lunedì 4 marzo 2013


Governissimo politico. Grillo out. Il piano 'segreto' di Berlusconi


ESCLUSIVO! (AI)- Un governo politico e non tecnico che duri almeno tre anni. E' questa la posizione di Silvio Berlusconi per risolvere la complessa situazione politica dopo le elezioni del 24-25 febbraio. Una fonte ai massimi livelli del Popolo della Libertà, molto vicina a noi Promoti della Libertà, spiega il piano della principale forza di Centrodestra. Nessun rapporto con il Movimento Cinque Stelle. "Beppe Grillo è totalmente inaffidabile. Ed è impensabile fare un esecutivo con lui", confida la fonte. Il problema è che Pierluigi Bersani si è attestato su questa posizione. Ma - dicono dalle parti di Palazzo Grazioli - non tutti nel Pd la pensano come il segretario.


 Quindi per il momento Berlusconi resta in attesa che naufraghi il tentativo di dialogo con l'M5S, sicuro che prima o poi il Partito Democratico busserà alla porta del Pdl. Secondo il Cav è chiaro che il premier non potrà essere lo stesso Bersani: primo perché non ha vinto le elezioni e secondo perché ha escluso all'indomani del voto la Grande Coalizione. Servirà una personalità di spicco di area democratica, ma non il segretario. Ipotesi in campo: Massimo D'Alema o Enrico Letta. Ma qualora il Pd non volesse spendersi in prima persona la carta giocabile sarebbe quella di Corrado Passera, ministro del governo Monti che non ha seguito il Prof della Bocconi nel naufragio elettorale. Ma Berlusconi non vuole un altro governo tecnico, bensì un esecutivo politico con dentro ministri dei due principali partiti.


 E il Quirinale? Rientra ovviamente nella partita. E in questo schema il prossimo capo dello Stato dovrebbe essere di Centrodestra. Il nome è quello di Gianni Letta, moderato e cattolico che può garantire le gerarchie della Chiesa e prendere voti in Parlamento anche dai centristi. Ovviamente Lega, Fratelli d'Italia e Sel resterebbero fuori dalla maggioranza. Berlusconi non ha alcun interesse a diventare presidente del Senato. "Non gli importa proprio", spiega la fonte. Anche se potrebbe in prima persona guidare un dicastero. L'obiettivo sarà quello di garantire l'Europa sulle riforme economico, modificare il Porcellum e cambiare la Costituzione per rispondere all'ondata di anti-politica: dimezzamento del numero dei parlamentari e fine del bicameralismo perfetto con l'introduzione del Senato delle Regioni. In cambio dell'ok all'elezione diretta del presidente della Repubblica, il Pdl potrebbe concedere al Pd una legge elettorale alla francese, ovvero doppio turno con collegi uninominali.

Nessun commento:

Posta un commento