giovedì 25 febbraio 2021

Verso le elezioni comunali-

Le elezioni comunali di primavera o di autunno, saranno un test, importante ma non indicativo del risultato generale, per le politiche che, piaccia o meno a Mattarella ed ai suoi referenti nell'unione sovietica europea, si terranno nel 2023.

Non possono essere considerate indicative del risultato generale perchè si tratta di votazioni nelle quali prevale l'elemento locale, che è fatto di problemi spiccioli come un senso unico o le buche nelle strade e di sensibilità nei confronti del sindaco uscente che acquista sempre più uno spessore suo proprio, superiore a quello del partito o della lista di appartenenza.
Non sono indicative anche perchè ci sono situazioni locali, penso alla mia zona, dove il connubio tra potere politico, economico e associativo è tale da rendere la scalata una impresa improba per chiunque si collochi al di fuori del "salotto buono" organici alla sinistra, spartirsi tutto con una conventio ad excludendum verso ogni novità.
Al voto saranno chiamate città importanti, da Milano a Roma, da Bologna a Torino a Napoli.
E sarà quindi importante vedere come si comporranno gli schieramenti, se, cioè, si confermerà lo schema pregresso con una sinistra cattocomunista, un grillismo ammaccato ma ancora autonomo e un Centro Destra unito in tutte le sue componenti, oppure se ci saranno delle scomposizioni e ricomposizioni che alterino lo schema vigente dal 1994.
Personalmente mi auguro che il Centro Destra sappia restare unito, scegliendo ovunque un candidato che sia affidabile e militante e non rivolgendosi a figure di mezzo, incolori, inodori, insapori.
Il Centro Destra, rifletta molto bene, perchè non importa vincere in città dove il Centro Destra ha quasi sempre perso, ma è importante dare un segnale di coerenza ideale e politica, scegliendo un candidato che sia riconoscibile come espressione della coalizione, per dare coesione alla coalizione stessa.
Anche in chiave futura, con la testa rivolta al 2023.

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