martedì 2 giugno 2015

Un Po di "Autocritica" non guasterebbe...

Bene...le Elezioni per i rinnovi dei consigli Regionali sono finite, io ho fatto diligentemente la campagna elettorale per il mio Partito e ho supportato i miei candidati di riferimento. Ma oggi è lampante il fallimento della nostra classe dirigente, e non il fallimento del nostro Presidente, ma il fallimento della non politica e mala gestione dei territori.
(cit) È surreale il dibattito dentro Forza Italia. È particolarmente paradossale constatare che in un partito oggettivamente in crisi l'interesse primario non sia rilanciare Forza Italia, tornare sul territorio, fare manifestazioni, scrivere un programma alternativo al renzismo, ridare entusiasmo agli elettori, ricostruire il centrodestra, offrire risposte concrete ai veri problemi di cittadini. Nulla di tutto questo: l'interesse primario per molti dirigenti si riduce alla strenua difesa delle rendite di posizione, di poltrone e privilegi. Con un clamoroso blocco a qualsiasi tentativo di rinnovamento. Persino il limite di mandati viene considerato un'eresia e soggette a deroghe oscene solo per far piacere a qualcuno. Ammettano il loro fallimento e alcuni la loro incapacità, e rimettano tutto nelle mani del Presidente Berlusconi, al quale devono tutto. Si esulta per la conquista della Liguria...e non si dice che non noi abbiamo vinto, ma ha perso la sinistra e senza la Lega saremmo a spasso. Senza i bravi eletti alle Regionali che con le loro preferenze ci hanno mantenuti a galla (5/6% contro 27% passati) incominciamo a dirci la verità...
Gli elettori si rivolgono a chi parla di sicurezza e immigrazione, a partiti a cui abbiamo lasciato tutti i nostri temi. Abbiamo lasciato i nostri argomenti a chi fa leva sulle paure delle persone per fare cassa elettorale ma senza proporre una soluzione ai problemi.
Ai tanti militanti e ai bravi amministratori del partito lancio un appello: non dobbiamo più aspettare che ci venga dato il permesso per chiedere il rinnovamento nel partito e rilanciarlo. Ci vuole coraggio, senza paura di esporsi. Dobbiamo lanciarci, senza la garanzia di paracaduti o di posti. Dobbiamo conquistarci il nostro spazio e sfidare la dirigenza attuale per dare un orizzonte a Forza Italia che non sia una lunga agonia.
Non si faccia a livello nazionale lo stesso errore fatto alle elezioni regionali, quando, nel totale disinteresse del partito e della dirigenza, siamo stati abbandonati a noi stessi e svenduti alla "Lega.”
Non possiamo illuderci che ci siano spazi regalati, è il momento di fare squadra tra di noi e impegnarci seriamente per offrire un'alternativa seria e reale a gran parte della dirigenza attuale non più in grado di impostare una prospettiva seria basata sui nostri valori.
In un partito che purtroppo, sbagliando, continua a guardare al '94 ci vuole una rivoluzione. Ci sono tanti militanti che sono pronti con coraggio di opporsi a coloro che per anni hanno fatto da tappo ad ogni persona nuova e che ora continuano a pontificare sulla nulla. Dobbiamo avere una prospettiva senza perderci nella solita litania del "Berlusconi salvifico", quella tendenza che porta molti a non fare nulla "tanto poi arriva Berlusconi e ci fa risalire nei sondaggi".
Da anni parlano di rinnovamento, che non deve essere un mero dato anagrafico, senza poi fare nulla per tradurlo in realtà. Dicono che le priorità sono altre. I sondaggi ci danno a circa un terzo dei consensi del Pd. Questa è l'amara realtà, proviamo a invertire la rotta?
‪#‎rivoluzioniamoilcentrodestra‬
www.alessiozanon.it

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