lunedì 30 settembre 2013

Ecco con chi sto io, se mai ci fossero stati dubbi...

Quello che stiamo assistendo in queste ore ha dell'incredibile, Politicanti PDL senza arte ne parte che per loro interessi personali stanno tradendo Berlusconi. 
Ma quello che è più assordante è il silenzio di certi Politici locali, coordinatori vari che stanno in silenzio per tornaconti, magari per per stare con chi vince?, non dicono se stanno con Berlusconi e la nuova Forza Italia, o magari scelgono altre strade. Questi non fanno conoscere alla base e al loro elettorato ( sempre che abbiano voti personali) le loro intenzioni, su dunque coraggio almeno ora fate sentire la vostra voce. 
Io vi dico con chi sto, e lo dico da sempre " sto con Berlusconi e con Forza Italia rinnovata" e con Berlusconi sta senza se e senza ma L'Esercito di Silvio, stiano certi quelli che si nascondono che saranno scovati e messi alla berlina.
Viva Berlusconi, Viva Forza Italia e Viva l'Esercito di Silvio.
E voi con chi state??.

Chi tradisce l'Italia ?

In questa Italia da rifare, in cui ruoli e verità vengono manipolati, ribaltati, invertiti, ho dovuto persino leggere le dichiarazioni del segretario del pci/pds/ds/pd che taccia di “irresponsabili” le posizioni del Centro Destra e arriva al colmo del ridicolo nel parlare di “tradimento” dell'Italia.
Parla così proprio lui che è il legale rappresentante ed erede di quei comunisti, di quella sinistra che ha sistematicamente perseguito il danno e la disgregazione dell'Italia.
Prima ancora che il pci fosse fondato, il suo degno padre, il partito socialista, si oppose all'entrata in guerra per riunire alla Patria Trento, Trieste, Fiume e Dalmazia e dopo la Vittoria scatenò da un lato una invereconda aggressione contro i Reduci e dall'altra una violenza di classe che portò, per reazione, al Ventennio Fascista.
E che dire di tutti coloro che, in una sola notte, saltarono sul carro del vincitore al seguito delle truppe AngloAmericane, cambiando, al termine della guerra civile del 1943-45, la loro camicia nera con quella rossa ?
E, ancora, l'opposizione all'ingresso dell'Italia nella NATO e i tentativi di Togliatti di lasciare ai comunisti titini Trieste e il Venezia Giulia.
L'opposizione a quella che chiamarono “legge truffa”, ma sarebbe solo stata la legge elettorale che avrebbe garantito quella stabilità che ai comunisti non ha mai fatto gioco.
E il sistematico ruolo di cinghia di trasmissione del comunismo sovietico, difendendone le violenze interne e le invasioni esterne a cominciare da quella di Ungheria, elogiata da Napolitano.
Poi il sistematico cavalcare tutte le iniziative e gli eventi che potessero creare disordini e impedire il successo delle politiche economiche e nazionali.
Dal “68” all'autunno caldo, dai terroristi rossi che, prima non erano rossi, poi erano solo “compagni che sbagliano”.
Quindi l'opposizione all'installazione dei Pershing e dei Cruise, sempre al servizio di Mosca, non dell'Italia e degli Italiani, quindi, caduto il comunismo, l'adesione al nuovo comunismo europeo rappresentato dall'unione europea, politica e non più solo economica.
Sempre e comunque contro gli interessi nazionali, per l'imposizione di schemi, direttive, imposizioni che limitino la libertà individuale e portino tutti allo stesso livello, in basse, sempre più in basso.
Così venendo ai tempi nostri, l'orgia di tasse che hanno imposto (la tassa sull'europa, l'ici e l'imu, aumenti delle aliquote irpef, l'irap, la tassa sulla salute, l'aumento delle rendite catastali) tutte finalizzate ad ingrossare la spesa pubblica da poter manovrare a favore delle proprie clientele.
E l'adesione alle iniziative più devastanti sul piano morale e sociale, come il sostegno al matrimonio tra chi pratica l'omosessualità, la legge per rendere reato l'omofobia e il negazionismo, il favore allo ius soli, alla cittadinanza e al voto per gli immigrati.
Per arrivare al sistematico boicottaggio del progetto di abolire l'imu e non procedere all'aumento dell'iva, sfociato nel ricatto di Letta che ha lasciato passare l'ultimo consiglio dei ministri utile per fermare il passaggio dell'iva al 22% .
Come si permette l'erede e il legale rappresentante di chi ha tartassato gli Italiani, svenduto la Sovranità Nazionale e vorrebbe oggi nuove tasse per promuovere altre spese invece di tagliare quelle esistenti, dire che il Centro Destra tradisce l'Italia ?
Crede che siamo tutti come i suoi compagni, con l'anello al naso e che abboccano alle loro parole d'ordine ?
Silvio Berlusconi, cui tutti dovremmo essere grati, mettendo a repentaglio il suo patrimonio e la sua libertà personale ha detto “basta” alla politica delle tasse, dell'ingiustizia elevata a metodo di lotta politica, alla repressione della libertà personale e di opinione per pure servilismo verso la Merkel e gli gnomi europei.
Lo squallore della sinistra e di chi la sostiene, emerge dalla tambureggiante propaganda che vorrebbe proiettare l'idea di un Centro Destra diviso prendendo a pretesto la pusillanimità di qualche singolo, senza voti al seguito, gratificato da ruoli di rilievo unicamente grazie a Berlusconi e che ora cerca di ottenere visibilità e qualche benemerenza mostrando un viso "moderato", che è poi l'autodenuncia di estrema modestia, contestando la scelta del Leader.
Certamente qualcuno si lascerà irretire dalle sirene, dalle minacce e dalle promesse di comunisti, poteri finanziari, stampa di regime e affini vari.
Come abboccò Gianfranco Fini, che ora fa notizia solo se si tinge di biondo i capelli.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

domenica 29 settembre 2013

Buon Compleanno, Silvio e grazie !

Il ricatto proposto da Letta e dalla sinistra dell'aumento dell'iva sulla pelle degli Italiani in cambio dell'acquiescenza del Centro Destra a politiche giustizialiste e tassatrici, è stato respinto.
Costerà molto a Berlusconi che rischia la sua ricchezza e anche la sua libertà personale, ma se un uomo non è disposto a sacrificare la sua vita per le sue idee, o non valgono nulla le sue idee o non vale nulla lui.
Le dimissioni dal governo Letta dimostrano che nel Centro Destra ci sono Uomini che valgono, con Idee che valgono.
Adesso avanti con l'ostruzionismo parlamentare finchè il rosso antico non getterà la spugna e ci chiamerà al voto.
Con questa legge elettorale !
Il Cavaliere si e ci regala, nel giorno del suo compleanno, la fine dell'alleanza indecente con i comunisti.
AUGURI SILVIO!!!

sabato 28 settembre 2013

Chi si iscriverà tra gli infami ?

Io sono personalmente contrario alle dimissioni.
Ritengo che i nostri parlamentari debbano far cadere il governo e bloccare con l'ostruzionismo ogni attività parlamentare, finchè non venga convocato di nuovo il Popolo a decidere da chi vuole essere governato.
Ma se il PdL/Forza Italia decide di far dimettere tutti i suoi parlamentari, chi non lo facesse si iscriverebbe per default, come si usa dire oggi, nella colonna degli infami, dei quaquaraqua, che, pur di acquisire qualche benemerenza (remunerata) tra le fila nemiche riduce la portata di una azione così evidente di protesta che potrebbe anche far (finalmente !) saltare questa vecchia Italia.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

Un bel tacer non fu mai scritto

Di un comunista non mi fido mai.
In Napolitano non ha mai avuto fiducia, nè stima.
Le sue continue esternazioni che ne fanno un soggetto politico attivo, in campo, dimostrano come, aggravata dalla senilità, la sua anima comunista, la stessa che plaudì all'invasione dell'Ungheria, non è mai cambiata.
Non si può rispettare, neppure in funzione dell'età, chi svilisce in questo modo la funzione di terzietà che dovrebbe essere assunta da un capo dello stato.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

venerdì 27 settembre 2013

Buon giorno a tutti gli amici e simpatizzanti dell'Esercito di Silvio -Forza Italia. E' iniziata una nuova era, una nuova fase del "RINNOVAMENTO" del Centro Destra. Chi si ostina a non capire che non c'è più tempo da perdere e che ostinarsi a fare resistenza nella conduzione del partito è solo controproducente, ci si apra alla base e alla società civile. Il treno Azzurro è partito e non si fermerà tanto facilmente....

Autunno caldo

Le ventilate dimissioni di massa dei parlamentari di Centro Destra (che io non condivido ma non perchè voglia continuare con l'indegna alleanza con i comunisti, ma perchè vorrei che i miei parlamentari combattessero nelle aule, bloccando il parlamento e costringendo il rosso antico a convocare nuove elezioni) sembra siano effettivamente la scelta del PdL/Forza Italia, con l'appoggio dichiarato della Lega.
Mi auguro, ovviamente, che portino al risultato che è lo stesso che desidererei io: scioglimento di questo parlamento e nuove elezioni.
I comunisti faranno resistenza e probabilmente si appoggeranno ai grillini, ma non credo potranno andare lontano, provocheranno solo altri danni con leggi clientelari e devianti.
Intanto rimangono irrisolti i problemi concreti che, in sostanza, si racchiudono nei sempre meno soldi in tasca che abbiamo e sempre maggiori tasse.
Potremmo avere un nuovo autunno caldo e, come quello del 1969, potrebbe segnare una svolta.
Uguale ma contraria a quella impressa da quell'infausto autunno di 44 anni fa.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

giovedì 26 settembre 2013

Combattere in aula con l'ostruzionismo,no dimissioni

Dimissioni dei ministri sì, subito.
Dimissioni dei parlamentari, no: devono restare per fare ostruzionismo e far saltare in aria la pentola di questa Italia.
Se si dimettono i parlamentari del Centro Destra, come si torna ad ipotizzare, il giorno dopo avremmo ius soli, cittadinanza e voto per gli immigrati, la Chienge agli interni, Vendola alla famiglia, il "matrimonio" per chi pratica l'omosessualità, la patrimoniale, il raddoppio dell'imu, l'obbligo di assunzione solo per gli iscritti cgil e l'abolizione della riforma Fornero sulle pensioni con il ritorno alla pensione di anzianità dopo 35 anni di lavoro e di quella di vecchiaia a 55 anni per le donne e 60 per gli uomini, la nazionalizzazione di Alitalia e Telecom (e non solo).
I parlamentari del Centro Destra devono restare in aula e fare un durissimo ostruzionismo anche sulla lunghezza dei cetrioli.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

martedì 24 settembre 2013

Vogliono mettere le mani sui nostri risparmi

Leggo un lancio di agenzia: "Camusso: tagli sulle tasse o mobilitazione generale".
La Camusso è la segretaria generale della cgil, il sindacato comunista.
Uno ingenuo potrebbe pensare: che i comunisti si siano convertiti alla Libertà economica, alla difesa del risparmio, della proprietà, dei meriti, delle capacità ?
Poi leggo un articolo che conclude con la dichiarazione della stessa Camusso secondo la quale la Legge di Stabilità deve portare un taglio della tassazione su stipendi e pensioni, altrimenti "saremo costretti a riaprire una nuova stagione di mobilitazione unitaria ...Questo sarà il punto dirimente, la misura di giudizio del provvedimento ... Il dibattito attuale non ci convince. Stiamo galleggiando, non ci si sta confrontando con il profilo del Paese e con le reali necessità dei cittadini. Non aggredisce il nodo fondamentale che è l’ingiusta distribuzione del reddito.".
I soliti comunisti.
Non ci pensano proprio a tagliare le spese clientelari e assistenzialiste.
Loro gettano l'amo del taglio delle tasse su stipendi e pensioni (sacrosanto principio liberale) solo per mettere le mani sui nostri risparmi, i nostri patrimoni, le nostre proprietà frutto di sacrifici di intere generazioni.
Adesso le rapine si chiamano "distribuzione del reddito".
Sì, alcuni lavorano e producono ed altri sperperano e prosperano.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

domenica 22 settembre 2013


Il rispetto si conquista coi fatti
Napolitano ieri ha fatto finta di essere imparziale, chiudendo la stalla dopo che i buoi sono fuggiti.
Dopo le sentenze contro Berlusconi, dopo venti anni di aggressioni contro il Leader del Centro Destra, dopo che si è formata una maggioranza che lo vuole estromettere dal parlamento nonostante il consenso di dieci milioni di Italiani, dopo l'esproprio finanziario che ha subito, ecco che scende da Marte Napolitano e dà un buffetto sulla guancia dei magistrati: siate bravi !
Poi alza il ditino alla Scalfaro e intima di rispettare i magistrati.
Dimentica che il rispetto non si concede a prescindere, ma sui fatti.
Ed è sui fatti che una persona, qualunque sia il suo ruolo, conquista il rispetto di un Popolo.
Chi occupa posizioni di doverosa terzietà istituzionale se vuole essere rispettato nel suo ruolo e nelle sue funzioni, deve comportarsi al di sopra di ogni sospetto di parzialità e non dare molto più che la semplice impressione di giocare sempre a favore di una delle parti in guerra.

alessio.zanon@esercitodisilvio.it

venerdì 20 settembre 2013

Farsi lupo tra i lupi

Il messaggio di Silvio Berlusconi di mercoldì scorso è condivisibile al 100%.
La crisi economica c'è ed è stata aggravata dalla politica fiscale di Monti, asservito all'europa e dall'inerzia fiscale di Letta (che vuole citare Carosello e sbaglia clamorosamente paragone dichiarando di non avere scritto Jo condor in fronte e dimenticandosi che chi diceva quella frase era proprio Jo condor che, immancabilmente, si schiantava contro il Gigante Buono ...).
La magistratura si è confermata delegittimata e inaffidabile per almeno metà degli Italiani verso i quali non può più essere considerata "giudice naturale", perchè tale è solo della sinistra di cui rappresenta istanze e interessi.
Le tasse scippano al Popolo i suoi guadagni e la speranza per il futuro, colpendo indiscriminatamente i redditi, i costi dei servizi, ma anche le proprietà, i patrimoni, i risparmi per mantenere una burocrazia clientelare, inefficiente, perversa, ostile al Popolo (come è possibile chiederci di accettare gli "inviti" agli accertamenti quando scoppiano casi come quelli di Equitalia ?).
La sinistra non ha saputo evolversi, restando stalinista nei fatti, liberticida, fautrice della repressione della libertà di opinione, di pensiero, di stampa e sostenitrice di ogni devianza che possa snaturare e distruggere la nostra Nazione nel corpo e nello spirito.
Tutto vero, quindi, tutto condivisibile nel discorso del Cavaliere, anche l'appello a scendere in campo che è, poi, ciò che anche io vado sostenendo da tempo: se non ci impegniamo in politica in prima persona, meritiamo questi rappresentanti, questa istituzioni e queste leggi.
Ma per scendere in campo al suo fianco avremmo o, almeno, io avrei bisogno di qualcosa in più, di una risposta molto più forte che non un semplice discorso televisivo.
Vorrei un progetto che preveda l'affiancamento di Forza Italia ad una disobbedienza civile e fiscale che parta da comitati e gruppi di avvocati e commercialisti che possano aiutare i cittadini che, per protesta, si rifiutassero di pagare ulteriori tasse e imposte.
Vorrei che Forza Italia organizzasse collegi arbitrali per rendere vera Giustizia al proprio Popolo.
Vorrei che Forza Italia desse il benservito a Letta e ad ogni collaborazione con la sinistra, da oggi e per sempre.
Vorrei che Berlusconi non si lasciasse, ancora una volta, irretire dai Napolitano di turno che, tanto, da comunisti incalliti quali sono, non gli concederanno mai nulla, pretendendo in cambio tutto.
Vorrei che Berlusconi si facesse lupo tra i lupi, vorrei che fosse il Caimano delle descrizioni di chi gli è ostile e non il gentiluomo, liberale e tollerante che è.
E' vero che si è sempre in tempo a far saltare tutto, ma più passa il tempo, più acqua passerà sotto i ponti, più la melassa lettiana avvolgerà e addormenterà tutto.
Allora Forza Italia non sarà più sufficiente a cambiare perchè più passa il tempo, più il Male farà metastasi e più l'intervento sarà richiesto esteso e doloroso.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

martedì 17 settembre 2013

La leadership non il seggio

Lo scontro sul voto segreto nell'aula del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi disinnesca la mina che sarebbe dovuta scoppiare mercoledì nel corso della riunione della Giunta per le elezioni di Palazzo Madama. Il Pdl, ovviamente, reagirà duramente alla ufficializzazione dell'alleanza tra Pd e grillini cementata dall'antiberlusconismo più intransigente. Ma ormai è fin troppo evidente che il momento della resa dei conti è rinviato a quando l'assemblea del Senato sarà chiamata a decidere a scrutinio segreto della sorte da riservare al leader del centro destra. Lo slittamento ad una data di ottobre ancora tutta da definire della partita sulla stabilità del governo di Enrico Letta chiude di fatto la cosiddetta “finestra elettorale di novembre” e produce conseguenze fin troppo evidenti.

In primo luogo rinvia automaticamente alla prossima primavera il momento di eventuali elezioni anticipate. Inoltre sposta sulle convulsioni della fase congressuale del Pd le principali responsabilità di una eventuale crisi. Ed infine offre a Silvio Berlusconi la possibilità di predisporre con maggiore tranquillità la strategia da attuare per non perdere quel ruolo di leader incontrastato dell'area moderata che rimane, anche in caso di decadenza e non candidabilità, il principale scudo protettivo non solo per se stesso e per le proprie aziende ma anche per l'intero fronte del centro destra. Il vero obbiettivo del Cavaliere, infatti, non è di conservare il seggio senatoriale per meglio tutelarsi da qualche ulteriore accelerazione della persecuzione giudiziaria ai suoi danni da parte delle solite Procure.

I fatti seguiti alla sentenza della Cassazione dimostrano che lo scudo parlamentare è del tutto inefficace. L'obbiettivo, al contrario, è di mantenere, anche pagando le conseguenze della persecuzione giudiziaria, quella leadership dell'area alternativa alla sinistra che, oltre ad essere l'unico scudo personale possibile, tiene insieme lo schieramento moderato e garantisce il sistema bipolare e la democrazia dell'alternanza. E' conciliabile la conservazione della leadership con gli arresti domiciliari o con l'affidamento ai servizi sociali? Sicuramente si. Anzi, la condizione afflittiva potrebbe addirittura potenziare il ruolo di punto di riferimento dei moderati italiani. Ma solo a condizione di sfruttare ogni occasione per ribadire che l'afflizione giudiziaria del Cavaliere costituisce il punto di arrivo di una persecuzione giudiziaria, politica e mediatica che non riguarda solo una persona ma l'intera comunità da lui rappresentata.

E di passare dalle parole ai fatti facendo partire il progetto della nuova Forza Italia, caratterizzata come forza tesa alla difesa delle libertà, delle garanzie e dei diritti individuali del cittadini lanciando la proposta di una nuova aggregazione federale di un centro destra allargato dove siano presenti le componenti liberali, popolari, riformatrici e federaliste che si battono per l'innovazione e la modernizzazione di un paese da troppo tempo paralizzato della sinistra conservatrice e paralizzatrice. Se si vota in primavera Berlusconi ha tutto il tempo di giocare la nuova partita. Senza rotture intempestive ma con la consapevolezza che la resa dei conti è comunque inevitabile! (LO)
alessio.zanon@esercitodellaliberta.it 

lunedì 16 settembre 2013

Le dieci piaghe d'Italia

PRIMA PIAGA: l'assistenzialismo
La pace sociale perseguita dai deboli governi democristiani dopo il 1962 e soprattutto dall'aver imbarcato, pronube John Kennedy, i socialisti al governo, è costata il progressivo saccheggio delle risorse e la devastazione dei conti pubblici.
In tal modo lo stato spendeva, indebitando le generazioni future, senza ottenere in cambio alcun ritorno produttivo (veggasi ad esempio l'assunzione dei dipendenti Olivetti nella p.a.).

SECONDA PIAGA: lo statalismo centralista e clientelare
Diretta conseguenza della prima piaga, con lo stato che, intervenendo sempre più spesso nella vita civile ed economica, assumeva in proprio la gestione di aziende e servizi in perdita, accentrandone la guida e dando vita al gigantismo clientelare dove si assumeva per tessere e non per meriti (veggasi ad esempio la rai).

TERZA PIAGA: le tasse
Per mantenere lo stato interventista, assistenzialista e clientelare sono stati presi di mira prima i redditi degli Italiani con una imposizione progressiva e sempre in aumento, poi le proprietà come la casa bene assoluto delle famiglie, quindi si sono iniziati a razziare i risparmi, trasformando i cittadini in futuri schiavi.

QUARTA PIAGA: i comunisti
Nelle loro ricerca del potere che, grazie alla NATO, non riuscirono a conquistare al tempo di Stalin con le armi, hanno sempre cavalcato le istanze più corrosive per danneggiare la Nazione, stando sempre dalla parte sbagliata:
contro la Nato,
a sostegno delle invasioni sovietiche,
contro la proprietà privata, le imprese, i missili Pershing e Cruise,
per il divorzio, l'aborto.
Quando crollò il comunismo si diedero una ripulita, ma solo superficiale, cambiarono più volte il nome, ma rimasero sempre gli stessi come il lupo del proverbio che cambia il pelo ma non il vizio:
contro la liberazione dell'Iraq,
per leggi liberticide,
per la depenalizzazione delle droghe "leggere",
per il fine vita,
per la cittadinanza e il voto agli immigrati,
per il matrimonio omosessuale.

QUINTA PIAGA: i sindacati confederali
Prima uno solo, diretta emanazione dei partito comunista, quindi, con il cedimento anche di quei sindacati nati per rappresentare il sindacalismo libero, dando vita ad un potere di interdizione che, con scioperi e manifestazioni, rappresenta la seconda gamba per l'arrivo dei comunisti al governo.

SESTA PIAGA: il trasformismo
Personaggi e gruppi che apparentemente nulla avevano a che spartire con i comunisti, per complessi di inferiorità e pusillanimità si sono trasformati in caudatari dei comunisti stessi.
Inizialmente erano chiamati "indipendenti di sinistra", quindi diedero vita a partiti funzionali e alleati a quello comunista fino ad unirsi con esso.

SETTIMA PIAGA: l'unione europea
La versione continentale e più devastante dell'Unione Sovietica sepolta dal crollo del muro di Berlino.
Una entità sovranazionale, con funzionari mai eletti che pretendono di dettare legge alle Nazioni Sovrane e ci riescono grazie alla ramificazioni nei singoli stati, con gauleiter che pur dovendo realizzare gli interessi dei Popoli europei, si trasformano in fedeli esecutori di un potere oscuro e lontano dalle esigenze del Popolo, disinterassati ad ogni valore morale, ma solo ai loro libri contabili.

OTTAVA PIAGA: la giustizia ingiusta
La trasformazione di un ordine dello stato in potere assoluto e non contrastabile che agisce sulla base di teoremi e di interpretazioni per usare le leggi esistenti a fini ideologici. coniugata all'incapacità di fornire risposte credibili e affidabili alle esigenze di giustizia e sicurezza dei cittadini, anche quando si esula dalle tematiche strettamente politiche (veggasi gli irrisolti casi di cronaca nera da Unabomber a Perugia, Garlasco etc.).

NONA PIAGA: l'omolatria
La nona e la decima piaga rappresentano il tentativo del colpo finale all'Italia.
La nona per il tentativo di introdurre per legge la decadenza dei costumi che passa attraverso il riconoscimento di dignità a pratiche da sempre marginali e personali, introducendo persino leggi liberticide nei confronti di coloro che vi si oppongono esprimendo libere opinioni contrarie.

DECIMA PIAGA: l'immigrazione
Come ultima tassello nella distruzione dell'Italia arriva il tentativo di sostituire agli Italiani nuovi soggetti che con questa terra nulla hanno a che spartire.
Aiutati dalle madonnine del politicamente corretto, si pretende di dare asilo, di accogliere chiunque si presenti davanti alle nostre coste, sperperando risorse, senza alcun filtro, senza valutare se ne abbiamo bisogno, la qualità dei soggetti che accogliamo.

A questi si vorrebbe persino concedere la cittadinanza e il voto per decidere su come gestire la Nazione di cui NON fanno parte, neppure quando avessero la cittadinanza.

venerdì 13 settembre 2013

La dignità del Cav. (e degli italiani)

(LO)Il problema non è la decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare. Che è scontata. Sia se verrà decisa dal voto della Giunta o dell'aula del Senato, sia se sarà stabilita dai magistrati della Corte d'Appello di Milano. Il problema vero è la dignità del Cavaliere. Che gli esponenti del Pd, di Sel e di Cinque Stelle, su ispirazione dei giustizialisti più oltranzisti, vogliono decisamente negare riservando a Berlusconi una cacciata dal Parlamento talmente ignominiosa da segnare con il marchio dell'obbrobrio la sua figura e l'intero ventennio segnato dalla sua storia politica.

E che il Cavaliere, i suoi figli ed amici e dirigenti del Pdl vogliono comunque difendere e salvaguardare per evitare una infamia che non riguarderebbe solo l'uomo ma l'intera comunità politica che si è riconosciuta e continua a riconoscersi in lui. Secondo i giustizialisti oltranzisti il problema non sarebbe la dignità ma il patrimonio. Ipotesi che in parte è sicuramente vera . Ma che nel momento in cui viene formulata rende evidente la volontà dei nemici del Cavaliere di non accontentarsi della decadenza e dell'applicazione della pena stabilita dalla Cassazione ma di pretendere la distruzione completa e definitiva del proprio nemico e l'eliminazione di ogni possibile rischio di resurrezione e di ritorno in campo.

 Non a caso Pd, Sel e Cinque Stelle vorrebbero approvare una legge, questa si perfettamente ad personam, che impedisce ai condannati per corruzione ed evasione fiscale di finanziare movimenti politici! Non risulta, però, che la Cassazione, oltre a quattro anni di reclusione ed alla interdizione dai pubblici uffici da ricalcolare, abbia stabilito che le aziende berlusconiane debbano essere espropriate e che al Cavaliere debba essere estirpato il diritto alla libertà d'opinione che la Costituzione riconosce ad ogni cittadino, anche a quelli pregiudicati.

 E non risulta, soprattutto, che la sentenza stabilisca come pena aggiuntiva una fine della dignità destinata a tradursi nell'esclusione ignominiosa dalla politica non solo del Cavaliere ma dell'intero popolo di cui è stato rappresentante. In questa luce appare fin troppo evidente che il problema della dignità personale di Berlusconi e del modo con cui debba subire la decadenza diventa il problema della dignità collettiva e della presenza sulla scena politica nazionale dell'intero mondo dei moderati italiani.

La sinistra, dominata dai giustizialisti oltranzisti e da quelli che lo sono strumentalmente per la concomitanza del dibattito precongressuale del Pd, vuole approfittare dell'occasione per cancellare in un colpo solo Berlusconi ed il centro destra. Così come Silla faceva di Mario e dei suoi sostenitori e viceversa. Il centro destra ed il suo massimo rappresentante si battono per una dignità che non consenta solo di evitare la pena aggiuntiva ed inesistente dell'esproprio delle aziende berlusconiane ma anche di restare comunque in campo ( il Cavaliere come leader extraparlamentare ) per difendere i propri valori e le proprie idee. Chi banalizza la questione trasformandola in problema penale personale compie un grave errore. Non sarà facile e neppure indolore applicare l'ostracismo con ignominia nei confronti della metà degli italiani !
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

Amato Senza pudore

La nomina (annunciata) del quasi ottuagenario socialista Giuliano Amato da parte del quasi novantenne comunista Napolitano quale giudice (per nove anni !!!) della corte costituzionale, rappresenta forse il punto più basso della presidenza di questo rosso antico (ma al peggio non c'è mai fine).
Sapevamo tutti che lo avrebbe voluto presidente del consiglio, ministro del tesoro, degli esteri o suo successore.
Poichè ogni elezione (anche di secondo grado e anche a nomina, gli è andata male, con i metodi peggiori di chi considera lo stato "cosa sua", lo nomina ad un ruolo nel quale sarebbe necessaria una indipendenza di giudizio e una trasparenza nella propria storia passata che Amato non può vantare.
Stiamo infatti parlando del socialista lombardiano che, per diventare il braccio destro di Craxi, abbandonò il suo maestro e, quando Craxi cadde in disgrazia, lo rinnegò, unicamente per salvare se stesso, non partecipando neppure ai suoi funerali.
Stiamo parlando di quel tizio che nottetempo si infilò nei nostri conti correnti per sottrarci il sei per mille dei nostri risparmi e e che in tempi ancora recenti, dall'alto delle migliaia di euro al mese che percepisce con le varie pensioni che ha cumulato, ha rilanciato l'idea di una nuova gigantesca rapina (leggi:patrimoniale) ai danni dei nostri risparmi.
Stiamo parlando di quel presidente del consiglio che affiancò Ciampi, allora governatore della Banca d'Italia, a sperperare riserve per oltre quarantamila miliardi di lire per una improbabile difesa della parità della lira nello sme.
Un soggetto così, in un "paese normale", dovrebbe accendere ceri alla Madonna se fosse riuscito a scampare alla legittima ira popolare, invece lo premiano con lo scranno da giudice costituzionale, dimostrando ancora di più quanto sia poco affidabile e credibile anche quella che dovrebbe essere la massima istituzione di garanzia.
Qualcuno osa ancora criticarmi se dico che è necessario fare tabula rasa di questa Italia per ricostruire tutto dalle fondamenta ?
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

giovedì 12 settembre 2013

Coraggio,Silvio, fatti arrestare (che ci provino...)

A nessuno, cominciando dal sottoscritto, piacerebbe finire in prigione.
Soprattutto se innocente.
Ma a volte è necessario "spremere il gioco" per provocare una reazione che possa risanare una situazione marcia fin nel midollo.
Questa è la condizione dell'Italia, in cui è INUTILE la tecnica della dilazione ed è NECESSARIO arrivare subito allo scontro finale, con le elezioni.
Il mio auspicio è sempre quello: che Berlusconi smetta di ascoltare le "colombe", mandi in onda il suo famoso video messaggio in cui ne ha per tutti, rifiuti grazia, affidamento sociale, dimissioni volontarie.
L'unica azione accettabile sarebbe la commutazione delle pene, ma Napolitano non avrà il coraggio per essere coerente con i suoi pistolotti sulla responsabilità, quindi "muoia Sansone con tutti i Filistei".
Si apra la crisi, si costruisca la nuova Italia.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

mercoledì 11 settembre 2013

L'11 settembre nella memoria

Il mese di settembre ha numerosi richiami per la memoria della recente storia nazionale e internazionale.
Nessuno potrà mai dimenticare dove era e cosa faceva l’11 settembre 2001, quando due aerei dirottati da due gruppi di assassini musulmani furono lanciati contro le Torri Gemelle di New York, un terzo contro il Pentagono ed un quarto, grazie all’eroismo dei passeggeri, fu fatto schiantare al suolo non raggiungendo il bersaglio che era la Casa Bianca.
I musulmani hanno pagato duramente quel gesto di follia criminale di alcuni di loro, anche se l’Occidente ha pagato il suo tributo di sangue alla propria Libertà e Sicurezza.
Sicuramente quello sarà l’11 settembre che conserveremo nel cuore e ci darà la forza per contrastare l’invasione strisciante che stiamo subendo in Italia e in europa.
Dell’8 settembre abbiamo già parlato e non merita di soffermarsi oltre, mentre ugualmente un accenno merita quel “settembre nero”, nome dell’organizzazione terrorista palestinese che organizzò l’assassinio degli atleti Israeliani alle Olimpiadi di Monaco 1972 (era settembre anche allora) e che mutuava il suo nome dal tentativo di Re Hussein di Giordania di ripristinare l’autorità statale su tutto il territorio del Regno, una parte del quale occupato dai profughi palestinesi che si dedicavano ad atti di violenza e lo usavano come base per i loro attentati contro Israele.
Ma oggi credo che stampa e televisione, a fianco dell’attentato di New York, ricorderanno l’11 settembre 1973, anche perché sono quaranta anni e sono certo che manipoleranno la Storia.
Allora, in Cile, un pronunciamento delle Forze Armate, sollecitato da un voto parlamentare e certificato dalla corte suprema, destituì il presidente socialista Salvador Allende che fu sostituito da una Giunta composta dai Comandanti in Capo delle Forze Armate e guidata dal Comandante dell’Esercito Generale Augusto Pinochet.
Fu internazionalmente considerato un “colpo di stato”, ma evitando la deriva marxista del Cile, pose le basi per l’attuale stato di salute di quella lontana nazione.
Sono convinto che qualcuno, oggi, scriverà di “sogno” di Allende, ma io ricordo bene le corrispondenze di Giancarlo Zanfrognini, giornalista de Il Resto del Carlino, che parlavano di un Cile, sotto Allende, in preda al caos, alla violenza perpetrata dagli sgherri del regime addestrati e armati dalla Cuba comunista di Castro.
Ricordo la descrizione dello sciopero dei minatori e dei camionisti.
Ricordo i resoconti di un Parlamento a maggioranza non comunista, esautorato da Allende, Altamirano e dall’allaenza tra i socialisti e la mir (movimiento de la izquierda revolucionaria, cioè estremisti comunisti dediti alla violenza).

Questo post vuole quindi essere una bottiglia lanciata nel mare delle informazioni, per non dimenticare la realtà, per consentire una visione alternativa alla manipolatrice propaganda marxista che ha fatto di Allende un eroe
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

lunedì 9 settembre 2013

Obama come (e peggio) di Carter

Ricordate quale fu l'episodio che sancì il passaggio di Carter alla Storia quale peggiore presidente degli Stati Uniti ?
La sua indecisione che finì con l'ingloriosa ritirata della task force, impanatasi nel deserto, inviata a liberare gli ostaggi a Teheran.
Obama ripercorre la stessa strada, con le aggravanti di aver individuato un intervento che non è certo rappresenti gli interessi degli Stati Uniti e dell'Occidente e, soprattutto, di non avere più ostile la superpotenza sovietica, essendo gli Stati Uniti rimasti l'unica superpotenza mondiale

domenica 8 settembre 2013

L' 8 settembre

Settanta anni fa l'Italia espresse il peggio di uno stato (ma anche di una persona umana) con l'8 settembre di Pietro Badoglio, passato alla Storia ed al lessico comune come simbolo di tradimento e inaffidabilità.
Oggi leggo che alcuni storici cercano di dare dignità ad un atto così spregevole, attribuendogli l'inizio dell'Italia post fascista.
Per fortuna altri, come Gianni Oliva, non cantano ancora in coro e, evitando di manipolare la Storia, ricordano quell'8 settembre per quello che fu: un tradimento finalizzato solo a salvare il trono e la cerchia dei consiglieri del re.
Da che mondo è mondo, chi si avvia a perdere una guerra chiede tregua e, con la successiva pace, perde qualche pezzo del proprio territorio e, a volte, cambia anche il trono.
Ma che si firmi un armistizio con il nemico e poi lo si affianchi contro gli alleati di un minuto prima, rappresenta l'abiezione morale peggiore di uno stato, di una persona.
L'Italia di oggi è figlia di quell'atto spregevole e ne riflette in pieno l'essenza con la pervicace volontà persecutoria contro Silvio Berlusconi, cercando di ottenere per via giudiziaria quel che non riesce per via elettorale, preparandosi quindi a manipolare nuovamente la Storia per giustificare tutti gli 8 settembre e i Pietro Badoglio di cui la nostra Storia recente è piena.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it


sabato 7 settembre 2013

In Anteprima la lettera presentata oggi da Berlusconi al Senato



Come sono tutti premurosi con Berlusconi
Da Napolitano a D'alema, passando per tutti i comunisti e loro serventi, è un richiamo alla "responsabilità" e una gara a chi fornisce il miglior consiglio per il Cavaliere e il suo futuro.
Silvio sei intelligente, hai fiuto, sei un leader responsabile ... tutti preoccupati per il suo futuro e le conseguenze che gli vengono prospettate se non accettasse di farsi crocifiggere, novello Gesù Cristo, senza reagire e in cambio di NULLA !
Quali ipocriti , preoccupati solo e soltanto della loro posizione personale di burocrati di partito, incapaci di battere Berlusconi al voto ecco che vorrebbero eliminarlo, con il suo consenso perchè comunque lo temono, grazie alle consorterie finanziarie internazionali e alla persecuzione giudiziaria.
Ma perchè mai il Cavaliere dovrebbe immolarsi in cambio di nulla ?
Capirei che, se gli restituissero i 560 milioni versati a De Benedetti e gli garantissero la fine di ogni persecuzione, possa anche dire "ok il prezzo è giusto", ma perchè mai dovrebbe accettare di essere torturato in cambio di nulla ?
E perchè mai dovremmo noi accettare che il nostro Leader venga dichiarato decaduto, continuando a governare assieme ai suoi aguzzini e carnefici ?
Dicono che l'economia subirebbe conseguenze devastanti: e allora ?
Merita, uno stato come l'Italia, di sopravvivere quando imperversano le Chienge, le Boldrini, i Pannella, i Grillo che ne vogliono distruggere le fondamenta con lo ius soli, la legalizzazione dell'immigrazione clandestina, l'assassinio della Famiglia, l'unica che sia tale, formata da un Uomo e una Donna, da un Padre, una Madre (che non possono essere ridotti a "genitori 1 e 2 ) , la legalizzazione della droga, il divorzio facile cui seguirebbe l'aborto facilissimo e l'eutanasia festa nazionale ?
Io credo di no, un simile stato non merita di sopravvivere.
Che Berlusconi, con la sua reazione, innesti la miccia per poter ricostruire la nostra Nazione, oggi devastata dal "politicamente corretto"

alessio.zanon@esercitodisilvio.

http://www.youtube.com/watch?v=qisWpb79XBQ&feature=share

E' l'ora del "vaffa" per Napolitano

Il PdL non deve lasciarsi ingannare dalle reiterate querimonie di Napolitano.
Non è accettabile continuare ad essere "responsabili" per mandare avanti Letta quando la responsabilità di una crisi è, nell'ordine, esclusivamente:
- della magistratura che ha condannato Berlusconi;
- di Napolitano che pretende l'umiliazione del nostro Leader prima di concedergli una grazia che sarebbe solo parziale;
- del pci/pds/ds/pd incapace di vincere nelle urne e che rispolvera metodi stalinisti per eliminare chi lo ostacola.
E ricordiamoci che dopo Berlusconi la stessa sorte toccherebbe a chiunque diventasse Leader del Centro Destra.
Diamoci un taglio con questa "responsabilità" a senso unico e "vaffa" a chiunque se ne facesse scudo per coprire le proprie, esclusive colpe.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

giovedì 5 settembre 2013

La Guerra Mondiale

Si, c'è una GUERRA in corso. Una GUERRA tremenda, inumana, bestiale, che ha ucciso MILIONI di bambini in tutto il mondo, Italia compresa. Con metodi bestiali, criminali, con armi che vanno dalle pompe di bicicletta al forcipe ed al veleno. Una GUERRA i cui responsabili spesso sono governanti o ministrelle. Una GUERRA voluta anche da un partito chiamato Democrazia Cristiana e poi rivotata da sedicenti Cattolici. Una GUERRA per la quale bisognerebbe digiunare tutti i giorni. 
Questa GUERRA si chiama ABORTO

Quattro all'alba

Ancora quattro giorni e i comunisti voteranno la decadenza di Silvio Berlusconi confermandosi di essere quei piccoli esseri che noi che li combattiamo da sempre, da sempre sappiamo che sono.
Ancora quattro giorni e il PdL non potrà che uscire dal governo Letta, che con l'abolizione dell'imu ha esaurito il suo compito, riunendosi con gli altri movimenti di Centro Destra, scrivendo la parola fine ad una alleanza contro natura con la sinistra e, auspicabilmente, ad un lungo periodo nel quale venga archiviato ogni compromesso, ogni accordo, con i comunisti.
La sinistra, con la complicità di Napolitano, cercherà di realizzare governicchi traballanti e sostenuti da traditori e mercenari da foraggiare con i nostri soldi.
Come già accadde nel 1998 e nel 2006 non potrà avere speranza di durata e il voto che inevitabilmente arriverà, preciso come la Morte, ne sancirà l'ennesima sconfitta.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

mercoledì 4 settembre 2013

I due doveri di Silvio Berlusconi

(LO)Tutto lascia credere che nel prossimo futuro un centrodestra deberlusconizzato per via giudiziaria da Silvio Berlusconi se la dovrà vedere con una sinistra definitivamente berlusconizzata dal leader carismatico, Matteo Renzi. Si calcola che da oggi al momento del confronto tra lo schieramento privato dai giudici della Cassazione del proprio leader storico e lo schieramento per la prima volta dopo Togliatti-Longo-Berlinguer tornato all’uomo solo al comando ci saranno un po’ di resistenze di vario genere. Dai tentativi del Pdl di prendere tempo sulla decadenza da senatore del Cavaliere alle ultime battaglie dei bersaniani contro l’avvento del “marziano” venuto dalla Dc al vertice della “ditta”.

Ma ben pochi mettono in dubbio l’esito del percorso. Che prevede la decadenza o le dimissioni da senatore di Berlusconi e la sua uscita dalla scena politica in cambio di una qualche grazia o commutazione di pena. L’elezione plebiscitaria di Renzi a segretario e a candidato leader della sinistra. E uno scontro elettorale dall’esito scontato visto che il centrodestra parteciperebbe senza leader con la sola speranza di contenere la sconfitta e la sinistra giocherebbe con un leader rampante e con la prospettiva non di vincere ma, addirittura, di stravincere.

Si può tentare di cambiare una prospettiva del genere? I venti di guerra che spirano nel Mediterraneo dicono che a breve non c’è alcuna possibilità di aprire una crisi di governo destinata a sfociare in elezioni anticipate entro la fine dell’anno. Berlusconi, tornato ad essere “falco”, potrebbe anche tentare una carta del genere. Ma dovrebbe mettere in conto non solo l’eventualità del Letta-bis con tutti quelli che lo vogliono vedere morto ma anche una ritorsione dei mercati sull’esempio di quanto avvenne nell’estate dello scorso anno e si è ripetuto nella settimana scorsa.

Si tratta, allora, di una prospettiva ineluttabile? Partendo dal presupposto che in politica nulla è ineluttabile come dimostrò a suo tempo la sorte della “gioiosa macchina da guerra” occhettiana, c’è da considerare un fattore che può stravolgere il percorso che sembra già segnato. Si tratta del “fattore Berlusconi”. Cioè del fatto che se per un verso il Cavaliere non può sottrarsi al dovere di subire le conseguenze della sentenza, per l’altro ha la possibilità di non sottrarsi al dovere politico di continuare a rappresentare quella massa di elettori che vedono in lui l’interprete delle proprie istanze e speranze. Ma come assolvere congiuntamente i due doveri subendo la sentenza ma non rinunciando alla leadership del centrodestra?

La risposta è nell’organizzazione del proprio schieramento e nella definizione del proprio ruolo. Cioè nel far partire congiuntamente non solo il progetto della nuova Forza Italia, e per questo può contare sull'Esercito di Silvio sempre a suo fianco ma anche quello del rassemblement o federazione di tutte le componenti dell’area della libertà e della solidarietà disposte a sfidare l’area del dirigismo populista di Matteo Renzi. Di ipotizzare per questo rassemblement un vertice collegiale formato dai responsabili delle diverse componenti. E, naturalmente, di conservare per sé una leadership politica che nessuna sentenza o altra persecuzione giudiziaria può azzerare. Mandela insegna!

Vuoto senza resa...il Telesindaco

Secondo la stampa allineata, prosegue la marcia trionfale dell'ormai stagionato putto fiorentino, o Telesindaco come lo definisce il mio amico Simone Furlan, verso la conquista del pci/pds/ds/pd.
Appare singolare che un partito in cui l'apparato è comunista, l'elettorato è comunista, i militanti sono comunisti, possa trovarsi ad avere presidente del consiglio e segretario di estrazione democristiana.
Singolare ma non strano, perchè chi vota in quel partito è uso a votare quel che gli viene indicato (il famoso "svulazen" o il "non capisco ma mi adeguo" di note barzellette e battute televisive fondate su una realtà talmente drammatica da essere ridicola) e adesso la stampa dei poteri forti, quella che ha demolito il Cavaliere, è tutta per Renzi dopo un breve passaggio su Letta e dopo la cocente delusione di Monti.
E' evidente che per evitare di bruciarlo hanno detto a Renzi di non prendere posizione su nulla e lui ci riesce benissimo, quasi fosse connaturato in lui l'essere una scatola vuota, senza alcuna resa.
Ci penseranno i poteri finanziari a riempirla con tasse e leggi ideologiche (che agli gnomi della speculazione non interessano, ma per una Nazione sana sì, eccome) da dare in pasto alla sinistra.
Naturalmente fanno sempre i conti senza l'oste che era e resta Silvio Berlusconi.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

martedì 3 settembre 2013

La nuova Forza Italia

(LO)La decisione di Silvio Berlusconi di sottoscrivere tutti i referendum radicali costituisce una indicazione estremamente significativa sull'ispirazione di fondo della prossima rinascita di Forza Italia. La stessa motivazione data dal Cavaliere alla scelta di firmare anche i referendum non condivisi, cioè la volontà di sottoporre comunque agli italiani il giudizio su questioni contrastate, conferma che la cultura a cui dovrà necessariamente rifarsi il nuovo soggetto politico destinato a sostituire il vecchio Pdl dovrà essere quella liberale, riformatrice ed innovatrice della Forza Italia delle origini.

Naturalmente, proprio perché il nuovo partito non dovrà avere una vocazione minoritaria ma puntare a rappresentare il maggior numero degli italiani ( l'obbiettivo di ogni forza politica di vocazione governativa è sempre quello di conquistare la maggioranza dei voti), l'ispirazione liberale, riformatrice ed innovatrice dovrà necessariamente convivere con quella solidale espressa dal mondo cattolico affrancato dalla sudditanza intellettuale al post-marxismo. Ed insieme i portatori dei valori della libertà, dell'innovazione riformatrice e della solidarietà dovranno indirizzare le loro istanze verso l'obbiettivo unificatore del rilancio dell'identità e della sovranita nazionale intese come presupposti indispensabili per la realizzazione dell'unità politica dell'Europa.

Il percorso ideale indicato da Berlusconi è dunque segnato. Rimane quello pratico. Che per essere portato avanti in maniera positiva deve necessariamente prendere atto della necessità che la struttura ed il vertice del nuovo partito siano rappresentativi non solo di falchi e colombe, di governativisti ed antigovernativisti per collocazione contingente, di ciellini inquadrati, di post-democristiani più o meno organizzati e di post-laici come sempre sparpagliati e votati all'individualismo e, naturalmente, di gente senza identità ma di salda vocazione al potere per il potere. Il nuovo partito, in altri termini, non potrà rappresentare solo gli interessi dei gruppi più o meno organizzati ma dovrà necessariamente essere rappresentativo dei valori che vorrà portare avanti.

Il problema, ovviamente, non è di quote. Tanto meno di rappresentatività di correnti. Il problema è di idee, che debbono essere espresse da personaggi sicuramente portatori delle idee stesse ed in grado di rappresentarle adeguatamente. In un partito tradizionale la selezione del gruppo dirigente passa attraverso lo scontro tra le fazioni. In un partito carismatico il naturale confronto-scontro tra i gruppi viene mediato e regolato dal leader carismativo a cui tutti fanno riferimento.

Il compito di formare una nuova squadra per la nuova Forza Italia spetta dunque a Silvio Berlusconi. Che, però, ha bisogno anche di sapere se accanto ai collaboratori della vecchia guardia divisa nelle diverse categorie sopra indicate esiste anche gente nuova capace di allargare la rappresentatività del partito nella società italiana. 
Appunto noi dell'Esercito di Silvio ci poniamo a baluardo della nuova fase costruttiva di Forza Italia, con l'ambizione di portare aria nuova e impedire ai vecchi Dinosauri di nuocere ancora una volta...
alessio.zanon@esercitodisilvio.it