martedì 25 novembre 2014

Piccola analisi post Voto

I risultati sono ormai definitivi e le reazioni del primo momento si sono sedimentate.
Ognuno guardi a casa propria.
Il Centro Destra, davanti al successo della Lega deve prendere atto che le svolte gaie, immigrazioniste, "responsabili", unioniste, che conducono ad accordi con i comunisti sono profondamente contrarie al sentimento della propria base che o si astiene o cerca (e trova) una alternativa.
Non vale la pena di parlare tanto della Calabria dove da due decenni assistiamo a queste oscillazioni elettorali (prima a destra, poi a sinistra, di nuovo a destra ...) .
In Emilia Romagna la Forza Italia tradizionale non esiste.
I suoi due eletti (Bignami e Aimi) sono arrivati tramite il PdL (e almeno uno dal vecchio Msi anche se forse troppo giovane per averne fatto parte, ma la tradizione di famiglia era quella) e se consideriamo che dal vecchio MSI proviene anche l'unico eletto di Fratelli d'Italia (Foti) e che i nove eletti della Lega occupano quel posto grazie ad una campagna elettorale fondata sui temi cari e propri di un partito di Destra, possiamo ben comprendere come il Centro Destra potrà risorgere.
Tanto più che alfaniani e casinisti sono rimasti fuori dal consiglio, non essendo riusciti a superare, nella terra di Casini e Galletti !, un miserrimo sbarramento del 3%.
L'astensione ha colpito duro tutti ma, soprattutto, ha infranto la vetrina comunista regionale, esattamente come nel marzo del 1977 i moti studenteschi infransero la vetrina del comune di Bologna.
Certo il sistema di potere e di interessi ha tenuto a sufficienza per conservarsi, ma le crepe sono evidenti e il vincitore di oggi, Bonaccini, è tale solo perchè, da grigio funzionario e burocrate di partito, con questa elezione è riuscito ad assicurarsi una pensione agiata e tranquilla per il dopo politica.
Salvini ha dimostrato che, anche senza l'appoggio della stampa, con l'oscuramento imposto in televisione, battersi per delle idee solide, chiare, non moderate, porta risultati.
E mi è piaciuto il cinguettio di Gasparri, critico verso la svolta gaia di Barilla (personalmente ho iniziato il boicottaggio subito dopo la sua ritrattazione ed ho cambiato pasta) che dimostra come in Forza Italia ci sia ancora una parte che si è svincolata dalla sudditanza verso le nuove derive.
Il Partito dovrà prenderne atto e adeguarsi.
Capisco che ognuno di noi pensi di essere "il" migliore, "il" più adatto e quindi non gradisca essere messo da parte o posto su un piedistallo, ma il tempo passa per tutti e sarebbe apprezzabile che gli altri dirigenti di Forza Italia riconoscessero la forza delle idee di chi ha dimostrato di saper crescere, e che loro hanno fallito.
Perchè l'obiettivo resta sempre quello di sbaraccare Renzi e la sua brigata che sta facendo danni immensi, depauperando l'Italia e gli Italiani tutti.
Anche quelli che (ancora, sia pur in misura sempre più ridotta) credono in lui.
Non morirò Leghista...

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