lunedì 4 maggio 2020

La bufala della fase 2

Ho letto con attenzione, anche perchè direttamente interessato ad alcuni aspetti, il nuovo provvedimento stalinista emanato da Conte.
La stampa serva (per stampa intendo anche radio e televisione) da tre giorni ce la mena con l'inizio della fase due.
"E' una bufala, un falso".
Vengono "concessi" (e già questo termine che usano i governativi è vergognoso) alcuni passaggi come l'apertura dei parchi e giardini e la corsetta oltre i 200 metri da casa, ma nella sostanza nulla cambia.
Chi tornerà al lavoro, dovrà comportarsi esattamente nello stesso modo in cui erano obbligati a comportarsi quelli che al lavoro sono andati, quali servizi essenziali, in questi due mesi, con l'aggiunta di una miriade di obblighi personali (mascherina) e aziendali (liquido sanificante, guanti, distanze).
Chi ha la possibilità di lavorare da casa, resta a lavorare in casa e continua a non poter uscire se non per motivi medici e necessità quotidiane.
Non ci si può recare nelle seconde case.
Non si può andare a cena dagli amici.
Non si può andare al ristorante o al bar.
E' d'obbligo la nuova versione dell'autocertificazione.
Le scuole restano chiuse.
Tutto come prima.
Dov'è la fase 2 se non nelle invenzioni giornalistiche che, proprio ieri, hanno suonato la grancassa sull'importanza della "stampa libera", cioè non loro ?
#FateciUscire
#AlessioZanon
#PrendiamoiForconi

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