sabato 30 novembre 2013

Almeno fateci i conti e inviateci i moduli

Mentre Alfano ride con i suoi compagni e cerca di indovinare, per compiacerlo meglio, dove voglia andare Matteo Renzi, l'annunciato nuovo padrone del partito comunista, il governo di sinistra continua nella sua politica predatoria, ligio agli ordini della Merkel e delle consorterie finanziarie internazionali che hanno ottenuto l'allontanamento di Berlusconi, critico verso l'euro ed unico vessillifero per il recupero della nostra Sovranità, dal parlamento.
Così assistiamo alla buffonata della eliminazione della seconda rata imu del 2013, ma solo in parte.
Sembra di rivedere il "ma anche" di veltroniana memoria: la tassa è abolita, ma anche conservata.
In questi giorni sono arrivate le comunicazioni per il pagamento della tares.
Una rapina, ma almeno i comuni, quelli a mia conoscenza, hanno inviato il conteggio e i moduli per il pagamento.
Lo stato pretende la sua quota solo con l'F24 ed è arrivato l'F24 compilato con l'importo e i codici del tributo.
Alcuni comuni hanno ugualmente compilato l'F24 con i loro codici e gli importi da loro pretesi, altri hanno allegato il bollettino postale, ma solo per la quota comunale.
Una rapina, come tutte le tasse eccessivamente onerose, ma almeno dobbiamo solo andare allo sportello e pagare.
Perchè per l'imu non fanno altrettanto ?
Già è un esproprio predatorio pagare per la casa, almeno evitateci di dover far di conto e compilare i moduli, cercando i codici, con il rischio di sbagliare e, quindi, subire anche la beffa della sanzione.
O forse è tutto un modo che ci obbliga a rivolgerci a commercialisti e patronati/caf sindacali, pagando pure il "pizzo" per la compilazione dei moduli ?

venerdì 29 novembre 2013

SOLUZIONE ERDOGAN X BERLUSCONI

L'attuale premier turco da 11 anni domina la scena politica della sua nazione.
Oggi tutti i capi di stato lo considerano un interlocutore importante e affidabile, ma non è sempre stato così.
Nel 2002 non potè candidarsi per una precedente condanna per reati di opinione che, con la complicità dei militari, dei partiti tradizionali e della magistratura turca, vennero trasformati in istigazione all'odio religioso.
Il suo partito vinse comunque le elezioni, a capo del governo andò il suo fedelissimo Gul (oggi presidente della repubblica, giustamente premiato come NON dovrà esserlo Alfano, che è scappato) furono abolite le leggi oppressive ed Erdogan assunse l'incarico di presidente del consiglio che ancora oggi ricopre.
Lasci che siano i suoi nemici a decidere per i domiciliari, piuttosto vada in prigione, che sarebbe dorata come quella di Sofri e da lì provveda a colloquiare settimanalmente in video e in voce con il suo Popolo di Centro Destra: l'anno passerà presto. 
Naturalmente questo governo Letta deve cadere, sull'imu se non la abolisce del tutto o sulla decadenza del Cavaliere, o sull'iva, o sulla legge che istituisce i reati di opinione e, per quanti sforzi possano fare, si andrà a nuove elezioni. 
Vinte le elezioni si adotterà la "soluzione Erdogan". 
Una legge lo libera, gli restituisce l'agibilità politica e si riprende Palazzo Chigi e, magari, anche il Quirinale.
A buon intenditor ...alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

giovedì 28 novembre 2013

IUC, basta la parola

Dicevano che la madre dei cretini è sempre incinta, oggi sappiamo che anche la madre dei gabellieri lo è.
Ogni acronimo diventa una tassa e mai, come in questo caso, è azzeccato: IUC, ovvero Unica Comunale lasciando l'interpretazione della "I" alla fantasia di ciascuno.
Questa volta l'hanno proprio azzeccata.
Se non ci espropriano le case per regalarle agli immigrati questa volta non ci riusciranno più.
Letta si comporta come il peggior comunista uscito dalla rivoluzione bolscevica nella furia di sottrarre agli Italiani i loro risparmi ed i loro beni.
E Alfano che fa ?
Ormai approva qualunque cosa pur di conservarsi la poltrona.
Adesso Forza Italia faccia quell'opposizione che, assieme alla Lega, possa portare a sbaraccare questo governo che, come con Monti, sa solo impoverire l'Italia e gli Italiani per mandato tedesco.
La rivolta fiscale dovrebbe essere la prima azione di protesta per Forza Italia e il Centro Destra.
Un'azione che induca i cittadini ad esprimere obiezione fiscale contro questo stato, garantendo:
- sanatoria una volta che il Centro Destra sarà andato al potere;
- tutela legale gratuita per saturare le commissioni tributarie e i tribunali ordinari di ogni genere di ricorso e processo in modo da impedire ogni condanna fino al voto.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

Forza Silvio, Forza Italia

Il giorno dopo il più infame degli atti che un parlamento possa compiere, esautorare il Capo dell'Opposizione di Centro Destra, il giorno dopo aver toccato il fondo (anche se al peggio non c'è mai fine come abbiamo imparato dai comportamenti degli ultimi inquilini del Quirinale precipitati fino all'attuale) dobbiamo solo rammaricarci per l'età del Cavaliere (77 anni) che non concede troppo tempo alla vendetta.
Perchè vendetta sarà, indubbiamente, visto il LETTAmaio governativo che, in spregio ad ogni considerazione logica, ha emanato una legge di "stabilità" predatoria verso le proprietà, i risparmi e i redditi degli Italiani.
Con la complicità attiva di Alfano e dei suoi compagni e questo andrà sistematicamente sottolineato per impedire che costoro vengano recuperati da un apparentamento elettorale di lista invece di un ravvedimento operoso individuale.
Berlusconi, ormai, avrà capito che il volto moderato serve solo ad essere bastonato, quindi mi aspetto che l'opposizione sia asfissiante, trasformando il parlamento in un Vietnam dove a cadere siano questo governo e queste istituzioni che non meritano alcuna considerazione.
Una battaglia su tutte: la lotta contro i balzelli e il "beferaggio" dello stato contro i cittadini.
Stanno arrivando le bollette dei rifiuti, arriveranno le tasse dai tanti acronimi per l'esproprio delle nostre case, ad ogni movimentazione, ad ogni estratto conto i nostri risparmi vengono depredati sistematicamente.
Ce ne accorgiamo tutti.
Ed ognuno di noi reagisce nel modo a lui più conveniente anche se non appariscente.
Berlusconi e Forza Italia potranno canalizzare queste singole proteste, dare loro un riferimento e diffusione.
Forza Silvio, Forza Italia !
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

martedì 26 novembre 2013

Nel Centro Destra non c'è posto per Alfano

Questa mattina mentre prendevo il caffè nel mio solito baretto un mio vecchio amico mi ha chiesto come vedevo la  costituzione del circolo degli alfaniani in Italia.
Naturalmente, conoscendomi da più di venti anni non è riuscito a finire la frase senza mettersi a ridere, tanto è assurda l'ipotesi, per chi mi conosce dai tempi del liceo, che io possa guardali con simpatia e collocarmi a sinistra.
Ieri, però, un commento ad un mio precedente post ipotizzava una "convergenza parallela" del manipolo di transfughi con il Centro Destra.
Il pericolo è nella sopravvalutazione della tempra di Alfano e compagni.
Anche Sallusti e Belpietro li accreditano di fare ancora parte del Centro Destra e continuano a sfornare sondaggi per dire che "il Centro Destra" è davanti ai comunisti.
Ma quale Centro Destra ?
Come si può  pensare di tornare a votare liste con Alfano e compagni che beneficerebbero dei nostri voti dopo essersi rifiutati di sostenere Berlusconi aprendo la crisi di governo e, adesso, preferendo offrire un patto ai rossi invece di scendere in piazza per protestare contro la decadenza ?
Alfano e compagni non rappresentano il Centro Destra e chi li segue lo fa solo perchè pensa di prendere in corsa il treno vincente.

Se ne accorgeranno anche Letta, Renzi e tutta la sinistra che, quando sarà di nuovo in disgrazia, vedrà volar via, alla ricerca di un nido più sicuro, quelle colombe cui avevano frettolosamente e incautamente offerto onori e poltrone.

lunedì 25 novembre 2013

Sequestrati dall'euro

Quello che molti di noi sospettavano e avevano manifestato nei propri commenti circa il colpo di stato manovrato dall’estero per estromettere Berlusconi dal governo nel 2011, comincia ad avere interpreti insospettabili.
Un giornalista tedesco, quindi certamente non sospettabile di simpatie berlusconiane, ricostruisce gli ultimi giorni del Governo Berlusconi partendo da una notizia che non può che aumentare la stima per il Cavaliere: Berlusconi avrebbe mosso i primi passi per il ritorno dell’Italia alla Lira, abbandonando l’euro.
La reazione fu un intervento della Merkel che, tramite Napolitano, sottrasse al Cavaliere quei pochi voti di maggioranza rimastigli dopo il tradimento di Fini per sostituirlo con il fidato Monti.
Personalmente non ho mai apprezzato l’unione europea (già nel referendum farsa del 1984, comunque a latere di una elezione europea, su Maastricht fui uno di quell' 8% di Italiani che votarono no all’europa e non ho alcun motivo per cambiare idea, anzi …) e l’europa la vedo esclusivamente come un mercato di libero scambio di merci e persone nel rispetto della Sovranità, Indipendenza e Autonomia di ogni Nazione.
E la prima espressione di Sovranità, Indipendenza, Autonomia è battere una propria moneta da svalutare, stampare e diffondere in base alle necessità della Nazione Italiana e non ai voleri della Germania.
Se, quindi, Berlusconi nel 2011 provò a liberarci dalla tirannia dell’euro e per tale motivo si manifestò la offensiva più massiccia contro un solo uomo mai vista in Italia, allora la rivalutazione del Ventennio del Cavaliere è inevitabile, unita ad una presa di consapevolezza che con questi che ci “governano” (Napolitano, Letta, Monti, ma anche i futuri Renzi, Cuperlo e compagni) è la nostra stessa Libertà ad essere svenduta, oppressa, calpestata.
L’Italia è nelle stesse condizioni dei suoi Marò in India: sequestrata.
E vi sono persone, elette con i nostri voti (perché anche se votai La Destra, il mio voto fu utile per la coalizione quindi per eleggere anche costoro) che ci tradiscono sostenendo la perpetuazione di un dominio che si esprime con l’esproprio delle nostre case, il taglieggiamento dei nostri redditi e la depredazione dei nostri risparmi.
Mi auguro che con la decadenza che sarà votata mercoledì prossimo, il Cavaliere imbocchi, senza più alcun tentennamento, la strada del contrasto totale nei confronti di questi agenti dello straniero che stanno portando l’Italia alla più totale sudditanza verso una Germania pericolosa, aggressiva, prepotente.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

domenica 24 novembre 2013

Berlusconi e Kennedy.

Vedo che qualcuno si scandalizza per alcuni presunti particolari boccacceschi riguardanti Berlusconi. Usciti con la sentenza Ruby.
Kennedy, per gli americani un mito, si fece alla Casa Bianca circa 5000 incontri sessuali. E con Marilin si scambiava cocaina e spinelli.
Ma lo celebrano come un santo.
Che mondo strano...

sabato 23 novembre 2013

Ma gli voleva bene, tanto bene

Alfano, ormai meglio noto come Al-Fini, ha presentato oggi il suo gruppo di transfughi.
Non val la pena commentarlo se non per evidenziare la sua affermazione "noi vogliamo bene a Silvio Berlusconi".
Gli vogliono talmente bene che pur di evitare di usare l'unico strumento utile ad impedire ai comunisti di votarne la decadenza (far cadere Letta) hanno preferito organizzare una scissione nel Centro Destra.
Come nella famosa canzone del Quartetto Cetra: gli volevano bene, tanto bene, bene da morir !

venerdì 22 novembre 2013

Rubano anche il futuro

Letta annuncia la vendita di parte dei gioielli di casa per portare in cassa 10-12 miliardi.
Letta, così facendo, sa benissimo che sottrae solo risorse per il futuro, spostando il masso del debito pubblico sulle spalle dei nostri figli (e forse neanche, perchè i nodi verranno ben prima al pettine).
Letta non può non sapere (e se non lo sa è ancora più pericoloso perchè è meglio uno in malafede - che ogni tanto si riposa - ad uno sciocco che non fa soste) che se non taglia radicalmente la spesa pubblica tutti i soldi che riuscirà ad incassare dalle privatizzazioni, come dalle nostre tasse, serviranno solo ad alimentare nuova spesa e tutti i sacrifici saranno inutili.
Sono perfettamente d'accordo nel vendere i beni dello stato per far fronte al debito dello stato (cioè di tutti noi), ma solo DOPO che saranno state dimezzate e anche più le spese dello stato.
Senza taglio delle spese viene solo rubato anche il nostro futuro (dopo aver saccheggiato i nostri redditi, le nostre case, i nostri risparmi).
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

giovedì 21 novembre 2013

Occasione sprecata

La mozione di sfiducia individuale dei grillini contro la Cancellieri, al di là della inconsistenza e strumentalità delle motivazioni, poteva essere l'occasione per liberarsi dei "tecnici" rivelatisi peggio dei politici.
Via la Cancellieri e via Saccomanni con le loro pappagorge che danno proprio l'idea di come la casta esista solo per crapulare.
Al loro posto due ministri politici, che si assumessero la responsabilità politica delle scelte e poi fossero giudicati con il voto dei cittadini che quelle scelte hanno pagato in proprio.
Troppo comodo vincere un concorso, legarsi al carro di qualche potere finanziario e poi occupare posti di responsabilità tassando e giudicando il prossimo, senza poi sottoporsi al giudizio di merito di chi ha subito quelle tasse e quei giudizi.
Letta persevera come Monti e come Monti ne subirà le conseguenze.

mercoledì 20 novembre 2013

Meno canzonette più manutenzione

Alle solite.
Un violentissimo temporale, una tempesta, ha ingrossato fiumi e allagato terre, fino al primo piano delle case.
Questa volta in Sardegna.
Si procede con le solite litanie sul dissesto idrogeologico.
Ma "il dissesto" non è qualcosa che nasce dal nulla, bensì dall'incuria.
Gli enti locali, preposti ai lavori, piangono miseria, eppure continuano ad organizzare, come già accade dal 1975 con il famigerato assessore all'effimero di Roma Nicolini, "eventi" nei quali decibel a tutto volume e cospicue remunerazioni a cantanti e tutto l'ambaradan che li circonda.
Ecco i soldi.
Spendeteli per il territorio.
Meno canzonette, più manutenzione.

martedì 19 novembre 2013

Prima o poi riusciranno a farli vincere ...

E' notizia di ieri che i magistrati di Milano vorrebbero infliggere a Daniela Santanchè (che non amo particolarmente...ma questo non conta) un mese di reclusione per una "manifestazione non autorizzata" contro il velo islamico.
Una manifestazione nella quale la Santanchè fu aggredita da un musulmano che subisce solo una miserrima multa: chi combatte per la Libertà viene aggredita, picchiata e i magistrati la vorrebbero pure in carcere, mentre chi aggredisce nel nome della tirannia di un dogma religioso, si prende un buffetto.
Non è una novità, vista la assenza di condanne per chi lanciò la riproduzione del Duomo contro il Cavaliere e sarebbero solo da annotare i due pesi e due misure di chi tollera le devastazioni criminali delle città da parte di manifestanti sempre, solo rossi, se non fosse che condanni uno e gli togli il diritto a rappresentare i suoi elettori, arresta un'altra, alla fine viene preparata un'autostrada dove forse i comunisti riusciranno a vincere elezioni senza avversari.
Che è, poi, l'unico modo in cui i comunisti sanno vincere una elezione come ci hanno dimostrato per cinquanta anni nell'europa dell'est.

lunedì 18 novembre 2013

Una nuova Forza Italia

Anni fa scrissi che il dopo Berlusconi avrebbe provocato una serie di scomposizioni e ricomposizioni del quadro politico.
La fuoriuscita di vecchie cariatidi socialiste e democristiane che hanno rotto l'unità del fu PdL nel momento in cui avrebbero potuto rilanciare in grande stile Forza Italia preparando una successione graduale a quel che l'età, più che i magistrati, rende inevitabile, ha accelerato il processo.
Il patetico tentativo di Alfano di giustificare il suo salto della quaglia con "l'interesse nazionale" può trovare ascolto solo dai comunisti, ampiamente interessati alla spaccatura del Centro Destra, perchè sperano, nel tempo concesso da questa azione, di poter definitivamente eliminare il Cavaliere, ben sapendo che i transfughi portano solo parlamentari buoni per questa legislatura ma non i voti necessari per la prossima.
Purtroppo lo spettacolo offerto dal Centro Destra è stato indecoroso ed essendo il nostro elettorato più preparato, indipendente e culturalmente elevato rispetto a quello di sinistra, sarà inevitabile un ulteriore allontanamento per disgusto nell'astensionismo e, in minima parte, a favore di dignitosi ma elettoralmente insignificanti movimenti identitari o dell'impresentabile movimento grillino.
A meno che Forza Italia non sappia interpretare l'anima del nucleo "forte" del proprio elettorato, sposando in toto le istanze più radicali quali la netta opposizione all'unione europea, alla rinuncia alla Sovranità e Indipendenza Nazionale a favore della dittatura tedesca, ponendo il proprio movimento in prima fila nella battaglia contro i vari fiscal compact, mes, Maastricht, Lisbona.
Ma anche accantonando i cedimenti di alcuni verso istanze che non appartengono al nostro mondo e sintomo solo di sudditanza verso le lobbies come quella degli omosessuali o degli immigrazionisti ed opponendosi quindi tanto alla istituzione di nuovi reati come quello di omofobia o di negazionismo che rappresentano solo reati di opinione, espressione della volontà liberticida di una parte politica visto che colpirebbero esclusivamente sul nostro versante, quanto sulla approvazione di leggi moralmente discutibili come l'elevazione a diritto dei capricci omosessuali o la concessione della cittadinanza e del voto, attraverso il barbaro ius soli, agli immigrati, espressione di una deriva morale, sociale, politica di una nazione.
Conservando invece e rilanciando un cavallo di battaglia di Berlusconi contro l'invadenza dello stato nella vita dei cittadini e contro le rapine legalizzate perpetrate con le leggi fiscali e predatorie  di case e risparmi.
In sostanza Forza Italia, con gli alleati di sempre da individuare nella Lega e nella nuova Destra che si va faticosamente ricomponendo, potrà ancora vincere le proprie elezioni se saprà coniugare il suo indubbio liberismo economico, con il nazionalismo politico e i Valori della Tradizione.
Un compito agevolato dalla contingenza politica che vede un governo di inetti, al servizio di istituzioni e potentati stranieri, quindi contrario nei fatti agli interessi dell'Italia e degli Italiani.
Un governo che non sa risolvere i problemi e perpetua la sua sopravvivenza unicamente in funzione della elargizione di quel poco che resta e che viene depredato dai risparmi dei cittadini, alle proprie clientele senza arricchirle, ma impoverendo tutti noi e soprattutto le generazioni future.
Quindi un governo sempre più inviso agli Italiani e che assomiglia ai governi fantoccio eterodiretti che inevitabilmente travolgerà chi lo sostiene.
A salvarsi saranno i comunisti, proprio perchè voterebbero chiunque come si può vedere dal lungo elenco di segretari che hanno bruciato e che continuerà con Renzi, Letta o Cuperlo, che per me pari sono esattamente come i Bersani, i Veltroni, i Berlinguer, i Togliatti del passato più o meno recente.
Ma si salveranno con il loro nocciolo duro, mentre gli altri, il contorno, coloro che puntellano Letta dopo aver rubato i voti a Berlusconi, scompariranno, allora sarà di nuovo il Centro Destra contro la sinistra.
E una Forza Italia rigenerata da uno o due anni di opposizione potrebbe restituire l'Italia agli Italiani.
Certamente quello che io immagino non sarà più il partito paludato e curiale che abbiamo conosciuto negli ultimi tempi, ma una sintesi tra la Forza Italia del 1994 e una Nuova Destra.
Forza Italia Nuova, per l'appunto, che faccia il pieno a Destra e acquisisca, nel nome della Sovranità Nazionale e della Libertà dalle tasse e dagli espropri la maggioranza dell'elettorato moderato.
E non ha importanza che sia un solo partito, Forza Italia Nuova potrebbe anche essere la risultante di tre anime: quella liberale della vecchia Forza Italia rinvigorita dalla presenza di uomini e donne storicamente di Destra, quella federalista della Lega del successore di Maroni (troppo simile ad Alfano e a Fini ...) e quella nazionalista e tradizionale della nuova Destra che Fratelli d'Italia, Storace e Romagnoli potrebbero a breve, auspicabilmente, ricostruire.
L'abbandono dei Formigoni, dei Cicchitto, dei Sacconi e degli Schifani (quelli che Alfano con involontaria comicità ha definito: il futuro siamo noi ...) potrà aiutare questa trasformazione che porti alla nascita di un centro Destra popolare e nazionale, fondata sui Valori della Tradizione e alfiere della Libertà in tutte le sue espressioni, a cominciare dalla libertà nei confronti di uno stato sprecone, oppressivo e invasivo.
Non sarà un cammino facile nè breve, anche se la presenza di Berlusconi sarà una garanzia di continuità anche nella raccolta del consenso elettorale.
Adesso mi aspetto che i 150 parlamentari rimasti con Forza Italia, soprattutto al senato, sappiano fare una durissima opposizione, mettendo all'angolo un governo incapace di fare quel poco che sarebbe necessario per ribaltare il declino della nostra Nazione.
Sullo sfondo la legge elettorale.
Meglio se restasse quella attuale, ma un Centro Destra mondato dai quaquaraqua e che dimostri di essere combattivo in parlamento, non dovrebbe aver timore di qualunque sistema la sinistra realizzasse pro domo sua con la complicità dei fuoriusciti.
Il livore con il quale i commentatori asserviti all'unione europea cercano di sminuire la nuova Forza Italia è la dimostrazione che Berlusconi fa ancora paura e che, memori della fallimentare avventura dei Fini e dei Monti, cercano di sostenere il partito tedesco (Alfano+Casini+Letta+Mauro) nella consapevolezza che i voti devono procurarli con i loro articoli, perchè nessun Italiano voterebbe per costoro.
Proprio la campagna di stampa orchestrata contro Forza Italia e contro i "lealisti" e i "falchi" del partito, dimostra che c'è spazio per realizzare un Centro Destra all'altezza delle aspettative dei suoi elettori.

domenica 17 novembre 2013

Tutti per uno

Per venti anni Uno (Berlusconi) è stato per Tutti, l'elenco dei quali è infinito e non comprende solo coloro i quali sono stati beneficiati e gratificati con incarichi, visibilità, remunerazioni, ma anche tanti Italiani che grazie al Cavaliere 
- hanno visto bloccata la "gioiosa macchina da guerra" dei comunisti, 
- visto l'Italia iniziare una guerra e finirla senza cambiare bandiera, 
- compreso che è possibile tagliare e togliere le tasse.
Oggi si tratta di ricambiare, mostrare, nei fatti, riconoscenza e affetto e, quindi, essere TUTTI per UNO.
Non può essere difficile dare l'addio a Letta.
Non può essere difficile perchè lo stare assieme ai comunisti nello stesso governo è inquinante e contaminante (come vediamo dalle ambiguità dei ministri PdL).
Non può essere difficile perchè si è ottenuto il minimo (l'eliminazione della tassa sulla prima casa nel 2013) con il massimo sforzo e impedire o limitare l'avidità predatoria della sinistra sui nostri risparmi è una battaglia estenuante.
Non può essere difficile perchè se anche Napolitano creasse i presupposti per un governo di sinistra, quello sarebbe destinato ad un fallimento totale come è accaduto nel 1996 e nel 2006 e chi vi si opporrà avrà buon gioco alle prossime elezioni, con qualunque sistema elettorale si dovesse giocare.
Ma, soprattutto, non DEVE essere difficile se Letta e Napolitano non alzeranno un dito per evitare la decadenza del Cavaliere, l'Uno per il quale TUTTI devono combattere.
Sappiamo benissimo come la Spectre contemporanea che è rappresentata dalla alleanza tra i comunisti e i poteri finanziari internazionali ha la necessità di neutralizzare Berlusconi per poter mettere le mani sui nostri risparmi, le nostre case, la nostra Patria, mentre a sinistra si sollazzeranno con leggi che trasformerebbero l'Italia in un meticciato perverso.
Ma la ragione fondamentale è che il Centro Destra E' diverso da una sinistra che usa e getta i suoi uomini (veggasi Bersani, la Cancellieri, tutti i segretari che si sono succeduti in questi anni, come accadrà per Letta, Renzi, Cuperlo e Civati).
Noi non abbandoniamo ai pescecani nessuno dei nostri.
Noi abbiamo rispetto dell'Individuo e della Persona.
Noi abbiamo il senso dell'Onore.
Noi non faremo come i democristiani che prima complottarono contro De Gasperi e poi, ogni anno, celebrano dolenti la sua morte.
Noi non faremo come tanti socialisti che lasciarono morire Craxi in esilio.
Noi non siamo comunisti per i quali esiste solo la massa e calpestano l'Individuo.
E' del resto evidente che l'unica arma per evitare la decadenza di Berlusconi è legarvi la sorte del governo Letta e chi preventivamente strepita contro la persecuzione che subisce il Cavaliere, ma poi proclama che la votazione sulla sua decadenza deve essere separata dalla sorte del governo, in realtà carica l'arma del plotone di esecuzione.
Ipocriti sono anche coloro che, come suadenti sirene, cercano di allettare il Cavaliere invitandolo a dimettersi di sua spontanea volontà, senza dare battaglia, ritirandosi probabilmente a vita privata, così potrebbero meglio annientare lui, la sua famiglia, le sue aziende e rimosso quell'ostacolo fare strame dell'Italia e degli Italiani.
Non credo nei "nobili gesti" delle dimissioni "nell'interesse di tutti".
Uno si dimette se è costretto, perchè se si dimettesse pur nella convinzione di essere nel giusto commetterebbe solo un errore.
L'unica battaglia sicuramente persa è quella che non si combatte, tutte le altre possono essere vinte.
E in politica non esiste una battaglia finale che non consenta una nuova battaglia con la quale ribaltare il precedente esito.
Appare evidente che chi, illuso da prospettive neocentriste, dovesse far mancare il suo sostegno a Berlusconi per continuare a sedere in una poltrona da ministro o sottosegretario, esprimerebbe una bassezza morale prima ancora che politica.
E consegnerebbe l'Italia alla Spectre formata dalla sinistra e dai poteri finanziari internazionali,  per trasformarla in una Sodoma multietnica asservita agli interessi altrui.



P.S.: I vecchi notabili socialisti e democristi hanno gettato la maschera. La lista dei fuoriusciti alla ricerca di un posticino al sole vendendo il Leader, i precedenti alleati e tutti gli Elettori, comprendono nomi come Formigoni, Schifani, Cicchitto, Sacconi ... come si può notare, il nuovo che avanzi o, meglio, gli avanzi del nuovo. Il nome stesso che hanno scelto "Nuovo Centro Destra", dimostra come non abbiano alcuna prospettiva oltre la presente legislatura che vorranno trasformare nella buona uscita della loro presenza politica. Da uomo di Destra non posso che rallegrarmi per la loro fuoriuscita, perchè così Forza Italia assomiglierà più a quel partito, a quel contenitore di Centro Destra che io auspico. Per chi ieri è scappato dal campo di battaglia non ci dovrà essere una seconda opportunità. Sarà divertente vedere la competizione che si scatenerà a sinistra, quando dovranno lasciare qualche strapuntino anche a questi affidabilissimi nuovi compagni di viaggio.

giovedì 14 novembre 2013

GRILLINI COERENTEMENTE PARTIGIANI ( e schifosi)

Vi ricordate quello che ho scritto ieri ?

"Ieri ho invitato a pregare per i Nostri Martiri di Nassirya.
Ma possiamo farlo veramente tutti ?
C'è un' Italia massonica, Cattofoba, laicista che considera i bombaroli Monti e Tognetti degli eroi. C'è pure un' italia sinistra, rancorosa ed antifascista di maniera che, grazie anche a sentenze della magistratura, qualifica l' attentato di Via Rasella un "legittimo atto di guerra".
Come possiamo condividere la Nostra Storia con chi fa queste differenze ?
Con chi bruciava fino a ieri il Tricolore ? Quale pacificazione è possibile ?".

Ebbene il parlamentare grillino che ieri ha ricordato il terrorista marocchino autore della strage di Nassirya si è dichiarato coerente, cavalcando il messaggio imposto dall' ANPI e dai giudici rossi che vuole che l' attentato di Via Rasella (che uccise oltre ai riservisti ed anziani militari altoatesini, tre civili compreso un ragazzo che ebbe la testa mozzata) sia considerato un atto di guerra. Che mi preclude di scrivere quello che penso sugli attentatori che, non consegnandosi, diedero il via alla rappresaglia.
Per questo mi viene la nausea quando vedo farisei sinistri celebrare Nassirya: i sinistri stanno coi bombaroli, sempre. 

Si sposta l'asticella della ricchezza

Entro venerdì 15 la triplice sindacale avrà effettuato in tutta Italia scioperi locali di quattro ore contro la legge di stabilità.
Anche io sono contro tale legge, ma auspico provvedimenti che andrebbero nel senso esattamente opposto a quello della Trimurti che, tra l'altro, non ha detto "beo" sulla proposta di no tax fino a dodicimila euro: forse perchè quando i cittadini stanno meglio guardano altrove e non ai sindacati di regime ?
Comunque i triplicisti dovrebbero spiegare perchè dovrebbe scioperare uno che è riuscito a risparmiare qualcosa durante trenta e più anni di lavoro e che loro vorrebbero tassare al 25%, per poi elargire quanto estorto SOLO a chi percepisce un reddito basso.
Ora su tale livello, che evidentemente divide il povero dal ricco, ne ho sentite tante e, ultima, un ulteriore abbassamento dell'asticella: dai ventottomila euro lordi annui della prima proposta, ai 15-20mila letti oggi.
Ora se uno che ha un reddito superiore a ventimila euro deve essere considerato ricco, sappiamo come vorrebbe trasformare gli Italiani la Trimurti: una massa di poveri, malvestiti e malnutriti, pronti a bersi le sue frottole.
Perchè invece non si prende esempio dalla Irlanda dove hanno draconianamente tagliato la spesa pubblica e le tasse invece di depredare i risparmi che, prima o poi, finiranno ?

mercoledì 13 novembre 2013

FI: ora serve serenità e non strabismi

LO)Non è necessario aspettare “Godot” e arrivare al Consiglio nazionale, che decreterà il passaggio dal Popolo della Libertà a Forza Italia, di sabato in profondo stato ossessivo-compulsivo con un crescente movimento confusionale del tutti contro tutti. Non è il momento di diatribe, ma del riconoscimento incondizionato su chi è l'unico leader, che si chiama Silvio Berlusconi, ma quello di tenere in primo piano gli ideali della grande forza di libertà che dal 1994 ad oggi è stata l’alternativa politica e istituzionale ad una sinistra che anche dopo Tangentopoli si è sempre dimostrata autofaga e persecutoria nei confronti dei cittadini.

Proprio in una fase dove, per la caduta degli ideali, come disse Dahrendorf: “Chi ha aperto il tabernacolo degli ideali l’ha trovato vuoto”, s’impone un riaccredito di fiducia e di dialogo attraverso iniziative, programmi, realizzazione; insomma tutto quello che occorre per una buona politica del fare, dove tutti siano garanti e protagonisti di un grande processo rinnovatore. Forza Italia è un partito maggiorenne e ha il dovere morale e la necessità di confrontarsi con i problemi del Paese senza scadere nel gioco di chi è contro il suo Leader, delle conventicole d’ambizioni dei soliti noti, della solidarietà privilegiata e dei gruppi di pressione.

La tanto invocata unità, a parole, non deve essere viziata dallo strabismo dilagante dei contendenti ma deve mirare al raggiungimento del fine comune: il riconoscimento del Leader che è erlusconi, e il benessere del Paese. È sempre più necessario difendere il presidente Berlusconi dalla furia giacobina e forcaiola della sinistra, ma allo stesso tempo evitare la personalizzazione dei filo Governativi. in modo da togliere alla sinistra la possibilità di costruire sempre, per dirla con Einaudi, “fantocci polemici” su cui avventarsi.

È necessario sforzarsi unitariamente, al posto di far volare gli stracci, all’accrescimento della forza liberal-democratica di Forza Italia ricordandosi che è necessario anteporre la libertà a qualsiasi altro valore, combattere ogni sopraffazione fisica o morale dei diritti del cittadino, aprire la strada ad ogni iniziativa in cui con eguale opportunità si affermi e si garantisca il diritto di pensare e di esprimersi e di agire per una giustizia giusta e uguale per tutti, con una Magistratura soggetta solo alla legge, non condizionata né politicamente né corporativamente.

Forza Italia è libertà, principio dal quale discendono gli impegni che ci distinguono dalla sinistra, impegni presenti nel progetto politico, che rappresenta lo sforzo comune e la ricerca di elementi d’unione piuttosto che di distinzione, lasciando a sinistra ipocrite divisioni e clandestinità. Bisogna parlarsi, discutere e condividere evitando “difetti di comunicazione” che sono l’anticamera del disinteresse e del disimpegno. L’appello è che in Forza Italia, dal vertice alla base, non ci debba essere distanza o distacco ma solidale e condivisa iniziativa politica. forza Italia è Silvio Berlusconi.

Patente di corsa

Nel milleseicento, anno più, anno meno, le guerre si combattevano anche con l’uso dei pirati, i corsari, che colpivano i bastimenti battenti bandiera nemica per depredarli delle ricchezze che trasportavano dalle colonie alla madre patria.
Il corsaro forse più noto fu Sir Francis Drake, che ebbe parte anche nella vittoria dell’Inghilterra di Elisabetta I contro la Invincibile Armata spagnola e con la sua patente di corsa aveva negli anni arricchito la corona di Sua Maestà a scapito della Spagna.
Oggi la figura del pirata e del corsaro è ammantata da un alone di mistero e romanticismo, grazie anche a grandi Autori come Emilio Salgari, ma, purtroppo, l'abitudine a depredare inermi e pacifici cittadini è rimasta, come è rimasta la patente di corsa.
Una patente di corsa che oggi è rappresentata dalle leggi finanziarie e di bilancio, dai diktat di Bruxelles e dalle gabelle e balzelli che la sinistra impone ogni volta che arriva al potere, spesso con la complicità di fuoriusciti o fuoriuscendi del Centro Destra.
Non può infatti che essere rubricata tra le rapine la tassa sulla casa, priva di sottostante perchè tutti, ma proprio tutti, i servizi che interagiscono con una abitazione (sia la prima, la seconda, la centesima) sono ampiamente pagati con bollette e tasse a parte.
Come è attività predatoria la tassa sui risparmi, cioè la tassa che sottrae la rendita al denaro investito, denaro che è quanto abbiamo salvato da tutte le altre tasse.
Una volta si celebrava il risparmio, ora il risparmio viene depredato per legge.
E che dire delle pensioni, spesso unico mezzo di sostentamento per i nostri Vecchi, sempre obiettivo di ladrocini al cui confronto scompaiono pirati e corsari.
Magari un giorno ci sveglieremo e, come un sol uomo, reagiremo alla tracotante prepotenza dei nuovi corsari che con le loro gabelle e i loro balzelli impoveriscono la nostra vita e cancellano il nostro futuro.

martedì 12 novembre 2013

Logica (?) alfaniana

Alfano, soprannominato da Alessandra Mussolini AL-FINI, ritiene e dichiara che contro Berlusconi è stata messa in atto una persecuzione, una "porcata".
Detto questo, approssimandosi il voto sulla decadenza, ribadisce il suo rispetto, sostegno e riconoscimento eterno per il Cavaliere e, quindi, dice che anche se i comunisti voteranno per la sua decadenza, il governo dovrà continuare ad andare avanti.
Io mi vedo Alfano che, tornando a casa, sorprende dei rapinatori e dice loro: guardate che ho in tasca una pistola carica, però prendete pure quello che volete, perchè fate una "porcata", ma non ho intenzione di usarla.
La logica (?) alfaniana trascende l'umana comprensione è necessita di un "interprete "(ma che sia bravo, molto, molto bravo ...).
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

lunedì 11 novembre 2013

Le cicale della sinistra che si credono tanto furbe

Quando guido tengo accesa la radio, sempre sulla prima rete radiofonica.
Intrattenimento, informazione, notiziari.
Intorno alle 9 del mattino, trasmettono Radio anch’io, in cui viene affrontato un argomento con vari ospiti, che preferirei fossero dosati con il Manuale Cancelli, invece sono sempre sbilanciati a favore della sinistra.
Ma questo aiuta a non dimenticare la reale natura dei comunisti.
Sfumature a parte, quando parlano Bonanni e Damiano e una certa “Titti” di sel, arrivano sempre al solito punto: come meglio sottrarre i risparmi degli Italiani per le loro clientele.
Certo, il tutto è ammantato da iperboli buoniste e costoro appaiono, meglio, si dipingono, con l’aureola che neppure i santi possono vantare, perché è tutto un florilegio di aiutare i più deboli, favorire i redditi più bassi, colpire chi guadagna senza sudare, ridistribuire equamente, tagliare la spesa improduttiva (sempre quella che è a beneficio delle clientele altrui, naturalmente).
Così venerdì 8 novembre, in trasmissione si parlava della decisione di Draghi di ridurre il costo del denaro e della legge di stabilità che Palle d’Acciaio e il suo Golem all’Economia avevano licenziato e stavano modificando tanto è pessima.
Bonanni, lei, il sindacato, siete soddisfatti ?
Neanche per idea.
La rivalutazione delle pensioni la vogliono almeno fino ai 3000 euro lordi (che sarebbero poi 2000 euro netti: annotiamoci questo importo perché è il crinale che divide, secondo la mentalità della sinistra alla Bonanni il “ricco” dal “povero”).
Io credo che sia una vergogna rifiutare ai nostri Vecchi la rivalutazione delle loro pensioni, indipendentemente dal loro importo.
Ma Bonanni non se ne cura e impavido sostiene la rivalutazione ma SOLO fino ai 3000 euro lordi, gli altri sono “ricchi”, possono arrangiarsi.
Bonanni, i soldi dove li trova ?
Qui Bonanni dà il meglio di se, neanche fosse la Camusso: aumentando le rendite finanziarie, perché bisogna colpire chi guadagna senza sudare.
L’immagine che affiora è di un crapulone grasso e sudaticcio, che, circondato da servitori, senza fare nulla, incassa denaro sonante.
Un ascoltatore interviene e dice: attenzione, perché le rendite finanziarie sono il frutto dei risparmi di pensionati e lavoratori dipendenti.
Qui interviene Damiano, già ministro del lavoro con Prodi (e questo solo trascorso dovrebbe costringerlo a nascondersi dalla vergogna)  che dice: sì, ci sono rendite e rendite, bisogna trovare il sistema per differenziare la tassazione a seconda dei soggetti.
La legge è uguale per tutti, come si vede.
Damiano (e Bonanni e la Camuso e tutti coloro che vogliono “tassare le rendite finanziarie”) dimenticano , ignorano stolidamente, che queste sono esclusivamente i frutti, gli interessi degli investimenti che ogni cittadino ha compiuto nella sua vita CON IL DENARO RISPARMIATO  !
Fondi, quindi, già tassati e che non è vero che rendono senza sudore, perché un buon investimento richiede intelligenza e studio, oltre ad una dose di coraggio per il rischio che ci si assume.
Tassare le “rendite finanziare”, come dicono loro, significa RAPINARE I RISPARMI DEGLI ITALIANI !
Non val la pena riportare l’intervento della “Titti” che ha solo elencato una serie di provvedimenti di pura demagogia e costosi (sbloccare i contratti degli statali, rifinanziare la cassa integrazione, risolvere il problema degli esodati …) sempre attingendo alle “rendite finanziarie” o alle “banche” e neppure la debolissima replica di Sacconi, una colomba del PdL che è probabilmente in procinto di spiccare il volo lontano da Berlusconi (buon viaggio !) che non ha saputo in modo incisivo dire perché il Centro Destra è contro le tasse (sarebbe meglio se venissero mandati in trasmissione i lealisti, non i governativi che non si oppongono certo ai loro sodali di sinistra).
Ai Bonanni e ai Damiano, forse, non è stata raccontata correttamente la favola della cicala e della formica e così la interpretano nel senso che loro, cicale, continuano a spendere sottraendo i mezzi di sostentamento che la parsimoniosa formica ha messo da parte e cercando così di cambiare il finale della favola, in cui la cicala, giustamente, muore al freddo e di fame.
Ma ai Bonanni e ai Damiano sarebbe opportuno ricordare anche un librettino di alcuni anni fa: anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano.
E allora saranno dolori per tutti.
Nel frattempo, ogni pagamento per contanti all'artigiano che ripara la porta o al meccanico che vi rimette in funzione l'automobile, è un calcio a Palle d'Acciaio e al suo Golem.

venerdì 8 novembre 2013

Palle d'acciaio

Se nessuno lo dice, se lo dice da solo.
Così Letta, monsignore ma non troppo, mostra i muscoli onirici raccontando di essere definito "palle d'acciaio" dai sodali europei per aver costretto il Cavaliere a votargli la fiducia il 2 ottobre.
Io vorrei vedere quanto durerebbero quelle "palle d'acciaio" se:
- Letta fosse condannato da una magistratura ostile dopo aver subito assalti giudiziari per venti anni;
- Letta fosse condannato a pagare a Renzi duemila miliardi di lire (cinquecento milioni di euro)
- Letta fosse pugnalato alle spalle da coloro che, grazie ai voti da lui solo conquistati sul campo, sono stati messi su una comoda poltrona.
Palle d'acciaio o palle di coccio ?

giovedì 7 novembre 2013

La sinistra è solo tasse

La sinistra di tutto il mondo ha un solo obiettivo: mettere le mani nelle tasche altrui per depredarne i risparmi e rendere tutti più poveri,
In Italia vediamo tutti chi, un giorno sì e l'altro pure, vorrebbe aumentare le tasse sui risparmi, le tasse sulla casa, i costi di "servizi" inesistenti, per poter distribuire alla propria clientela, annidata principalmente nel'ambito del settore pubblico, i soldi che altri guadagnano con fatica.
In Francia, in Germania, in  Spagna, ovunque la sinistra, quando diventa governo, aumenta le tasse in qualche settore o introduce nuovi balzelli con le scuse più disparate: dall'ecologia, all'evasione.
Gli Stati Uniti che erano (prima dell'attuale amministrazione) il più importante stato liberale, non fanno eccezione.
Vediamo così che un demagogo italo (purtroppo) americano viene eletto trionfalmente  sindaco di New York promettendo più servizi, di "non lasciare indietro nessuno", il tutto a spese di quelli che considera "ricchi" tra i quali molti babbei lo hanno pure votato.
Ricordo che, per la sinistra, "ricco" è chiunque possieda qualcosa.
Un garage, un bot da cinquemila euro, un lavoro.
Sì perchè i veri poveri, quelli da beneficiare con i nostri soldi, sono soltanto coloro che vivono a spese altrui.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

mercoledì 6 novembre 2013


IL 27 novembre, Dies Irae

ll 27 novembre 2013 potrebbe essere una data da ricordare con infamia, come l'8 settembre 1943.
Per il 27 novembre, infatti, il senato ha fissato la votazione che potrebbe sancire la decadenza da senatore del Leader del Centro Destra, votato anche nel 2013 da dieci milioni di Italiani.
La sinistra, incapace di batterlo con il voto democratico, è così andata a rimorchio dei magistrati costretti a condannarlo per toglierlo di mezzo e applicando retroattivamente, con un abuso del diritto, una norma sanzionatoria e, con un altro abuso del diritto, decidendo per il voto palese in aula.
Da quel che si legge, Berlusconi pare speri ancora su interventi di Napolitano e Letta per continuare a fare quello che gli abbiamo chiesto di fare in dieci milioni.
Credo debba togliersi ogni illusione e decidersi, una buona volta, a passare all'opposizione capeggiando, da Arcore o dalla prigione non ha importanza, un durissimo ostruzionismo parlamentare che impedisca l'approvazione di leggi aberranti come l'istituzione di reati di opinioni quali l'omofobia o il negazionismo, la rapina dei risparmi con l'aumento della tassazione sugli interessi o l'esproprio delle case con una tassa senza sottostante come l'imu o comunque la si voglia chiamare.
Il 27 novembre sarà il giorno dell'ira, ma già adesso i nostri parlamentari possono dare i primi, forti segnali di quel che potrà accadere.
Noi dell'Esercito di Silvio comunque marceremo sulla capitale, occuperemo Forza Italia e chiederemo le dimissioni dei Ministri PDL in questo Governo farsa...e ci resteremo fino a che al nostro Presidente non verrà riconosciuta il suo diritto di essere il Leader incontrastato e acclamato del centro destra. Non credano i Traditori di passarla liscia...
alessio.zanon@esercitodisilvio.it 

martedì 5 novembre 2013

Fuori i tecnici dai governi

Il caso che coinvolge la Cancellieri è solo l'ultimo tassello di una presenza tanto ingombrante, quanto inutile: quella dei "tecnici" al governo.
Gente priva di consenso popolare, chiamati alla guida di un ministero in base ad una percezione di competenza in materia, ma che non si sa bene a chi rispondano, visto che del Popolo non si interessano, snobbando ripetutamente il dovere di presentarsi con la propria faccia per ottenere voti.
E quando lo fanno, Monti docet, il flop è inesorabile e senza appello.
Anche la loro "competenza" appare sopravvalutata, come ha dimostrato sempre il Monti con un governo interamente di "tecnici" che ha saputo fare solo quel che riuscirebbe anche qualsiasi passante di limitato intelletto: aumentare le tasse.
Eppure questa aura del "tecnico" continua a mietere vittime e così vediamo che nel governo Letta tre ministeri di grande rilevanza invece di essere attribuiti a politici che si avvalgano dei tecnici per predisporre gli atti legislativi e gli studi sui quali decidere, sono affidati a personaggi che non si sa bene a chi rispondano.
Saccomanni all'Economia è il caso più eclatante, anche se un sospetto sul suo referente, anzi sulla sua referente, io l'avrei.
La Cancellieri ormai è stata rivoltata come un calzino dalla stampa e continua a ricoprire il ruolo di ministro della Giustizia.
Infine abbiamo lo statistico, Giovannini nientepopodimeno che al Lavoro, cioè un contabile là dove si parla di vite, di persone.
Non sarebbe il caso di rimpiazzarli con un politico ?
E visto che si parla di governo delle larghe intese con tre soggetti primari, ecco che non sarebbe difficile sostituire i tre ministri con altrettanti parlamentari, che rispondano delle loro azioni al Popolo perchè sanno di doversi ripresentare al voto, uno per ciascuno dei partiti di governo.
E se Saccomanni, la Cancellieri e Giovannini vorranno rendersi utili, potranno farlo anche da direttori generali dei ministeri.
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

lunedì 4 novembre 2013

Festa della Vittoria - Viva L'Italia

Il 4 novembre 1918, 95 anni fa, si concretizzò l’unica grande vittoria militare in terra europea dell’Italia dai tempi delle imprese delle Legioni Romane.
Fu una vittoria sanguinosa, costosa che però mostrò il meglio della Nazione Italiana, soprattutto dopo Caporetto.
Nei giorni scorsi ho visto uno di quei manifesti che vengono affissi dalle amministrazioni comunali di sinistra nelle occasioni celebrative.
Con il solito abuso del Tricolore, era scritto “4 novembre 95° anniversario della liberazione e Festa delle Forza Armate”.
Quelli non esistono se non mettono la “liberazione” anche dove non importa.
Certamente fu anche una liberazione, per Trento e Trieste, ma il termine “liberazione” è totalmente inappropriato, per quel che evoca, in riferimento al 4 novembre.
Così come è sminuire il significato della ricorrenza, ricordarla semplicemente come Festa delle Forze Armate, alle quali va comunque tutto il nostro ringraziamento e tutta la nostra riconoscenza, perché il 4 novembre è la Vittoria in guerra, nella Grande Guerra.
Ma i comunisti e affini che operano sistematicamente per imporre una neolingua e per manipolare la Storia, cercando di impedirne lo studio libero e la circolazione delle idee in ordine a fatti esclusivamente storici, non a caso cercano di sviare l’attenzione, di confondere i meno preparati con le parole come “liberazione” senza precisare da chi e perché.
Nel 1915 la sinistra era il partito socialista e i socialisti furono contro l’ingresso in guerra dell’Italia.
La sinistra non ha mai avuto a cuore i destini della nostra Nazione, anzi ha sempre agito CONTRO gli interessi nazionali e così la Vittoria del 4 novembre 1918 rappresentò uno smacco per i socialisti perché fu anche una Vittoria contro il loro internazionalismo antitaliano.
Lo si vide chiaramente al ritorno dei nostri Combattenti, offesi e aggrediti dai socialisti che, nel frattempo, approfittando della debolezza interna, avevano promosso azioni violente contro i cosiddetti “latifondisti” e i “padroni”, provocando la reazione che poi sarebbe sfociata nella nascita del Partito Nazionale Fascista e nel Ventennio.
Che preferiscano quindi parlare di “liberazione” anziché di Vittoria è comprensibile, visto che loro vanno annoverati sicuramente tra gli sconfitti del 4 novembre 1918, così come è comprensibile che non siano in grado di precisare di quale “liberazione” si tratti dal momento che dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale i comunisti, nati nel 1921 da una costola del partito socialista e che da questo hanno ereditato il testimone dell’azione antinazionale, cercarono di lasciare ai loro compagni slavi titini anche Trieste, dopo che già si erano presi territori che erano e sono Italiani come Fiume, l’Istria e la Dalmazia, massacrando migliaia di Italiani e costringendone altre migliaia alla fuga vero l’Italia dove, ancora una volta, la sinistra li accolse con insulti e offese.
I comunisti e la sinistra non hanno quindi nulla da celebrare in questo 4 novembre, anche per la condotta tenuta sempre in linea con il loro internazionalismo antitaliano dal sostegno all’Unione Sovietica moscovita a quello all’unione sovietica europea di Bruxelles ma di osservanza germanica.
Dalla adesione alla Nato, alla installazione dei missili Pershing e Cruise.
Comunque vada la sinistra è sempre schierata contro gli interessi nazionali, a remare contro la crescita di uno spirito Nazionale, Sovrano, Indipendente.
Come vediamo sin nelle cronache dei giorni d’oggi con il sostegno continuo al meticciato incombente sull’Italia attraverso l’immissione di milioni di immigrati sulla nostra Terra.
Il 4 novembre, quindi, tra le tante ricorrenze che si celebrano in Italia, non potrà mai essere compreso, né appartenere alla sinistra proprio perché rappresenta e simboleggia il contrario della battaglia politica di ieri e di oggi della sinistra italiana costringendola a manipolare la Storia, a riscriverla per accreditarsi anche eventi che non solo non le appartengono, ma sono in constrasto con la sua stessa essenza.
Ma finchè resterà qualcuno che si ricorda del vero significato della celebrazione, la sinistra è destinata a continuare ad essere sconfitta.
Viva il 4 novembre, Festa della Vittoria !
alessio.zanon@esercitodisilvio.it

sabato 2 novembre 2013

"Esecuzione" del Cav Letta corresponsabile

(LO)Enrico Letta rispolvera l’antica ipocrisia di stampo democristiano quando ripete che nel caso Berlusconi bisogna tenere distinti l’ambito giudiziario da quello politico. Perché ci vuole una dose massiccia di ipocrisia nel non prendere atto che per tenere separati i due ambiti sarebbe bastato aspettare che a decretare la decadenza del Cavaliere fosse stata , come inevitabilmente avverrà tra qualche settimana, la giustizia ordinaria.

Invece il Partito Democratico, su pressione del Movimento Cinque Stelle e in concorso con Scelta Civica, ha puntato sull’esecuzione politica fin dalla sentenza di condanna del leader del centrodestra . E da questa linea non ha mai derogato di un solo millimetro in un crescendo di determinazione politica contro il Cavaliere culminata nella scelta del voto palese per l’espulsione dal Senato del ventennale nemico. Se Letta avesse voluto preservare il proprio governo dalla fatale commistione di questioni giudiziarie e questioni politiche nella vicenda Berlusconi, avrebbe potuto tranquillamente e facilmente sollecitare il rinvio alla Corte Costituzionale della legge Severino.

O spendere il peso del proprio ruolo per convincere i vertici del Pd ad evitare la strada della provocazione continua nei confronti dell’alleato Pdl-Forza Italia nella coalizione governativa. Non lo ha fatto. E non per tenere distante l’esecutivo da una materia così ribollente, ma per non assumere una posizione che sarebbe stata oggettivamente in contrasto con la linea seguita dal proprio partito. Anche il Presidente del Consiglio, dunque, si è mosso in base a valutazioni politiche e senza tenere in alcun conto quelle giuridiche. Puntando apertamente a blindare il proprio governo attraverso la spaccatura e l’eventuale scissione del Pdl-Forza Italia.

I berlusconiani di osservanza governativa sostengono che Letta è una vittima di quella parte del Pd che punta al voto anticipato in primavera per sfruttare l’ascesa di Matteo Renzi per stravincere le elezioni anche grazie all’espulsione dalla partita di Silvio Berlusconi. E chiedono al Cavaliere e ai lealisti di Forza Italia di non cadere nella provocazione e di continuare a sostenere il governo di Enrico Letta. Ma il loro tentativo di giustificare Letta presentandolo come una vittima del complotto renziano e grillino non convince affatto. Perché non è sostenendo il governo che si blocca la spinta di Renzi e Grillo per le elezioni anticipate; spinta che diventerà comunque incontenibile dopo le primarie di dicembre e la conquista della segreteria del Pd da parte del sindaco di Firenze.

Ma è sostenendo Letta che si favorisce il disegno del Presidente del Consiglio di usare la voluta commistione tra politica e giustizia nel caso Berlusconi per provocare una scissione irreparabile nel centrodestra e favorire non la fine del berlusconismo ma l’eclissi per un tempo indefinito dell’area moderata dalla scena politica nazionale.


Invece di parlare di provocazione, dunque, i governativi del Pdl-Forza Italia dovrebbero incominciare a riflettere sulla prevaricazione compiuta congiuntamente dal Partito Democratico, dai montiani di Scelta Civica, da Sel, dal Movimento Cinque Stelle e dallo stesso Presidente del Consiglio. Una prevaricazione che porta il nostro Paese allo stesso livello di quei paesi dell’Est in cui ai vecchi regimi comunisti sono succedute democrazie deboli dove la sorte degli oppositori è quella di finire in galera per presunti reati comuni.