Ieri ero ad una trasmissione televisiva e nel dibattito ho litigato con uno del PD sulla Corruzione. Ho detto semplicemente che:
Se chiudessimo i rubinetti che alimentano la spesa pubblica (spesso utile solo a pochi) ridurremmo, anzi probabilmente cancelleremmo le occasioni che "fanno l'uomo ladro".
Se tutti i rapporti (anche nell'istruzione e nella sanità) fossero regolati con contratti privati, il conflitto degli opposti interessi, impedirebbe le degenerazioni tipiche dei sistemi in cui circolano ingenti quantità di denaro pubblico come finanziamenti, contributi, rottamazioni, assunzioni clientelari.
In parole povere, se lo stato si limitasse ai suoi compiti essenziali (Ordine Pubblico, difesa dei Confini, amministrazione della Giustizia, rappresentanza e tutela degli Interessi Nazionali con gli altri stati) occorrerebbero meno tasse, avremmo tutti più soldi in tasca e ci sarebbero meno mazzette da distribuire.
Non si cancellerebbe la corruzione, perchè quella c'è e ci sarà sempre, ma lo stato sarebbe anche più credibile come terzo garante e super partes e, forse, si eviterebbe, per una indagine, di danneggiare società, produzione, opere (in Lazio sono stati bloccati tutti gli appalti !) proiettando una immagine negativa dell'Italia per vicende che accadono in tutto il mondo.
Concludo ricordando che nel 2012 il comune di Reggio Calabria fu commissariato per vicende molto simili a quelle che oggi trovano le prime pagine sul comune di Roma.
Ma il comune era amministrato dal Centro Destra, quindi lo scioglimento sembrava un dovere improrogabile ...
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