Le cicale della sinistra che si credono tanto furbe
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Intorno alle 9 del mattino, trasmettono Radio anch’io, in cui viene affrontato un argomento con vari ospiti, che preferirei fossero dosati con il Manuale Cancelli, invece sono sempre sbilanciati a favore della sinistra.
Ma questo aiuta a non dimenticare la reale natura dei comunisti.
Sfumature a parte, quando parlano Bonanni e Damiano e una certa “Titti” di sel, arrivano sempre al solito punto: come meglio sottrarre i risparmi degli Italiani per le loro clientele.
Certo, il tutto è ammantato da iperboli buoniste e costoro appaiono, meglio, si dipingono, con l’aureola che neppure i santi possono vantare, perché è tutto un florilegio di aiutare i più deboli, favorire i redditi più bassi, colpire chi guadagna senza sudare, ridistribuire equamente, tagliare la spesa improduttiva (sempre quella che è a beneficio delle clientele altrui, naturalmente).
Così venerdì 8 novembre, in trasmissione si parlava della decisione di Draghi di ridurre il costo del denaro e della legge di stabilità che Palle d’Acciaio e il suo Golem all’Economia avevano licenziato e stavano modificando tanto è pessima.
Bonanni, lei, il sindacato, siete soddisfatti ?
Neanche per idea.
La rivalutazione delle pensioni la vogliono almeno fino ai 3000 euro lordi (che sarebbero poi 2000 euro netti: annotiamoci questo importo perché è il crinale che divide, secondo la mentalità della sinistra alla Bonanni il “ricco” dal “povero”).
Io credo che sia una vergogna rifiutare ai nostri Vecchi la rivalutazione delle loro pensioni, indipendentemente dal loro importo.
Ma Bonanni non se ne cura e impavido sostiene la rivalutazione ma SOLO fino ai 3000 euro lordi, gli altri sono “ricchi”, possono arrangiarsi.
Bonanni, i soldi dove li trova ?
Qui Bonanni dà il meglio di se, neanche fosse la Camusso: aumentando le rendite finanziarie, perché bisogna colpire chi guadagna senza sudare.
L’immagine che affiora è di un crapulone grasso e sudaticcio, che, circondato da servitori, senza fare nulla, incassa denaro sonante.
Un ascoltatore interviene e dice: attenzione, perché le rendite finanziarie sono il frutto dei risparmi di pensionati e lavoratori dipendenti.
Qui interviene Damiano, già ministro del lavoro con Prodi (e questo solo trascorso dovrebbe costringerlo a nascondersi dalla vergogna) che dice: sì, ci sono rendite e rendite, bisogna trovare il sistema per differenziare la tassazione a seconda dei soggetti.
La legge è uguale per tutti, come si vede.
Damiano (e Bonanni e la Camuso e tutti coloro che vogliono “tassare le rendite finanziarie”) dimenticano , ignorano stolidamente, che queste sono esclusivamente i frutti, gli interessi degli investimenti che ogni cittadino ha compiuto nella sua vita CON IL DENARO RISPARMIATO !
Fondi, quindi, già tassati e che non è vero che rendono senza sudore, perché un buon investimento richiede intelligenza e studio, oltre ad una dose di coraggio per il rischio che ci si assume.
Tassare le “rendite finanziare”, come dicono loro, significa RAPINARE I RISPARMI DEGLI ITALIANI !
Non val la pena riportare l’intervento della “Titti” che ha solo elencato una serie di provvedimenti di pura demagogia e costosi (sbloccare i contratti degli statali, rifinanziare la cassa integrazione, risolvere il problema degli esodati …) sempre attingendo alle “rendite finanziarie” o alle “banche” e neppure la debolissima replica di Sacconi, una colomba del PdL che è probabilmente in procinto di spiccare il volo lontano da Berlusconi (buon viaggio !) che non ha saputo in modo incisivo dire perché il Centro Destra è contro le tasse (sarebbe meglio se venissero mandati in trasmissione i lealisti, non i governativi che non si oppongono certo ai loro sodali di sinistra).
Ai Bonanni e ai Damiano, forse, non è stata raccontata correttamente la favola della cicala e della formica e così la interpretano nel senso che loro, cicale, continuano a spendere sottraendo i mezzi di sostentamento che la parsimoniosa formica ha messo da parte e cercando così di cambiare il finale della favola, in cui la cicala, giustamente, muore al freddo e di fame.
Ma ai Bonanni e ai Damiano sarebbe opportuno ricordare anche un librettino di alcuni anni fa: anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano.
E allora saranno dolori per tutti.
Nel frattempo, ogni pagamento per contanti all'artigiano che ripara la porta o al meccanico che vi rimette in funzione l'automobile, è un calcio a Palle d'Acciaio e al suo Golem.
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