non servono falchi, tanto meno colombe o qualunque altro esemplare di volatile. Non servono le parole grevi in libertà o l’evocazione della guerra civile anche perché non c’è nessuno in Italia da rastrellare casa per casa e giustiziare sulla pubblica piazza. La maturità di una democrazia adulta non si misura dai proclami tendenti ad atti di forza o dalla violenza verbale ma dal grado di corresponsabilità che i cittadini assumono nella gestione della cosa pubblica. Sarebbe necessario che tutti andassero a rileggere un discorso del 1860 di Francesco Crispi che insiste sulle necessità che tutti comprendano che «in politica non esistono nemici ma solo avversari». La questione italiana non è trascendentale ma pragmatica che passa attraverso solo una pacificazione nazionale ed una riforma magistrale della giustizia.

Il più elevato potere dello Stato, quello della giustizia, è quello di rendere e non di negare la giustizia. Correva l’estate dell’anno 1994, Berlusconi era sceso "in campo" e l’Italia giocava i mondiali americani battendo la Bulgaria. Nel frattempo cominciava la guerra dei vent’anni con l’idea di eliminare gli avversari politici per via giudiziaria. Dopo la sentenza della Corte di Cassazione sul processo sui diritti tv di Mediaset e la condanna di Silvio Berlusconi, è sempre più urgente l’esigenza che la politica del nostro Paese prenda coscienza della necessità effettiva e metta in campo una riforma liberale della giustizia, senza devianze dalle finalità che essa deve perseguire, senza che nessun cittadino subisca pene ingiuste ed umiliazioni che non hanno meritato e senza taluni magistrati politicizzati che non sappiano che quello giudiziario non è un "potere" ma un "Ordine" dello Stato. Il monito di Cicerone nel "De legibus", «Legum servi sumus ut liberi esse possimus» (siamo tutti servi delle leggi per poter essere liberi), deve essere la via obbligata di ogni cittadino per vivere in un sistema democratico.

In Italia lo scontro tra politica e parte della magistratura protagonista e militante, che ha usato la giustizia per fini politici, ha innescato, per far prevalere una parte politica sull’altra, un meccanismo implacabile e distruttivo non solo nei confronti di chi n’è stato vittima, ma soprattutto di chi in ragione del proprio ruolo politico o professionale n’è stato in un modo coinvolto o anche solo sfiorato, in questo caso Silvio Berlusconi e tutto il Centrodestra. La condanna, nei termini e con le modalità fino ad ora applicate, contro Silvo Berlusconi è esclusivamente un problema di democrazia e una brutalizzazione del Diritto e non un problema di tenuta del Governo, che sta facendo del proprio meglio in questo particolare momento di congiuntura economica. La condanna è la delegittimazione di tutti quei cittadini-elettori che nel corso di tanti anni hanno votato per una forza politica e rappresenterebbe tutto il centrodestra come "correi" del proprio leader e di conseguenza impresentabili.

 Una condanna, questa, inflitta contro ogni logica dai giudici del Tribunale di Milano che non hanno tenuto conto di due sentenze della Corte di Cassazione che hanno stabilito l'insussistenza di quei fatti e comunque l'estraneità di Silvio Berlusconi alla gestione di Mediaset proprio negli anni in questione. In qualunque altra sede giudiziaria, a fronte di decisioni consimili si sarebbe doverosamente ed immediatamente pervenuti ad una sentenza più assolutoria. È urgente, quindi, un impegno da parte di tutti è la ricerca del bene comune ma deve essere anche un impegno di protesta per far uscire il Paese dalla logica giustizialista e dalla visione di avere una parte della magistratura con un ruolo politico condizionante, anomalo, unilaterale condito da devianze ideologiche, interessi diversi e troppe sudditanze.

sabato 3 agosto 2013

dal " Corriere della Sera" di oggi 3 Agosto
Noi sempre primi a difesa del Presidente Berlusconi, con buona pace dei nostri detrattori che hanno le ore contate....

Il solito tempismo di Giorgio Napolitano

(LO)Eh no, caro presidente Napolitano, le sue sono lacrime di coccodrillo. È il suo solito tempismo! Possibile che ci arriva sempre in ritardo, come su quel maledetto 1956 a Budapest? Anche Lei, come molti illusi (o ipocriti), pensa davvero che solo ora che Berlusconi è condannato in via definitiva sia finalmente possibile riformare la giustizia? È proprio questo che ha lasciato intendere con la sua nota di giovedì sera: rispetto per la magistratura, ma allo stesso tempo nemmeno Lei vi ripone troppa fiducia, se avverte che “ora” occorre sbrigarsi a ridimensionarla.

Ed è grave che Lei abbia tra le righe ammesso che fino ad oggi il Parlamento era interdetto a farlo, non libero di riformare la giustizia, perché sarebbe sembrato un favore a Berlusconi e un dispetto ad alcuni settori influenti della magistratura. È un'amara verità, quella della politica sotto il ricatto della magistratura, la quale però un presidente della Repubblica, che nel nostro paese è a capo dell'ordinamento giudiziario, aveva il dovere di denunciare apertamente ben prima di giovedì, non tra le righe di un comunicato successivo all'estromissione dalle istituzioni del leader di 10 milioni di italiani. In quella nota Lei, presidente Napolitano, conferma indirettamente che contro Berlusconi ha agito una giustizia politica. Be', ora è un po' tardi per chiudere la stalla: le condizioni per riformare la giustizia non sono state mai favorevoli, è vero, ma oggi le chance sono pari allo zero.

 È impensabile che proprio ora, dopo il maggior successo dei magistrati politicizzati, i partiti trovino la forza per arginare il loro strapotere. Se si azzardano, gli esponenti berlusconiani subiranno lo stesso trattamento del loro capo. E quelli del centrosinistra, che hanno cavalcato le iniziative mediatico-giudiziarie per sconfiggerlo, dal momento che non ci riuscivano politicamente, sono ancor più sotto il ricatto del partito dei giudici e dell'estremismo forcaiolo che essi stessi hanno alimentato. Si tratta di una magistratura che ha rivendicato il potere di selezionare la classe politica. E, complice anche il Suo silenzio, oggi se ne è appropriata. Ormai la magistratura politica ce la tieniamo, con o senza Berlusconi. Tante grazie, presidente.

Sotto il segno di Berlusconi

Se c'è un aspetto positivo dalla squallida sentenza di ieri è il vedere compatti a far quadrato attorno a Berlusconi tutti gli esponenti del PdL, futura Forza Italia.
Bene anche Maroni che ha confermato la solidarietà al Cavaliere, mentre mi stupisce il silenzio della Meloni che, almeno sino al momento in cui scrivo, sul suo sito ha preferito ricordare la strage del 2 agosto invece di esprimere una solidarietà doverosa all'ultimo Primo Ministro eletto e voluto dagli Italiani.
In passato, comunque, ci sarebbero stati ben maggiori e più rilevanti sfarinamenti.
Ricordo che Craxi fu abbandonato anche dal suo "fidatissimo" Amato, per non parlare dello "squagliamento" dei tanti beneficiati del "Cinghialone", alla ricerca di un salvacondotto.
E non vale la pena ricordare quanti, nel giro di una notte, cambiarono la loro, evidentemente immeritata, camicia nera con una, evidentemente a loro più congeniale anche dal punto di vista morale, camicia rossa.
Questa è la forza, oggi, del Centro Destra, la compattezza attorno al Leader che tale resterà scornando il tentativo di decapitarlo per spianare la strada ai comunisti.
Purtroppo restano le differenze tra "colombe" e "falchi" e non importa insistere sul fatto che io mi iscrivo tra i "falchi".
Non mi piace ascoltare Schifani, Cicchitto, Alfano, Bondi che parlano di "responsabilità", perchè la maggiore responsabilità verso l'Italia e gli elettori del Centro Destra è combattere strenuamente per ribaltare questo sistema fondato sull' ingiustizia legalizzata e che porta alla deriva morale, politica, sociale, economica.
Galleggiare come andreottianamente si propone Letta, non basta perchè gli untori rossi sono sempre pronti a proporre leggi aberranti, liberticide, inventandosi nuovi reati (oggi ho letto che, come se non bastasse la campagna per considerare reato le opinioni omofobe e negazioniste, adesso vorrebbero anche istituire il reato di "depistaggio" per cui ogni ricostruzione non gradita di eventi, verrebbe sanzionata con un'ulteriore limitazione della libertà di espressione e comunicazione dei cittadini) e proponendo leggi devastanti il sentire tradizionale sul piano morale, sociale, economico (ad esempio l'elevazione a "matrimonio" dei rapporti contro natura o l'introduzione dello ius soli).
Mi piacciono invece le dichiarazione delle varie Santanchè e Biancofiore e mi auguro che la linea che vorrà perseguire il partito e tutto il Centro Destra, sia quella dello scontro.
Berlusconi, ormai, avrà capito che non può affidarsi alle promesse di tutti coloro che, negli anni, gli hanno fatto balenare la possibilità di una cessazione delle persecuzioni in cambio di una maggiore disponibilità a trattare con i comunisti.
Sono imbrogli che, oggi, si sono manifestati in tutta la loro falsità.
Tanto vale che Berlusconi sia e faccia quello che i suoi nemici dicono essere e fare.
Le leggi vigenti gli impediscono di guidare in parlamento il partito e la Coalizione, ma, come è capitato in molte altre nazioni dove gli omicidi reali e quelli virtuali hanno eliminato un leader e come anche in nazioni con radicate tradizioni democratiche,  il suo nome potrà continuare ad essere punto di riferimento, catalizzatore di tutte le istanze di Centro Destra, tramite un proprio parente, dando vita ad una dinastia politica che nulla avrebbe da invidiare ai Bush, ai Kennedy, ai Clinton.
Non mi interessa se sarà il fratello Paolo o i figli Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora o l'ultimo di cui non ricordo il nome, mi interessa che ci sia ancora un Berlusconi da votare e la cui sola presenza e candidatura vada di traverso e provochi un travaso di bile nei comunisti.
Mi interessa che Forza Italia a settembre vada allo scontro senza sconto.
Mi interessa che non si ammaini bandiera, anzi  rilanci e aumenti la posta.
Mi interessa che venga contrastata senza tregua questa Italia che condanna Berlusconi, che vuole imporre nuove leggi liberticide contro il diritto di opinione, che vorrebbe elevare i capricci a legge, che si lascia invadere dagli immigrati, addirittura andandoseli a prendere in acque territoriali straniere, per trasformarsi in quella Italia sognata dai nostri Avi e che non può aver dimenticato cosa sia l'Onore, la Tradizione, la Giustizia.