Sabato non digiunerò
Io non vi aderirò come non aderii al digiuno indetto da Giovanni Paolo II il 5 aprile 2003 prima della campagna per la liberazione dell'Iraq.
In parte i motivi sono gli stessi.
Non vedo alcun significato nel digiunare, danneggiando solo me stesso e senza incidere in alcun modo sulla volontà dei contendenti.
Non credo che la lotta politica possa essere praticata con tali modalità.
Soprattutto non credo abbiano una qualche efficacia nel far pendere la bilancia da una parte o dall'altra.
Ma vi sono anche motivi profondamente differenti, con la situazione di dieci anni fa, che mi portano però alla medesima conclusione di non digiunare.
Allora ero favorevolissimo all'intervento in Iraq e mi è dispiaciuto che la prima fase non abbia visto impegnate truppe Italiane che, peraltro, si sono comportate benissimo nella seconda fase.
In Iraq era in gioco il nostro interesse (di Nazione, di Popolo, di Civiltà) economico e di sicurezza e se la diplomazia non riesce a trovare un modo per garantirlo, non sono pregiudizialmente contrario all'uso della forza.
In Siria non vedo alcun interesse in gioco, anzi credo che il nostro interesse sia avere un interlocutore certo e conosciuto.
Nel 2003 non feci alcun digiuno perchè stavo con Bush, sabato non farò alcun digiuno nonostante stia con Putin e non con Obama.
La chiesa cattolica ha (aveva ...) una forte autorevolezza morale, ma non credo basti proclamare un digiuno per indurre i contendenti a non spararsi addosso avendo gli uni e gli altri due visioni diametralmente degli interessi da perseguire e delle soluzioni da proporre.
Vedrei molto meglio spesa l'autorevolezza della chiesa in una mediazione concreta, con proposte che mirino a risolvere il problema, non a formulare generici auspici di pace, quindi contro l'attacco in preparazione da parte di Stati Uniti e Francia, ma anche rimbrottando chi combatte una durissima guerra civile con ogni mezzo.
Come si può pensare di risolvere un problema di quel genere auspicando la pace, ricordando gli orrori della guerra e presagendo punizioni ultraterrene quando i problemi da affrontare e risolvere sono invece estremamente terreni e concreti ?
Questo è il limite degli appelli morali che portano alla inutilità del digiuno indetto per sabato.
Assad e i suoi indistinti e litigiosi oppositori se le stanno dando di santa ragione perchè vogliono tutti comandare per poi opprimere in ugual modo il loro popolo.
Solo che mentre Assad lo conosciamo e non ha trasformato la Siria in un santuario del terrorismo fondamentalista islamico, gli altri non sappiamo chi siano e cosa vogliano.
Mai lasciare il certo per l'incerto.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it
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