Riduzione Irpef per il ceto medio-
Governare, cercando di mantenere gli impegni, è difficile, non tanto perchè non si sappia come fare a mantenere quegli impegni, quanto perchè il voto popolare viene sistematicamente ignorato dal sinedrio dei burocrati, dei magistrati, delle consorterie di vario genere che interferiscono con l'azione di governo, "interpretando" quella norma, dichiarando incostituzionale quell'altra, chiedendo la revisione di una legge appena approvata dal parlamento.Il tutto, ovviamente, senza avere un mandato popolare, ma solo con l'autoreferenzialità che deriva da una arroganza, da una boria, da una superbia che nessun concorso pubblico, nessuna elezione da parte di un ristrettissimo gruppo di grandi elettori può giustificare.
E' quindi con piacere che si annotano molti provvedimenti del Governo che, nonostante tutti gli ostacoli che vengono posti sul suo cammino in chiave palesemente anti Italiana, riesce pur tuttavia a percorrere il cammino del rispetto degli impegni elettorali.
E' così con il contrasto ai clandestini come è reso evidente dai centri in Albania che hanno cominciato a funzionare bene, è così con il decreto sicurezza che fornisce nuove garanzie alle Forze dell'Ordine e nuove opportunità a difesa della vita e delle proprietà degli Italiani, è così nella gestione di una politica estera che recupera il massimo della Sovranità possibile dopo la svendita operata dai governi di sinistra.
Ed è così in economia dove dopo aver stabilizzato i conti, migliorando l'appeal italiano nel mondo come dimostrano lo spread e i rating, dopo aver fermato il vorticoso aumento di balzelli, adesso pensa di agire sulla leva della riduzione delle tasse per il ceto medio.
Ridurre del 2% l'aliquota tra 28 e 50 (o 60) mila euro può sembrare poco, ma è un grande passo perchè quella è la fascia di reddito che paga maggiormente i capricci ideologici della sinistra.
Probabilmente tale riduzione potrà essere attiva dal prossimo anno, ma è un segnale fortissimo di discontinuità con il passato, anche se tante spese ideologiche continuano a pesare sui conti pubblici e quindi sulle nostre tasche.
Come i contributi per i cinematografari, per i giornali, per le associazioni che si occupano dei clandestini, per il loro recupero, alloggio, cura, mantenimento, istruzione.
Dopo l'era delle spese folli del 110%, del reddito di cittadinanza, dei monopattini, dei banchi a rotelle, cominciamo a vedere gli effetti benefici di un voto che ha consentito la formazione di un Governo degli Italiani, per gli Italiani.
Nessun commento:
Posta un commento