Riflessioni sotto l’ombrellone...
Uno Stato mai esistito-
Lo "Stato di Palestina" è una costruzione politica recente: non è mai esistito nella storia. Esiste, sì, una regione geografica, la Palestina, che nei secoli ha visto susseguirsi dominazioni diverse: popoli pre-romani, Romani (prima quelli veri, poi i Bizantini), Crociati, Ottomani, Inglesi. In quella terra vivevano principalmente popolazioni semite, fra cui gli ebrei erano storicamente prevalenti, ma mai fu creato uno Stato chiamato Palestina.
Il progetto del dopoguerra
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la comunità internazionale decise di costituire uno Stato ebraico, Israele, e parallelamente uno Stato arabo. Israele nacque, ma lo Stato arabo no, non per colpa degli ebrei (che ancora non avevano costituito Israele), bensì a causa dell’ostilità dei Paesi arabi confinanti, che rifiutarono il progetto e istigarono la popolazione araba locale a fuggire o a prendere le armi.
Nel frattempo, Gaza fu annessa all’Egitto e la Cisgiordania alla Giordania. Invece di creare uno Stato arabo, si preferì tentare di distruggere Israele. Le guerre che seguirono, dal 1948 in poi, consolidarono l’esistenza di Israele, che fu infine riconosciuto (obtorto collo) dagli Stati arabi vicini.
Palestinesi e manipolazione
La popolazione araba locale, che rifiutò la cittadinanza israeliana (anche se esistono oggi cittadini arabi israeliani, con partiti e rappresentanti alla Knesset), fu strumentalizzata dai leader arabi. Questo ha alimentato un bacino di instabilità da cui sono emersi terroristi responsabili di dirottamenti, attentati e stragi per oltre settant’anni.
Alla fine, la popolazione araba venne cacciata dalla Giordania, riversandosi in Cisgiordania e a Gaza. In Libano e Siria creò instabilità, esportando violenza e terrorismo. A Gaza, territorio egiziano poi occupato da Israele, la popolazione scelse Hamas attraverso regolari elezioni, staccandosi da Al-Fatah in Cisgiordania.
Al-Fatah, fondata da Arafat, è passata dal terrorismo al tentativo di presentarsi come una leadership nazionale. Ma la cosiddetta "Autorità Nazionale Palestinese" non controlla realmente un territorio in modo sovrano. Tuttavia, molti (in primis l’ONU) continuano a fingere che si tratti di uno Stato.
La finzione dello “Stato palestinese”
Parlare oggi di “Stato palestinese” è una finzione politica. Uno Stato, per esistere, deve avere:
un territorio definito;
controllo civile e amministrativo;
forze dell’ordine e difesa regolare.
Nessuna di queste condizioni si verifica né a Gaza né in Cisgiordania. Lo Stato arabo non nacque per colpa dell’ostilità araba originaria, e oggi sopravvive nella retorica anti-israeliana dell’Iran e dei suoi proxy: Hamas, Hezbollah, Houthi.
Macron e l’Occidente miope
In questo contesto, Emmanuel Macron, presidente francese rieletto solo per bloccare Marine Le Pen, cerca un rilievo internazionale che in patria gli è ormai negato. Di recente ha dichiarato che la Francia riconoscerà lo Stato palestinese a settembre: un gesto tanto inutile quanto dannoso.
Macron non aiuta la causa della popolazione civile palestinese, che ha già pagato un prezzo altissimo per le scelte dei propri leader e che, spesso sotto minaccia o violenza, ha dovuto obbedire a Hamas. Peggio ancora fanno certi politici italiani di sinistra, pronti a salire sul carro di un leader perdente e sempre più isolato anche tra i suoi alleati europei.
L’approccio italiano
Pur non condividendo pienamente l’approccio del Governo Meloni, che sostiene la soluzione dei due Stati, lo ritengo più realistico. L’idea presuppone il riconoscimento reciproco tra Israele e Palestina, ma solo dopo:
il riconoscimento del diritto di Israele a esistere;
la liberazione totale e incondizionata degli ostaggi israeliani, vivi e morti.
Conclusione
L’idea di ricollocare i palestinesi altrove appare irrealistica. Quale Paese accetterebbe oggi milioni di persone con una storia così complessa, segnata da guerre, tensioni e infiltrazioni terroristiche?
Piuttosto, forse l’unica strada possibile è l’integrazione graduale di quella popolazione nello Stato di Israele, come avvenuto per gli arabi israeliani, in una convivenza reale, protetta e regolata, se ancora possibile, se ancora accettabile da Gerusalemme.
domenica 27 luglio 2025
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