sabato 6 giugno 2020

Reprimere i delinquenti non è razzismo

Hanno una grande diffusione le immagini di un senegalese che aggredisce un Italiano a Savona.
La cronaca collegata prima riferisce che è intervenuto anche un agente per bloccare l'energumeno e l'agente è finito in ospedale con dieci giorni di prognosi.
Quelle sono le conseguenze del politicamente corretto e particolarmente ottuso che porta certe conduttrici televisive ad inginocchiarsi in diretta televisiva.
Sono le conseguenze delle dichiarazioni di sindaci incompetenti e parolai che condannano le manifestazioni composte e pacifiche in Italia, chiedendo sanzioni, ed esaltano la violenza in America, mentre si preoccupano di sgomberare occupazioni di Italiani e lasciano a rom e clandestini interi palazzi adibiti a "centri sociali" ed a spese dell'intera comunità Italiana.
Lo vogliamo capire che più ci mostriamo tolleranti, maggiore sarà l'arroganza e la violenza con la quale si atteggeranno nei nostri confronti ?
Ma avete mai visto come, ancora adolescenti, si comportano le seconde e terze generazioni quando salgono negli autobus o camminano per strada ?
E se li riprendiamo, quando non rischiamo di essere aggrediti (senza poterci difendere perché poi sui giornali appariremmo noi come aggressori con aggravante della discriminazione razziale e le conseguenze sarebbero tutte a nostro danno) il meno che ci può capitare è essere apostrofati come "razzisti".
La Polizia, in Italia come in America, ha il diritto sacrosanto di mantenere l'ordine e di difendere la proprietà privata e la fruizione dei servizi da parte dei cittadini, anche usando la forza.
A volte può capitare un eccesso di violenza, da biasimare, ma dobbiamo assolutamente fermare, hic et nunc, la arroganza di questi che non sono né nuovi Italiani, né risorse e per i quali l'unica soluzione è un allontanamento, anche forzato, dalla nostra terra.
#ItaliaSveglia
#AlessioZanonAllaRegioneVeneto

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