mercoledì 9 luglio 2025

 A proposito di ius scholae-

Capisco Tajani che deve, in qualche modo, giustificare l'esistenza di Forza Italia senza Berlusconi e, ai figli di Berlusconi, giustificare la necessità di continuare a finanziarla.
Personaggi in cerca di autore non hanno quindi spazio alcuno per distinguersi dagli alleati che si sono impossessati dei temi più mediatici (tasse, criminalità, immigrazione, follia verde) non lasciando a questi neppure, appunto, la primazia nel settore di sua competenza, davanti alla debordante personalità del capo del Governo che, a sua volta, è aiutata dagli oppositori che vedono in lei e altri nel centro destra i nemici da battere e da abbattere e ignorano quello con 2 piedi in 2 staffe, dando quindi maggior spazio ad altri e anche a Vannacci.
Potenza dell'odio che pervade la sinistra ed il miglior veicolo pubblicitario per le buone idee e persone di Destra.
Tajani quindi non ha visto altra opportunità che cercare di distinguersi e accaparrarsi i titoli sui giornali rilanciando un qualcosa che è stata appena bocciata dagli Italiani: la cittadinanza facile.
Ecco quindi che propone lo ius scholae, cioè la concessione della cittadinanza a chi, dopo aver completato con successo un intero ciclo di studi (dieci anni) lo ha superato.
E' uno dei tanti "ius" sui quali si sono sbizzarrite le menti cattocomuniste per crearsi una nuova base elettorale e, i preti come Zuppi, per sperare di avere nuovi "fedeli" non essendo affatto convincenti nella loro proposta spirituale.
Non sto qui a ricordare che, proprio nei giorni scorsi, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha promosso l'iniziativa del Presidente Trump di bloccare la concessione della cittadinanza per ius soli agli immigrati nati sul suolo statunitense.
Una decisione epocale, prodromica all'abbandono dello ius soli nella patria di tale forma di acquisizione della cittadinanza e che si è formata ed è cresciuta con lo ius soli, ma adesso ne è satura.
Sottolineo che, nell'epoca in cui promuovono quasi tutti, essere bocciato alla maturità vuol dire che, proprio, non ne ha azzeccata una: perchè allora dire che sarebbe "ingiusto" ?
Si parla di ius scholae perchè uno dovrebbe integrarsi nella nostra società attraverso il percorso scolastico, acquisendo quelle nozioni e quei costumi che fanno di un residente in Italia un Italiano e, proprio sul primo e fondamentale aspetto, la conoscenza della Lingua Italiana, si chiede di chiudere un occhio ?
E se passasse lo ius scholae cosa potrebbe accadere ?
Che dopo la Lingua, si chiuderebbe anche l'altro occhio e magari tutti i sensi sulla geografia, la storia, la musica, l'arte ?
E che cavolo di integrazione sarebbe se la promozione, quindi il completamento del ciclo dei dieci anni, avvenisse per pietà ?
E chi ci garantirebbe che una cosa del genere non avvenga comunque, viste le percentuali più che bulgare, direi cinesi, dei promossi in ogni classe di qualsiasi ordine e grado ?
Forse i miei "amici" dovrebbero trovare un diverso cavallo di battaglia per distinguersi e, magari, riuscirebbe anche ad ottenere qualche applauso dal Centro Destra e non solo gli insulti che da qualche giorno gli sono (meritatamente) riservati dagli utenti di X.



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